Non solo Giuseppe Mussari ed ex colleghi. L’affaire Mps-Antonveneta potrebbe coinvolgere anche Alessandro Profumo e Fabrizio Viola da oltre un anno alla guida della banca senese. E’ quanto sostiene il Codacons che, citando documenti in suo possesso, ha reso noto che nel febbraio scorso la Consob ha presentato un esposto per segnalare “fatti aventi possibile rilevanza penale” a carico degli attuali vertici del Monte dei Paschi di Siena che avrebbero fornito informazioni “non veritiere o quanto meno omissive” in merito al finanziamento dell’operazione Antonveneta e alla presunta operazione in titoli di Stato eseguita da Mps con Nomura.
Secondo la documentazione citata dall’associazione, i fatti contestati nell’esposto presentato dalla Consob si riferiscono, inter alias, a informazioni fornite da Mps (in merito sia a chi fossero i veri sottoscrittori del Fresh, sia sul fatto che era poi stato stipulato dalla Fondazione un contratto di total return swap) in data 23 aprile 2012, 24 aprile 2012, 10 maggio 2012, 25 giugno 2012, 6 luglio 2012, 20 luglio 2012 e 1 ottobre 2012, ovvero relative alla gestione attuale di Profumo e Viola che hanno tuttavia sempre sostenuto di essere stati informati della situazione dei derivati stipulati con Nomura solo mesi dopo.
Non sembra concordare con loro la Consob che, sempre secondo il Codacons, ha chiesto alla Procura di Siena aprire un’indagine contro Mps per ostacolo alla vigilanza: questa carenza informativa “ha senz’altro ritardato le funzioni di vigilanza dell’Autorità”, nel consentire condizioni di parità informativa sul mercato, sostiene la Commissione. Inoltre Consob contesta, a proposito della ristrutturazione del prodotto strutturato Alexandria fatta nel 2009 con Nomura, che “la reale natura dell’operazione è stata peraltro celata anche nelle risposte della Banca del 6 luglio 2012 e del 1° ottobre 2012 a fronte di specifiche richieste di informazioni”.
Nel secondo documento emerge quindi che la Consob, già a settembre 2012, quando il governo Monti stava elaborando l’erogazione degli aiuti di Stato da circa 4 miliardi per la banca, aveva perfettamente riconosciuto che l’operazione eseguita da Mps con Nomura poteva nascondere un derivato, per altro senza che, ricordano i consumatori, la Consob sia tutt’oggi intervenuta per ingiungere a Mps di correggere il bilancio.
I documenti della Commissione, spiega l’associazione “confermano quanto il Codacons ha sempre asserito e ha anche chiesto di verificare, per il tramite degli accertamenti chiesti al Tribunale Civile e alla Procura della Repubblica, in merito alle responsabilità degli attuali vertici di Mps citati per truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita di aiuti di Stato e delle autorità di vigilanza (Consob e Banca d’Italia) per omesso controllo”. Il Codacons ha quindi chiesto al governo Letta e al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, di informare prontamente la Commissione Europea e di includere nel Piano di ristrutturazione, oltre gli interventi già richiesti dalla Commissione Almunia, anche la sostituzione degli attuali amministratori, non potendosi in alcun modo affidare l’implementazione del Piano di Ristrutturazione e con esso la gestione di 4 miliardi versati dai contribuenti ad amministratori che, secondo quanto affermato dalla Consob stessa, abbiano rilasciato informazioni “non veritiere o quanto meno omissive” all’Autorità di vigilanza e al mercato.
“Quanto asserito dal Codacons risulta destituito di ogni più elementare fondamento. Occorre preliminarmente ribadire che i procedimenti amministrativi di cui la Banca è parte non riguardano in alcun modo il nuovo management”, ha fatto sapere in serata Banca Monte dei Paschi di Siena pur non smentendo l’esistenza dell’esposto. “Peraltro – prosegue l’istituto – con specifico riferimento alla segnalazione effettuata da Consob alla Procura della Repubblica di Siena questa non è stata considerata rilevante e nel contempo non risulta alla Banca l’esistenza di alcuna indagine a carico del nuovo management”.
L’istituto definisce poi “chiaro ed univoco” il procedimento di chiusura delle indagini preliminari della Procura Siena, che indaga la Banca “unicamente con riferimento a condotte perpetrate da esponenti della precedente gestione, senza alcun coinvolgimento del nuovo management che si è contraddistinto – aggiunge – non solo per aver avviato l’opera di risanamento in un contesto particolarmente complicato ma anche per avere collaborato, sin dal momento dell’insediamento, con le Autorità competenti fornendo tutte le informazioni che si sono di volta in volta rese disponibili”.
Il Codacons, quindi, “risponderà nelle sedi opportune delle proprie gratuite ed inopinate asserzioni”, conclude la nota. “Banca Monte dei Paschi di Siena, quale persona giuridica, nonchè il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola, a titolo personale, intendono – precisa Mps – tutelare la corretta informativa di mercato, la propria reputazione e tutti i propri diritti innanzi alle competenti autorità a fronte della continua ed ingiustificata attività di diffamazione effettuata dal Codacons”. Un’attività che nella nota è descritta come una “ingiustificata e continua aggressione che prosegue da mesi, le cui azioni (del Codacons, ndr) non hanno trovato alcun accoglimento da parte di qualsivoglia autorità e che giunge oggi a fornire notizie false, lesive e oltretutto fuorvianti e potenzialmente idonee ad influenzare il prezzo del titolo azionario“.
“In merito al comunicato stampadiffuso da Mps, il Codacons attende con ansia il campo in cui finalmente la banca senese si cofronterà con i consumatori e con i cittadini”, è stata la contro replica dell’associazione a tutela dei consumatori. “Riguardo alla smentita che non smentisce nulla – aggiunge – Codacons si augura che Mps voglia agire per danni contro chi ha denunciato la banca, che non stata certo l’associazione ma la Consob, e chiede anche di essere avvisata in quanto parte offesa, di una eventuale richiesta di archiviazione ove dovesse essere avanzata dalla Procura stessa”. Il Codacons “si è limitato a svolgere il suo dovere di informare il mercato ed i risparmiatori e proseguirà a farlo anche di fronte alle intimidazioni della banca che non fermeranno certo il lavoro doveroso di tutela dei cittadini”.
Economia & Lobby
Consob: “Informazioni false o omissive su Mps”. Guai anche per Profumo
Il Codacons svela un esposto della vigilanza contro gli attuali vertici della banca datato febbraio 2012. E chiede la loro rimozione alla luce degli aiuti di Stato ricevuti dall'istituto
Non solo Giuseppe Mussari ed ex colleghi. L’affaire Mps-Antonveneta potrebbe coinvolgere anche Alessandro Profumo e Fabrizio Viola da oltre un anno alla guida della banca senese. E’ quanto sostiene il Codacons che, citando documenti in suo possesso, ha reso noto che nel febbraio scorso la Consob ha presentato un esposto per segnalare “fatti aventi possibile rilevanza penale” a carico degli attuali vertici del Monte dei Paschi di Siena che avrebbero fornito informazioni “non veritiere o quanto meno omissive” in merito al finanziamento dell’operazione Antonveneta e alla presunta operazione in titoli di Stato eseguita da Mps con Nomura.
Secondo la documentazione citata dall’associazione, i fatti contestati nell’esposto presentato dalla Consob si riferiscono, inter alias, a informazioni fornite da Mps (in merito sia a chi fossero i veri sottoscrittori del Fresh, sia sul fatto che era poi stato stipulato dalla Fondazione un contratto di total return swap) in data 23 aprile 2012, 24 aprile 2012, 10 maggio 2012, 25 giugno 2012, 6 luglio 2012, 20 luglio 2012 e 1 ottobre 2012, ovvero relative alla gestione attuale di Profumo e Viola che hanno tuttavia sempre sostenuto di essere stati informati della situazione dei derivati stipulati con Nomura solo mesi dopo.
Non sembra concordare con loro la Consob che, sempre secondo il Codacons, ha chiesto alla Procura di Siena aprire un’indagine contro Mps per ostacolo alla vigilanza: questa carenza informativa “ha senz’altro ritardato le funzioni di vigilanza dell’Autorità”, nel consentire condizioni di parità informativa sul mercato, sostiene la Commissione. Inoltre Consob contesta, a proposito della ristrutturazione del prodotto strutturato Alexandria fatta nel 2009 con Nomura, che “la reale natura dell’operazione è stata peraltro celata anche nelle risposte della Banca del 6 luglio 2012 e del 1° ottobre 2012 a fronte di specifiche richieste di informazioni”.
Nel secondo documento emerge quindi che la Consob, già a settembre 2012, quando il governo Monti stava elaborando l’erogazione degli aiuti di Stato da circa 4 miliardi per la banca, aveva perfettamente riconosciuto che l’operazione eseguita da Mps con Nomura poteva nascondere un derivato, per altro senza che, ricordano i consumatori, la Consob sia tutt’oggi intervenuta per ingiungere a Mps di correggere il bilancio.
I documenti della Commissione, spiega l’associazione “confermano quanto il Codacons ha sempre asserito e ha anche chiesto di verificare, per il tramite degli accertamenti chiesti al Tribunale Civile e alla Procura della Repubblica, in merito alle responsabilità degli attuali vertici di Mps citati per truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita di aiuti di Stato e delle autorità di vigilanza (Consob e Banca d’Italia) per omesso controllo”. Il Codacons ha quindi chiesto al governo Letta e al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, di informare prontamente la Commissione Europea e di includere nel Piano di ristrutturazione, oltre gli interventi già richiesti dalla Commissione Almunia, anche la sostituzione degli attuali amministratori, non potendosi in alcun modo affidare l’implementazione del Piano di Ristrutturazione e con esso la gestione di 4 miliardi versati dai contribuenti ad amministratori che, secondo quanto affermato dalla Consob stessa, abbiano rilasciato informazioni “non veritiere o quanto meno omissive” all’Autorità di vigilanza e al mercato.
“Quanto asserito dal Codacons risulta destituito di ogni più elementare fondamento. Occorre preliminarmente ribadire che i procedimenti amministrativi di cui la Banca è parte non riguardano in alcun modo il nuovo management”, ha fatto sapere in serata Banca Monte dei Paschi di Siena pur non smentendo l’esistenza dell’esposto. “Peraltro – prosegue l’istituto – con specifico riferimento alla segnalazione effettuata da Consob alla Procura della Repubblica di Siena questa non è stata considerata rilevante e nel contempo non risulta alla Banca l’esistenza di alcuna indagine a carico del nuovo management”.
L’istituto definisce poi “chiaro ed univoco” il procedimento di chiusura delle indagini preliminari della Procura Siena, che indaga la Banca “unicamente con riferimento a condotte perpetrate da esponenti della precedente gestione, senza alcun coinvolgimento del nuovo management che si è contraddistinto – aggiunge – non solo per aver avviato l’opera di risanamento in un contesto particolarmente complicato ma anche per avere collaborato, sin dal momento dell’insediamento, con le Autorità competenti fornendo tutte le informazioni che si sono di volta in volta rese disponibili”.
Il Codacons, quindi, “risponderà nelle sedi opportune delle proprie gratuite ed inopinate asserzioni”, conclude la nota. “Banca Monte dei Paschi di Siena, quale persona giuridica, nonchè il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola, a titolo personale, intendono – precisa Mps – tutelare la corretta informativa di mercato, la propria reputazione e tutti i propri diritti innanzi alle competenti autorità a fronte della continua ed ingiustificata attività di diffamazione effettuata dal Codacons”. Un’attività che nella nota è descritta come una “ingiustificata e continua aggressione che prosegue da mesi, le cui azioni (del Codacons, ndr) non hanno trovato alcun accoglimento da parte di qualsivoglia autorità e che giunge oggi a fornire notizie false, lesive e oltretutto fuorvianti e potenzialmente idonee ad influenzare il prezzo del titolo azionario“.
“In merito al comunicato stampadiffuso da Mps, il Codacons attende con ansia il campo in cui finalmente la banca senese si cofronterà con i consumatori e con i cittadini”, è stata la contro replica dell’associazione a tutela dei consumatori. “Riguardo alla smentita che non smentisce nulla – aggiunge – Codacons si augura che Mps voglia agire per danni contro chi ha denunciato la banca, che non stata certo l’associazione ma la Consob, e chiede anche di essere avvisata in quanto parte offesa, di una eventuale richiesta di archiviazione ove dovesse essere avanzata dalla Procura stessa”. Il Codacons “si è limitato a svolgere il suo dovere di informare il mercato ed i risparmiatori e proseguirà a farlo anche di fronte alle intimidazioni della banca che non fermeranno certo il lavoro doveroso di tutela dei cittadini”.
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La Bce taglia i tassi dello 0,25. Lagarde: “L’aumento della spesa per la difesa può aiutare la crescita”
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Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Max blitz antidroga dei carabinieri tra Napoli e Salerno: smantellate 15 piazze di spaccio e indagato a piede per favoreggiamento anche un sacerdote. I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di 51 soggetti (dei quali 15 in carcere, 17 agli arresti domiciliari e 19 sottoposti all'obbligo di presentazione alla p.g.) gravemente indiziati dei reati di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 48 indagati, mentre dei restanti tre, due sono attualmente all'estero e il terzo è tuttora attivamente ricercato. Tra questi anche il tiktoker Antonio Gemignani, noto come Papusciello.
Avvalendosi di corrieri della droga provenienti da Napoli e Roma - si legge in una nota a firma del procuratore Nunzio Fragliasso - gli indagati avrebbero posto in essere un giro di affari di circa otto milioni di euro, con oltre 500.000 euro in contanti sequestrati dagli inquirenti nel corso delle indagini. Le investigazioni, condotte attraverso una poderosa attività di intercettazione telefonica e ambientale, che si è protratta per diversi mesi, hanno consentito di documentare e ricostruire le dinamiche relative alla gestione dell'attività di spaccio in ben 15 piazze di diverse città, in provincia di Napoli e di Salerno, nonché di recuperare e sequestrare complessivamente 19 chilogrammi di cocaina. Dalle indagini è emerso che alcuni indagati si servivano delle abitazioni di soggetti incensurati e anziani per occultare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, mentre altri sfruttavano la presenza di neonati per eludere eventuali controlli.
E tra gli indagati figura anche un sacerdote di Torre Annunziata. Inoltre, una donna è stata ripresa durante lo spaccio di droga con un neonato in braccio. L'approvvigionamento delle varie piazze di spaccio avveniva mediante il ricorso a fidati corrieri che, a tal fine, utilizzavano autovetture dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente veniva abilmente occultato. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato sette arresti in flagranza di reato, individuando anche soggetti in possesso di armi detenute illegalmente.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Domani, venerdì 7 marzo, dalle ore 15 alle ore 17, presso ExtraLibera, Via Stamira 5, a Roma, si terrà l’assemblea dei soggetti che fanno parte del comitato promotore del Referendum cittadinanza. Interverranno, tra gli altri, Emma Bonino, Riccardo Magi, Elly Schlein, Angelo Bonelli, Deepika Salhan, Sonny Olumati, Francesca Druetti, Antonella Soldo, Katia Scannavini, Pippo Civati, Paolo Bonetti, Natale Di Cola, Ileana Bello, Walter Massa e molti altri.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la Bce, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal 12 marzo 2025. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso dall’Eurotower.
Il consiglio direttivo “è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine” soprattutto “nelle attuali condizioni caratterizzate da crescente incertezza, definirà l’orientamento di politica monetaria adeguato seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”, viene evidenziato nella nota.
L’approccio della Banca centrale continuerà ad essere basato sui dati e a procedere ‘riunione per riunione’, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel corso della conferenza stampa a Francoforte. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo in materia di tassi di interesse “si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell'inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo non si impegna a seguire un particolare percorso dei tassi”, ha sottolineato Lagarde, per la quale "i rischi per la crescita economica rimangono orientati verso il basso”.
“Un'escalation delle tensioni commerciali ridurrebbe la crescita dell’eurozona, frenando le esportazioni e indebolendo l'economia globale” e “il perdurare dell'incertezza sulle politiche commerciali globali potrebbe trascinare al ribasso gli investimenti”. Allo stesso modo “le tensioni geopolitiche, come la guerra ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, rimangono un'importante fonte di incertezza. La crescita potrebbe diminuire se gli effetti ritardati dell'inasprimento della politica monetaria durassero più a lungo del previsto”.
La crescita dell’eurozona “potrebbe essere più elevata se le condizioni di finanziamento più facili e il calo dell'inflazione consentiranno una ripresa più rapida dei consumi e degli investimenti interni. Anche un aumento della spesa per la difesa e le infrastrutture potrebbe contribuire alla crescita”, ha detto ancora la presidente della Bce.
Infine Lagarde spiega che "l'incertezza è aumentata e probabilmente peserà sugli investimenti e sulle esportazioni più di quanto previsto in precedenza”. La crescita “dovrebbe essere sostenuta dall'aumento dei redditi e dalla riduzione dei costi di finanziamento” e secondo le proiezioni dei tecnici “anche le esportazioni dovrebbero essere sostenute dall'aumento della domanda globale, a patto che le tensioni commerciali non si intensifichino ulteriormente”.
Le decisioni della Bce sui tassi di interesse quindi continueranno ad essere basate “sulla valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
L'inflazione complessiva, indicano gli esperti, ora "si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,0% nel 2027. La revisione al rialzo dell’inflazione complessiva per il 2025 riflette la più vigorosa dinamica dei prezzi dell’energia”. “L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e all’1,9% nel 2027”. Le misure dell’inflazione di fondo “suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine. L’inflazione interna resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo. La crescita delle retribuzioni si sta però moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione”, evidenzia Francoforte. Tuttavia, “il processo disinflazionistico è ben avviato. L’andamento dell’inflazione ha continuato a rispecchiare pressoché le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti”.
“La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera”, si legge nella nota diffusa dalla Bce al termine del consiglio direttivo. “Al tempo stesso – sottolinea però l’Eurotower – l’allentamento delle condizioni di finanziamento è contrastato dai passati rialzi dei tassi di interesse che si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, e il volume dei prestiti resta nel complesso contenuto”.
La Bce rende inoltre noto che l’economia fronteggia perduranti difficoltà e i nostri esperti hanno nuovamente corretto al ribasso le proiezioni di crescita: allo 0,9% per il 2025, all’1,2% per il 2026 e all’1,3% per il 2027.
Le revisioni al ribasso per il 2025 e il 2026, sottolinea l'Eurotower, "riflettono la diminuzione delle esportazioni e la continua debolezza degli investimenti, in parte a seguito dell’elevata incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche più in generale. L’aumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti dei rialzi passati dei tassi di interesse restano le principali determinanti alla base dell’atteso incremento della domanda nel corso del tempo".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "C'è bisogno di un'Europa più coraggiosa, più forte e più giusta. Per questo è necessario andare avanti sulla strada del rafforzamento dell'Unione europea e della sua capacità di iniziativa politica". Così Pierfrancesco Majorino, componente della segreteria nazionale Pd.
"In questo quadro il vertice odierno del Pse ha visto in campo le proposte del Partito Democratico. Il contributo di Elly Schlein è stato essenziale e ha inevitabilmente messo in luce anche le contraddizioni del piano di Ursula von der Leyen. Un piano che ad oggi non porta alla difesa comune, ma al semplice riarmo generalizzato dei singoli Stati nazionali e a inevitabili tagli di voci che vanno invece assolutamente potenziate. Penso a coesione sociale e welfare".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Innovazione protagonista nella serata di ieri a Key - The Energy Transition Expo, nella seconda edizione del Premio 'Lorenzo Cagnoni', che è stato consegnato agli espositori per i sette progetti più innovativi presentati in fiera, uno per ogni settore merceologico della manifestazione, e alle tre Start-up dell’Innovation District dal più alto potenziale innovativo.
A premiare gli espositori, Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green&Technolgy di Ieg, Christian Previati, Exhibition Manager di Key, Francesco Naso, segretario generale Motus-E e Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys.
Le aziende premiate sono state: Horay Solar Co., Ltd, Italian Wind Technologies, Energy Dome, Rina, Renovis, Camel Energy GmbH e Alperia. Le tre Start-up che hanno ricevuto il riconoscimento sono state: Trailslight, Reefilla e Sizable Energy.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Innovazione protagonista nella serata di ieri a Key - The Energy Transition Expo, nella seconda edizione del Premio 'Lorenzo Cagnoni', che è stato consegnato agli espositori per i sette progetti più innovativi presentati in fiera, uno per ogni settore merceologico della manifestazione, e alle tre Start-up dell’Innovation District dal più alto potenziale innovativo.
A premiare gli espositori, Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green&Technolgy di Ieg, Christian Previati, Exhibition Manager di Key, Francesco Naso, segretario generale Motus-E e Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys.
Le aziende premiate sono state: Horay Solar Co., Ltd, Italian Wind Technologies, Energy Dome, Rina, Renovis, Camel Energy GmbH e Alperia. Le tre Start-up che hanno ricevuto il riconoscimento sono state: Trailslight, Reefilla e Sizable Energy.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Una riunione al vertice del Pse molto importante e impegnativa. Con la piena consapevolezza della gravità della situazione e della necessità di una risposta europea. La segretaria Elly Schlein ha portato il nostro punto di vista. Riarmare 27 eserciti nazionali non fa deterrenza". Così il responsabile Esteri nella segreteria nazionale Pd, Giuseppe Provenzano, appena terminato il prevertice socialista a Bruxelles a cui ha partecipato con la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Più che prestiti ai singoli paesi servirebbero investimenti europei in progetti comuni. Ma la sfida è più grande. Serve investire in sicurezza comune, ma non solo. Per l’autonomia strategica serve una politica estera, un’economia forte, una società coesa. La risposta dev’essere più coraggiosa, come è stato con la pandemia".
"Di certo, non si possono sostituire le spese sociali con le spese militari, consentendo di dirottare i fondi di coesione. Su questa nostra priorità, c’è stato consenso tra i socialisti europei. La nostra critica al Piano di Von der Leyen non è dunque per frenare la risposta europea. Ma per rafforzarla, per costruire un’Europa davvero unita, capace di compiere la svolta politica necessaria a costruire pace, giustizia e sicurezza".