Sulla sentenza della Cassazione il Fatto ha fornito una informazione completa e tecnicamente inattaccabile, non resta dunque molto da aggiungere, se non qualche nota a margine. La sentenza è stata firmata dall’intero collegio giudicante, e non dal solo giudice Esposito, dunque tutti, ma proprio tutti hanno concordato sul fatto che l’ex Cavaliere fosse l’ideatore ed il primo motore della frode fiscale.
Non le presunte toghe rosse, ma le toghe di ogni colore, comprese quelle più nere, e non solo in senso metaforico, hanno preso atto che non c’era possibilità alcuna di inventarsi un qualsiasi salvacondotto giudiziario.
Forse ora i mazzieri del capo, dopo aver bastonato il giudice Esposito, si dedicheranno al “massaggio mediatico” degli altri togati. La sentenza, peraltro, afferma una verità che era ignota solo a chi non voleva vedere e sapere e cioè che il Cavaliere era l’unico proprietario di Mediaset ed esercitava il comando anche durante il mandato parlamentare e governativo. Del resto questa verità era già stata affermata dai tribunali durante il processo relativo al cosiddetto loro Mondadori, ed era nota a chiunque non fosse sul suo libro paga.
Il reato accertato, sul piano giudiziario, si chiama frode fiscale, ma, sul piano politico, si tratta di una delle tanti varianti di quel conflitto di interessi che ha inquinato e corrotto non solo il mercato dei media, ma anche la vita istituzionale e democratica in questo ultimo ventennio.
Persino la Borsa, una delle sue divinità di riferimento, fa salire e scendere il titolo, a seconda delle fortune politiche dell’azionista unico.
In queste stesse ore il condannato può continuare ad insultare i suoi giudici accendendo l’interruttore delle tv di sua proprietà e disponendone a suo piacimento. Quale migliore conferma del fatto che l’ex Cavaliere fosse e sia l’ideatore di ogni vicenda che riguardi le sue proprietà?
Beppe Giulietti
Giornalista
Giustizia & Impunità - 30 Agosto 2013
Per la Cassazione il conflitto di interessi esiste
Sulla sentenza della Cassazione il Fatto ha fornito una informazione completa e tecnicamente inattaccabile, non resta dunque molto da aggiungere, se non qualche nota a margine. La sentenza è stata firmata dall’intero collegio giudicante, e non dal solo giudice Esposito, dunque tutti, ma proprio tutti hanno concordato sul fatto che l’ex Cavaliere fosse l’ideatore ed il primo motore della frode fiscale.
Non le presunte toghe rosse, ma le toghe di ogni colore, comprese quelle più nere, e non solo in senso metaforico, hanno preso atto che non c’era possibilità alcuna di inventarsi un qualsiasi salvacondotto giudiziario.
Forse ora i mazzieri del capo, dopo aver bastonato il giudice Esposito, si dedicheranno al “massaggio mediatico” degli altri togati. La sentenza, peraltro, afferma una verità che era ignota solo a chi non voleva vedere e sapere e cioè che il Cavaliere era l’unico proprietario di Mediaset ed esercitava il comando anche durante il mandato parlamentare e governativo. Del resto questa verità era già stata affermata dai tribunali durante il processo relativo al cosiddetto loro Mondadori, ed era nota a chiunque non fosse sul suo libro paga.
Il reato accertato, sul piano giudiziario, si chiama frode fiscale, ma, sul piano politico, si tratta di una delle tanti varianti di quel conflitto di interessi che ha inquinato e corrotto non solo il mercato dei media, ma anche la vita istituzionale e democratica in questo ultimo ventennio.
Persino la Borsa, una delle sue divinità di riferimento, fa salire e scendere il titolo, a seconda delle fortune politiche dell’azionista unico.
In queste stesse ore il condannato può continuare ad insultare i suoi giudici accendendo l’interruttore delle tv di sua proprietà e disponendone a suo piacimento. Quale migliore conferma del fatto che l’ex Cavaliere fosse e sia l’ideatore di ogni vicenda che riguardi le sue proprietà?
B.COME BASTA!
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.