Hanno partecipato alla manifestazione a Roma. Poi, in serata, hanno deciso di trascorrere la notte a Porta Pia, dove hanno piantato numerose tende. Gli antagonisti che ieri hanno sfilato contro l’austerità economica e dormito nel piazzale, intorno al monumento al Bersagliere, sono impegnati sommariamente a ripulire l’area. Martedì, inoltre, è previsto un incontro con Maurizio Lupi e i movimenti che partecipano al sit-in. Loro, intanto, avvertono: fino ad allora manterranno il presidio di tende. “Saremo qui fino all’incontro con il ministro”, spiega Luca Fagiano, esponente dei Movimenti per il diritto all’abitare, che annuncia tra due giorni una nuova manifestazione “per far sentire forte la nostra voce”. E al ministro delle Infrastrutture, fanno sapere, chiederanno un blocco immediato degli sfratti.
(video di Annalisa Ausilio)
Le forze dell’ordine sono presenti sul posto. Durante gli scontri di sabato, sette persone sono state arrestate in flagranza. Tra loro c’è anche un minorenne. Il fascicolo per incidenti aperto in Procura è stato affidato al sostituto procuratore Luca Palamara. I sette arrestati sono accusati di resistenza aggravata e l’intenzione della Procura è quella di chiedere la convalida dell’arresto al gip. Per questo i manifestanti accampati hanno garantito che domani saranno davanti al tribunale di Roma, a piazzale Clodio, durante il processo per direttissima dei sette. Resta chiuso al traffico Corso d’Italia dalla Salaria verso Porta Pia, con tutte le vie limitrofe.
L’Acampada a Porta Pia proseguirà almeno per tutta la domenica: gli organizzatori del corteo di sabato contro l’austerity e per chiedere casa e reddito per tutti, hanno tenuto un’assemblea sotto la statua del Bersagliere. Un incontro pubblico a cui è invitata “la città di Roma, anche quella che ieri non c’era”, che rappresenti un momento di “discussione e rilancio del percorso” iniziato con la manifestazione del 19 ottobre. “I numeri e la qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione mostrano che le strategie di panico non hanno funzionato. Il messaggio del terrore non ha tenuto la gente a casa”, si legge sul sito degli organizzatori. Ed ecco perché “l’acampada non è il punto di arrivo ma l’inizio della sollevazione: un contributo all’innesco di un processo sociale più generalizzato di partecipazione e riappropriazione”.
Inoltre, Paolo Di Vetta, uno degli organizzatori della manifestazione di ieri, ha spiegato: “Ci è arrivata comunicazione questa mattina che il ministro Lupi ha deciso di mettere in piedi un incontro con questi movimenti. Martedì prossimo, alle 18, il ministro sta convocando i sindaci di altre città per un confronto sule condizioni che noi abbiamo dettato, che per noi rimangono valide. Su queste condizioni non faremo un passo indietro”. I manifestanti hanno annunciato prossime mobilitazioni anche a Milano e Torino e un altro corteo a fine mese a Roma. La priorità, hanno detto nel corso dell’assemblea, è chiedere al governo la “moratoria sugli sfratti”.
In piazza a Porta Pia, c’è chi suona i bonghi, chi improvvisa una partita di pallone in mezzo alla strada, chi mangia un panino e chi ancora dorme in tenda. Sono stati esposti striscioni, bandiere e manifesti: “Riprendiamoci la città”, recita uno di questi, mentre sul monumento al Bersagliere sventola una bandiera No Tav e un lenzuolo con su scritto “Stop sfratti, sgomberi, pignoramenti”. Tante le tende, molti leggono sui giornali gli articoli sulla manifestazione. Uno dei manifestanti, Paolo Teani (As.I.A Bergamo, movimento per la casa) spiega: “Ieri c’erano frange un po’ più colorite ma la maggior parte del corteo era arrabbiato, non violento. Vogliamo andare via con risposte concrete. Siamo venuti a Roma per chiedere cose reali, non parole: stop agli sfratti, autorecupero di case sfitte; un piano che dia risposte a chi paga una crisi di cui non ha colpa”. Un altro manifestante risponde così a chi gli chiede quando andranno via dalla piazza: “Questa mattina faremo un’assemblea e lì si vedrà”.
Cronaca
Roma, dopo la manifestazione tende a Porta Pia: “Rilanciamo la partecipazione”
La protesta continua a oltranza con l'"acampada" davanti al monumento al Bersagliere. I manifestanti vogliono mantenere il presidio e hanno convocato un'assemblea. "Vogliamo dare un contributo al processo di riappropriazione". Sette persone arrestate in flagranza di reato a seguito degli scontri. Martedì l'incontro con Lupi: "Vogliamo il blocco immediato degli sfratti"
Hanno partecipato alla manifestazione a Roma. Poi, in serata, hanno deciso di trascorrere la notte a Porta Pia, dove hanno piantato numerose tende. Gli antagonisti che ieri hanno sfilato contro l’austerità economica e dormito nel piazzale, intorno al monumento al Bersagliere, sono impegnati sommariamente a ripulire l’area. Martedì, inoltre, è previsto un incontro con Maurizio Lupi e i movimenti che partecipano al sit-in. Loro, intanto, avvertono: fino ad allora manterranno il presidio di tende. “Saremo qui fino all’incontro con il ministro”, spiega Luca Fagiano, esponente dei Movimenti per il diritto all’abitare, che annuncia tra due giorni una nuova manifestazione “per far sentire forte la nostra voce”. E al ministro delle Infrastrutture, fanno sapere, chiederanno un blocco immediato degli sfratti.
Le forze dell’ordine sono presenti sul posto. Durante gli scontri di sabato, sette persone sono state arrestate in flagranza. Tra loro c’è anche un minorenne. Il fascicolo per incidenti aperto in Procura è stato affidato al sostituto procuratore Luca Palamara. I sette arrestati sono accusati di resistenza aggravata e l’intenzione della Procura è quella di chiedere la convalida dell’arresto al gip. Per questo i manifestanti accampati hanno garantito che domani saranno davanti al tribunale di Roma, a piazzale Clodio, durante il processo per direttissima dei sette. Resta chiuso al traffico Corso d’Italia dalla Salaria verso Porta Pia, con tutte le vie limitrofe.
L’Acampada a Porta Pia proseguirà almeno per tutta la domenica: gli organizzatori del corteo di sabato contro l’austerity e per chiedere casa e reddito per tutti, hanno tenuto un’assemblea sotto la statua del Bersagliere. Un incontro pubblico a cui è invitata “la città di Roma, anche quella che ieri non c’era”, che rappresenti un momento di “discussione e rilancio del percorso” iniziato con la manifestazione del 19 ottobre. “I numeri e la qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione mostrano che le strategie di panico non hanno funzionato. Il messaggio del terrore non ha tenuto la gente a casa”, si legge sul sito degli organizzatori. Ed ecco perché “l’acampada non è il punto di arrivo ma l’inizio della sollevazione: un contributo all’innesco di un processo sociale più generalizzato di partecipazione e riappropriazione”.
Inoltre, Paolo Di Vetta, uno degli organizzatori della manifestazione di ieri, ha spiegato: “Ci è arrivata comunicazione questa mattina che il ministro Lupi ha deciso di mettere in piedi un incontro con questi movimenti. Martedì prossimo, alle 18, il ministro sta convocando i sindaci di altre città per un confronto sule condizioni che noi abbiamo dettato, che per noi rimangono valide. Su queste condizioni non faremo un passo indietro”. I manifestanti hanno annunciato prossime mobilitazioni anche a Milano e Torino e un altro corteo a fine mese a Roma. La priorità, hanno detto nel corso dell’assemblea, è chiedere al governo la “moratoria sugli sfratti”.
In piazza a Porta Pia, c’è chi suona i bonghi, chi improvvisa una partita di pallone in mezzo alla strada, chi mangia un panino e chi ancora dorme in tenda. Sono stati esposti striscioni, bandiere e manifesti: “Riprendiamoci la città”, recita uno di questi, mentre sul monumento al Bersagliere sventola una bandiera No Tav e un lenzuolo con su scritto “Stop sfratti, sgomberi, pignoramenti”. Tante le tende, molti leggono sui giornali gli articoli sulla manifestazione. Uno dei manifestanti, Paolo Teani (As.I.A Bergamo, movimento per la casa) spiega: “Ieri c’erano frange un po’ più colorite ma la maggior parte del corteo era arrabbiato, non violento. Vogliamo andare via con risposte concrete. Siamo venuti a Roma per chiedere cose reali, non parole: stop agli sfratti, autorecupero di case sfitte; un piano che dia risposte a chi paga una crisi di cui non ha colpa”. Un altro manifestante risponde così a chi gli chiede quando andranno via dalla piazza: “Questa mattina faremo un’assemblea e lì si vedrà”.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oggi è San Giuseppe. Buon onomastico a chi porta il suo nome e auguri a tutti i papà! Una preghiera per quelli che continuano a vivere nei nostri ricordi e nel nostro cuore". Lo scrive su X il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Un augurio speciale a tutti quei papà che passano la notte insonni, cullando i propri neonati. A quelli che ogni mattina vestono i bambini con cura e li accompagnano all’asilo o a scuola. A quelli che si fanno in quattro per sostenere i propri figli e la propria famiglia. A quelli che li proteggono da lassù. A chi vive la dolcezza di una vita di coppia e a chi, con il suo amore, riesce a dare tutto anche da solo. A quelli che, ormai con i figli adulti, non smettono mai di preoccuparsi per loro. Grazie a ognuno di voi. Perché papà e mamma sono e rimarranno sempre le parole più belle del mondo. Buona Festa del papà". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Bruxelles, 19 mar. (Adnkronos) - Il riarmo dell'Unione Europea non è contro gli Usa: "ciò di cui l'industria della difesa ha bisogno ora è di contratti a lungo termine da parte degli Stati membri e noi stiamo incoraggiando i Paesi Ue a lavorare a stretto contatto e ad avere una prospettiva di lungo termine con gli investimenti". Lo dice al Corriere della Sera Henna Virkkunen, uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, che ha guidato la preparazione di Safe, lo strumento che mette a disposizione dei Paesi Ue 150 miliardi di euro di prestiti per la difesa.
"La politica di difesa è di competenza degli Stati membri, ma sappiamo che viviamo in un mondo molto pericoloso e la situazione della nostra sicurezza è molto allarmante - spiega Virkkunen - Il ruolo dell'Unione europea è quindi quello di occuparsi della parte finanziaria, di come sostenere il finanziamento e di come rafforzare la nostra industria della difesa e la sua competitività. E poi c'è un terzo elemento: la mobilità militare, per la quale disponiamo di fondi oggi troppo esigui, ma sappiamo che gli Stati membri ne hanno bisogno. Gli Stati membri che si trovano più a Est vedono le minacce in modo molto più drammatico rispetto a quelli che non sono così vicini al confine orientale".
"Le tecnologie Usa sono spesso le migliori al mondo in molti settori - conclude - Nella nostra strategia per l'industria della difesa, abbiamo già detto che nel 2030 dovremmo avere una base industriale tale da poter acquistare il 50% dai mercati europei. In futuro continueremo ad acquistare anche fuori dell'Ue. Questo non è contro gli Usa. Non siamo ancora arrivati a questo punto: stiamo proponendo lo strumento sicuro di prestito, la clausola nazionale di salvaguardia, la flessibilità per i fondi di coesione. Ma abbiamo promesso di esaminare anche altri strumenti e stiamo anche preparando il nuovo bilancio Ue".
Berlino, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Vladimir "Putin sta giocando". E' il commento della Germania dopo i nuovi attacchi russi denunciati dall'Ucraina, il giorno dopo l'accordo per una tregua limitata concluso dal presidente russo con il suo omologo americano Donald Trump durante la loro lunga telefonata di ieri.
"Abbiamo riscontrato che gli attacchi alle infrastrutture civili non sono assolutamente diminuiti durante la prima notte dopo questa telefonata apparentemente rivoluzionaria e formidabile", ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in un'intervista televisiva.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/afp) - Il governo israeliano ha approvato nella notte il ritorno di Itamar Ben Gvir alla carica di ministro della Sicurezza nazionale. Lo ha indicato in un comunicato stampa l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
"Il governo ha approvato all'unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di rinominare il deputato Itamar Ben Gvir ministro della Sicurezza nazionale", si legge nel testo. Ben Gvir si è dimesso dal suo incarico il 19 gennaio, in disaccordo con la decisione di tregua con Hamas che ha definito “scandalosa”.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Almeno 10 attacchi americani hanno colpito alcune zone dello Yemen, tra cui la provincia di Saada e Hodeidah. Lo hanno riferito i media Houthi dello Yemen. Gli Stati Uniti hanno lanciato un'ondata di attacchi nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, alleati dell'Iran, che la scorsa settimana hanno dichiarato di voler riprendere gli attacchi alle navi mercantili del Mar Rosso per sostenere i palestinesi a Gaza.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno condotto una "operazione militare di alta qualità" contro la USS Harry S Truman. Lo ha reso noto un portavoce dell'organizzazione terroristica, secondo cui l'operazione, la quarta in 72 ore, prevedeva anche un attacco a "diverse navi da guerra nemiche" e ha sventato "un attacco aereo che si stava preparando contro il nostro Paese".