Hanno provato a raggiungere a nuoto la riva a Scicli, dopo essersi lanciati in acqua da un natante che si era arenato a largo, a 15-20 metri dalla spiaggia. Non ce l’hanno fatta: 13 migranti sono morti, altri sono stati salvati. E’ successo a Sampieri, in provincia di Ragusa. Sul posto stanno operando carabinieri, polizia, guardia di finanza e personale del 118. I corpi sono stati recuperati in acqua dalle forze dell’ordine. Gli extracomunitari presenti sul barcone erano circa 200: la maggior parte di loro, una volta raggiunta la terraferma, sono riusciti a fuggire.
A dare l’allarme sono stati alcuni turisti che erano sulla spiaggia: hanno visto il barcone arenato e i migranti che si lanciavano in acqua nel tentativo di raggiungere la riva e hanno chiesto aiuto. Circa un centinaio di profughi sono stati soccorsi dalla guardia costiera in mare, altri sono arrivati sulla terraferma, altri ancora non ce l’hanno fatta e sono annegati prima dell’arrivo dei soccorsi. La polizia ha recuperato 13 corpi ma le vittime potrebbero essere di più. Le vittime sono tutti uomini adulti. Sono in corso controlli di sommozzatori per cercare eventuali dispersi. Le forze dell’ordine hanno fermato due persone, sospettate di essere “scafisti“: sono stati portati in caserma e interrogati dagli inquirenti. Uno di loro, del resto, ha anche picchiato i soccorritori. Non solo. Alcuni migranti sono stati presi a colpi di cinghia dagli scafisti e costretti a lanciarsi in mare. Lo ha raccontato uno dei bagnini che hanno assistito alla tragedia e che sono intervenuti per soccorrere i naufraghi. Un carabiniere fuori servizio che si trovava sulla spiaggia si è lanciato in mare ed è riuscito a trarre in salvo due migranti in difficoltà che stavano per annegare. Uno dei migranti che hanno tentato di fuggire nelle campagne circostanti subito dopo lo sbarco è stato travolto da un’auto pirata sulla strada provinciale Ragusana 43. Il conducente è fuggito senza soccorrere il ferito, che è stato trasportato in gravi condizioni nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Modica.
L’imbarcazione, di otto metri, a bordo della quale viaggiavano i migranti, trasportava circa 150-200 persone ed è un peschereccio non cabinato di otto metri: una vecchia “carretta del mare”. La dinamica ricorda lo sbarco di Catania del 10 agosto scorso in cui morirono sei extracomunitari sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del ‘Lido Verde’. Anche in quell’occasione annegarono nel tentativo di raggiungere la riva. Sull’imbarcazione arenatasi a circa 15 metri dalla riva, viaggiavano oltre 100 extracomunitari, soccorsi dalle forze dell’ordine e dalla guardia costiera e trasferiti nel porto di Catania per l’identificazione e i soccorsi.
Questa volta, invece, il naufragio è avvenuto sul litorale di Sampieri, località balneare di Scicli, nella stessa zona dove il 18 novembre 2005 morirono altri 25 migranti in un tragico sbarco. Il barcone si è arenato davanti alla fornace Pisciotto, in una contrada che viene soprannominata ‘a mannara’ (l’ovile ndr) dove è stato ambientato uno degli episodi della fiction televisiva del Commissario Montalbano. A pochi chilometri di distanza, davanti al faro di Punta Secca, si trova invece la villa sul mare del commissario. Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Alessandro Cavalli, ha detto che il barcone è riuscito a raggiungere la costa ragusana sfuggendo ai controlli delle motovedette. “E’ una tragedia, l’umanità è veramente cattiva” ha detto il sindaco di Scicli Francesco Susino, secondo cui “le vittime erano tutti giovani, ma non ci sono donne o bambini. Ora i corpi saranno portati nel centro di Pozzallo. Una volta terminati i rilievi – ha spiegato il primo cittadino – organizzeremo i funerali, sono persone come noi e hanno il nostro stesso sangue”. Il sindaco ha proclamato per domani il lutto cittadino.