Il mondo FQ

Corte Costituzionale, il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Giuliano Amato

Nicola Morra, capogruppo del M5S al Senato, si augura un passo indietro dell'ex vice di Craxi dopo le rivelazioni del Fatto Quotidiano: "Non faccia una frittata della giustizia". Il M5S presenterà un'interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al Guardasigilli
Corte Costituzionale, il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Giuliano Amato
Icona dei commenti Commenti

Nominato da soli tre giorni giudice della Corte Costituzionale, Giuliano Amato colleziona già le prime richieste di dimissioni. A chiedere un passo indietro è il Movimento 5 Stelle per voce di Nicola Morra, capogruppo al Senato, che fa riferimento all’articolo del Fatto Quotidiano. Il gruppo presenterà un’interrogazione urgente al premier Enrico Letta e al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.

“Giuliano Amato si dimetta da giudice della Corte costituzionale”, ha detto Nicola Morra. “Lo chiediamo con forza e decisione dopo aver letto l’articolo sul Fatto Quotidiano, relativo ad una intercettazione telefonica del 21 settembre 1990 che è agli atti di un processo per tangenti a Viareggio”. Il capogruppo M5S contesta l’incongruenza tra il ruolo di cui Amato è appena stato investito e il suo comportamento nei confronti di una testimone nell’ambito di un processo per corruzione. “E’ una vicenda che si sviluppa in epoca pre Mani Pulite dove l’allora deputato e vice segretario del Psi di Craxi telefonò e chiese alla vedova di un esponente socialista di non fare nomi dei protagonisti di una tangente da 270 milioni di lire. ‘Non fare i nomi con i giudici, niente frittate’, disse Amato alla vedova dell’esponente del Psi”.

“Se non si vuole che ora Giuliano Amato faccia lui una frittata della Giustizia, si dimetta da giudice della Corte Costituzionale”, è la richiesta del M5S. “Il Movimento 5 Stelle presenterà anche una interrogazione urgente al presidente del Consiglio ed al Ministro della Giustizia”.

Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano L'amato strillone del Fatto

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione