Non ha dubbi, Daniela Santanchè: una via d’uscita per il Cavaliere c’è ancora. Basta affidarsi agli alleati di governo, sulla cui testa pende una spada di Damocle che la pitonessa fa oscillare il più possibile. “Il Pd deve salvare Berlusconi, non ha scelta, altrimenti vorrebbe dire togliere la volontà politica a dieci milioni di italiani. In gioco c’è la democrazia”.
Quindi, Santanchè, spera nei franchi tiratori?
Io confido nel premier Letta, che parli col segretario Epifani. Non si assumeranno la responsabilità di portare un Paese nel caos, non ci credo. Vogliono davvero far cadere il governo?
Un tempo negavate che le sorti dell’esecutivo dipendessero dalle vicende giudiziarie di B.
Non potremmo più sostenere i nostri carnefici, mi pare ovvio. Andiamo bene solo per tenere in piedi la premiata ditta? Se noi siamo avanzi di galera, se siamo tutta gente che deve finire in carcere, come mai la sinistra governa con noi?
Delusa dagli alleati?
Il Pd è quello che ci schifa, che ci odia, però vuole gestire il Paese con noi. È una visione un po’ troppo opportunistica.
Si aspetta qualcosa dal capo dello Stato?
No, nulla. Anche se lui è uno che le strade le ha sempre trovate: per Monti, per Letta, per la Procura di Palermo. Volendo, potrebbe.
Ieri anche un iper garantista come Macaluso, che poi è vicino a Giorgio Napolitano, ha detto che questa volta è finita: la giunta voterà l’incandidabilità di Berlusconi.
E allora, siccome la nostra Costituzione dice che il popolo è sovrano, io voglio che la sentenza su Silvio Berlusconi la emetta il popolo italiano.
Non so quanti costituzionalisti condividerebbero la sua tesi.
Ci sono funzionari dello Stato che hanno vinto un concorso, due dei quali sono di Magistratura democratica e con un presidente che farebbe venire la pelle d’oca a chiunque: queste persone non possono emettere una sentenza di diritto. È stata una pronuncia politica, ideologica.
Uguale però a quella di altri due tribunali che si sono espressi prima della Corte di Cassazione.
Tutte e tre i tribunali avevano dentro giudici iscritti a Magistratura democratica, che sostengono di dover usare la giustizia a fini politici. Sono persone eversive, e quest’anomalia è solo nostra. Nessuno vuole vivere in un paese del genere, dove i magistrati non sono sopra le parti. Si deve dare la parola agli italiani: la sentenza la emettano loro con il voto.
Preparate un colpetto di Stato?
Il colpo di Stato è avvenuto il primo agosto alle 19:40. Il diritto non ha nulla a che vedere con questa condanna. E siccome né Letta né Napolitano, che è l’arbitro, vogliono intervenire, ridaremo il potere agli elettori. Noi combatteremo perché Berlusconi non venga arrestato.
E se falliste?
Allora andrà in carcere. Non accetterà mai gli arresti domiciliari, devono prendersi la responsabilità di mandarlo in galera.
Resisterà, B., in cella per nove mesi?
L’uomo è guidato da due parole nella sua vita: onore e coraggio. Per Berlusconi niente è troppo.
E lei, Santanchè, come sta reagendo agli attacchi dei suoi colleghi di partito? Dicono: “Ci rovinerà”, “porterà il partito al 3 per cento”.
Io sto benissimo. Lavoro, combatto, vado avanti. E poi abbiamo appena fatto un vertice e le assicuro che tra di noi c’è compattezza assoluta sulla linea da seguire.
Però il Cavaliere ha dovuto chiarire che non le affiderebbe mai il partito.
E lei ci crede?
L’opzione è sul tavolo?
No, ma solo perché il partito non deve essere consegnato a nessuno che non si chiami Silvio Berlusconi. E la mia linea, il presidente, la conosce molto bene.
Gasparri la stuzzica: “Morire per Berlusconi sì, ma non per il Twiga”.
D’altronde non possono morire di troppo lavoro. Ma li capisco: è gente che ha fatto sempre e solo politica, io per loro, sono un animale strano.
Perché Cicchitto ce l’ha così tanto con lei?
Ma Fabrizio è una macchietta, uno che fa ridere. Quando lo vedo sono baci e abbracci. Davanti a me non ha mai osato fare una critica.
Le affida direttamente ai quotidiani.
Non do nessun peso a queste vicende, altrimenti la mia vita sarebbe stata rovinata tempo fa. Mi scivola tutto addosso. Io credo ai rapporti che ho quando vedo queste persone alle riunioni. Poi, certo, io sono una donna e la politica è maschio.
Attacchi misogini?
Noi donne diamo molto fastidio, no? In un mondo ancora molto maschile ci sta, ma pensi che io invece amo gli uomini, da morire. Ma forse il problema è che non sono simpatica.
“Repubblica” ieri ha riportato uno sfogo di Gianni Letta contro la deriva oltranzista del Pdl: “Quelli che i giornali chiamano pitonesse e falchi non sono matti ma criminali”, avrebbe detto.
Io sono contenta di essere criminale, se significa non accompagnare Silvio Berlusconi all’eutanasia. E poi io non sono per il pensiero unico. Vanno bene i falchi, le pitonesse, le colombe. Siamo un grande…
Zoo?
Io avrei detto partito. La pensassimo tutti uguali saremmo la Cina.
Twitter: @BorromeoBea
Da Il Fatto Quotidiano del 22 agosto 2013
Politica
Santanchè: “Il Pd deve salvare Berlusconi. La sentenza agli italiani”
La "Pitonessa" continua ad agitare la spada di Damocle sulla testa del premier Enrico Letta: "Se la giunta voterà l'incandidabilità, torneremo alle urne e chiederemo che il verdetto su Silvio Berlusconi lo emetta il popolo italiano. La condanna nei suoi confronti è l'unico colpo di Stato"
Non ha dubbi, Daniela Santanchè: una via d’uscita per il Cavaliere c’è ancora. Basta affidarsi agli alleati di governo, sulla cui testa pende una spada di Damocle che la pitonessa fa oscillare il più possibile. “Il Pd deve salvare Berlusconi, non ha scelta, altrimenti vorrebbe dire togliere la volontà politica a dieci milioni di italiani. In gioco c’è la democrazia”.
Quindi, Santanchè, spera nei franchi tiratori?
Io confido nel premier Letta, che parli col segretario Epifani. Non si assumeranno la responsabilità di portare un Paese nel caos, non ci credo. Vogliono davvero far cadere il governo?
Un tempo negavate che le sorti dell’esecutivo dipendessero dalle vicende giudiziarie di B.
Non potremmo più sostenere i nostri carnefici, mi pare ovvio. Andiamo bene solo per tenere in piedi la premiata ditta? Se noi siamo avanzi di galera, se siamo tutta gente che deve finire in carcere, come mai la sinistra governa con noi?
Delusa dagli alleati?
Il Pd è quello che ci schifa, che ci odia, però vuole gestire il Paese con noi. È una visione un po’ troppo opportunistica.
Si aspetta qualcosa dal capo dello Stato?
No, nulla. Anche se lui è uno che le strade le ha sempre trovate: per Monti, per Letta, per la Procura di Palermo. Volendo, potrebbe.
Ieri anche un iper garantista come Macaluso, che poi è vicino a Giorgio Napolitano, ha detto che questa volta è finita: la giunta voterà l’incandidabilità di Berlusconi.
E allora, siccome la nostra Costituzione dice che il popolo è sovrano, io voglio che la sentenza su Silvio Berlusconi la emetta il popolo italiano.
Non so quanti costituzionalisti condividerebbero la sua tesi.
Ci sono funzionari dello Stato che hanno vinto un concorso, due dei quali sono di Magistratura democratica e con un presidente che farebbe venire la pelle d’oca a chiunque: queste persone non possono emettere una sentenza di diritto. È stata una pronuncia politica, ideologica.
Uguale però a quella di altri due tribunali che si sono espressi prima della Corte di Cassazione.
Tutte e tre i tribunali avevano dentro giudici iscritti a Magistratura democratica, che sostengono di dover usare la giustizia a fini politici. Sono persone eversive, e quest’anomalia è solo nostra. Nessuno vuole vivere in un paese del genere, dove i magistrati non sono sopra le parti. Si deve dare la parola agli italiani: la sentenza la emettano loro con il voto.
Preparate un colpetto di Stato?
Il colpo di Stato è avvenuto il primo agosto alle 19:40. Il diritto non ha nulla a che vedere con questa condanna. E siccome né Letta né Napolitano, che è l’arbitro, vogliono intervenire, ridaremo il potere agli elettori. Noi combatteremo perché Berlusconi non venga arrestato.
E se falliste?
Allora andrà in carcere. Non accetterà mai gli arresti domiciliari, devono prendersi la responsabilità di mandarlo in galera.
Resisterà, B., in cella per nove mesi?
L’uomo è guidato da due parole nella sua vita: onore e coraggio. Per Berlusconi niente è troppo.
E lei, Santanchè, come sta reagendo agli attacchi dei suoi colleghi di partito? Dicono: “Ci rovinerà”, “porterà il partito al 3 per cento”.
Io sto benissimo. Lavoro, combatto, vado avanti. E poi abbiamo appena fatto un vertice e le assicuro che tra di noi c’è compattezza assoluta sulla linea da seguire.
Però il Cavaliere ha dovuto chiarire che non le affiderebbe mai il partito.
E lei ci crede?
L’opzione è sul tavolo?
No, ma solo perché il partito non deve essere consegnato a nessuno che non si chiami Silvio Berlusconi. E la mia linea, il presidente, la conosce molto bene.
Gasparri la stuzzica: “Morire per Berlusconi sì, ma non per il Twiga”.
D’altronde non possono morire di troppo lavoro. Ma li capisco: è gente che ha fatto sempre e solo politica, io per loro, sono un animale strano.
Perché Cicchitto ce l’ha così tanto con lei?
Ma Fabrizio è una macchietta, uno che fa ridere. Quando lo vedo sono baci e abbracci. Davanti a me non ha mai osato fare una critica.
Le affida direttamente ai quotidiani.
Non do nessun peso a queste vicende, altrimenti la mia vita sarebbe stata rovinata tempo fa. Mi scivola tutto addosso. Io credo ai rapporti che ho quando vedo queste persone alle riunioni. Poi, certo, io sono una donna e la politica è maschio.
Attacchi misogini?
Noi donne diamo molto fastidio, no? In un mondo ancora molto maschile ci sta, ma pensi che io invece amo gli uomini, da morire. Ma forse il problema è che non sono simpatica.
“Repubblica” ieri ha riportato uno sfogo di Gianni Letta contro la deriva oltranzista del Pdl: “Quelli che i giornali chiamano pitonesse e falchi non sono matti ma criminali”, avrebbe detto.
Io sono contenta di essere criminale, se significa non accompagnare Silvio Berlusconi all’eutanasia. E poi io non sono per il pensiero unico. Vanno bene i falchi, le pitonesse, le colombe. Siamo un grande…
Zoo?
Io avrei detto partito. La pensassimo tutti uguali saremmo la Cina.
Twitter: @BorromeoBea
Da Il Fatto Quotidiano del 22 agosto 2013
B.COME BASTA!
di Marco Travaglio 14€ AcquistaArticolo Precedente
Meeting Cl, Violante a pranzo con Alfano e Lupi. “Si è parlato del tempo…”
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".