Con le elezioni europee del maggio 2014, il Movimento 5 Stelle debutterà ufficialmente in Europa. Stando alle percentuali di oggi, gli eurodeputati pentastellati saranno più o meno una decina (su un totale di 73 italiani). Come tutti i partiti e movimenti politici, anche il M5S dovrà scegliere di che gruppo politico europeo far parte (a meno che non scelga di far parte dei Non Iscritti, formazione che raggruppa membri dell’estrema destra europea). Una certa avversione alla moneta unica e al potere crescente di Bruxelles (sentimenti non condivisi da tutto il M5S) nonché una recente lunga intervista pubblicata sul blog di Beppe Grillo, fanno sorgere il sospetto di una possibile alleanza europea con l’Ukip, il partito britannico dell’eurodeputato euroscettico per eccellenza: Nigel Farage. Ma al M5S conviene veramente questa alleanza?
Le elezioni europee 2014 costituiranno l’appuntamento elettorale europeo più importante di sempre. A Bruxelles si parla addirittura di un parlamento “costituente” della nuova architettura dell’Unione Europea. Gli eurodeputati eletti giocheranno un ruolo importante nella nomina dei nuovi commissari europei e presidenti di Commissione e Consiglio europeo. Inoltre nei prossimi cinque anni si andrà avanti con importantissime riforme in risposta all’attuale crisi, come l’Unione bancaria e il Meccanismo europeo di stabilità MES, nonché (si spera) si muoveranno i primi passi verso una maggiore unione fiscale e politica e verso l’emissione di obbligazioni di debito comune (gli eurobond). Insomma, avere a Bruxelles anche politici italiani bravi, competenti e con le giuste alleanze, conviene a tutti.
Le recenti vicendevoli strizzatine d’occhio tra Beppe Grillo e il leader dell’UK Independence Party non sono una bella notizia. Nigel Farage ha infatti un solo merito: mette il dito su alcuni punti deboli dell’attuale costruzione Ue che effettivamente vanno risolti: deficit democratico, strapotere dei Paesi più forti come la Germania, eccessiva burocrazia. Il problema è che lo fa per mero opportunismo politico e senza fornire soluzioni concrete e serie ai problemi che denuncia. Il resto è pura retorica demagogica che parla più alla pancia dei cittadini europei (giustamente esautorati da anni di recessione e austerità) che alla loro testa.
Allearsi con il gruppo politico di Farage (Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia) vorrebbe dire lavorare gomito a gomito con persone che hanno valori opposti a quelli del M5S e quindi essere vincolati a determinate scelte politiche. Facciamo qualche esempio concreto. Nella legislatura corrente (2009-2014), l’Ukip è alleato con la Lega Nord di Mario Borghezio (che fino alla sua espulsione è stato un collega di Farage). Farage (ex broker) è un ultra liberale in senso economico. Farage vuole la “flat tax”, ovvero (semplificando) un’aliquota unica che non prenda in considerazione il reddito. Farage è contrario alla Tobin Tax. Farage è contrario al reddito di cittadinanza. Farage vuole una stretta sull’immigrazione anche tra paesi europei. Farage è favorevole al nucleare e scettico sul cambiamento climatico. Farage ha già fatto tre legislature (15 anni) al Parlamento europeo e si ricandiderà nel 2014. Farage è stato recentemente coinvolto in uno scandalo di finanziamenti pubblici che lo vede accusato di aver fatto pressioni su due colleghi eurodeputati (indagini ancora in corso).
A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa c’entra con Farage il M5S? Al di là di una spiccata avversione (e un po’ pressapochista) nei confronti della moneta unica e un certo astio (molto disinformato) versus le istituzioni europee, Grillo e Casaleggio hanno davvero intenzione di legarsi a un simile personaggio? Il M5S, tra pregi e difetti, rappresenta un movimento fatto anche di tante persone oneste e volenterose che vogliono davvero cambiare le cose per il meglio. Un’alleanza politica con l’Ukip di Farage rischierebbe di sprecarne il potenziale positivo a livello europeo.
È vero, l’Europa com’è strutturata oggi non va bene. Ma mentre Farage vorrebbe tornare indietro, ad un obsoleto sistema di stati nazionali in pace armata tra di loro, il M5S ha la possibilità di fare la propria parte affinché si vada avanti e si raggiungano davvero obiettivi come un maggior potere dei cittadini europei, un ruolo da protagonista del parlamento europeo nelle politiche Ue (democraticamente eletto), il ritorno della solidarietà nelle relazioni tra paesi membri e la stabilizzazione di quei sistemi finanziari e bancari che oggi hanno causato tanti problemi. I primi a volere un’Europa migliore sono stati i suoi architetti, da Jean Monnet ad Altiero Spinelli, basterebbe rispolverarne gli scritti per capire che direzione prendere. Insomma, tra qualche mese il M5S dovrà fare una scelta, speriamo che sia quella giusta.
@AlessioPisano
ww.alessiopisano.com
Alessio Pisanò
Giornalista freelance Bruxelles
Zonaeuro - 22 Agosto 2013
Europee 2014: Grillo e Farage, questo matrimonio non s’ha da fare
Con le elezioni europee del maggio 2014, il Movimento 5 Stelle debutterà ufficialmente in Europa. Stando alle percentuali di oggi, gli eurodeputati pentastellati saranno più o meno una decina (su un totale di 73 italiani). Come tutti i partiti e movimenti politici, anche il M5S dovrà scegliere di che gruppo politico europeo far parte (a meno che non scelga di far parte dei Non Iscritti, formazione che raggruppa membri dell’estrema destra europea). Una certa avversione alla moneta unica e al potere crescente di Bruxelles (sentimenti non condivisi da tutto il M5S) nonché una recente lunga intervista pubblicata sul blog di Beppe Grillo, fanno sorgere il sospetto di una possibile alleanza europea con l’Ukip, il partito britannico dell’eurodeputato euroscettico per eccellenza: Nigel Farage. Ma al M5S conviene veramente questa alleanza?
Le elezioni europee 2014 costituiranno l’appuntamento elettorale europeo più importante di sempre. A Bruxelles si parla addirittura di un parlamento “costituente” della nuova architettura dell’Unione Europea. Gli eurodeputati eletti giocheranno un ruolo importante nella nomina dei nuovi commissari europei e presidenti di Commissione e Consiglio europeo. Inoltre nei prossimi cinque anni si andrà avanti con importantissime riforme in risposta all’attuale crisi, come l’Unione bancaria e il Meccanismo europeo di stabilità MES, nonché (si spera) si muoveranno i primi passi verso una maggiore unione fiscale e politica e verso l’emissione di obbligazioni di debito comune (gli eurobond). Insomma, avere a Bruxelles anche politici italiani bravi, competenti e con le giuste alleanze, conviene a tutti.
Le recenti vicendevoli strizzatine d’occhio tra Beppe Grillo e il leader dell’UK Independence Party non sono una bella notizia. Nigel Farage ha infatti un solo merito: mette il dito su alcuni punti deboli dell’attuale costruzione Ue che effettivamente vanno risolti: deficit democratico, strapotere dei Paesi più forti come la Germania, eccessiva burocrazia. Il problema è che lo fa per mero opportunismo politico e senza fornire soluzioni concrete e serie ai problemi che denuncia. Il resto è pura retorica demagogica che parla più alla pancia dei cittadini europei (giustamente esautorati da anni di recessione e austerità) che alla loro testa.
Allearsi con il gruppo politico di Farage (Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia) vorrebbe dire lavorare gomito a gomito con persone che hanno valori opposti a quelli del M5S e quindi essere vincolati a determinate scelte politiche. Facciamo qualche esempio concreto. Nella legislatura corrente (2009-2014), l’Ukip è alleato con la Lega Nord di Mario Borghezio (che fino alla sua espulsione è stato un collega di Farage). Farage (ex broker) è un ultra liberale in senso economico. Farage vuole la “flat tax”, ovvero (semplificando) un’aliquota unica che non prenda in considerazione il reddito. Farage è contrario alla Tobin Tax. Farage è contrario al reddito di cittadinanza. Farage vuole una stretta sull’immigrazione anche tra paesi europei. Farage è favorevole al nucleare e scettico sul cambiamento climatico. Farage ha già fatto tre legislature (15 anni) al Parlamento europeo e si ricandiderà nel 2014. Farage è stato recentemente coinvolto in uno scandalo di finanziamenti pubblici che lo vede accusato di aver fatto pressioni su due colleghi eurodeputati (indagini ancora in corso).
A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa c’entra con Farage il M5S? Al di là di una spiccata avversione (e un po’ pressapochista) nei confronti della moneta unica e un certo astio (molto disinformato) versus le istituzioni europee, Grillo e Casaleggio hanno davvero intenzione di legarsi a un simile personaggio? Il M5S, tra pregi e difetti, rappresenta un movimento fatto anche di tante persone oneste e volenterose che vogliono davvero cambiare le cose per il meglio. Un’alleanza politica con l’Ukip di Farage rischierebbe di sprecarne il potenziale positivo a livello europeo.
È vero, l’Europa com’è strutturata oggi non va bene. Ma mentre Farage vorrebbe tornare indietro, ad un obsoleto sistema di stati nazionali in pace armata tra di loro, il M5S ha la possibilità di fare la propria parte affinché si vada avanti e si raggiungano davvero obiettivi come un maggior potere dei cittadini europei, un ruolo da protagonista del parlamento europeo nelle politiche Ue (democraticamente eletto), il ritorno della solidarietà nelle relazioni tra paesi membri e la stabilizzazione di quei sistemi finanziari e bancari che oggi hanno causato tanti problemi. I primi a volere un’Europa migliore sono stati i suoi architetti, da Jean Monnet ad Altiero Spinelli, basterebbe rispolverarne gli scritti per capire che direzione prendere. Insomma, tra qualche mese il M5S dovrà fare una scelta, speriamo che sia quella giusta.
@AlessioPisano
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.