“Se il Pd pensa che io possa essere utile alla sfida di governo della città, do la mia disponibilità”. Da 24 ore la candidatura di Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd, a sindaco di Modena è cosa fatta. L’autoinvestitura è avvenuta durante l’assemblea provinciale del Partito Democratico in via Barchetta. Camicia bianca aperta sul petto e giacca nera, Bonaccini ha parlato per poco più di 30 minuti e ha già fatto capire che il suo programma sarà una “rivoluzione pacifica per rifondare il partito”.
Nonostante il ruolo massimo dirigenziale in regione per il Pd, e un incarico di rilievo nazionale che se formalizzato nei prossimi giorni accetterà, Bonaccini lascia spalancata la possibilità del suo nome per il dopo Giorgio Pighi per arginare la candidatura “indipendente” dell’assessore alle politiche sociali di Modena, Francesca Maletti: “C’è bisogno di un nuovo modello di sviluppo sostenibile che metta insieme stop all’asfaltatura dei prati ma che crei anche lavoro, perché la decrescita felice per chi non ha la bistecca nel piatto la sera non è facile da capire”.
Una corsa a sindaco che, ad interpretare le parole del segretario, non prevede lo strumento delle primarie, richieste a più riprese dalla Maletti: “Con le battaglie che ho fatto nel passato nessuno può dire che non creda a questo strumento; dall’altra parte se evitiamo di fare di uno strumento un simbolo capiamo anche quando le primarie sono utili a risolvere la situazione. Il giorno dopo la vittoria della Serracchiani e di Zingaretti qualcuno nel centrosinistra si è affrettato a sapere se si erano candidati dopo aver vinto le primarie a sinistra?”.
“Intanto capiamo se formalizza la candidatura”, spiega al fattoquotidiano.it Francesca Maletti, “perché non ha detto chiaramente ‘sì ci sono’. Nel caso sia fatto, continuo a sostenere che ci vogliono primarie aperte anche ai non iscritti al Pd, e un confronto serrato sui programmi e non solo sui nomi e sulle aree di provenienza”. Entrambi renziani, Maletti e Bonaccini, dovrebbero sfidarsi già tra gennaio/febbraio 2014: “ad inizio marzo sarebbe già troppo tardi”, spiega l’assessore alle politiche sociali che prosegue senza fermarsi mai nel mettere insieme i pezzi di un centrosinistra tutto fuorché d’apparato. Tanto che per il 12 ottobre prossimo ha convocato delusi e sostenitori del Pd al Baluardo della Cittadella per raccogliere nuove idee per il futuro di Modena. A lei nelle ultime settimane si è aggiunto il Comitato dei 120 agguerrito nel chiedere le primarie e un programma costruito in modo trasparente nelle assemblee e in rete assieme ai cittadini.
Nel futuro a breve, infine, per Bonaccini non c’è soltanto l’ostacolo primarie. Il 18 ottobre 2013 ci sarà l’udienza preliminare per i reati di abuso d’ufficio e turbativa d’asta nel caso del chiosco del Parco Ferrari a Modena, procedimento che vede coinvolto anche Antonino Marino, attuale assessore allo sport e lavori pubblici, collega di giunta della Maletti. Il giudice per le udienze preliminari lo scorso 17 settembre aveva rinviato l’udienza per uno sciopero degli avvocati. Se il giudice per le udienze preliminari deciderà per il rinvio a giudizio, il segretario regionale del Pd dovrà affrontare il processo durante la campagna elettorale da candidato sindaco o già da sindaco.