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Csm, le toghe non “rosse” chiedono tutela contro il videomessaggio di Berlusconi

Unicost, corrente moderata e maggioritaria della magistratura, scrive al comitato di presidenza dell'organo di autogoverno: "Notizie offensive e denigratorie, sistematica delegittimazione", che ha raggiunto "l'acme" con l'intervento in tv del leader Pdl. Intanto la commissione disciplinare chiede di acquisire l'audio del colloquio tra il giudice Esposito e il giornalista del Mattino
Plenum Csm
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Il Csm ha chiesto di acquisire la trascrizione della telefonata tra il giudice di Cassazione Antonio Esposito e il giornalista del Mattino Antonio Manzo dopo la condanna di Silvio Berlusconi al processo diritti tv Mediaset. La Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli inoltrerà la richiesta al Pg della Cassazione Gianfranco Ciani, che sul caso sta svolgendo una pre-istruttoria per decidere se esercitare l’azione disciplinare nei confronti di Esposito, presidente del collegio che ha condannato definitivamente il leader del Pdl per frode fiscale. 

Ma la vicenda giudiziaria del Cavaliere non smette di creare polemiche. Al Csm arriva anche la richiesta di aprire una pratica a tutela di tutta la magistratura per i toni del videomessaggio di Berlusconi denso di attacchi ai giudici. E a presentarlo non sono le “toghe rosse” di Magistratura democratica, bersaglio preferito del Pdl nello scontro tra politica e giustizia, ma i moderati di Unicost, la corrente che vanta la maggioranza relativa in seno all’Anm. Il Comitato di presidenza ha dato il via libera alla pratica e ha assegnato il fascicolo alla prima commissione.  

La campagna mediatica contro le toghe “ha raggiunto l’acme con la diffusione di un recente videomessaggio”, scrivono al comitato di presidenza del Csm i togati di Unicost. C’è una “sistematica delegittimazione” della funzione giudiziaria e “dell’indipendenza e del prestigio della magistratura nel suo complesso”, lamentano. E denunciano la diffusione di “notizie offensive, denigratorie e non rispondenti alla verità”. Una campagna mediatica, sottolineano i consiglieri di Unicost, è iniziata nei primi giorni di luglio, “al momento della fissazione, da parte della Corte di Cassazione, della data di svolgimento di un importante processo penale” ed è “continuata ancora più virulenta una volta conosciuto l’esito di un altro procedimento civile”. I riferimenti sono al processo Mediaset, che ha condannato in via definitiva Berlusconi per frode fiscale e al processo sul Lodo Mondadori, che ha confermato il risarcimento a favore della Cir di De Benedetti.

I consiglieri della corrente di centro delle toghe fanno presente che la campagna mediatica “è tuttora in corso”. Questi fatti “appaiono lesivi del prestigio e dell’indipendente esercizio della giurisdizione” accusa il gruppo, e sono tali da “determinare un turbamento al regolare svolgimento e alla credibilità della funzione giudiziaria”. 

Quanto al caso Esposito, nelle prime riunioni i consiglieri si erano divisi sulla proposta avanzata dal relatore Mariano Sciacca (Unicost), contro la quale si erano espressi i togati di Area Paolo Carfì e Francesco Vigorito, e il laico del Pd Glauco Giostra, che avrebbero invece voluto subito chiudere la pratica con l’archiviazione. Nell’ultima, avvenuta nella scorsa settimana, hanno invece deciso di dare il via libera alla richiesta riproposta da Sciacca con il sostegno di Antonello Racanelli (Magistratura Indipendente) e Annibale Marini (Pdl). L’acquisizione della telefonata, in cui secondo le accuse il magistrato avrebbe “anticipato” le motivazioni della sentenza Mediaset all’epoca non ancora depositate, dovrebbe avvenire in tempi brevi, considerato che il Pg Ciani è già in possesso della trascrizione.

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