Davanti alla platea del Meeting di Rimini Enrico Letta prova a blindare le larghe intese: “Nessuno interrompa il percorso di speranza che abbiamo cominciato”. Perché “gli italiani puniranno chi anteporrà interessi personali e di parte rispetto all’interesse comune di uscire dalla crisi”. Un discorso rivolto soprattutto al Pdl che, dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi a quattro anni per frode fiscale, mostra segnali di grande insofferenza nei confronti dell’alleato. E il più insofferente di tutti è proprio il Cavaliere che, secondo la ricostruzione de La Stampa, starebbe preparando “un discorso-bomba, da tenersi in Senato”. Nel mirino finiranno le “toghe rosse“, “l’uso politico della giustizia“, la corrente delle toghe ‘Magistratura democratica‘, dipinta come un “potere occulto o, peggio, un gruppo eversivo”. Insomma, Berlusconi toccherà le solite note dolenti, ma lo farà con toni così violenti da provocare, secondo il quotidiano torinese, “l’esplosione di governo e legislatura”.
Il momento prescelto dal Cavaliere cadrà subito dopo il voto della Giunta per le elezioni previsto per il 9 settembre: voto che deciderà se far decadere Berlusconi dal suo seggio di senatore per effetto della legge Severino anti-corruzione per condanne superiori ai due anni. Una decisione che ormai pare scontata come preannunciato anche dal presidente della Giunta, il senatore di Sel Dario Stèfano che, in un’intervista all’Ansa il 16 agosto, diceva: “L’ex premier sarà incandidabile per almeno due anni e non sono immaginabili salvacondotti provenienti dall’esterno”. Uno smacco che il Cavaliere non sarebbe in grado di accettare e che lo porterebbe a sfoderare l’arma del discorso parlamentare.
Un “j’accuse” che ricorderebbe il celebre discorso di Bettino Craxi alla Camera del 29 aprile del 1993 con una sostanziale differenza: il leader socialista parlò ai deputati partendo da un’ammissione di colpa per sostenere l’assunto “sono colpevole quanto tutti voi” (in merito al finanziamento pubblico ai partiti, ndr); Berlusconi, invece, presenterà se stesso quale vittima della magistratura senza arretrare di un passo dalla sua immagine di martire sacrificato sull’altare della giustizia politicizzata. Nessuna ammissione di colpa, anzi. Perché, come ha detto il leader del Pdl ieri in collegamento telefonico con i militanti a Bellaria, nel riminese: “Io resisto. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio. Prepariamoci al meglio”. Un messaggio poi ribadito oggi tale e quale dalla sua bacheca Facebook: “Io resisto! Non mollo. State tranquilli che non mi faccio da parte, resto io il capo del centrodestra. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani”.
Il discorso in Senato non è l’unica tentazione del Cavaliere. Secondo la ricostruzione de Il Secolo XIX, la strategia dell’ex premier passerà anche attraverso una nuova maratona televisiva simile a quella portata avanti nell’ultima campagna elettorale: decine e decine di comparsate in radio, tv nazionali e regionali che, sollevarono di almeno 10 punti un Pdl ormai sprofondato nei sondaggi al 13,5 per cento. Ma, come racconta La Repubblica, c’è anche un’altra carta nel mazzo di Berlusconi: “contrastare l’iter della decadenza come manifestamente incostituzionale, non presentare alcuna memoria in Giunta il 28 agosto, ma portare “un florilegio di costituzionalisti per sostenere la manifesta forzatura giuridica“. E la tattica del rinvio è confermata anche dal capogruppo dei senatori del Pdl Renato Schifani: “Per noi tutto si tiene se ci sarà una chiusura pregiudiziale del Pd sul percorso di approfondimento sulla legge Severino che chiediamo per noi sarebbe impossibile parlare di un percorso comune”, ha detto dal Meeting di Rimini.
Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro l’ex presidente del Consiglio ha in mente una “difesa-offesa in tre tappe” tra cui innanzitutto dimostrare con pareri giuridici che il Senato sta seguendo una via palesemente illegale visto che, almeno secondo il Pdl, la legge anti-corruzione sarebbe incostituzionale. E infatti Il Giornale schiera l’opinione di Nicolò Zanon, membro del Consiglio superiore della magistratura: “Al di là del caso Berlusconi, quel testo rischia di dare ai giudici il potere di decidere gli eletti in Parlamento. La giunta dovrebbe preoccuparsi di queste falle”, dichiara il professore di Diritto costituzionale al quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. Insomma, la manovra per rimandare sine die la decisione della Giunta è partita e passa, come sempre, attraverso un braccio di ferro senza fine con la giustizia.
Politica
La tentazione di Berlusconi: “un discorso-bomba” in aula per far cadere il governo
Nel mirino finiranno come al solito "le toghe rosse". L'ex premier toccherà temi noti, ma con toni così violenti da provocare l'esplosione della legislatura quando la Giunta, a settembre, deciderà sull'incandabilità. Prima però, metterà in atto la strategia del rinvio presentando il parere di una serie di giuristi per dimostrare l'incostituzionalità della legge Severino. Su Facebook promette: "Resto io il leader del centrodestra"
Davanti alla platea del Meeting di Rimini Enrico Letta prova a blindare le larghe intese: “Nessuno interrompa il percorso di speranza che abbiamo cominciato”. Perché “gli italiani puniranno chi anteporrà interessi personali e di parte rispetto all’interesse comune di uscire dalla crisi”. Un discorso rivolto soprattutto al Pdl che, dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi a quattro anni per frode fiscale, mostra segnali di grande insofferenza nei confronti dell’alleato. E il più insofferente di tutti è proprio il Cavaliere che, secondo la ricostruzione de La Stampa, starebbe preparando “un discorso-bomba, da tenersi in Senato”. Nel mirino finiranno le “toghe rosse“, “l’uso politico della giustizia“, la corrente delle toghe ‘Magistratura democratica‘, dipinta come un “potere occulto o, peggio, un gruppo eversivo”. Insomma, Berlusconi toccherà le solite note dolenti, ma lo farà con toni così violenti da provocare, secondo il quotidiano torinese, “l’esplosione di governo e legislatura”.
Il momento prescelto dal Cavaliere cadrà subito dopo il voto della Giunta per le elezioni previsto per il 9 settembre: voto che deciderà se far decadere Berlusconi dal suo seggio di senatore per effetto della legge Severino anti-corruzione per condanne superiori ai due anni. Una decisione che ormai pare scontata come preannunciato anche dal presidente della Giunta, il senatore di Sel Dario Stèfano che, in un’intervista all’Ansa il 16 agosto, diceva: “L’ex premier sarà incandidabile per almeno due anni e non sono immaginabili salvacondotti provenienti dall’esterno”. Uno smacco che il Cavaliere non sarebbe in grado di accettare e che lo porterebbe a sfoderare l’arma del discorso parlamentare.
Un “j’accuse” che ricorderebbe il celebre discorso di Bettino Craxi alla Camera del 29 aprile del 1993 con una sostanziale differenza: il leader socialista parlò ai deputati partendo da un’ammissione di colpa per sostenere l’assunto “sono colpevole quanto tutti voi” (in merito al finanziamento pubblico ai partiti, ndr); Berlusconi, invece, presenterà se stesso quale vittima della magistratura senza arretrare di un passo dalla sua immagine di martire sacrificato sull’altare della giustizia politicizzata. Nessuna ammissione di colpa, anzi. Perché, come ha detto il leader del Pdl ieri in collegamento telefonico con i militanti a Bellaria, nel riminese: “Io resisto. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio. Prepariamoci al meglio”. Un messaggio poi ribadito oggi tale e quale dalla sua bacheca Facebook: “Io resisto! Non mollo. State tranquilli che non mi faccio da parte, resto io il capo del centrodestra. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani”.
Il discorso in Senato non è l’unica tentazione del Cavaliere. Secondo la ricostruzione de Il Secolo XIX, la strategia dell’ex premier passerà anche attraverso una nuova maratona televisiva simile a quella portata avanti nell’ultima campagna elettorale: decine e decine di comparsate in radio, tv nazionali e regionali che, sollevarono di almeno 10 punti un Pdl ormai sprofondato nei sondaggi al 13,5 per cento. Ma, come racconta La Repubblica, c’è anche un’altra carta nel mazzo di Berlusconi: “contrastare l’iter della decadenza come manifestamente incostituzionale, non presentare alcuna memoria in Giunta il 28 agosto, ma portare “un florilegio di costituzionalisti per sostenere la manifesta forzatura giuridica“. E la tattica del rinvio è confermata anche dal capogruppo dei senatori del Pdl Renato Schifani: “Per noi tutto si tiene se ci sarà una chiusura pregiudiziale del Pd sul percorso di approfondimento sulla legge Severino che chiediamo per noi sarebbe impossibile parlare di un percorso comune”, ha detto dal Meeting di Rimini.
Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro l’ex presidente del Consiglio ha in mente una “difesa-offesa in tre tappe” tra cui innanzitutto dimostrare con pareri giuridici che il Senato sta seguendo una via palesemente illegale visto che, almeno secondo il Pdl, la legge anti-corruzione sarebbe incostituzionale. E infatti Il Giornale schiera l’opinione di Nicolò Zanon, membro del Consiglio superiore della magistratura: “Al di là del caso Berlusconi, quel testo rischia di dare ai giudici il potere di decidere gli eletti in Parlamento. La giunta dovrebbe preoccuparsi di queste falle”, dichiara il professore di Diritto costituzionale al quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. Insomma, la manovra per rimandare sine die la decisione della Giunta è partita e passa, come sempre, attraverso un braccio di ferro senza fine con la giustizia.
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Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).
Roma,13 mar. (Adnkronos) - Il Commissario Straordinario dell'AdSP Mtcs Pino Musolino ha partecipato al panel organizzato nell'ambito della fiera Letexpo di Alis a Verona sulle tematiche della logistica, dei trasporti e della sostenibilità, dove questa mattina sono intervenuti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il viceministro con delega ai porti Edoardo Rixi.
"Partecipare ad un evento come quello organizzato da Alis e da Guido Grimaldi - ha sottolineato il Commissario Musolino- che è diventato un punto di riferimento della logistica e della sostenibilità in Italia e non solo, per parlare di tematiche della portualità e di un settore così strategico per il nostro paese è sempre molto stimolante".
"Bisogna ragionare- ha concluso Pino Musolino - sui cambiamenti che oggi lo shipping sta affrontando per essere pronti a cogliere le opportunità che il settore marittimo ci sta offrendo, soprattutto nella transizione ecologica e nelle nuove tecnologie, per essere competitivi non solo nei nostri scali italiani ma anche nei porti europei e mondiali".