“Politica e sport sono sempre connessi, anche se c’è gente che agisce come se fossero due cose differenti”. Così lo sciatore statunitense Bode Miller, come tanti altri atleti, ha ribadito la sua contrarietà alle leggi omofobe russe a quattro mesi dalle Olimpiadi invernali di Sochi. “Credo che sia assolutamente vergognoso che ci siano paesi e persone che siano tanto intolleranti e tanto ignoranti”, ha detto il vincitore di cinque medaglie olimpiche, che disputerà a Sochi a febbraio i suoi quinti Giochi invernali.
Ad allarmare in particolar modo la comunità internazionale – addirittura si è paratalo del boicottaggio delle Olimpiadi di Sochi – è la legge sulla cosiddetta ‘propaganda dell’omosessualità’. E’ stata firmata dal presidente russo Vladimir Putin a giugno e quindi sarà in vigore anche durante i Giochi. Il provvedimento delinea pesanti sanzioni per coloro che dovessero promuovere l’omosessualità verso i minori di 18 anni. Promuovere in questo caso vuol dire, per esempio, anche tenersi per mano in posti pubblici. Il Comitato Olimpico Internazionale ha rassicurato tutti dicendo di aver ricevuto garanzie dal governo russo che non ci saranno discriminazioni contro gli sportivi né contro i tifosi e si è detto convinto che la Russia rispetterà la Lettera Olimpica che proibisce discriminazioni di qualunque tipo.
Ma Miller rimane perplesso davanti alla prospettiva di gareggiare a Sochi, o comunque in Russia, Paese dove certe opinioni vanno tenute nascoste. Lo sciatore 35enne ha assicurato che la legge che proibisce la propaganda gay e le dimostrazioni di affetto in pubblico, mette in una situazione complicata gli sportivi che andranno ai Giochi. “Chiedere ad uno sportivo di andare in un posto – gareggi e rappresenti una filosofia – e poi dirgli che non può esprimere le sue opinioni né dire quello che pensa è ipocrita ed ingiusto”, ha sostenuto il campione Usa. Ma il Compitato Olimpico Statunitense non si è mai sbilanciato su un eventuale boicottaggio dei giochi. Anche se si è detto in disaccordo con la legge in una lettera pubblicata nel mese di agosto, ha anche spiegato di ritenere fuori questione il boicottaggio delle Olimpiadi invernali ospitate dalla Russia. “Stiamo cercando di spiegare agli atleti che stiamo ottenendo tutte le garanzie possibili dal Cio sul fatto che gli atleti e i tifosi saranno al sicuro, e che tutti a Sochi siano in grado di concentrarsi esclusivamente sulle competizioni”, ha assicurato il portavoce Patrick Sandusky.