Silvio Berlusconi ”era molto soddisfatto perché aveva saputo, non so attraverso quali canali, che la corte di Hong Kong aveva deciso di inviare una rogatoria in Italia per sentire i pubblici ministeri”. L’ex senatore Sergio De Gregorio lo ha raccontato rispondendo ai pm di Milano i primi di settembre sulle presunte pressioni dell’ex premier per fermare le rogatorie a Hong Kong disposte durante l’inchiesta Mediaset. L’ex presidente del Consiglio, in un incontro con l’ambasciatore cinese in Italia, si era rammaricato “per le procedure piuttosto disinvolte che erano state seguite nel corso dell’attività rogatoriale ad Hong Kong”. Il verbale, i cui contenuti erano già noti, è stato depositato oggi nell’ambito del processo Mediatrade, in cui il Cavaliere non è imputato perché è stato prosciolto in sede di udienza preliminare con conferma in Cassazione.“Berlusconi – ha dichiarato De Gregorio – mi disse che l’ambasciatore cinese gli aveva confermato che avrebbe fatto quanto in suo potere per bloccare questa rogatoria” e in questo senso fu organizzato anche un incontro a Palazzo Grazioli con lo stesso ambasciatore, a cui partecipò anche Valentino Valentini, consigliere politico di Berlusconi.
L’ambasciatore secondo il racconto di De Gregorio “si mostrò molto contrariato e preoccupato per le doglianze di Berlusconi, che era una figura la cui importanza era a lui nota. Dai discorso che mi fece l’ambasciatore ho capito che la sua principale preoccupazione era che un affare di così alto profilo fosse un mano alle autorità della regione autonoma di Hong Kong e quindi fuori dal loro diretto controllo. Mi disse che sarebbe intervenuto sul suo governo per sollecitare Hong Kong a rivedere il via libera alla rogatoria. Disse che quello che era accaduto gli sembrava inammissibile, commento che era come se dei magistrati cinesi fossero venuti in Italia a fare delle indagini senza autorizzazione. A quel punto gli chiesi se voleva incontrare riservatamente Silvio Berlusconi e lui mi disse che lo avrebbe fatto molto volentieri”.
Un’inchiesta quella denominata Mediaset temuta dal leader del Pdl e che ha portato alla condanna definitiva per frode fiscale a 4 anni. E De Gregorio intervenne ”in Senato” a favore di Berlusconi in relazione ad alcune “censure nei confronti dell’attività d’indagine della Procura di Milano” che venivano “dalle autorità americane e irlandesi”. L’intervento a Palazzo Madama (un particolare nuovo del racconto dell’ex senatore Idv passato al centrodestra) fu suggerito dallo stesso Berlusconi che fornì le “informazioni”. Il Cavaliere, ”dopo aver manifestato grande irritazione per l’attività d’indagine che era stata fatta ad Hong Kong, “mi chiese ‘cosa potevamo fare’, io gli promisi che – ha rivelato De Gregorio – mi sarei interessato, anche perché nel corso delle visite ad Hong Kong avevo intessuto delle relazioni personali che avrebbero potuto rivelarsi utili”.
“Dopo la caduta del Governo Prodi (…) io ho continuato ad occuparmi della vicenda Hong Kong, come si rileva dall’intervento in aula del 17 giugno 2008, ma ormai il grosso del lavoro era stato fatto – ha spiegato l’ex senatore ai pm di Milano – era più che altro un’informativa (…) visto che la questione sembrava essere stata risolta”.
Giustizia & Impunità
Diritti tv, De Gregorio Berlusconi e il “blocco” della rogatoria a Hong Kong
Ai pm di Milano l'ex senatore Idv ha raccontato delle pressioni esercitate per impedire le indagini sulla vicenda Mediaset e il presunto interessamento dell'ambasciatore cinese. I verbali sono stati depositati nell'ambito del processo Mediatrade in cui il Cavaliere non è imputato perché prosciolto in sede di udienza preliminare
Silvio Berlusconi ”era molto soddisfatto perché aveva saputo, non so attraverso quali canali, che la corte di Hong Kong aveva deciso di inviare una rogatoria in Italia per sentire i pubblici ministeri”. L’ex senatore Sergio De Gregorio lo ha raccontato rispondendo ai pm di Milano i primi di settembre sulle presunte pressioni dell’ex premier per fermare le rogatorie a Hong Kong disposte durante l’inchiesta Mediaset. L’ex presidente del Consiglio, in un incontro con l’ambasciatore cinese in Italia, si era rammaricato “per le procedure piuttosto disinvolte che erano state seguite nel corso dell’attività rogatoriale ad Hong Kong”. Il verbale, i cui contenuti erano già noti, è stato depositato oggi nell’ambito del processo Mediatrade, in cui il Cavaliere non è imputato perché è stato prosciolto in sede di udienza preliminare con conferma in Cassazione.“Berlusconi – ha dichiarato De Gregorio – mi disse che l’ambasciatore cinese gli aveva confermato che avrebbe fatto quanto in suo potere per bloccare questa rogatoria” e in questo senso fu organizzato anche un incontro a Palazzo Grazioli con lo stesso ambasciatore, a cui partecipò anche Valentino Valentini, consigliere politico di Berlusconi.
L’ambasciatore secondo il racconto di De Gregorio “si mostrò molto contrariato e preoccupato per le doglianze di Berlusconi, che era una figura la cui importanza era a lui nota. Dai discorso che mi fece l’ambasciatore ho capito che la sua principale preoccupazione era che un affare di così alto profilo fosse un mano alle autorità della regione autonoma di Hong Kong e quindi fuori dal loro diretto controllo. Mi disse che sarebbe intervenuto sul suo governo per sollecitare Hong Kong a rivedere il via libera alla rogatoria. Disse che quello che era accaduto gli sembrava inammissibile, commento che era come se dei magistrati cinesi fossero venuti in Italia a fare delle indagini senza autorizzazione. A quel punto gli chiesi se voleva incontrare riservatamente Silvio Berlusconi e lui mi disse che lo avrebbe fatto molto volentieri”.
Un’inchiesta quella denominata Mediaset temuta dal leader del Pdl e che ha portato alla condanna definitiva per frode fiscale a 4 anni. E De Gregorio intervenne ”in Senato” a favore di Berlusconi in relazione ad alcune “censure nei confronti dell’attività d’indagine della Procura di Milano” che venivano “dalle autorità americane e irlandesi”. L’intervento a Palazzo Madama (un particolare nuovo del racconto dell’ex senatore Idv passato al centrodestra) fu suggerito dallo stesso Berlusconi che fornì le “informazioni”. Il Cavaliere, ”dopo aver manifestato grande irritazione per l’attività d’indagine che era stata fatta ad Hong Kong, “mi chiese ‘cosa potevamo fare’, io gli promisi che – ha rivelato De Gregorio – mi sarei interessato, anche perché nel corso delle visite ad Hong Kong avevo intessuto delle relazioni personali che avrebbero potuto rivelarsi utili”.
“Dopo la caduta del Governo Prodi (…) io ho continuato ad occuparmi della vicenda Hong Kong, come si rileva dall’intervento in aula del 17 giugno 2008, ma ormai il grosso del lavoro era stato fatto – ha spiegato l’ex senatore ai pm di Milano – era più che altro un’informativa (…) visto che la questione sembrava essere stata risolta”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.