La vendita di Telecom aiuta i conti di Mediobanca. Dopo le svalutazioni di giugno e le conseguenti perdite, Piazzetta Cuccia può passare all’incasso, grazie all’operazione che ha spianato la strada di Telefonica verso il controllo di Telco e, quindi, di Telecom Italia. E così la banca guidata da Alberto Nagel ha chiuso il primo trimestre del 2013-14 con un utile netto di 171 milioni di euro, in miglioramento da 109 milioni sull’anno prima grazie all’avvio della cessione di alcune partecipazioni in passato strategiche, tra cui appunto Telco, che è stata ridotta dall’11,6% al 7,3% con un utile di 59 milioni.
Le altre cessioni hanno fruttato incassi per 139 milioni e utili netti per 21 milioni. Così i conti del trimestre sono risultati è superiori alle attese degli analisti che si aspettavano profitti per 150 milioni. ”Questa storia dell’italianità è una favola che ci vogliamo continuare a dire probabilmente per coprire qualche inefficienza nostrana”, ha quindi detto Nagel a proposito del caso Telecom. ”L’italianità non ha senso e la storia che dobbiamo difenderci è un’autentica fesseria”, ha aggiunto sostenendo che “Telefonica rappresenta una buona opportunità, mi stupiscono i commenti che parlano di Telefonica come di un partner negativo. L’operazione è una cosa buona per tutti gli azionisti di Telecom Italia”.
“Da quando è stata annunciata l’operazione Telco, Telecom ha fatto in Borsa un +14%, l’equivalente stock di settore il +8% – ha aggiunto ancora Nagel -. Il mercato ha capito che finalmente si muoveva qualcosa, che poteva andare a trovare la soluzione di problemi strutturali che non si risolvono se non vengono toccati”. Con il riassetto Telco, ha detto poi il numero uno di Mediobanca, “pensiamo di non aver fatto una cosa sbagliata per noi. Abbiamo fatto transazione al doppio del valore di mercato. Così Telecom si è mossa da una situazione di stallo a una situazione in divenire che a mio avviso è sicuramente più interessante. Se c’è meno finanza e più industria, sicuramente migliorerà”.
Nessuna rivendicazione, invece, sulle vicende Fondiaria Sai che a Milano vedono lo stesso Nagel indagato per ostacolo alla vigilanza insieme a Salvatore Ligresti. Inchiesta che non ha impedito al manager di dichiarare che “valuteremo a seconda dell’andamento del processo, se costituirci parte civile nel processo in corso a Torino”.
Il manager, poi, ha incassato il via libera della maggioranza dei soci alla proposta di non revocare l’incarico a Marco Tronchetti Provera, consigliere e vicepresidente dell’istituto, autosospesosi lo scorso luglio in seguito ad una condanna in primo grado in relazione al caso Kroll. La mozione proposta di non revocare dal cda Tronchetti è stata approvata con 324,3 milioni di voti favorevoli, 84,4 milioni di voti contrari e 78,9 milioni di astenuti.