L’impressione è che questa volta non sia come le altre, quando le fibrillazioni tra governo di Atene e Troika si erano risolte con un “obbedisco” pronunciato ai desiderata di Ue, Fmi e Bce. Perché i sondaggi danno i partiti al governo, conservatori di Nea Dimokratia e socialisti del Pasok, in seconda fila rispetto alla sinistra del Siryza e ai nazisti di Alba dorata. Ma soprattutto si registra il forte malumore di cittadini e parti sociali rispetto alle considerazioni tecniche fatte dalla Troika.
Ieri ci sarebbe stato un altro scontro tra i rappresentanti dei creditori internazionali e il ministro delle Finanze greco, Iannis Stournaras, dato addirittura a rischio-dimissioni, su come proseguire nel memorandum imposto alla Grecia, uno snodo su cui non poco pesano le riserve su cui il Fondo monetario internazionale nelle ultime settimane non ha fatto mancare il necessario riverbero mediatico. Tre i fronti aperti dei negoziati: l’esigenza improvvisa (ma sussurrata da almeno un anno) di prendere ulteriori misure fiscali da 2 miliardi di euro nel 2014; l’eventuale decisione di riduzione del debito dopo le elezioni europee di maggio; la non esecuzione della decisione di scadenza differita delle obbligazioni detenute dall’Eurozona in grado di coprire una parte del fabbisogno di finanziamento per il prossimo anno. Non proprio tre questioni di secondo piano.
Con la conseguenza di ampliare le distanze tra Washington, Berlino e Atene. Il rischio per il Paese è che vi sia il quarto taglio a stipendi e pensioni, il tfr concesso a rate ai lavoratori che vanno in pensione oltre a nuove tasse per rientrare da quel mancato incasso. Con i sindacati pronti a fare le barricate (possibile sciopero generale per fine ottobre) e con i disordini sociali nuovamente in agguato. Il governo di Samaras è alla disperata ricerca di una soluzione rapida in grado di migliorare sia le ipotesi economiche (al centro del vertice bilaterale della scorsa settimana a Washington tra premier e Christine Lagarde) sia i timori degli altri governi della zona euro. Questi ultimi temono che l’assistenza per la Grecia per ridurre il suo debito sia, alla fine della fiera, interpretata come la certificazione del fallimento del programma greco e in ultima analisi, essere foriera di propellente per i partiti anti-Ue.
Non è un caso che il numero uno dell’Euro working group, Thomas Vizer, sia giunto ieri ad Atene proprio 24 ore dopo l’Eurogruppo e solo pochi giorni prima del ritorno della Troika. Vizer potrebbe “colmare” le differenze tra le due parti, auspicano fonti del governo, dal momento che la task force ministeriale e la Troika sono divise da circa 3,2 miliardi di euro nel triennio 2014-2016. Scendendo nel dettaglio al fine di raggiungere l’avanzo primario mirato di 2,8 miliardi di euro alla fine del prossimo anno, così come da richiesta, i dirigenti della Troika dicono di aver bisogno di misure supplementari per un importo di 2 miliardi di euro, mentre la parte greca si “limita” a 500 milioni di euro. Come uscirne? Uno scenario al quale si affianca la consueta onda disordinata di notizie e commenti nel Paese.
Per dirne una, solo quest’anno il comune di Atene ha commissionato la prima indagine interna (condotta dal Servizio sociale del Centro di accoglienza e solidarietà Kyada) su povertà ed esclusione sociale a tre anni dall’inizio della crisi, dopo che fino ad oggi se ne erano occupati solo gli organismi internazionali. Ebbene risulta che su una popolazione complessiva di 2 milioni di cittadini nella sola capitale, che si estendono a 5 milioni nell’intera area metropolitana ateniese, 20mila sono i poveri assoluti. In particolare, 1.667 assistiti per i pasti, 480 senzatetto e 774 famiglie beneficiarie del Sos sociale. A cui vanno sommati i circa 2.500 suicidi da crisi.
E il settimanale tedesco Spiegel dà conto della grottesca vicenda della madre del ministro delle Finanze Stournaras, che secondo il figlio vivrebbe con una pensione da 500 euro mensili e a cui alcuni cittadini indignati hanno inviato un pacco-alimenti con la scritta “per la mummia Stournaras”. Perché, rivendicano, “in Grecia alcuni pensionati vivono con 300 euro al mese, proprio grazie alle misure avallate da Stournaras e dalla Troika”.
twitter: @FDepalo
Zonaeuro
Grecia, braccio di ferro con la Troika su necessità nuove misure di austerity
L'impressione è che questa volta Atene non obbedirà a testa bassa a Ue, Fmi e Bce. Perché i sondaggi danno i partiti al governo in seconda fila rispetto alla sinistra di Siryza e ad Alba dorata. Ma soprattutto il malumore dei cittadini è sempre più forte
L’impressione è che questa volta non sia come le altre, quando le fibrillazioni tra governo di Atene e Troika si erano risolte con un “obbedisco” pronunciato ai desiderata di Ue, Fmi e Bce. Perché i sondaggi danno i partiti al governo, conservatori di Nea Dimokratia e socialisti del Pasok, in seconda fila rispetto alla sinistra del Siryza e ai nazisti di Alba dorata. Ma soprattutto si registra il forte malumore di cittadini e parti sociali rispetto alle considerazioni tecniche fatte dalla Troika.
Ieri ci sarebbe stato un altro scontro tra i rappresentanti dei creditori internazionali e il ministro delle Finanze greco, Iannis Stournaras, dato addirittura a rischio-dimissioni, su come proseguire nel memorandum imposto alla Grecia, uno snodo su cui non poco pesano le riserve su cui il Fondo monetario internazionale nelle ultime settimane non ha fatto mancare il necessario riverbero mediatico. Tre i fronti aperti dei negoziati: l’esigenza improvvisa (ma sussurrata da almeno un anno) di prendere ulteriori misure fiscali da 2 miliardi di euro nel 2014; l’eventuale decisione di riduzione del debito dopo le elezioni europee di maggio; la non esecuzione della decisione di scadenza differita delle obbligazioni detenute dall’Eurozona in grado di coprire una parte del fabbisogno di finanziamento per il prossimo anno. Non proprio tre questioni di secondo piano.
Con la conseguenza di ampliare le distanze tra Washington, Berlino e Atene. Il rischio per il Paese è che vi sia il quarto taglio a stipendi e pensioni, il tfr concesso a rate ai lavoratori che vanno in pensione oltre a nuove tasse per rientrare da quel mancato incasso. Con i sindacati pronti a fare le barricate (possibile sciopero generale per fine ottobre) e con i disordini sociali nuovamente in agguato. Il governo di Samaras è alla disperata ricerca di una soluzione rapida in grado di migliorare sia le ipotesi economiche (al centro del vertice bilaterale della scorsa settimana a Washington tra premier e Christine Lagarde) sia i timori degli altri governi della zona euro. Questi ultimi temono che l’assistenza per la Grecia per ridurre il suo debito sia, alla fine della fiera, interpretata come la certificazione del fallimento del programma greco e in ultima analisi, essere foriera di propellente per i partiti anti-Ue.
Non è un caso che il numero uno dell’Euro working group, Thomas Vizer, sia giunto ieri ad Atene proprio 24 ore dopo l’Eurogruppo e solo pochi giorni prima del ritorno della Troika. Vizer potrebbe “colmare” le differenze tra le due parti, auspicano fonti del governo, dal momento che la task force ministeriale e la Troika sono divise da circa 3,2 miliardi di euro nel triennio 2014-2016. Scendendo nel dettaglio al fine di raggiungere l’avanzo primario mirato di 2,8 miliardi di euro alla fine del prossimo anno, così come da richiesta, i dirigenti della Troika dicono di aver bisogno di misure supplementari per un importo di 2 miliardi di euro, mentre la parte greca si “limita” a 500 milioni di euro. Come uscirne? Uno scenario al quale si affianca la consueta onda disordinata di notizie e commenti nel Paese.
Per dirne una, solo quest’anno il comune di Atene ha commissionato la prima indagine interna (condotta dal Servizio sociale del Centro di accoglienza e solidarietà Kyada) su povertà ed esclusione sociale a tre anni dall’inizio della crisi, dopo che fino ad oggi se ne erano occupati solo gli organismi internazionali. Ebbene risulta che su una popolazione complessiva di 2 milioni di cittadini nella sola capitale, che si estendono a 5 milioni nell’intera area metropolitana ateniese, 20mila sono i poveri assoluti. In particolare, 1.667 assistiti per i pasti, 480 senzatetto e 774 famiglie beneficiarie del Sos sociale. A cui vanno sommati i circa 2.500 suicidi da crisi.
E il settimanale tedesco Spiegel dà conto della grottesca vicenda della madre del ministro delle Finanze Stournaras, che secondo il figlio vivrebbe con una pensione da 500 euro mensili e a cui alcuni cittadini indignati hanno inviato un pacco-alimenti con la scritta “per la mummia Stournaras”. Perché, rivendicano, “in Grecia alcuni pensionati vivono con 300 euro al mese, proprio grazie alle misure avallate da Stournaras e dalla Troika”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.