Se volevano stupirci con effetti speciali i tedeschi dell’automobile, con la 65esima edizione del salone di Francoforte 2013, che apre il 10 di settembre per chiudere il 22, hanno l’obbiettivo a portata di mano. A cominciare dal più grande stand mai visto ad un motor show: quello della Mercedes, 8mila metri quadrati su vari livelli, più 5000 metri di superficie esterna, realizzato in un anno di lavoro con l’impiego di 1500 persone, 830 tonnellate di acciaio e circa 100 km di cavi: un record assoluto. Più che un’esigenza di spazio per mostrare i nuovi modelli e i progressi tecnologici della stella, appare un’esibizione di potenza per mostrare, sotto lo slogan Fascination Mercedes, “la modernità, la bellezza e il dinamismo del nostro marchio”, come dichiarano i suoi dirigenti.
Volkswagen, con la galassia dei suoi marchi, non è da meno in sfarzo ed esibizione. E naturalmente Bmw segue. Inevitabilmente Francoforte è uno show della locomotiva tedesca. Orgoglio teutonico da una parte e reazione alle disastrose previsioni sulle vendite in Europa nel prossimo anno che, in un mercato stagnante ormai da almeno cinque anni, caleranno di un ulteriore 5%. Strategie di marketing: in momenti di crisi meglio farsi notare che restare a crogiolarsi nell’ombra, tanto più che al contrario delle previsioni europee i mercati cinesi e Usa promettono incrementi di vendite dell’ordine del 15%. Così oltre agli stand dal milioni di euro ecco il salone delle meraviglie destinate ai super-ricchi da una parte, e il Salone della concretezza con i modelli che fanno del risparmio l’obbiettivo principale. Con una caratteristica comune: il dominio assoluto della tecnologia ibrida a cui si sono convertiti anche tutti i produttori tedeschi, dopo essere stati alla finestra a guardare i giapponesi per anni (vedi Toyota, che in sedici anni ha prodotto e venduto 5 milioni e mezzo di veicoli ibridi).
Il doppio motore in tutte le varianti possibili sta per diventare lo standard di un futuro ormai alle porte, anche se per molti è solo una transizione verso l’elettrico puro (che comunque a Francoforte è ben rappresentato). In attesa che le auto a emissioni zero diventino più pratiche di quanto non lo siano in questa fase, le varianti sono due: accoppiare un motore elettrico a uno a combustione interna per aumentare le prestazioni senza incidere sui consumi, o al contrario aggiungere un piccolo motore a combustione per ricaricare le batterie di un motore elettrico principale. Esempio della prima variante in mostra a Francoforte sono la clamorosa Porsche 918 Spyder, supercar ibrida da 887 CV, ad un prezzo di 800mila euro, che accoppia un V8 di 4.6 litri aspirato da 608 CV e due motori elettrici da 95 e 115 kW. Impressionanti le prestazioni (2,8 secondi da 0 a 100 orari), ma quel che stupisce è il consumo medio dichiarato dalla casa: da 3 a 3,3 litri per 100 km. Gli stessi ‘promessi’ per la Panamera e-Hybrid con il nuovo sistema plug-in hybrid che accoppia il V6 3 litri benzina con compressore volumetrico a un motore elettrico da 95 CV, per un consumo, fino a ieri neanche ipotizzabile su una vettura di questa potenza e dimensioni, di appena 3,1 l per 100 km.
Stesso concetto per l’Audi Sport Quattro Concept, plug-in hybrid con un V8 biturbo da quattro litri a benzina da 560 cavalli e un motore elettrico da 147 cavalli. Trazione integrale, da 0 a 100 in 3,7 secondi, velocità massima 302 chilometri all’ora e un consumo dichiarato che sembra impossibile: 2,5 litri per 100 km. Parca come una city car e grossa come una limousine anche la Mercedes-Benz S 500 Plug-In Hybrid, berlinona da 3 litri per 100 chilometri, almeno sulla carta. Ha un motore elettrico da 80 kW, 109 CV e 340 Nm, accoppiato ad un classico 3.0 V6 biturbo da 333 CV e 480 Nm. Mercedes prevede di farla arrivare nei concessionari nel 2014. Anche i Suv seguono la stessa strada. Range Rover Hybrid e Range Rover Sport Hybrid montano l’inedita accoppiata del classico tre litri SDV6 con un motore elettrico da 45 CV montato all’interno del cambio automatico, per un totale di 340 CV, ma con la possibilità di usare anche il solo motore elettrico. Consumi però non così bassi: 6,4 litri per 100 km. Già disponibili in Gran Bretagna arriveranno in Europa l’anno prossimo.
Non ha dubbi Toyota che nel suo stand presenta esclusivamente modelli ibridi con il suo marchio o come Lexus: 16 modelli nuovi che arriveranno nei saloni entro il 2015. Tra cui una concreta Yaris Hybrid-R con un motore 1.6 benzina accoppiato a due unità a batteria con in più un “super” accumulatore, che recupera l’energia in frenata per poi rimetterla in circolo garantendo, secondo gli ingegneri Toyota, prestazioni a livello di auto sportive. Lexus si presenta in forma di cross-over con la LF-NX, prototipo dalle dimensioni compatte ma aggressivo che potrebbe arrivare sul mercato già alla fine del prossimo anno. Ma, si promette qui a Francoforte, dal 2015, insieme all’ibrido nelle concessionarie Toyota sarà normale vedere auto con la tecnologia ad emissioni zero dei veicoli a celle di combustibile. In mostra a Francoforte anche la nuova versione della FCV-R (già vista nel 2011), concept car che potrebbe essere la futura auto a idrogeno della casa a partire dal 2015. Qui la trazione elettrica è aiutata dal fuel cell come range extender per arrivare ad un’autonomia di 700 chilometri.
BMW gioca su due fronti: l’ibrido e l’elettrico puro. Francoforte infatti segna il debutto ufficiale della i3, l’elettrica compatta in fase di commercializzazione e pronta pronta a far concorrenza alle varie Nissan Leaf e Renault Zoe. Accanto ala concretezza per tutti i giorni, la i8 è una supersportiva ibrida plug-in (cioè può anche essere ricaricata direttamente dalla rete elettrica oltre che dal motore a combustione di cui è dotata). Da 0 a 100 in 4,5 secondi, consumi da utilitaria, 2,5 l/100 km: secondo i progetti potrebbe essere il futuro delle auto sportive. Anche la X5, il Suv storico BMW è presente in versione ibrida con un consumo dichiarato di 3,8 litri per 100 km. Forse tocca ai francesi il record del consumo più basso: sono sufficienti 2,1 litri alla 208 Hybrid FE per percorrere 100 km, ma con prestazioni paragonabili alla 208 sportiva Gti. Per l’elettrico puro le proposte concrete si chiamano Volkswagen e-Golf ed e-up!, già in produzione di serie e alternativa reale a tutto il resto. Gli ingegneri tedeschi annunciano costi di esercizio praticamente da ciclomotore e autonomia sufficienti per un uso normale: 3,30 euro di costo energetico per la Golf, 3 euro per la up!. Per percorrere 100 km e un’autonomia rispettivamente di 190 e 160 km. Naturalmente c’è un terzo Salone, meno innovativo: quello delle auto tradizionali, appunto. Partendo alla versione Speciale della Ferrari 458, che oggi dispone di 605 CV spremuti dai tecnici di Maranello dallo stesso 4.5 litri V8, che diventa così il motore aspirato più potente della storia del Cavallino. Per passare dalla Maserati Ghibli, i vari restyling Alfa Romeo e, da citare, la Fiat 500 Living a 7 posti, gioiello tutto italiano.