La coda del volpino, stavolta, rischia di non alzarsi più. Dopo l’accertamento fiscale a carico di Ezio Greggio spunta la coda di un elicottero da 3,5 milioni di euro acquistato nel 2005 con escamotages che ricordano i trucchi dei miliardari da diporto per evitare l’imposizione dell’Iva sull’acquisto e l’uso di beni che consumano però in Italia. La vicenda è un granello nella presunta, e allo stato non accertata, mega-evasione contestata da Agenzia delle entrate, Guardia di finanza e procura di Monza al popolare conduttore di Striscia la Notizia: oltre 20 milioni ricevuti da Mediaset ma, secondo gli inquirenti, finiti in Irlanda e soprattutto a Monaco, residenza dichiarata da Greggio ma contestata come fittizia, foriera di indiscutibili vantaggi fiscali. Lui smentisce parafrasando Totò (“E io pago, io pago!”) ma presto potrebbe pagare davvero: l’inchiesta è conclusa e ora si attendono notizie dai suoi legali su un’ipotesi di accordo col fisco che consentirebbe al telecastigatore dei furbi di pagare fino a un terzo delle somme pretese e di alleggerire le eventuali conseguenze penali, ammettendo però davanti all’Italia intera d’aver fatto – è il caso di dire – il “volpino”.
La coda in questione solleva un altro problema, forse più scottante: dalle carte emerge come a prospettare la rotta più conveniente per nascondersi dal fisco italiano fossero stati gli stessi uffici di Agusta Westland, società al 100% di Finmeccanica a sua volta controllata (al 30%) dal Tesoro. L’elicottero è un A109 Power “Elite”, modello di punta per pochi fortunati. A sovrintendere la vendita è l’ex ad Finmeccanica Giuseppe Orsi, oggi sotto processo per corruzione internazionale. Ma l’acquirente è lui o non è lui? “Cerrrto che è lui”, direbbe Greggio. Il suo nome, va detto, nel contratto non compare ma la sigla d’immatricolazione I-EGGG offre un primo indizio. È poi Greggio stesso a dare istruzioni sulle finiture, dal colore dei tappetini all’altezza del logo (guarda il documento). A comprarlo, formalmente, è però “Swift Copter”, società di diritto britannico con sede a Londra che risulta cambiare più denominazioni (Goldbox, Aquarius Corporate…), possedere effettivamente un elicottero e veleggiare per la sopravvivenza tra ingenti perdite. Greggio spunta, stavolta nero su bianco, in una scrittura privata tra Agusta e la promissaria acquirente nella quale si impegna a presenziare ad alcuni eventi a scopo promozionale “che diano risalto al ruolo dell’elicottero nel trasporto vip”. Attività senza compenso, si precisa, perché “valorizzate nelle determinazione del prezzo dell’A109”. Che infatti non sarà quello di listino. E non è l’unico sconto.
Tocca capire anche chi è il procuratore di Swift Copter, tal Domenico Francone. Un intermediario? Un manager della City con la passione del volo? Macché, è il braccio destro di Greggio già presidente-amministratore-consigliere in diverse società che ruotano attorno al presentatore, dalla ‘Greggio comunicazione’ alla fondazione ‘Un cuore per Milano”’. E il problema dove sta? Nel cambio di rotta sul fronte del Fisco: nel preliminare, firmato a maggio del 2005, l’elicottero veniva indicato espressamente come “destinato esclusivamente ad operazioni sul territorio italiano”, accompagnato da marche di volo italiane, nel contratto definitivo, sottoscritto a novembre, diventa a “uso prevalente estero”, come confermano oggi gli uffici legali di Agusta (guarda il documento).
Il motivo lo spiegavano al cliente gli stessi esperti dell’azienda che, probabilmente in buona fede, si sono premurati di vagliare le alternative per abbattere l’Iva, con un vantaggio stimabile in 700mila euro e successivi benefici fiscali su combustibile, riparazioni e costi di rimessa nell’hangar: si potrebbe dichiarare alternativamente – scriveva l’ufficio bilancio e fisco di Agusta – che il velivolo opera prevalentemente fuori dal territorio italiano e ottenere così l’esenzione prevista dall’art. 41 Dl 331/93, oppure dichiarare che l’acquirente svolge attività di navigazione aerea, così da applicare l’art. 8 bis c.1 c) DPR 633/72. Francone sottoscrive: un tratto di penna e l’Iva scompare.
Ma l’elicottero è poi andato all’estero? Pare proprio di no. Agusta Westland fa sapere che è rimasto presso l’azienda “il tempo necessario alle manutenzioni previste”. Ma dai registri Enac risulta “basato” ancora oggi all’aerodromo utilizzato da Agusta e dall’aeroclub Vergiate, Comune in provincia di Varese. Sul punto c’è un dettaglio interessante. Nel contratto viene definito uno sconto di 300mila euro in cambio di un impegno di Swift Copter a garantire nell’arco di tre anni la disponibilità del velivolo a fini dimostrativi per un minimo di 200 ore, una scrittura privata che – alla luce degli altri elementi – sembra una specie di assicurazione in caso di accertamento di utilizzo in Italia. Per avere riscontri abbiamo contattato la “Greggio comunicazione Srl”, società della sorella di Ezio, Paola: “Non è possibile conferire con lui e con i legali. Arrivederci”.
Punto. Certo, quando sarà acclarato se la residenza di Greggio a Monaco – da cui peraltro arriva il pagamento del saldo da 2,7 milioni, previo passaggio su conto di Lugano – sia fittizia o meno, si chiarirà anche la reale natura dei contratti firmati a Cascina Costa. E se a volare all’estero, come sostengono gli inquirenti, siano stati soltanto guadagni e tasse non versati da Greggio.
Lobby
Ezio Greggio, dopo indagini fiscali spunta un elicottero comprato col ‘trucco’
Chiusa l'inchiesta sulla presunta mega-evasione dei compensi Mediaset, compare un elicottero extralusso da 3,5 milioni di euro acquistato con vari escamotages per evitare di pagare l'Iva
La coda del volpino, stavolta, rischia di non alzarsi più. Dopo l’accertamento fiscale a carico di Ezio Greggio spunta la coda di un elicottero da 3,5 milioni di euro acquistato nel 2005 con escamotages che ricordano i trucchi dei miliardari da diporto per evitare l’imposizione dell’Iva sull’acquisto e l’uso di beni che consumano però in Italia. La vicenda è un granello nella presunta, e allo stato non accertata, mega-evasione contestata da Agenzia delle entrate, Guardia di finanza e procura di Monza al popolare conduttore di Striscia la Notizia: oltre 20 milioni ricevuti da Mediaset ma, secondo gli inquirenti, finiti in Irlanda e soprattutto a Monaco, residenza dichiarata da Greggio ma contestata come fittizia, foriera di indiscutibili vantaggi fiscali. Lui smentisce parafrasando Totò (“E io pago, io pago!”) ma presto potrebbe pagare davvero: l’inchiesta è conclusa e ora si attendono notizie dai suoi legali su un’ipotesi di accordo col fisco che consentirebbe al telecastigatore dei furbi di pagare fino a un terzo delle somme pretese e di alleggerire le eventuali conseguenze penali, ammettendo però davanti all’Italia intera d’aver fatto – è il caso di dire – il “volpino”.
La coda in questione solleva un altro problema, forse più scottante: dalle carte emerge come a prospettare la rotta più conveniente per nascondersi dal fisco italiano fossero stati gli stessi uffici di Agusta Westland, società al 100% di Finmeccanica a sua volta controllata (al 30%) dal Tesoro. L’elicottero è un A109 Power “Elite”, modello di punta per pochi fortunati. A sovrintendere la vendita è l’ex ad Finmeccanica Giuseppe Orsi, oggi sotto processo per corruzione internazionale. Ma l’acquirente è lui o non è lui? “Cerrrto che è lui”, direbbe Greggio. Il suo nome, va detto, nel contratto non compare ma la sigla d’immatricolazione I-EGGG offre un primo indizio. È poi Greggio stesso a dare istruzioni sulle finiture, dal colore dei tappetini all’altezza del logo (guarda il documento). A comprarlo, formalmente, è però “Swift Copter”, società di diritto britannico con sede a Londra che risulta cambiare più denominazioni (Goldbox, Aquarius Corporate…), possedere effettivamente un elicottero e veleggiare per la sopravvivenza tra ingenti perdite. Greggio spunta, stavolta nero su bianco, in una scrittura privata tra Agusta e la promissaria acquirente nella quale si impegna a presenziare ad alcuni eventi a scopo promozionale “che diano risalto al ruolo dell’elicottero nel trasporto vip”. Attività senza compenso, si precisa, perché “valorizzate nelle determinazione del prezzo dell’A109”. Che infatti non sarà quello di listino. E non è l’unico sconto.
Tocca capire anche chi è il procuratore di Swift Copter, tal Domenico Francone. Un intermediario? Un manager della City con la passione del volo? Macché, è il braccio destro di Greggio già presidente-amministratore-consigliere in diverse società che ruotano attorno al presentatore, dalla ‘Greggio comunicazione’ alla fondazione ‘Un cuore per Milano”’. E il problema dove sta? Nel cambio di rotta sul fronte del Fisco: nel preliminare, firmato a maggio del 2005, l’elicottero veniva indicato espressamente come “destinato esclusivamente ad operazioni sul territorio italiano”, accompagnato da marche di volo italiane, nel contratto definitivo, sottoscritto a novembre, diventa a “uso prevalente estero”, come confermano oggi gli uffici legali di Agusta (guarda il documento).
Il motivo lo spiegavano al cliente gli stessi esperti dell’azienda che, probabilmente in buona fede, si sono premurati di vagliare le alternative per abbattere l’Iva, con un vantaggio stimabile in 700mila euro e successivi benefici fiscali su combustibile, riparazioni e costi di rimessa nell’hangar: si potrebbe dichiarare alternativamente – scriveva l’ufficio bilancio e fisco di Agusta – che il velivolo opera prevalentemente fuori dal territorio italiano e ottenere così l’esenzione prevista dall’art. 41 Dl 331/93, oppure dichiarare che l’acquirente svolge attività di navigazione aerea, così da applicare l’art. 8 bis c.1 c) DPR 633/72. Francone sottoscrive: un tratto di penna e l’Iva scompare.
Ma l’elicottero è poi andato all’estero? Pare proprio di no. Agusta Westland fa sapere che è rimasto presso l’azienda “il tempo necessario alle manutenzioni previste”. Ma dai registri Enac risulta “basato” ancora oggi all’aerodromo utilizzato da Agusta e dall’aeroclub Vergiate, Comune in provincia di Varese. Sul punto c’è un dettaglio interessante. Nel contratto viene definito uno sconto di 300mila euro in cambio di un impegno di Swift Copter a garantire nell’arco di tre anni la disponibilità del velivolo a fini dimostrativi per un minimo di 200 ore, una scrittura privata che – alla luce degli altri elementi – sembra una specie di assicurazione in caso di accertamento di utilizzo in Italia. Per avere riscontri abbiamo contattato la “Greggio comunicazione Srl”, società della sorella di Ezio, Paola: “Non è possibile conferire con lui e con i legali. Arrivederci”.
Punto. Certo, quando sarà acclarato se la residenza di Greggio a Monaco – da cui peraltro arriva il pagamento del saldo da 2,7 milioni, previo passaggio su conto di Lugano – sia fittizia o meno, si chiarirà anche la reale natura dei contratti firmati a Cascina Costa. E se a volare all’estero, come sostengono gli inquirenti, siano stati soltanto guadagni e tasse non versati da Greggio.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".