Alla fine anche Silvio Berlusconi ha votato la fiducia al governo Letta. Lo ha deciso all’ultimo minuto, quando era ormai certificata la sconfitta della sua linea. E con lui i cosiddetti “falchi” (con la sola eccezione di sei senatori, tra cui Nitto Palma) che fino all’ultimo hanno lavorato per staccare la spina all’esecutivo. Nel corso della mattinata, prima di questo epilogo, si è consumata la spaccatura del partito, con ripetuti annunci della formazione di un nuovo gruppo capitanato da Alfano, Lupi e Formigoni, a sostegno dell’esecutivo. Gruppo che nel pomeriggio si è costituito alla Camera su richiesta di Fabrizio Cicchitto e con l’adesione di 26 deputati. In attesa di un nome (e della conferma ufficiale della sua costituzione) il gruppo è ribattezzato “degli alfaniani”. Poi potrebbe chiamarsi “Pdl per Alfano segretario”, almeno secondo quanto riportato da fonti dei “dissidenti”. Dopo il voto (scontato) anche alla Camera, in serata, è arrivata la nota “di giubilo” del Quirinale: “L’essenziale è che il governo ha superato la prova, vinto la sfida e innanzitutto per la serietà e la fermezza dell’impostazione sostenuta dal Presidente del Consiglio dinanzi alle Camere”, scrive Napolitano: “Il Presidente del Consiglio e il governo non potranno tollerare che si riapra un quotidiano gioco al massacro nei loro confronti”.
LA GIORNATA – Fino all’ora di pranzo Berlusconi e il Pdl avevano confermato di ritirare il sostegno al governo delle larghe intese. Ma il Cavaliere a sorpresa ha preso la parola in Aula al posto del capogruppo Schifani e ha annunciato il colpo di scena: tutto il Pdl voterà la fiducia all’esecutivo guidato da Enrico Letta. Pochissime parole quelle di Berlusconi, un intervento che doveva durare 10 minuti. In soli 2 minuti il Cavaliere cambia le carte in tavola ed ecco il colpo di scena: “Non senza un interno travaglio votiamo la fiducia”. Così, alla conta dei numeri, il governo incassa 235 voti a favore della fiducia e 70 contrari. L’esecutivo, grazie ai “non allineati” al diktat berlusconiano, avrebbe comunque continuato a camminare, spingendo all’angolo Berlusconi e i suoi fedelissimi. E qui sta il motivo della retromarcia (l’ultima delle giravolte) di Berlusconi. Quella del Cavaliere sembra una sconfitta politica perché un pezzo non irrilevante del suo partito non l’ha seguito nella sua furia distruttrice al grido di “al voto, al voto”. Per tutta la mattina si era parlato di una “nuova maggioranza” come l’ha definita il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. “Vota la fiducia? E’ un problema suo, non nostro” aveva detto a un certo punto il ministro per le Regioni Graziano Delrio a metà mattinata dopo l’ennesima capriola (non quella definitiva con le parole pronunciate in aula) dell’ex presidente del Consiglio.
A votare no sono rimaste le opposizioni formate già dal primo voto di fiducia: la Lega Nord, Sinistra Ecologia e Libertà e gli stessi Cinque Stelle. Tra i “transfughi” del Pdl al Senato si segnalavano comunque il ministro Gaetano Quagliariello, l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, l’ex relatore della Giunta per le elezioni Andrea Augello e l’ex sottosegretario Carlo Giovanardi. Il ministro delle Riforme, anche dopo il voto, ha comunque parlato di “due classi dirigenti incompatibili” all’interno del partito, “tenute insieme solo dalla figura di Berlusconi”. E Roberto Formigoni, che nel corso della mattinata era uscito allo scoperto annunciando la nascita di un nuovo gruppo composto da 35 senatori (25 del Pdl più 10 del Gal), non ha ritirato il suo proposito: “Faremo comunque un incontro per la nascita del nuovo soggetto”. Il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, a fiducia incassata, ha invece detto che “non si era mai parlato di un nuovo gruppo”. Passa meno di un’ora e le agenzie battono la notizia della nascita di un nuovo gruppo alla Camera, nato su iniziativa di Fabrizio Cicchitto. Si tratta di 26 deputati che sono già stati definiti “Alfaniani”. Intanto il ministro Maurizio Lupi provoca i falchi del suo partito: “Ora chiameranno Berlusconi traditore?”. Il clima, all’interno della compagine berlusconiana, resta tesissimo: basti citare l’intervento durissimo (pro sfiducia) di Sandro Bondi prima della giravolta del Cavaliere. E ancora, subito dopo l’annuncio dell’ex premier sulla “fiducia sofferta”, in aula ha preso la parola Francesco Nitto Palma, che ha preso a pretesto l’intervento di Luigi Zanda del Pd contro i “cortigiani” per dire: “Uscirò dall’aula al momento del voto”. Pdl quindi diviso in tre tronconi. Tutti legati soltanto da ripetuti annunci di lealtà a Berlusconi, ma divisi su tutto il resto.
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LA CRONACA ORA PER ORA
21.56 – Nota del Quirinale: “Governo ha vinto grazie alla fermezza di Letta”
”L’essenziale è che il governo ha superato la prova, vinto la sfida e innanzitutto per la serietà e la fermezza dell’impostazione sostenuta dal Presidente del Consiglio dinanzi alle Camere. Il Presidente del Consiglio e il governo non potranno tollerare che si riapra un quotidiano gioco al massacro nei loro confronti”. Questa la valutazione del Quirinale sul futuro del governo Letta dopo il voto di fiducia.”. E’ quanto scritto in una nota diffusa dal Quirinale.
21.40 – All’annuncio del risultato aula semivuota
Un’aula di Montecitorio semivuota ha atteso l’annuncio finale, dato dalla presidente della Camera Laura Boldrini, che il governo ha ottenuto la fiducia. La maggior parte dei deputati, infatti, dopo aver espresso il suo voto ha lasciato l’aula senza attendere l’esito finale della votazione, peraltro scontato date le dichiarazioni di voto espresse dai capigruppo al termine del discorso del presidente del Consiglio Enrico Letta.
21.38 – Anche la Camera vota la fiducia al governo
La Camera ha approvato la mozione di fiducia al Governo Letta con 435 voti favorevoli e 162 voti contrari. Sono stati presenti e votanti in aula 597 deputati.
20.45 – Cicchitto: “Margini per ricucire? Non ne vedo”
Ci sono margini per ricucire lo strappo in seno al Pdl? “Non ne vedo”. Così Fabrizio Cicchitto risponde ai cronisti che lo intercettano a Montecitorio. Del nuovo gruppo “ne stiamo ancora parlando, nulla è definito, tutto è ancora campato per aria”. Ma Berlusconi oggi con la fiducia ha tentato di evitare strappi? “Lasciamo perdere…”, risponde secco.
20.13 – Cicchitto parla alla Camera: “Alfano è il futuro”
“Il nome di Angelino Alfano rappresenta per molti di noi il tentativo di costruire il centrodestra del futuro, che si misuri con i grandi partiti di centrodestra dell’Europa. Lo ha detto Fabrizio Cicchitto intervenendo in aula alla Camera come capogruppo del nuovo soggetto “distaccato” dal Pdl. “In ogni caso – ha concluso Cicchitto – confermiamo la battaglia coerente a difesa di Silvio Berlusconi”.
19.04 – Santanchè: “Alfano traditore? Chiedetelo a Berlusconi”
“Alfano traditore? Perche non lo chiedete a Berlusconi?”. Così Daniela Santanché a Montecitorio. E alla domanda se hanno “vinto colombe e perso falchi”, la deputata ha risposto: “Credevo che dovessero vincere gli italiani il tempo è galantuomo e gli italiani ci diranno se questo è il Governo che fa il caso loro. Io sono prima italiana e dopo berlusconiana”.
18.44 – Ipotesi nome gruppo alla Camera: “Pdl per Alfano segretario”
Il nuovo gruppo parlamentare dei fuoriusciti del Pdl, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, avrebbe chiesto di potersi chiamare Popolo della Libertà per Alfano segretario. Sulla richiesta, però sarebbero stati espressi dubbi visto che esiste già il gruppo Popolo della Libertà per Berlusconi presidente.
17.43 – Cicchitto: “Lorenzin per ora unico ministro nel nuovo gruppo”
17.07 – Pdl, stasera riunione dei ‘fuoriusciti’ per gruppo Senato
Stasera i cosiddetti “dissidenti” del Pdl si riuniranno per decidere se far nascere o meno un gruppo autonomo anche al Senato. Dopo la nascita di un nuovo gruppo a Montecitorio, l’idea è quella di farne nascere uno anche a Palazzo Madama.
16.31 – Berlusconi: “Nuovo gruppo alla Camera? Bene”
“Bene”. Così, con un sorriso, Silvio Berlusconi, lasciando Montecitorio, risponde ai cronisti che lo inseguono e gli chiedono un commento sul neo nato gruppo ex Pdl alla Camera chiesto da Fabrizio Cicchitto.
16.28 – Cicchitto potrebbe intervenire alla Camera a nome dle nuovo gruppo
Fabrizio Cicchitto, che ha avanzato alla presidente Boldrini la richiesta della formazione di un nuovo gruppo parlamentare alla Camera, dovrebbe intervenire in aula nell’ambito del dibattito dopo l’intervento del premier Enrico Letta.
16.08 – Fassina: “Berlusconi fa buon viso a cattivo gioco”
“Berlusconi cerca solo di fare buon viso a cattivo gioco, di mascherare una sconfitta che è completa e che lo porta ai margini della politica”. Così il viceministro dell’Economia ed esponente del Pd Stefano Fassina. “Quella di Berlusconi è una mossa irrilevante, è stato sconfitto su tutta la linea. Ha provato a scambiare la stabilità con un salvacondotto personale ma governo e Pd sono rimasti fermissimi”.
16.03 – Accolta la richiesta di Cicchitto, nasce il nuovo gruppo alla Camera
Il nuovo gruppo formato da deputati del Pdl arriverà a 26 parlamentari e interverrà già oggi in aula durante il dibattito. Il primo firmatario è Cicchitto e ufficialmente parte con 12 esponenti ma è già stato annunciato che si arriverà a quota 26. E’ quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo.
15.57 – Lorenzin: “Non è sconfitto Berlusconi ma chi diceva traditori”
“Oggi Berlusconi ha fatto la sintesi di tutte le posizioni, semmai è’ la sconfitta di chi ci ha dato dei traditori. Noi abbiamo espresso la nostra opinione e abbiamo lavorato perché il governo Letta ottenesse la più ampia maggioranza possibile. E lo abbiamo fatto nell’interesse dell’Italia innanzitutto, del centrodestra e dello stesso presidente Berlusconi”. Lo dichiara il ministro della Salute (in quota Pdl) Beatrice Lorenzin.
15.40 – Gasparri: “Nuovi gruppi parlamentari sarebbero un errore”
“Alla luce di come si è evoluta la giornata sarebbe un errore far nascere nuovi gruppi parlamentari”. Lo dice il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri
14.52 – Senato conferma fiducia al governo con 235 sì e 70 no
14.45 – Casini scherza con Berlusconi: “Pensavo ti fossi rimbambito”
Siparietto al Senato tra Berlusconi e Pier Ferdinando Casini. Dopo aver votato la fiducia al governo il Cavaliere esce dall’Aula ed incontra Casini che gli va incontro per salutarlo e gli dice “pensavo che ti fossi rimbambito…” alludendo alla decisione iniziale dell’ex premier di non votare la fiducia. Il Cavaliere subito gli replica: “metti giudizio tu..”
14.37 – De Girolamo: “Non si è mai parlato di nessun gruppo”
“Non si è mai parlato di nessun gruppo”. Lo afferma Nunzia De Girolamo, ministro dell’Agricoltura lasciando il Senato e rispondendo a chi gli chiede se i gruppi autonomi, dopo la decisione del Cavaliere di votare la fiducia, ci saranno lo stesso, come detto pochi minuti prima da Roberto Formigoni. “Berlusconi – ha aggiunto De Girolamo – oggi ha scelto con la testa per il bene del Paese e con il cuore per l’unità del nostro partito”.
14.29 – Voto in aula, raggiunta quota 161. Il governo ha già la fiducia al Senato
14.23 – Quagliariello sul Pdl: “Ci sono due classi dirigenti incompatibili”
“Quello che è successo oggi è la fotografia della situazione attuale e cioè: c’è un punto di riferimento comune che è Berlusconi, ma ci sono due classi dirigenti incompatibili”. Il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, commenta così la decisione del Cav di votare la fiducia al governo Letta.
14.22 – Berlusconi: “Nessuna marcia indietro”. Fischi e insulti davanti al Senato
“Nessuna marcia indietro”. Così Silvio Berlusconi, lasciando il Senato, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano conto del voto di fiducia accordato al governo Letta. Secondo quanto riferito da Lucio Malan, Berlusconi ha detto ai senatori Pdl che “la fiducia era la cosa giusta da fare”. All’uscita da palazzo Madama il Cavaliere è stato accolto da fischi e insulti.
14.22 – Formigoni: “Stasera parleremo comunque di gruppi autonomi”
“Confermo le mie proposte e stasera nediscuterò con gli altri: proporrò di costituire gruppi autonomi a Camera e Senato per un fatto di chiarezza”. Così Roberto Formigoni, spiegando che stasera ci sarà una riunione dei dissidenti del Pdl.
14.16 – Lupi: “Nuova maggioranza non c’è, ora i falchi chiameranno B. traditore?”
“La nuova maggioranza non c’è. Questa è la maggioranza che ha voluto fortissimamente questo governo. Scopo di Enrico Letta non era quello di avere una nuova maggioranza ma un rinnovato sostegno a questo Governo”. Così il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi parlando in Transatlantico al Senato con i cronisti. “C’è stato un confronto all’interno del Pdl e poi una buona sintesi da parte del presidente Berlusconi. I falchi si dovranno rimangiare quello che hanno detto, quelli che hanno detto che siamo traditori adesso diranno che Berlusconi è un traditore”.
14.08 – Bondi: “Zanda fa bene a trattarci con disprezzo”.
“Zanda fa bene a trattarci con untale disprezzo. Io sono una persona perbene e non mi unisco a una tale compagnia”. Così il senatore Sandro Bondi sulla decisione di Silvio Berlusconi di votare la fiducia.
13.55 – Nitto Palma: “Uscirò dall’Aula”
“Mi chiedo se davvero si possa formare una solida futura maggioranza. Pur avendo avuto in animo di votare la fiducia al Governo come da richiesta di Berlusconi, dopo l’intervento di Zanda, ho deciso di uscire dall’aula”. Lo ha annunciato Francesco Nitto Palma, responsabile Pdl della Campania, intervenendo in aula al Senato.
13.51 – Grasso al Pdl: “Se questo è inizio pacificazione…”
“Se questo è l’inizio della pacificazione…”. Il presidente del Senato Pietro Grasso richiama i senatori del Pdl che protestano vivacemente per le parole del capogruppo Pd Luigi Zanda, che tra l’altro richiama le vicende giudiziarie del Cavaliere. Grasso li richiama all’ordine per permettere a Zanda di proseguire: “Lasciate parlare, lasciate parlare”.
13.44 – Zanda: “Il sì di Berlusconi non nasconde la sconfitta politica”
L’improvviso sì alla fiducia annunciato da Berlusconi serve “a nascondere la sconfitta politica, che ha un volto chiaro”. Lo ha detto Luigi Zanda annunciando il sì del Pdl alla fiducia al governo Letta. “Oggi si è formata una nuova maggioranza politica – ha detto Zanda – indipendentemente da tutte le operazioni tattiche e furbesche che contrastano con le parole e i gesti gravissimi che abbiamo ascoltato in questi giorni. E il voto che si aggiunge ora ha un senso chiaro: nascondere la sconfitta politica che ha un volto chiaro”.
13.41 – Parla Berlusconi, cala il silenzio nell’Aula del Senato
Silvio Berlusconi prende la parola nell’Aula del Senato, e cala il silenzio nell’Emiciclo. Il cavaliere ha preso posto in uno scranno al centro di quelli occupati dal gruppo del Pdl. Dai banchi del governo Angelino Alfano lo ascolta con particolare attenzione. Dopo il suo intervento in Aula,Berlusconi si è seduto, raccogliendo le congratulazioni di molti colleghi di gruppo. Il suo annuncio ha destato uno stupore veramente visibile in tutti i senatori, che sono apparsi letteralmente colti di sorpresa.
13.34 – Berlusconi: “Il Pdl voterà la fiducia”
13.31 – Berlusconi interviene in Aula al Senato
13.20 – Berlusconi parlerà in Aula, forse ripensa al suo voto
Nuovo cambio di programma nel Pdl perché Silvio Berlusconi avrebbe deciso di intervenire in Aula al Senato. L’ex premier, che dopo la riunione con i senatori del partito si è riunito con alcuni fedelissimi, starebbe di nuovo valutando l’idea di votare sì alla fiducia, modificando, ancora una volta il parere espresso proprio nell’incontro con i senatori del suo partito, che si è concluso con la decisione di votare no al governo.
14.10 – Finocchiaro: “Con nuova maggioranza basta ambiguità”
13.20 – Berlusconi fa conta numeri Pdl, altri 34 non seguono le indicazioni di voto
Dopo la spaccatura del Pdl, nei minuti che precedono il voto in Aula sulla fiducia al governo, anche Silvio Berlusconi si dedica al “pallottoliere”. Come testimonia l’obiettivo di un fotografo dell’Ansa, il Cavaliere nell’Emiciclo di Montecitorio mostra a Jole Santelli, del Pdl, i numeri annotati su un foglietto: “23 + 34 = 57”. Il che dovrebbe significare che 23 votano a favore del governo ma 34 uscirebbero dall’aula non recependo le decisioni del gruppo.
13.16 – Monti (Scelta Civica): “Il Pdl non precipiti il Paese”
“Non riesco a credere che il Pdl possa precipitare il Paese”. Lo ha detto in Senato Mario Monti durante le dichiarazioni di voto, che ha lanciato un appello al Pdl a votare la fiducia al Governo Letta. Scelta Civica, ha annunciato Monti, lo farà.
13.13 – Bitonci (Lega): “Noi per sfiducia”
“La sfiducia non gliela diamo solonoi qui al Senato, ma tutte le famiglie e le imprese del Nord”. Così Massimo Bitonci ha annunciato in Senato il no alla fiducia al governo Letta da parte della Lega Nord.
13.11 – Alfano fa conti dei senatori Pdl: “32 no, 25 sì”
“32 per sfiducia, 24 per uscire dall’Aula, 25 per votare fiducia”. Totale “81” senatori del Pdl. Angelino Alfano nell’Aula del Senato mostra a Enrico Letta un foglietto con questi numeri relativi al gruppo Pdl. “Una decina assenti o non schierati”, annota.
13.04 – De Petris (Sel): “Voteremo no alla fiducia”
“Non possiamo votare la fiducia perché la discontinuità che il Paese ci chiede non l’abbiamo sentita”: lo dice i capogruppo del Misto al Senato e esponente di Sel Loredana De Petris intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia.
12.56 – Ferrara (Gal): “Alcuni di noi a favore, altri contro”
Alcuni senatori del gruppo Gal voteranno la fiducia al governo Letta, ed altri contro. Lo ha annunciato in aula Mario Ferrara, il presidente del gruppo che annovera 10 senatori. Tra i sì Ferrara ha citato Compagna, Bianconi e Naccarato.
12.49 – Formigoni: “Il nome Pdl è nostro”
“Abbiamo verificato che il nome Pdl è e resta nelle disponibilità del segretario e quindi di Angelino Alfano. Il Pdl a questo punto siamo noi”. Lo dice Roberto Formigoni precisando: “Questo è un fatto importante perché dice che siamo e restiamo nel centrodestra. Non siamo una costola di Scelta Civica o di altro”.
12.45 – Berlusconi non interviene, il no sarà annunciato da Schifani
Silvio Berlusconi con ogni probabilità non interverrà in Aula come aveva ipotizzato nel corso della riunione dei senatori del Pdl. A parlare sarà il capogruppo del partito Renato Schifani. In questo momento l’ex premier è riunito con alcuni fedelissimi proprio negli uffici del presidente del gruppo.
12.42 – Zeller (Autonomie): “Sì alla fiducia”
Berlusconi ha messo in atto“un’operazione” irresponsabile” e “kamikaze per evitare la decadenza e tentare di ribaltare con il voto popolare il giudizio della magistratura”: lo dice Karl Zeller il capogruppo delle Autonomie in Senato, intervenendo in Aula a Palazzo Madama e annunciando il proprio sostegno all’Esecutivo.
12.10 – Letta: “Stanotte non ho dormito”
“Stanotte non ho dormito…, avevo la percezione che oggi sarebbe stata una giornata dai risvolti storici, drammatici, importanti, ma per me non era nemmeno troppo difficile, non ho nessun dubbio nel dare il voto al nostro governo”. Lo ha detto il premier Enrico Letta nella sua replica al Senato.
12.09 – Gelmini: “I destini sono separati. Fine”
“I destini sono separati. Fine”. Così la deputata del Pdl Maria Stella Gelmini commenta la risoluzione in favore della fiducia al governo firmata da 23 senatori Pdl. “E’ già pronto il nuovo gruppo. Ma di che parliamo?”, aggiunge, affermando che Sandro Bondi ha fatto bene a tenere un discorso molto duro in Aula.
12.07 – Bondi al governo: “Fallirete”. Il Pd: “Basta!”
“Voi fallirete, darete vita a un governicchio che ha ottenuto solo lo scopo di spaccare il Pdl”. Lo ha detto in Senato Sandro Bondi. “Io non assisterò allo spettacolo – ha concluso – dell’umiliazione del Pdl, di Berlusconi, del Paese”. I senatori del Pd hanno interrotto la difesa della posizione di Silvio Berlusconi nell’Aula del Senato da parte di Bondi: “Basta!”, gli hanno urlato, mentre il presidente Grasso diceva “lasciatelo parlare”.
12.05 – Gruppo Pdl vota per alzata di mano: nessuno per la fiducia
Il gruppo del Pdl – a quanto si apprende – ha deciso di votare per alzata di mano se dare la fiducia o meno al governo Letta. Nessuno ha alzato la mano per il voto a favore. E quindi è passata la decisione di votare la sfiducia. ”Eravamo una sessantina” alla riunione dei parlamentari Pdl con Silvio Berlusconi. “La stragrande maggioranza era per la sfiducia, alcuni erano per uscire dall’Aula, ma nessuno era per votare la fiducia” racconta la deputata Pdl Maria Stella Gelmini, ai cronisti al Senato, e sottolinea: “Berlusconi ha ascoltato tutti, poi abbiamo votato”.
12.04 – Assenti i senatori a vita Ciampi, Abbado e Piano
Al momento sono assenti due dei nuovi senatori a vita Claudio Abbado e Renzo Piano e Carlo Azeglio Ciampi, da tempo malato. Il direttore d’orchestra dovrebbe essere all’estero e così anche l’architetto Piano. Sono presenti invece Mario Monti, Elena Cattaneo e Carlo Rubia.
12.01 – Susta (Sc): “Nuova maggioranza. Altri voti sarebbero solo aggiuntivi”
“Questo Paese ha pagato un prezzo troppo elevato sull’altare di vicende personali e dobbiamo fare in modo che si formi una nuova maggioranza” per la quale “eventuali voti aggiuntivi sarebbero solo aggiuntivi”. Lo afferma il senatore di Scelta Civica Gianluca Susta, intervenendo in Aula al Senato durante il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio.
11.58 – Berlusconi: “Votiamo no e restiamo in Aula”
Silvio Berlusconi insieme con il gruppo del Pdl ha confermato la decisione di votare no alla fiducia decidendo di restare in Aula: “Se uscissimo fuori sarebbe un gesto ambiguo e gli elettori non lo capirebbero”.
11.56 – Pdl valuta abbandono Aula a momento voto
11.52 – Pdl vota all’unanimità la sfiducia
11.52 – ”Delrio, Cav vota fiducia? Problema suo non nostro”
“E’ un problema suo, non nostro… Ma vediamo che succede”. Così, in Transatlantico al Senato, il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, replica ai cronisti che gli chiedono che se per governo e centrosinistra una marcia indietro di Berlusconi sulla fiducia potrebbe rappresentare un problema.
11.40 – Formigoni, gruppo autonomo anche se Pdl vota sì
“Se il Pdl decidesse di votare la fiducia sarebbe dimostrato che avremmo avuto ragione noi, altro che traditori! Siamo stati l’avanguardia della decisione giusta che il Pdl si è deciso ad assumere”. Così il senatore Roberto Formigoni interviene nello speciale TgLa7 di Enrico Mentana. “Però – aggiunge – sarebbe una scelta francamente tardiva, per cui noi 25 che ci raduneremo nel pomeriggio valuteremo il da farsi e probabilmente decideremo comunque di dare vita a gruppi parlamentari autonomi”. Formigoni prosegue: “Ci sono i numeri per costituire un gruppo autonomo tra 25 del Pdl, 10 di Gal e probabilmente qualcun altro che potrebbe aggiungersi”, conferma Formigoni che per questo gruppo ha proposto il nome de “I popolari”. Chi sarà il leader di questa formazione? “Lo valuteremo democraticamente, questa volta la democrazia varrà a tutti il livelli”.
11.37 – Berlusconi valuta l’intervento in Aula al Senato
Silvio Berlusconi ancora non avrebbe deciso se votare o meno la fiducia al governo Letta. Il Cavaliere starebbe valutando di fare un intervento in aula al Senato. La riunione con i senatori del Pdl a p. Madama è ancora in corso.
11.33 – Bondi: “Cicchitto assoldato dalla sinistra”
“Non ho mai voluto replicare a Cicchitto avendo cura di conservare vecchi rapporti di amicizia. Visto per che lui non si fa scrupolo di venir meno a ogni memoria di amicizia e non esita ad accusarmi di stalinismo sapendo di mentire e di offendere la mia limpida storia personale, mi auguro solo che la sinistra che ora lo ha assoldato non lo accusi più, di essere un ‘piduistà come ha fatto finora”. Così il senatore Sandro Bondi, coordinatore del Pdl.
11.23 – Con 25 dissidenti Pdl Letta raggiunge il quorum per la fiducia
Con la mozione di fiducia al Governo firmata da 23 senatori Pdl e del gruppo Gal (ma secondo Formigoni sarebbero già 25), il premier Enrico Letta ha raggiunto il quorum teorico al Senato. Infatti il presidente del Consiglio parte da una base di 137 voti (escluso quello del presidente del Senato che per tradizione non vota), ai quali si aggiungono i 5 dei senatori a vita ed i 4 annunciati dai fuoriusciti M5s. In questo modo il governo supera abbondantemente la fatidica ‘quota 161′ necessaria a Palazzo Madama assestandosi intorno a quota 170.
11.19 – Senato, gruppo Pdl mette ai voti ipotesi di sì alla fiducia
Il gruppo dei senatori del Pdl -secondo quanto si apprende – sta valutando l’ipotesi di votare la fiducia al governo. Possibilità a cui avrebbe aperto anche Silvio Berlusconi. In questo momento – sempre a quanto riferiscono – il gruppo ha deciso di mettere ai voti la decisione finale e cioè se votare sì o no a Letta.
11.15 – Franceschini: “Oggi nasce una nuova maggioranza”
“Mi pare evidente che la mozione firmata anche da 23 esponenti del Pdl stabilisce che politicamente nasce una nuova maggioranza e che quindi il governo può andare avanti”. Così il ministro Dario Franceschini in Transatlantico al Senato.
11.14 – Formigoni: “25 del Pdl e 10 di Gal pronti a nuovo gruppo”
“Siamo 25 del Pdl pronti a votare la fiducia al governo Letta e a fare un nuovo gruppo che si chiamerà ‘i Popolari’”. Lo ha detto il senatore Roberto Formigoni al Senato, spiegando che il nuovo gruppo potrebbe nascere anche con i dieci senatori di Grandi autonomie e libertà.
11.13 – Fonti Ansa: “Berlusconi non esclude la fiducia”
Silvio Berlusconi sta ascoltando – a quanto si apprende – gli interventi di tutti i senatori per valutare solo alla fine cosa fare in vista del voto di fiducia al governo Letta. Non si esclude, un colpo a sorpresa, e cioè la decisione di votare sì al governo per evitare spaccature del partito.
11.09 – Senato, Cinque Stelle contro la ex De Pin: “Venduta”
Momenti di tensione nell’Aula del Senato nel dibattito sulla fiducia. Al termine dell’intervento di Paola De Pin, fuoriuscita del M5S e oggi nel gruppo Misto, che ha annunciato il suo sì al governo dai banchi dei grillini le è stato urlato “Venduta”. Un senatore M5S si è avviato verso il banco dove De Pin sedeva, protetta dai senatori del Pd per contestarla: è stato necessario l’intervento dei commessi mentre il presidente Piero Grasso ha stigmatizzato il fatto, annunciando che sarà posto all’attenzione dei questori. La De Pin si era rivolta agli ex colleghi dicendo che “hanno compiuto un tradimento verso gli elettori che chiedevano il cambiamento” accusandoli di un “classico cinismo partitocratico ed intollerante”. La tensione con il Pd si placa quando interviene un altro grillino, il senatore Santangelo, il quale chiede l’attenzione “del signor governo” e ha un battibecco con il presidente di Piero Grasso quando chiede silenzio (“all’ordine qui ci penso io”, dice Grasso) e lamenta il fatto che il 31 luglio “quando senatori del Pd mi contrastarono nessuno chiese l’intervento della presidenza”. Parole sottolineate da commenti duri del Pd.
11.07 – Fonti LaPresse: “Governo, Berlusconi verso il sì alla fiducia”
Silvio Berlusconi, vista l’ampiezza del gruppo che dentro il Pdl ha deciso di schierarsi col Governo Letta, si starebbe orientando a cedere, e a votare anche lui per il ‘sì’ alla fiducia. Non è stata, però, ancora presa una decisione definitiva. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari vicine al Pdl.
10.59 – Fonti Agi: “Testo pro fiducia firmato da 27. Altri 15 possono aggiungersi”
Sono arrivate a 27, secondo quanto si apprende, le firme al documento messo a punto dai senatori Pdl favorevoli alla fiducia al Governo Letta. Secondo voci ben informate altri 15 sarebbero pronti ad aggiungersi.
10.57 – Fonti Sky: “Il gruppo Pdl voterà la fiducia”
Secondo fonti contattate da SkyTg24 il gruppo del Pdl ha cambiato idea e voterà la fiducia al governo Letta.
10.56 – Formigoni: “Formeremo un gruppo autonomo”
“Siamo già in 25. E’ possibile che altri si aggiungano. Nel pomeriggio daremo vita a un gruppo autonomo chiamato ‘I Popolarì”. Così Roberto Formigoni parlando con i cronisti in Transatlantico della scissione dal gruppo Pdl. “Restiamo alternativi al centrosinistra, collocati nel centrodestra”, sottolinea.
10.55 – Berlusconi: “Decisione comune per non deludere il nostro popolo”
“Prendiamo una decisione comune per non deludere il nostro popolo”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, Silvio Berlusconi nel corso della riunione dei senatori del Pdl.
10.53 – Matteoli: “Nel discorso di Letta molte cose ok”
“Nel discorso di Enrico Letta ci sono molte cose che aveva chiesto il centrodestra e ciò ha indotto Berlusconi a convocare il gruppo del Pdl per decidere”. Lo ha detto il senatore Altero Matteoli.
10.52 – Berlusconi ai senatori Pdl: “Sarà il gruppo compatto a decidere cosa fare”
“Sarà il gruppo in maniera compatta a decidere cosa fare”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, nel corso della riunione dei senatori del Pdl.
10.49 – Le citazioni di Letta: da Einaudi a Croce
Sono due citazioni tratte da maestri del pensiero liberale le estremità che legano l’inizio e la fine dell’intervento del presidente del Consiglio Enrico Letta al Senato. Inizia con Luigi Einaudi: “Nella vita delle Nazioni l’errore di non saper cogliere l’attimo può essere irreparabile”. Chiude con Benedetto Croce:”Ciascuno di noi si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non prepararsi, col suo voto poco meditato, un pungente e vergognoso rimorso”.
10.47 – Solo due sottosegretari hanno dato le dimissioni
Sono passate 48 ore da quando Silvio Berlusconi ha invitato anche i sottosegretari e viceministri del Pdl a presentare le loro dimissioni. Ma, secondo quanto si apprende da fonti del governo, soltanto i sottosegretari Michaela Biancofiore, con delega alla P.a., e Simona Vicari, con delega allo Sviluppo economico, hanno fatto pervenire finora la loro lettera di dimissioni alla presidenza del Consiglio.
10.46 – Cicchitto: “Berlusconi aveva assicurato a Barroso il sostegno a Letta”
“Questo governo si deve misurare con dei nodi economici, che ci sia la maggioranza o meno. E’ necessaria una guida alla società italiana. Alle 18 di ieri, a Barroso, Berlusconi aveva assicurato il voto favorevole al governo, quindi c’è stato un cambio repentino di opinione”. E’ quanto ha affermato Fabrizio Cicchitto durante “La Telefonata” di Belpietro su Canale 5.
10.44 – Banchi del Pdl deserti durante il dibattito
Banchi del Pdl completamente vuoti nell’Aula del Senato durante il dibattito sulla fiducia chiesta dal governo, al punto da far chiedere a Pier Ferdinando Casini (Udc) una pausa dei lavori, non concessa dal presidente Grasso. A destra dell’Emiciclo i senatori si contano sulle dita di una mano. Affollati invece gli altri settori.
10.42 – Consegnate 23 firme di senatori Pdl-Gal pro Letta
Sono 23 i sostenitori della risoluzione della maggioranza per sostenere il governo Letta. Le firme – a quanto si apprende – sono quelle di senatori del Pdl e del gruppo Gal. non è escluso – sempre secondo quanto si apprende – che potrebbero aggiungersi altri senatori. Questi i cognomi: Naccarato, Bianconi, Compagna, Bilardi, D’Ascola, Aielo, Augello, Caridi, Chiavaroli, Colucci, Formigoni, Gentile, Giovanardi, Gualdani, Mancuso, Marinello, Pagano, Sacconi, Scoma, Torrisi, Viceconte, L.Rossi, Quagliariello. Tra i “dissidenti” dunque anche il capogruppo del Pdl in Giunta per le Immunità del Senato Nico D’Ascola e l’ex relatore del caso Berlusconi Andrea Augello.
10.35 – Mozione di sfiducia al governo Letta dei Cinque Stelle
Il M5S ha depositato la sua mozione di sfiducia al governo Letta. Il M5S, si legge nel testo, “esprime la propria sfiducia al Governo presieduto dall’onorevole Enrico Letta e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del capo dello Stato”.
10.34 – Bondi verso il governo: “Vergognatevi”
Altri applausi anche quando Letta ha parlato della difesa ambientale, dell’impegno per gli Stati uniti d’Europa, della necessità di non sovrapporre le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi alla vita del governo (ma qui Sandro Bondi ha urlato “Vergognatevi”), dell’appello del Papa per la solidarietà. A fare da contraltare al lungo applauso dei senatori del Pd, di Sel e di Scelta civica, tutti in piedi, un capannello di esponenti del Pdl che si è formato attorno a Silvio Berlusconi seduto nelle prime file dei banchi del centrodestra.
10.33 – Per Letta 15 applausi in 50 minuti
Standing ovation dai banchi del centrosinistra in Aula a Palazzo Madama al termine dell’intervento del premier Enrico Letta. Il lungo applauso tributato dai senatori della parte sinistra dell’emiciclio di Palazzo Madama è stato il quindicesimo per il premier. Particolarmente caloroso, proprio nelle prime battute del suo intervento, il battimani che, sempre dal centrosinistra, è giunto quando il presidente del Consiglio ha citato il capo dello Stato Napolitano. L’intervento di Letta in Aula a Palazzo Madama è durato 50 minuti.
10.32 – Letta cita Croce: “Evitate vergognosi rimorsi”
Ognuno “ora si ritiri sommessamente nella sua profonda coscienza” ed eviti “col suo voto poco meditato” di procurarsi “un pungente e vergognoso rimorso”. Così Enrico Letta, in Senato, cita il discorso di Benedetto Croce all’Assemblea Costituente.
10.31 – Senato, in corso riunione del gruppo Pdl
Dopo l’intervento del premier Enrico Letta, Silvio Berlusconi ha indetto una riunione del gruppo del Pdl del Senato.
10.30 – Governo, Senato, presentata risoluzione Lega
È stata presentata alla presidenza del Senato una risoluzione della Lega che non approva le comunicazioni del presidente del Consiglio: lo ha comunicato all’Assemblea di Palazzo Madama il presidente Piero Grasso.
10.28 – Sei senatori Pdl applaudono Letta
Sarebbero 6 i senatori del Pdl-Forza Italia che hanno applaudito la conclusione dell’intervento del premier Enrico Letta. Lo riferisce il senatore del Pd Stefano Esposito.
10.27 – Letta: “Basta con la politica da trincea”
“Il Paese è stremato da mille conflitti, da una politica fatta da connoneggiamenti continui, da una politica sempre più rissosa, ripiegata su se stessa. E’ un appello che rivolgo in primo luogo a me stesso: basta con la politica da trincea”. Lo ha sottolineato il premier Enrico Letta parlando al Senato.
10.24 – Letta: “Chiedo la fiducia a tutto il Parlamento”
“Coraggio e fiducia è quello che vi chiedo. Mi appello al parlamento tutto, dateci la fiducia per realizzare gli obiettivi”. Così il premier Enrico Letta rivolgendosi ai senatori a Palazzo Madama.
10.16 – Verdini e Barani fanno la “conta” del Pdl
Letta parla, Berlusconi ascolta,Verdini conta. È la scena del Pdl durante le comunicazioni di Enrico Letta nell’Aula del Senato. Mentre il Cavaliere ascolta il premier in silenzio, interrotto solo da una stretta di mano fugace di Salvo Torrisi, uno di quelli che potrebbero votare la fiducia a Letta cui aveva precedentemente offerto un caloroso saluto, nell’ultimo banco Denis Verdini con Lucio Barani scorrono minuziosamente da diversi minuti quello che dalla tribuna stampa appare essere un elenco: potrebbe essere una lista dei senatori che voteranno la fiducia al governo.
10.13 – Letta: “Prenderemo misure sulla base del discorso di Napolitano”
Il governo prenderà “importanti misure per affrontare la questione carceraria” sulle orme dell’”appassionato discorso del presidente Napolitano” di qualche giorno fa a Napoli. Lo ha detto il premier Enrico Letta a Napoli.
10.07 – Letta: “Con questo governo 3 miliardi di tasse in meno”
“Questi 5 mesi di governo hanno già determinato un primo significativo sollievo fiscale agli italiani. A chi polemizza, faccio presente che grazie al governo sono state pagate meno tasse per 3 miliardi. Anche questi sono fatti, non rinvii”. Così il premier Enrico Letta, al Senato, replica alle critiche del Cavaliere sul governo delle tasse. Ha comunque confermato la “rotta sull’Imu”. “Non vogliamo nuove tasse” e “vogliamo mettere il contenimento della spesa pubblica al centro” della Legge si stabilità per il 2014″ ha detto Letta ricordando comunque che “non ci sono tagli di spesa facili”. “Non esistono tagli di spesa facile, la revisione va fatta con accortezza – ha aggiunto – Se andremo avanti chiederemo a Carlo Cottarelli di diventare commissario della spending review”.
10.01 – Berlusconi nell’Aula del Senato. Ascolta Letta
Silvio Berlusconi è giunto nell’Aula del Senato dove sono in corso le comunicazioni del presidente del Consiglio Enrico Letta. Il Cavaliere si è seduto in terza fila nei banchi del Pdl e segue il discorso in silenzio, con la guancia poggiata sulla mano.
9.59 – Berlusconi al Senato: “Sentiamo Letta e decidiamo”
“Vediamo che succede… Sentiamo il discorso di Letta e poi decidiamo”. Lo dice Silvio Berlusconi arrivando a Palazzo Madama.
9.58 – Letta: “Rispetteremo gli impegno con l’Ue per il 2014”
“Rispetteremo gli impegni con l’Unione europea per il 2014 e il governo prenderà misure per ridurre l’indebitamento entro il tre per cento”. Lo ha garantito il premier Enrico Letta parlando al Senato.
9.57 – Letta: “Vogliamo un punto di Pil in più ma risanare conti”
“Il nostro obiettivo dichiarato da tempo è l’aumento di un punto di Pil nel 2014 e spero che la legge di stabilità sia l’occasione per dimostrare che il cambiamento in atto ma senza arretrare nel risanamento della finanza pubblica”. Così il premier Enrico Letta nel suo discorso al Senato.
9.57 – Letta: “Dobbiamo rendere conto ai cittadini prima che a chiunque altro”
E’ ai cittadini “prima che a chiunque altro che dobbiamo rendere conto” ed è su di loro che “le conseguenze della crisi potrebbero” gravare. Lo afferma il premier Enrico Letta, in Senato.
9.55 – Berlusconi: “Non muoio neanche se mi ammazzano”
“Non muoio neanche se mi ammazzano”. Silvio Berlusconi, in una intervista a Panorama, applica a sé la frase detta da Guareschi. Berlusconi parla di quella che è stata definita una una sua ossessione per la giustizia: “Più che altro è la giustizia ad essere ossessionata da me e mi fa uno stalking infinito.
9.52 – Letta: “Se non si cambia il Porcellum, ancora larghe intese”
Se si tornasse al voto con il Porcellum “ci troveremmo di nuovo con le larghe intese perché non si produrrebbe una chiara maggioranza”. Così il premier Enrico Letta.
9.49 – Letta: “Intollerabili le dimissioni dei parlamentari Pdl”
“Le dimissioni una settimana fa dei parlamentari Pdl mentre ero impegnato all’Onu ha creato una situazione insostenibile”. Lo ha detto il premier Enrico Letta al Senato, evidenziando la volontà di “tracciare una separazione netta tra la vicenda giudiziari di Berlusconi” l’attività dell’esecutivo: “Sono percorsi che non possono essere sovrapposti, perchè siamo una Repubblica fondata sullo Stato di diritto” e sul rispetto delle sentenze.
9.48 – Letta: “La stabilità è un valore assoluto”
“La stabilità va perseguita come un valore assoluto da perseguire e praticare”. Così il premier Enrico Letta ricordando i progressi dell’Italia dal ’46 al ’68 quando grazie alla stabilità “i benefici di allora li conoscono tutti gli italiani”.
9.47 – Letta: “In uno Stato democratico le sentenze si applicano”
“In uno Stato democratico le sentenze si applicano” ha detto Letta nel suo intervento al Senato. “La nostra repubblica democratica si fonda sullo stato di diritto. In uno stato democratico le sentenze si rispettano, si applicano, fermo restando il diritto intangibile” della difesa. Ma “senza trattamenti né ad ad né contram personam”, ha detto il premier nel discorso sulla fiducia al Senato.
9.46 – Letta: “Distinguere vita governo da vicenda Berlusconi”
I “piani” della vicenda giudiziaria che investe Silvio Berlusconi e del governo, “non potevano, né possono essere sovrapposti”. Lo afferma il premier Enrico Letta, in Senato.
9.44 – Letta: “Governo nato in Parlamento, se muore lo fa qui”
“Il mio governo è nato in Parlamento e se deve morire deve morire qui, in Parlamento”. E’ la sfida lanciata dal premier Enrico Letta nel suo intervento al Senato.
9.43 – Standing ovation del Senato per Napolitano
Standing ovation in aula al Senato quando Enrico Letta ricorda il monito di Giorgio Napolitano il giorno del giuramento alla Camera. Quasi tutti i senatori si sono alzati in piedi.
9.39 – Letta: “L’Italia corre un rischio fatale”
“L’Italia corre un rischio che potrebbe essere fatale, sventare questo rischio dipende da noi, dalle scelte che assumeremo, dipende da un sì o un no”. Lo afferma il premier Enrico Letta, in Senato.
9.34 – Quagliariello: “E’ tutto a posto”
“E’ tutto a posto”. Così il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, entrando in Senato, risponde alle domande dei cronisti che gli chiedono se il governo incasserá oggi la fiducia.
9.27 – Berlusconi: “Sull’Iva una coltellata da Letta”
Nell’intervista a Panorama Berlusconi aggiunge che si è trattato di “una ritorsione inaccettabile. Un dispetto. Con l’aggravante di attribuire a noi la responsabilità della decisione. Insomma, Letta annunciava nuove tasse e le intestava a noi. Inaccettabile. Altro che colpo di testa mio. È stato il suo un colpo basso.
9.15 – Berlusconi: “Indecorosa una alleanza Pd-transfughi Pdl”
Una alleanza tra Pd e transfughi Pdl sarebbe “talmente indecorosa e avvilente che si scontrerebbe con una ripulsa popolare”. Così Silvio Berlusconi, intervistato da “Panorama”. E aggiunge che Napolitano “non darebbe mai l’avallo a un simile esperimento”. Quanto ad una alleanza Pd-M5S, il Cavaliere la definisce “impossibile”.
9.03 – Giovanardi: “Fiducia da circa 40 parlamentari Pdl”
I deputati e senatori che voteranno la fiducia al governo Letta sono circa 40 “basta vedere le loro dichiarazioni pubbliche”. Lo afferma Carlo Giovanardi entrando in Senato.