E’ salito a 68 il numero dei morti nell’assalto sferrato dai ribelli somali di Al-Shabaab, organizzazione terroristica legata ad al-Qaida, contro il centro commerciale WestGate di Nairobi. Lo annuncia la Croce rossa locale, dopo il ritrovamento di altri 9 corpi. Mentre i feriti sono 175. Lo riferisce il ministro dell’Interno kenyota, Joseph Ole Lenku. A oltre 24 ore dall’inizio dell’assalto terroristico mancano all’appello ancora 49 persone. Lo ha riferito la Croce rossa. Ai morti nell’attacco va aggiunto il militante che aveva partecipato all’assalto ed era stato arrestato sabato, ma non è sopravvissuto alle ferite di arma da fuoco che aveva riportato. Al centro commerciale è in corso una “importante” operazione per cercare di neutralizzare il commando dei terroristi che hanno ancora nelle loro mani un numero imprecisato di ostaggi. Lo ha affermato il centro kenyano che gestisce le crisi, organo del governo. Il blitz dovrebbe concludersi “questa notte”. Lo fanno sapere fonti ufficiali del Kenya. Prima i soldati dell’esercito del Kenya sono entrati con un lanciarazzi nella struttura dove sono asserragliati militanti. Lo ha visto un fotografo di Associated Press che si trova sul posto a Nairobi. L’arma è estremamente potente per una situazione come quella in corso nel centro commerciale, un luogo chiuso in cui si trovano persone bloccate e ostaggi. In seguito una forte esplosione è stata sentita nei pressi del Westgate. Secondo la stampa locale, sarebbe in corso l’attacco delle teste di cuoio kenyane, aiutate da esperti Usa, israeliani e britannici, per liberare gli ostaggi. Fonti ufficiali della difesa israeliana negano le notizie trapelate secondo cui commando israeliano affiancherebbero le forze kenyote impegnate al centro commerciale Westgate. Un alto ufficiale in Israele smentisce la presenza dei militari del suo Paese, ma definisce possibile che esperti stiano fornendo assistenza sul posto, dove gli assalitori restano asserragliati con ostaggi. Intanto, un nuovo contingente di soldati è stato schierato sul posto a sostegno delle forze congiunte di esercito e polizia che circondano l’edificio.
“I codardi perpetratori sono ora messi all’angolo nell’edificio” del centro commerciale ha detto il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, in conferenza stampa in relazione all’attacco a Nairobi. “Abbiamo buone chanche di neutralizzarli con successo”, ha detto Kenyatta. “Puniremo i responsabili rapidamente e con durezza”, ha dichiarato il presidente. Il Governo kenyota ritiene che “all’interno del WestGate ci siano dai 10 ai 15 assalitori”, ma non vuole fornire dettagli sugli ostaggi. “La situazione è delicata e stiamo facendo tutto il possibile per far uscire sani e salvi gli ostaggi”, ha commentato un ministro. “Finora sono state evacuate 1000 persone”, ha aggiunto. “C’è un numero non precisato ci persone ancora tenute in ostaggio al terzo piano e nell’area sotterranea, dove i terroristi hanno ancora il controllo”, ha dichiarato l’ex premier del Kenya, Raila Odinga, parlando ai giornalisti. Diverse persone sono riuscite a scappare durante la mattinata. Chi si è messo in salvo era nascosto in diversi punti del complesso commerciale multipiano assaltato da al-Shabab e che quindi non tutte le persone bloccate all’interno sarebbero tenute in ostaggio. Nella mattinata di domenica si è verificata una raffica di spari e pochi minuti dopo due soldati kenyoti feriti sono stati portati all’esterno della struttura. Intanto le forze di sicurezza hanno preso il primo e il secondo piano del centro commerciale, mentre i militanti sono rimasti asserragliati nei due piani superiori dell’edificio.
LE VITTIME – Tra gli uccisi donne francesi e due cittadini canadesi, la diplomatica Annemarie Desloges e un’altra persona che era con lei, non identificata. “Due nostre connazionali sono state vigliaccamente giustiziate nel parcheggio del centro commerciale, dove erano andate per fare shopping”,ha reso noto la ministra per i francesi all’estero, Hélène Conway-Mouret. Altri cinque francesi sono riusciti a scappare da Westgate e sono “sotto choc”. Anche tre cittadini britannici sono morti nell’attacco. Lo ha confermato il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, che ha commentato: “Si tratta di una situazione molto difficile e dobbiamo essere pronti ad eventuali altre cattive notizie”. Anche una donna olandese di 33 anni è deceduta nell’attacco. Tra le vittime c’è anche una donna cinese di 38 anni. Lo fa sapere l’ambasciata cinese in Kenya in una nota. Anche il poeta ghanese Kofi Awoonor è morto a causa delle ferite riportate. Lo fa sapere l’ufficio della presidenza del Ghana. Awoonor era stato ambasciatore del Ghana alle Nazioni unite. Si trovava a Nairobi per partecipare a un festival letterario. Per quanto riguarda un’eventuale presenza di cittadini italiani nel WestGate,il viceministro degli Esteri, Marta Dassù, ha detto: “Abbiamo notizie solo sugli italiani registrati. Per il momento non siamo assolutamente a conoscenza di altri italiani coinvolti”. “Sono stati 13 i cittadini italiani coinvolti direttamente nell’attacco al centro commerciale di Nairobi, ora tutti in salvo”, ha precisato il viceministro degli Esteri. Tra le vittime c’è anche un cittadino somalo sposato con una italo-somala che ha il permesso di soggiorno a Torino. Anche il presidente kenyota Kenyatta ha preso un nipote e la sua fidanzata nell’attacco. Oltre 200, invece, i feriti secondo la Croce Rossa, tra i quali quattro americani. Fonti mediche hanno intanto riferito che 19 delle persone uccise, di cui almeno quattro bambini, sono morte all’ospedale Shah di Nairobi dopo essere state ricoverate.
L’ASSEDIO – I militanti del gruppo somalo al-Shabab hanno rivendicato l’attacco, definendolo una vendetta per l’impegno dell’esercito kenyota contro l’insorgenza in Somalia nel 2011. Nella notte i militanti hanno scritto su Twitter che le forze di sicurezza stavano tentando di aprire negoziati, rispondendo: “Non ci saranno negoziati di nessun tipo”. In quelle stesse ore erano stati liberati cinque degli ostaggi, ma i militanti che hanno attaccato il centro commerciale sono rimasti asserragliati nell’edificio trattengono con loro un numero imprecisato di persone, anche se il giornalista di Abc Australia Martin Cuddihy, presente sul posto, ha dichiarato che sono 36. Secondo il Centro nazionale operativo per le catastrofi, invece, il numero dei commercianti e impiegati ancora in ostaggio è incerto.
Dopo la mezzanotte di sabato le forze di sicurezza hanno avviato un’operazione volta a sbloccare la situazione in fase di stallo. “Le operazioni proseguono “, ha dichiarato un responsabile della sicurezza kenyota, armata e in borghese, presente sul luogo dell’attacco. “Libereremo tutte le persone che sono ancora all’interno”, ha detto, precisando di non poter rivelare i dettagli delle operazioni in corso ma che “tutto quello che può essere fatto si sta facendo”. Sabato sera, due contingenti di forze speciali dell’esercito sono entrati nel centro commerciale, mentre polizia e soldati circondavano il complesso e elicotteri lo sorvolavano.
LA RAPPRESAGLIA DI AL-SHABAAB – Il proprietario della struttura è israeliano e gli esperti per la sicurezza hanno molte volte in passato segnalato che sarebbe potuto essere un probabile obiettivo terroristico. Secondo i testimoni almeno cinque persone, tra cui una donna, hanno inizialmente attaccato un caffé all’aperto del lussuoso centro commerciale, frequentato da kenyoti ricchi e da stranieri. La presenza di donne nel commando è stata conferma dal presidente del Kenya Uhuru Kenyatta. Ha precisato che si cerca di identificare gli attentatori, nonostante l’attacco sia stato rivendicato dagli shabaab somali. “L’attacco al WestGateMall è una frazione molto piccola di quello che i musulmani in Somalia hanno sperimentato per mano degli invasori kenyoti”, ha scritto al-Shabab su Twitter. E ancora: “A lungo abbiamo condotto la guerra contro i kenyoti nella nostra terra, ora è tempo di spostare il campo di battaglia e portare la guerra nella loro terra”. L’account Twitter del gruppo islamista somalo è stato sospeso poco dopo la rivendicazione e le minacce contro il Kenya. Sabato il presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud, ha detto che la sua nazione conosce “anche troppo bene i costi umani di questa violenza che non può essere tollerata. Stiamo a fianco del Kenya in questo momento”.
LE REAZIONI – Il consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha condannato “nei termini più severi possibili l’attacco terroristico di Nairobi”. L’ufficio del segretario generale Onu Ban Ki-moon ha inoltre fatto sapere che quest’ultimo ha parlato con il presidente Kenyatta e gli ha espresso la propria preoccupazione. Il presidente americano Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Kenyatta. Obama ha espresso le proprie condoglianze per l’attacco terroristico, ribadendo l’appoggio degli Stati Uniti al Kenya negli sforzi per portare davanti alla giustizia gli esecutori dell’attacco. Condanne sono arrivate da diversi governi, tra cui il premier britannico David Cameron, che ha offerto sostegno. Il presidente del Consiglio Enrica Letta, che stasera dovrà recarsi in Canada con una visita ufficiale, ha indirizzato un messaggio di condoglianza al primo ministro canadese, Stephen Harper: “A nome del Governo italiano esprimo profonda preoccupazione per quanto sta avvenendo in Kenya e il nostro cordoglio per tutte le vittime dell’atto terroristico perpetrato ieri a Nairobi. Oggi un pensiero particolare è rivolto poi alle vittime canadesi e alle famiglie coinvolte, cui va la vicinanza mia personale e di tutto il popolo italiano”. Anche il presidente Giorgio Napolitano ha rivolto un messaggio di cordoglio al Presidente del Kenya, che ha detto di aver perso nell’attentato anche un suo famigliare. “A nome del popolo italiano e mio personale desidero esprimere il più profondo cordoglio per le vittime del barbaro atto terroristico che ha sconvolto la capitale del Suo Paese unitamente a sentimenti di solidale vicinanza ai feriti ed alle loro famiglie”, ha scritto Napolitano a Kenyatta.
Il segretario di Stato Usa John Kerry, a nome di tutta la nazione, ha espresso le sue “più profonde condoglianze” alle famiglie delle vittime dell’attacco allo shopping center di Nairobi promettendo l’aiuto degli Stati Uniti “per portare i colpevoli di quest’orrenda violenza di fronte la giustizia”. L’attacco terroristico al Westgate “ci ricorda in modo straziante che nel mondo esiste un male odioso capace di distruggere assurdamente vite in un attimo”, ha affermato Kerry dopo aver ricordato che gli Usa hanno già offerto la loro assistenza al governo a e “siamo pronti ad aiutare in qualsiasi modo”.
“Sebbene non ci siano stati morti americani abbiamo perso un membro della nostra stessa famiglia del Dipartimento di Stato”, la moglie di un funzionario dell’Usaid, l’Agenzia Americana per lo Sviluppo Internazionale, ha detto Kerry. “Mentre ci stringiamo al lutto della sua famiglia assicuriamo il nostro impegno a fare tutto ciò che possiamo per aiutare a portare i colpevoli di quest’orrenda violenza di fronte la giustizia e a proseguire i nostri sforzi per migliorare la vita della gente in tutto il mondo”, ha detto il segretario di Stato americano. “Sono attacchi come questi a farci riaffermare la nostra determinazione nel rispondere al terrorismo e promuovere ovunque la tolleranza”, ha dichiarato Kerry.
Dal canto suo l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, si è detta “inorridita per il brutale attacco contro civili innocenti”. L’Unione Europea, ha riconfermato la Ashton in una nota, “offre il suo pieno sostegno alle autorità kenyote per affrontare la situazione: siamo pronti a fare del nostro meglio per contribuire a evitare che questi attacchi si ripetano in futuro”.