“Non c’è da meravigliarsi”. Commenta così il senatore Pdl Carlo Giovanardi, la notizia della sedicenne violentata da cinque amici durante una festa a Modena. Colpa dei tempi e della sessualità vista come un bene di consumo: “Non voglio entrare nel merito della vicenda”, ha aggiunto, “Quello che ritengo insopportabile sono certe dichiarazioni, tra l’indignato e il meravigliato, come se fosse possibile, 364 giorni all’anno, dileggiare ogni regola ed ogni principio educativo, presentando la sessualità come uno dei tanti beni di consumo, e poi scandalizzarsi se i ragazzi non si rendono neppure conto dell’inaudita gravità di certi comportamenti. Se si sgancia la sessualità da un rapporto di amore e di rispetto reciproco, svalutandola a livello di semplice divertimento, non ci si può illudere di risolvere il problema attraverso la repressione penale”.
Un’uscita che non è piaciuta a Mauro Manfredini, capogruppo leghista in Regione: “Sono affermazioni ripugnanti. Il cinismo di simili affermazioni è indegno. Se è vero che esiste un problema educativo, è altrettanto vero che non sarà con il catechismo di gruppo che risolveremo il problema di miserabili che violentano una minorenne. Il rispetto nei confronti della vittima e dei familiari imporrebbe maggiore accortezza nelle affermazioni”. E ha aggiunto: “Proprio perché la vicenda giudiziaria è in corso e vivo è il dolore per quanto accaduto, sarebbe opportuno un rispettoso silenzio, almeno in questa fase. Ma soprattutto: è opportuno evitare strumentalizzazioni, di ogni tipo. In questo momento non c’è certo bisogno dei sermoni moralisti pronunciati dall’aula di un’istituzione come il Senato che è ben diversa da un altare o un oratorio”.
La storia continua però a far discutere e non solo a livello lcoale. Manuela Ghizzoni (Pd), vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati, sullo stesso argomento afferma che “il ruolo della scuola è fondamentale e deve essere rafforzato, ma non si può delegare alla sola istituzione scolastica il cambiamento di una mentalità radicata, occorre che tutti gli adulti sentano la responsabilità di essere parte di una comunità educante. Risorse sono state stanziate per la formazione dei docenti nel decreto contro la violenza sulle donne appena varato come Pd stiamo lavorando affinché anche nel decreto ‘L’istruzione riparte’, che abbiamo appena cominciato a discutere, vengano rafforzate le competenze del personale della scuola in materia di educazione all’affettività e contro gli stereotipi di genere”.