Per arrivare al Fico ci vogliono i treni “fichi”. Parola di Oscar Farinetti, patron di Eataly, nonché ideatore, assieme ad Andrea Segré, del progetto Fico: il megaparco agroalimentare che si dovrà realizzare entro il 2015 alle porte di Bologna nell’area dell’attuale Caab.

A margine di Farete, l’assemblea di Unindustria bolognese, Farinetti è intervenuto sullo stato delle cose nel megaprogetto che vedrebbe un investimento privato di 100 milioni di euro per un afflusso stimato di oltre 8 milioni di visitatori l’anno: “La cosa più importate sono le infrastrutture, ci deve essere il treno veloce che entra qui al Caab, con una stazione carina. Ci devono essere shuttle fichi e belli dal centro, per portare qui i visitatori e riportarli in città”, ha spiegato l’industriale piemontese prima di salire proprio sul palco del Caab, “Un collegamento veloce è fondamentale: lo dico un po’ di tempo prima perché vedo che siamo un po’ lenti”.

Questione estetica a parte, non sono ancora tramontate a Bologna le polemiche per un altro progetto di trasporto pubblico ancora in stand by come il People Mover che avrebbe dovuto collegare fiera, stazione e aeroporto. “Due mesi fa in commissione si era presentato il problema”, spiega Federica Salsi, consigliere del gruppo misto in Comune, “ma era sembrato che fosse nei piani dell’amministrazione Merola il semplice prolungamento del Servizio Ferroviario Metropolitano già funzionante fino alla Zona Roveri, a pochi chilometri dal Caab dove sorgerà Fico. Poi si tratta di aumentare vagoni e frequenza del mezzo. Per quel che mi riguarda un ulteriore spezzettino del sistema dei trasporti locali non avrebbe senso soprattutto in termini di spreco di risorse pubbliche”.

“Nulla di nuovo su questo fronte, nessun People Mover all’orizzonte.”, spiega al fattoquotidiano.it, Andrea Segré che con Farinetti sta chiudendo gli ultimi contatti per avviare l’investimento privato sul suolo dell’attuale Centro Agroalimentare e farlo diventare la Disneyland del cibo: “Useremo l’SFM, i binari ci sono già. Anche Papa Wojtyla nel 1997 raggiunse il Caab con quel treno”.

E se l’assessore ai trasporti di Bologna, Andrea Colombo, preferisce non commentare la vicenda, si accoda al coro dei critici Massimo Bugani, consigliere comunale 5 Stelle: “Ci manca solo il teletrasporto”, aggiunge ironicamente, “le linee di bus e treno che passano di lì ci sono già, basta aumentarne la portata. Diciamo no ad ogni possibile nuova infrastruttura: contano le idee belle per la città. Se ci sono le possiamo raggiungere perfino in calesse, oltretutto è anche più ecologico”.

Intanto Farinetti e Segré sembrano aver fugato ogni dubbio nato nelle prime ore dopo la presentazione di Fico, raccogliendo l’investitura pressoché ufficiale di Unindustria e Legacoop Bologna, oltre a numerosi partner privati dell’alimentazione e ristorazione: “Noi ci siamo, il Caab sta cercando i quattrini, che arriveranno da tanta gente. E soprattutto non daremo fastidio allo Stato, che ha già pochi soldi per vivere”. Il 31 dicembre 2013 è l’ultimo giorno per la raccolta fondi poi “se tutto va bene dal primo gennaio Eataly World partirà come una scheggia, ma la verità è che siamo già partiti perché pensiamo di farcela. Nell’autunno 2015 chiuderà l’Expo di Milano e apriremo noi a Bologna”.

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