Hai aperto un grande dibattito ora possiamo mettere ai voti alcune decisioni?
Ho molto apprezzato la tua disponibilità al dialogo, la tua voglia di sentire le opinioni di chi come me non fa parte di Sel ma è vicina al tuo modo di pensare.
E ti ringrazio per aver pubblicamente ripetuto che le mie proposte sono ipotesi da prendere in considerazione.
Scrivo quindi questo articolo per fare un ulteriore passo in avanti nel dibattito e coinvolgendo i lettori di questo blog, aderenti e non aderenti al Sel, per ottenere un arricchimento e una verifica sulla quantità di persone che condividono questo modo di pensare. E se ci sarà consenso intorno a questo piano d’azione sarà forse utile per aprire una discussione interna a Sel e vedere se certe azioni si vogliono veramente adottare.
Quindi in questo articolo tralascio ideali e principi che sono il nostro comune punto di partenza e vado subito al sodo e propongo 4 azioni.
Centomila di posti di lavoro. Miliardi risparmiati per le famiglie.
Possiamo creare lavoro anche se stiamo all’opposizione. Oggi esistono gli Ecobonus per la casa, sgravi fino a 50/60 mila euro per chi ristruttura in modo energeticamente efficiente. Ma nella situazione attuale le famiglie dei lavoratori che più avrebbero interesse a tagliare del 50% la loro bolletta energetica non sfrutteranno questa occasione a causa della disinformazione, della caoticità del mercato delle ecotecnologie e alla difficoltà di reperire finanziamenti bancari.
È esattamente quel che è successo per il fotovoltaico, il governo Prodi ha varato una legge ottima ma poi quasi nessuno è andato a spiegare alle famiglie italiane che era una grande opportunità per l’ambiente e per le loro tasche.
Chi lo ha fatto ha ottenuto buoni risultati, noi, ad esempio, abbiamo creato un gruppo d’acquisto fotovoltaico con 350 famiglie. Ma cosa sarebbe successo se una grande organizzazione come Sel si fosse impegnata?
Oggi Sel potrebbe dare vita, usando in modo ammirevole il finanziamento pubblico, a un sistema di assistenza alle famiglie che intendono tagliare la loro bolletta energetica, e stipulare una serie di accordi con banche e aziende, verificando prezzi, garanzie e standard tecnici. In questo modo potremmo rendere semplice e sicuro migliorare la propria casa ma anche comprare in cooperativa case e ristrutturarle.
Quindi potremmo dare vantaggi concreti alle famiglie e creare contemporaneamente posti di lavoro.
Non è semplice ma noi lo abbiamo fatto con 350 famiglie, con l’appoggio di Sel, fatte le debite proporzioni, potremmo offrire un servizio di assistenza a 350mila famiglie.
Sarebbe una novità, nell’avvilente panorama nazionale, un partito che si presenta dicendo: “Per adesso ti aiuto a migliorare la tua casa e risparmiare, quando saremo il primo partito italiano miglioreremo l’Italia…” Un rovesciamento assoluto di logica! E anche un modo per selezionare i dirigenti del partito sulla base delle loro capacità di essere militanti al servizio del popolo.
Militanti al servizio del popolo suona strano, un po’ trombonesco… retorico… Ma cosa vogliamo che siano i militanti di un partito? E se vuoi essere al servizio del popolo come fai se non scendi in campo a misurarti con i problemi reali: muri e tubi della vita delle persone?
Tagliamo un miliardo di euro di costi dei comuni senza avere la maggioranza in parlamento.
L’assurdità del sistema Italia è tale che alcuni problemi potremmo risolverli per via legale. E riuscirci sarebbe proprio una bella novità: “Caro Elettore, abbiamo tagliato lo spreco senza neanche avere la maggioranza, immagina cosa faremmo se tu ci votassi…”
Si dà il caso che la legislazione italiana contenga un’anomalia delirante: siamo l’unico paese al mondo a prevedere l’obbligo per i comuni di costruire cimiteri che non sono semplici appezzamenti di terreno dove i morti vengono seppelliti ma vere e proprie follie. Un cimitero italiano è una una scatola di cemento armato, dotata di tutta una serie di sistemi di scolo delle acque e di impermeabilizzazione e di un muro di recinzione alto due metri… Questa scatola enorme viene poi riempita di terra e quindi vengono sepolti i morti… Questo sistema è delirante perché già le bare sono sigillate e non c’è nessuna possibilità che sostanze organiche si infiltrino nel terreno attraversando le pareti metalliche che ne rivestono l’interno. E se anche questo dovesse accadere basterebbe uno strato di calce viva per scongiurare rischi sanitari.
Pensare oggi di modificare queste disposizioni per via parlamentare è utopico. Si potrebbe invece ricorrere al Tar, alla Corte Costituzionale e al Tribunale Europeo e chiedere che la legge venga invalidata per manifesta demenzialità.
Riuscirci vorrebbe dire liberare i comuni (e quindi i cittadini) da una tassa occulta, ignobile e idiota… Folle tanto più in un momento drammatico come questo.
(Sulla lotta legale per la razionalizzazione del sistema nel 2010 avanzai altre proposte che qui non c’è lo spazio per citare, in una lettera a Di Pietro che mi rispose pubblicamente in maniera entusiastica avvallando con la sua esperienza di giudice la possibilità di utilizzare lo strumento legale per imporre cambiamenti. Poi fu colpito da amnesia selettiva…)
Aiutiamo i comuni italiani a risparmiare denaro sostituendo le lampadine dei lampioni. Si risparmierebbero centinaia di milioni.
Oggi una delle voci di spreco più notevoli per i comuni è il fatto che si usano lampadine antiquate. La sostituzione con i led oggi è possibile e taglia del 90% la spesa elettrica e il costo degli operai che sostituiscono le lampadine ogni 3mila ore circa. Le lampadine a led durano più di 80mila ore. Sono decine i comuni che hanno dimostrato che è possibile farlo e conviene. Ma Padova è l’unica città italiana dove, con Zanonato e il professor Fauri, siamo riusciti a farlo. Ristrutturando anche i sistemi di riscaldamento abbiamo ottenuto un risparmio annuo di un milione e mezzo di euro. E anche una dozzina di riconoscimenti nazionali e internazionali. Sel potrebbe creare un ufficio di consulenza per i comuni, che proponga i percorsi burocratici e finanziari migliori, e una consulenza centralizzata? Le grandi città italiane hanno bollette che superano i 20 milioni di euro ognuna. Imponiamo con una campagna di informazione che si smetta di sprecare questa montagna di denaro. Se partiamo subito potremo vedere nuovi lampioni entro il 2014.
Mettere sul mercato milioni di euro di prodotti destinati alle discariche o dimenticati negli armadi, permettere alle famiglie di comprare merci a basso prezzo, creare migliaia di posti di lavoro.
Sel ha assessori in centinaia di comuni italiani dove non esistono mercati dell’usato e militanti in centinaia di associazioni solidali.
Lanciamo una campagna per organizzare mercati dell’usato ovunque. E organizziamo una rete di cooperative sociali che prendano mobili e elettrodomestici destinati alle discariche, li aggiustino e li vendano nei mercati dell’usato. È un’azione che si potrebbe realizzare in pochi mesi e darebbe vantaggi concreti a molti…
Caro Vendola, cari lettori, che ne dite di queste tre proposte? Lo facciamo?
Qui il video del mio intervento all’ assemblea Sel del 26 ottobre
_______________________________________________________
La risposta di Nichi Vendola sul suo blog.
Jacopo Fo
Autore, attore e scrittore
Politica - 28 Ottobre 2013
Caro Vendola, la facciamo la rivoluzione in Sel?
Hai aperto un grande dibattito ora possiamo mettere ai voti alcune decisioni?
Ho molto apprezzato la tua disponibilità al dialogo, la tua voglia di sentire le opinioni di chi come me non fa parte di Sel ma è vicina al tuo modo di pensare.
E ti ringrazio per aver pubblicamente ripetuto che le mie proposte sono ipotesi da prendere in considerazione.
Scrivo quindi questo articolo per fare un ulteriore passo in avanti nel dibattito e coinvolgendo i lettori di questo blog, aderenti e non aderenti al Sel, per ottenere un arricchimento e una verifica sulla quantità di persone che condividono questo modo di pensare. E se ci sarà consenso intorno a questo piano d’azione sarà forse utile per aprire una discussione interna a Sel e vedere se certe azioni si vogliono veramente adottare.
Quindi in questo articolo tralascio ideali e principi che sono il nostro comune punto di partenza e vado subito al sodo e propongo 4 azioni.
Centomila di posti di lavoro. Miliardi risparmiati per le famiglie.
Possiamo creare lavoro anche se stiamo all’opposizione. Oggi esistono gli Ecobonus per la casa, sgravi fino a 50/60 mila euro per chi ristruttura in modo energeticamente efficiente. Ma nella situazione attuale le famiglie dei lavoratori che più avrebbero interesse a tagliare del 50% la loro bolletta energetica non sfrutteranno questa occasione a causa della disinformazione, della caoticità del mercato delle ecotecnologie e alla difficoltà di reperire finanziamenti bancari.
È esattamente quel che è successo per il fotovoltaico, il governo Prodi ha varato una legge ottima ma poi quasi nessuno è andato a spiegare alle famiglie italiane che era una grande opportunità per l’ambiente e per le loro tasche.
Chi lo ha fatto ha ottenuto buoni risultati, noi, ad esempio, abbiamo creato un gruppo d’acquisto fotovoltaico con 350 famiglie. Ma cosa sarebbe successo se una grande organizzazione come Sel si fosse impegnata?
Oggi Sel potrebbe dare vita, usando in modo ammirevole il finanziamento pubblico, a un sistema di assistenza alle famiglie che intendono tagliare la loro bolletta energetica, e stipulare una serie di accordi con banche e aziende, verificando prezzi, garanzie e standard tecnici. In questo modo potremmo rendere semplice e sicuro migliorare la propria casa ma anche comprare in cooperativa case e ristrutturarle.
Quindi potremmo dare vantaggi concreti alle famiglie e creare contemporaneamente posti di lavoro.
Non è semplice ma noi lo abbiamo fatto con 350 famiglie, con l’appoggio di Sel, fatte le debite proporzioni, potremmo offrire un servizio di assistenza a 350mila famiglie.
Sarebbe una novità, nell’avvilente panorama nazionale, un partito che si presenta dicendo: “Per adesso ti aiuto a migliorare la tua casa e risparmiare, quando saremo il primo partito italiano miglioreremo l’Italia…” Un rovesciamento assoluto di logica! E anche un modo per selezionare i dirigenti del partito sulla base delle loro capacità di essere militanti al servizio del popolo.
Militanti al servizio del popolo suona strano, un po’ trombonesco… retorico… Ma cosa vogliamo che siano i militanti di un partito? E se vuoi essere al servizio del popolo come fai se non scendi in campo a misurarti con i problemi reali: muri e tubi della vita delle persone?
Tagliamo un miliardo di euro di costi dei comuni senza avere la maggioranza in parlamento.
L’assurdità del sistema Italia è tale che alcuni problemi potremmo risolverli per via legale. E riuscirci sarebbe proprio una bella novità: “Caro Elettore, abbiamo tagliato lo spreco senza neanche avere la maggioranza, immagina cosa faremmo se tu ci votassi…”
Si dà il caso che la legislazione italiana contenga un’anomalia delirante: siamo l’unico paese al mondo a prevedere l’obbligo per i comuni di costruire cimiteri che non sono semplici appezzamenti di terreno dove i morti vengono seppelliti ma vere e proprie follie. Un cimitero italiano è una una scatola di cemento armato, dotata di tutta una serie di sistemi di scolo delle acque e di impermeabilizzazione e di un muro di recinzione alto due metri… Questa scatola enorme viene poi riempita di terra e quindi vengono sepolti i morti… Questo sistema è delirante perché già le bare sono sigillate e non c’è nessuna possibilità che sostanze organiche si infiltrino nel terreno attraversando le pareti metalliche che ne rivestono l’interno. E se anche questo dovesse accadere basterebbe uno strato di calce viva per scongiurare rischi sanitari.
Pensare oggi di modificare queste disposizioni per via parlamentare è utopico. Si potrebbe invece ricorrere al Tar, alla Corte Costituzionale e al Tribunale Europeo e chiedere che la legge venga invalidata per manifesta demenzialità.
Riuscirci vorrebbe dire liberare i comuni (e quindi i cittadini) da una tassa occulta, ignobile e idiota… Folle tanto più in un momento drammatico come questo.
(Sulla lotta legale per la razionalizzazione del sistema nel 2010 avanzai altre proposte che qui non c’è lo spazio per citare, in una lettera a Di Pietro che mi rispose pubblicamente in maniera entusiastica avvallando con la sua esperienza di giudice la possibilità di utilizzare lo strumento legale per imporre cambiamenti. Poi fu colpito da amnesia selettiva…)
Aiutiamo i comuni italiani a risparmiare denaro sostituendo le lampadine dei lampioni. Si risparmierebbero centinaia di milioni.
Oggi una delle voci di spreco più notevoli per i comuni è il fatto che si usano lampadine antiquate. La sostituzione con i led oggi è possibile e taglia del 90% la spesa elettrica e il costo degli operai che sostituiscono le lampadine ogni 3mila ore circa. Le lampadine a led durano più di 80mila ore. Sono decine i comuni che hanno dimostrato che è possibile farlo e conviene. Ma Padova è l’unica città italiana dove, con Zanonato e il professor Fauri, siamo riusciti a farlo. Ristrutturando anche i sistemi di riscaldamento abbiamo ottenuto un risparmio annuo di un milione e mezzo di euro. E anche una dozzina di riconoscimenti nazionali e internazionali. Sel potrebbe creare un ufficio di consulenza per i comuni, che proponga i percorsi burocratici e finanziari migliori, e una consulenza centralizzata? Le grandi città italiane hanno bollette che superano i 20 milioni di euro ognuna. Imponiamo con una campagna di informazione che si smetta di sprecare questa montagna di denaro. Se partiamo subito potremo vedere nuovi lampioni entro il 2014.
Mettere sul mercato milioni di euro di prodotti destinati alle discariche o dimenticati negli armadi, permettere alle famiglie di comprare merci a basso prezzo, creare migliaia di posti di lavoro.
Sel ha assessori in centinaia di comuni italiani dove non esistono mercati dell’usato e militanti in centinaia di associazioni solidali.
Lanciamo una campagna per organizzare mercati dell’usato ovunque. E organizziamo una rete di cooperative sociali che prendano mobili e elettrodomestici destinati alle discariche, li aggiustino e li vendano nei mercati dell’usato. È un’azione che si potrebbe realizzare in pochi mesi e darebbe vantaggi concreti a molti…
Caro Vendola, cari lettori, che ne dite di queste tre proposte? Lo facciamo?
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.