“I rifiuti sono già dentro e il 28 agosto il camino comincerà a fumare, questa volta senza soluzione di continuità”. Lo annuncia il comitato Gcr, Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma, da sempre contrario all’inceneritore di Parma, avversato anche dal Comune a 5 Stelle guidato dal sindaco Federico Pizzarotti. Il comitato ha seguito tutta la costruzione dell’impianto, comprese diverse sospensioni per inchieste della Procura, ancora in corso, e procedimenti amministrativi davanti al Tar.

“Ancora una manciata di ore – sottolinea – e Parma tornerà ad avere un inceneritore, dopo 12 anni di assenza dalla chiusura del Cornocchio (2001)”. L’impianto a Ugozzolo di Parma “non è l’unica fiamma sul nostro territorio”, prosegue: “a Rubbiano di Solignano, un co-inceneritore di oli esausti e altri materiali pericolosi dal 2000 brucia oltre 50.000 tonnellate l’anno; a Noceto un impianto militare di distruzione di esplosivo e propellenti; a Polesine abbiamo scoperto in queste ore un impianto di termodistruzione di materiali organici come il pollame colpito da aviaria”.

Il Tar aveva decretato quasi un mese fa la riaccensione a Ugozzolo (dopo uno stop del 3 luglio) accogliendo il ricorso di Iren Ambiente contro il Comune, che aveva dichiarato irricevibile la domanda di agibilità parziale presentata dalla multiutility. L’udienza di merito è il 9 ottobre.

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