Alla fine l’hanno spuntata le aziende che investono in pubblicità e dal 2014 Audiweb pubblicherà dati precisi sul traffico dei siti internet. Distinguendo nettamente per ogni portale, da una parte, il numero degli utenti che hanno visitato realmente quel sito e, dall’altra, quelli che ci arrivano provenienti da un altro indirizzo internet, differente e collegato al primo solo grazie a un network di testate online.
Ma è proprio contro l’abitudine di alcuni editori di creare una rete di siti, anche tra loro differenti per tipologia o materia trattata, pur di gonfiare i dati di traffico, che il consiglio di amministrazione di Audiweb ha deciso martedì 24 di darsi nuove regole e concedere agli editori tre mesi di tempo per adeguarsi. Adesso bisogna capire se la comunicazione al mercato, dagli inserzionisti al grande pubblico, di dati puntuali scoraggerà o meno accordi tra editori per cedersi l’uno con l’altro pacchetti di traffico online, pur di attirare più inserzionisti pubblicitari.
Al momento, per unire i dati non è nemmeno necessario un legame formale tra testate ma è sufficiente una semplice alleanza commerciale e una lettera di cessione del traffico da parte dei piccoli siti, a vantaggio dei più grandi. Agli occhi degli utenti, però, l’unico legame visibile è l’indicazione sulle pagine visitate di un marchio ombrello che indica l’appartenenza allo stesso network.
Finora invece, le informazioni trasparenti sono state appannaggio principalmente dei centri media che mediano tra aziende in cerca di spazi promozionali e gruppi editoriali che offrono questi spazi sul mercato. Centri media che, insieme agli editori, hanno una quota del 75% nell’organismo presieduto da Enrico Gasperini contro il restante 25% in mano agli inserzionisti di Upa (Utenti pubblicità associati).
Dopo aver appena iniziato a sciogliere il nodo dei dati aggregati, come si legge nella relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012, Audiweb ha già di fronte un nuovo ostacolo da superare: includere nella propria ricerca il sempre più importante traffico mobile via tablet e smartphone. Secondo i piani dell’ente, fino al prossimo dicembre dovrebbe durare la fase sperimentale, “con l’obiettivo di avere i primi dati di navigazione da smartphone e tablet entro la fine del 2013”.