Un iter accelerato per introdurre il reato di negazionismo. Ad annunciarlo nel giorno della morte dell’ex ufficiale delle Ss Erich Priebke è Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia (Pdl). “D’intesa con i capigruppo del Partito democratico, del Popolo della libertà, di Scelta civica e del Gal, sentito il vice presidente Buccarella del M5S, comunico che martedì 15 ottobre la Commissione procederà alla discussione generale, alla fase emendativa e, se possibile, alla votazione dei singoli emendamenti sul disegno di legge concernente il reato di negazionismo, sì da poter licenziare il provvedimento nella serata stessa di martedì”.
“Con l’occasione – aggiunge Nitto Palma – ritenendo di interpretare anche il pensiero dei colleghi della commissione Giustizia, manifesto tutto il mio sdegno per le affermazioni di Erich Priebke, rese note dopo la sua morte, ancor più gravi se si pensa che di qui a qualche giorno cadrà il 70esimo anniversario del rastrellamento operato al ghetto di Roma“.
“In un momento come questo, credo che il reato di negazionismo vada introdotto al più presto. Plaudo quindi alla iniziativa del presidente Francesco Nitto Palma, anche perchè ricordare quanto un popolo abbia sofferto a causa di atti criminali perpetrati in diverse epoche storiche, è un dovere che la società e le istituzioni devono alle verità. “, dichiara il senatore del Pdl, Giacomo Caliendo.
Anche il presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso, sollecita un voto rapido al Senato per introdurre il reato di negazionismo: “Il modo migliore per onorare le vittime delle Fosse Ardeatine, proprio oggi in occasione della morte del boia Priebke, è di approvare presto al Senato, dove è approdata la modifica della legge Mancino che estende le aggravanti di pena per i delitti ai danni di gay e trans, anche le proposte di contrasto dei cyber crime e di introduzione del reato di negazionismo”, dice Mancuso. “La morte di Priebke che riapre dolorose ferite, speriamo possa toccare le coscienze di chi ha il dovere di mettere in campo misure adeguate di contrasto a ogni forma di discriminazione“, conclude Mancuso.