Il voto finale sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore avverrà quasi certamente con uno scrutinio palese. L’ennesimo colpo sferrato al Cavaliere che comunque continua a resistere, a tre mesi dalla sentenza della Corte di Cassazione che ha reso definitiva la condanna a 4 anni per frode fiscale. Ora la battaglia si gioca tutta sui tempi, perché il Pdl ha comunque altre carte per allungare il brodo e trovare pretesti per rinviare la “battaglia” finale. Ma Berlusconi è furioso. Il Pdl fa soffiare di nuovo venti di crisi, anche se le colombe, gli innovatori, i governativi (cioè quelli che hanno costretto il Cavaliere e i falchi a votare la fiducia a inizio ottobre dopo aver tentato invano di ritirare i ministri) difendono senza paura il loro leader, ma tengono distinta la questione del sostegno al governo Letta. “Daremo battaglia in Parlamento” dice il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano dopo il voto della giunta per il regolamento, dopo il quale i berlusconiani si sono scatenati con espressioni come “voto squadristico” (Rotondi), “brutale violenza alla civiltà” (Malan), “schifezza” (Quagliariello). “Ci saranno conseguenze politiche” minaccia Altero Matteoli.
La giunta per il regolamento di Palazzo Madama, dunque, presieduta da Piero Grasso, dopo due giorni di sedute e di scontri aspri tra Pd e Pdl, sceglie il voto palese sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. I voti a favore sono stati 7, quelli contrari 6. A favore si sono pronunciati Pd, M5s, Sel e Scelta Civica, mentre per il voto segreto si sono espressi Pdl, Lega, Grandi Autonomie e Libertà e Svp. Il parere uscito dalla giunta dice due cose. Prima di tutto che quando si deve decidere sulla decadenza per incandidabilità sopravvenuta di un senatore (il caso previsto dalla legge Severino per Berlusconi) il voto dovrà essere sempre palese. Secondo, che si tratta di un voto non sulla persona (per il quale sarebbe necessario lo scrutinio segreto), ma sull’integrità del plenum della Camera Alta. Pertanto dovrà essere “pubblico”. L’ago della bilancia è stata Linda Lanzillotta, senatrice di Scelta Civica. Il senatore del Südtiroler Volkspartei Karl Zeller ha invece mantenuto il punto: “Il Regolamento del Senato prevedeva il voto segreto e io rispetto le regole, a prescindere da chi sia l’interessato. Io ho votato secondo la mia coscienza – dichiara alla fine l’altoatesino – e credo che il voto di oggi verrà letto dal Pdl come una provocazione che ricompatterà di fatto ‘falchi e colombe’ mettendo a rischio la tenuta di Palazzo Chigi”.
Alla notizia della decisione presa in Giunta dopo quasi 4 ore di riunione, Berlusconi va su tutte le furie, tanto che disdice un appuntamento per pranzo con i ministri del suo partito e i parlamentari pidiellini salgono sulle barricate. A partire da Alfano che dà il via ad un fuoco di fila di dichiarazioni tutte volte ad annunciare battaglia in Parlamento. Anna Maria Bernini, relatrice del caso in Giunta, parla di “un mostro costituzionale” e di “un’ordalia barbarica” contro il capo del Pdl. Gli altri componenti della Giunta, Donato Bruno e Francesco Nitto Palma, attaccano il Pd a testa bassa. Secondo il primo si tratta di uno “strappo gravissimo e di un precedente pericoloso” visto che le maggioranze politiche cambiano. Mentre il secondo si chiede come si faccia a stare ancora al governo con i Dem. Ed è questo il tasto su cui si insiste di più. Da Renato Schifani a Maurizio Gasparri, tutti chiedendo “risposte adeguate” ad una forzatura così grande.
Il voto sulla decadenza che molti prevedono per metà novembre (a un mese dal primo voto in Giunta per le elezioni), anche se si dovrà riconvocare una Conferenza dei Capigruppo per decidere la data (M5S insiste sul 5 novembre), non promette nulla di buono per la salute del governo. Se è vero, infatti, che, in caso di “salvataggio” dell’ex presidente del Consiglio attraverso il voto segreto, l’esecutivo sarebbe stato a rischio, è altrettanto vero che i falchi stavolta potrebbero portarsi dietro le colombe sulla strada della sfiducia a Letta per quella che nel Pd viene già definita “rappresaglia”. E in questo caso le cose per Letta potrebbero mettersi male. A meno che, si osserva, dal Colle non si faccia un altro “miracolo” per riportare la pace. O si punti a una nuova maggioranza. Magari quella che si è saldata in Giunta, anche solo per fare la riforma elettorale.
LA CRONACA ORA PER ORA
20.14 – Schifani: “Manovra del Pd per andare alle elezioni”
“E’ stato compiuto un gravissimo strappo delle regole parlamentari contro Silvio Berlusconi. Una norma sul voto segreto per la sua decadenza è stata cambiata a colpi di maggioranza con un semplice parere. La verità è che il Partito democratico vuole far saltare questa alleanza per andare al voto. Se ne assuma la responsabilità davanti agli italiani”. Lo ha dichiarato al Tg1 il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani.
18.21 – Fioroni: “Rischia di essere l’ennesimo regalo a Berlusconi”
Il voto palese rischia di essere” l’ennesimo regalo a chi griderà all’esecuzione politica e alla vittima in virtù di un voto che, anche se segreto avrebbe avuto lo stesso esito perchè si tratta del rispetto delle leggi e delle norme”. Lo dice il deputato del Pd Beppe Fioroni.
18.07 – Alfano, ora battaglia in Parlamento
“La decisione di Sc e Pd di sostenereil voto palese col M5S è la violazione del principio di civiltà che regola, da decenni, il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi. E ora, innanzitutto in sede parlamentare, lì dove si è consumato il sopruso, sarà battaglia per ripristinare il diritto alla democrazia”. Così Angelino Alfano.
17.58 – Bondi: “Fanno bene a trattarci così”
“Se una maggioranza comprendente il Pdl avesse imposto uno stravolgimento del regolamento parlamentare alla vigilia del voto riguardante un leader della sinistra, le piazze sarebbero in fiamme e le istituzioni sarebbero sotto assedio. E noi invece che facciamo? Ci limitiamo a delle belle dichiarazioni di facciata, più o meno sentite. Probabilmente – lo ripeto una seconda volta – fanno bene a trattarci così, perché non dimostriamo alcuna fede politica autentica e nessuna vera convinzione”. Lo afferma in una nota Sandro Bondi, del Pdl.
17.14 – Lorenzin: “Decisione gravissima, sovvertite le regole”
Esprimo tutta la mia vicinanza al presidente Berlusconi. La scelta del voto palese al Senato è gravissima e significa aver sovvertito le regole a tutela delle prerogative parlamentari con un’azione contra personam che non ha precedenti”: così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Ciò denota – aggiunge – le spaccature all’interno del Pd’’.
16.40 – Rotondi (Pdl): “Da Senato e Pd voto squadristico”
“Quelli del Pd non sono nemmeno più comunisti: il Pci mai avrebbe cambiato il regolamento per cacciare dalla politica l’avversario. Dal Senato oggi viene un atto squadristico”. Così in una nota il parlamentare del PdL, Gianfranco Rotondi.
16.31 – Casson (Pd): “Con Schifani presidente su Lusi, il voto fu palese”
“In riferimento ai violenti attacchi mossi da molti esponenti del Pdl è bene chiarire che la Giunta del Senato ha semplicemente applicato il regolamento uniformandosi così al regolamento della Camera dei Deputati che per la decadenza di un parlamentare prevede già il voto palese, trattandosi di un voto a salvaguardia di un Parlamento pulito e trasparente e non di una persona. Anche la prassi del Senato (dal caso Andreotti del 1993 ai più recenti del 2012) conferma tale interpretazione”. Lo spiega il senatore Felice Casson, vicepresidente Pd della commissione Giustizia.
16,25 – Taverna (M5S): “Subito la conferenza dei capigruppo per fissare data del voto”. “Ogni ora chiederò al presidente del Senato Grasso di indire una capigruppo” per fissare il giorno dell’aula sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Lo dice Paola Taverna capogruppo M5S al Senato. “Lo farò ogni ora -assicura- anche a mezzanotte, sono già pronta a rimettere la sveglia per la notte”.
16,19 – Quagliariello: “Decisione gravissima, una schifezza”. “La decisione della giunta di oggi è molto grave, gravissima, perché attenta al principio del parlamentarismo in base al quale quando c’è un voto che riguarda le persone è il momento nel quale il ricorso al voto segreto deve essere possibile”. Così a SkyTg24 il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, che definisce la decisione sul voto segreto “una schifezza” e richiama il precedente di Lusi. Ma poi aggiunge significativamente: “Non bisogna perdere la lucidità: la decadenza di Berlusconi dipende da una sentenza che è ingiusta, ma non dalla legge Severino. A far decadere Berlusconi è la pena accessoria di quella sentenza. Non è che se il voto sulla legge Severino non c’è, Berlusconi resta in Parlamento”.
15,59 – Cicchitto frena: “Parte del Pd vuole elezione, Pdl non ci caschi”. “Ha perfettamente ragione il senatore Maurizio Sacconi: è evidente che la incredibile forzatura del voto palese viene messa in opera da quella parte di Pd che vuole fare cadere il governo per andare ad elezioni anticipate essendo sicura della vittoria. L’ultima cosa che il Pdl può fare, pur condannando questa prevaricazione, è quella di cadere in una trappola di questo tipo”. Così Fabrizio Cicchitto frena rispetto alle dichiarazioni dei falchi del Pdl contro il governo Letta.
15,01 – Grillo: “Voto palese, voto 5 Stelle”. “Voto palese, voto 5 Stelle!”. Così Beppe Grillo in un tweet commenta a caldo il via libera della Giunta del Regolamento alla proposta M5S sul voto palese per la decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare.
14,56 – Epifani (Pd): “Basta polemiche, si applichi la legge”. “Basta polemiche che vanno oltre ogni limite. La legge Severino è una legge perfettamente costituzionale che va applicata, così come è avvenuto nei trentasette casi precedenti. Si abbassino quindi i toni e si ricordi che la giustizia deve essere uguale per tutti”. Così il segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani.
14,40 – Santanchè sfida i “governativi” Pdl: “Falsa stabilità”. Cronaca di un assassinio annunciato.Oggi al Senato è stata uccisa la democrazia. Come fa ancora qualcuno a sostenere nel nome della falsa stabilità che questo governo serve al Paese? Cosa c’è di più importante per un popolo se non la democrazia e lo stato di diritto? Che i nostri ‘governativì ce lo spieghino”. Lo afferma Daniela Santanchè, del Pdl.
14,22 – Bernini (Pdl): “Impossibile continuare a sostenere Letta”. “La giunta ha partorito un mostro costituzionale contro Silvio Berlusconi”, afferma la senatrice del Pdl Anna Maria Bernini. “E’ impensabile che diamo i nostri voti per sostenere il governo di cui fa parte un partito, il Pd, che vuole decapitare il nostro leader Berlusconi”, sottolinea. “E’ una situazione di una gravità inaudita, se ne trarranno le conseguenze”.
14,07 – Schifani: “Pagina buia”. E minaccia “conseguenze”. “Una pagina buia per le regole parlamentari”, è il commento a caldo del capogruppo Pdl in Senato Renato Schifani. “La Giunta , a maggioranza e con un voto deliberatamente politico, ha violato le regole in maniera surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente del Senato, per consentire al Pd e ad altre forze di imporre ai loro senatori un voto contro il leader del centrodestra. La giornata di oggi”, conclude, non potrà non avere conseguenze. Daremo risposte concrete con il massimo della determinazione”.
13,48 – La Giunta approva il voto palese. La giunta per il Regolamento del Senato ha dato il via libera al voto palese in aula al Senato in merito alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Sette i voti favorevoli, sei i contrari.
13.31 – Giunta al lavoro sul testo da votare. Ma resterà “scappatoia” per voto segreto. La giunta per il Regolamento è al lavoro per redigere il dispositivo da mettere al voto. L’orientamento, riferiscono alcuni partecipanti, è quello di restringere il campo alla sola decadenza da senatore di Berlusconi, perché il voto sulla decadenza è considerato voto non alla persona ma allo status di parlamentare. Diversa invece la questione dell’ineleggibilità e dell’incandidabilità che va a toccare appunto la persona, e secondo il regolamento di palazzo Madama necessita di uno scrutinio segreto. Ma al momento della discussione in aula sarà comunque possibile presentare un ordine del giorno, firmato da almeno 20 senatori e motivato, nel quale si richiede invece il silenzio dell’urna. In quel caso il presidente Pietro Grasso, rimetterebbe al giudizio dell’asseblea la richiesta.
13.09 – Lanzillotta: “Non serve voto segreto” – “Quello sulla decadenza di Berlusconi non sarà un voto sulla persona, ma sul suo status di parlamentare. Pertanto non sarà necessario il voto segreto”. Lo ha detto Linda Lanzillotta (Sc) in una pausa dei lavori della Giunta per il regolamento. “Non reinterpretiamo regolamento perché è la prima volta che si applica legge Severino”.
12.46 – Terminata riunione giunta per il regolamento – E’ terminata la riunione della Giunta per il regolamento in Senato.
12.24 – Giarrusso: “Si dà tempo a Berlusconi, dietro c’è Napolitano” – “E’ un problema non solo Berlusconi ma chi vuole dargli tempo. Temiamo che dietro ci sia la regia del Presidente della Repubblica”, ha detto all’Adnkronos Mario Michele Giarrusso, senatore del M5S membro della Giunta delle elezioni e delle immunità. Per il senatore grillino, “Napolitano ha sbagliato nel 2010, consegnando il Paese a Monti invece di mandarci al voto, e continua a perseverare nell’errore dando tempo a Berlusconi per mantenere in vita il governo” Letta. In realtà, secondo Giarrusso, il Capo dello Stato “così facendo non tiene in vita l’esecutivo, ma getta nel fango il nostro Paese”.
12.20 – Interviene presidente Grasso, poi il voto – Battute finali per la seduta della Giunta per il regolamento convocata per decidere sul voto palese per la decadenza dal mandato di parlamentare di Silvio Berlusconi. Secondo quanto si apprende da alcuni componenti della Giunta, ora starebbe intervenendo il senatore del Pd Franco Russo. Poi sarà la volta di Linda Lanzillotta (Sc) che ormai ha già dichiarato il suo sì al voto palese, poi tocca al presidente del Senato e della Giunta Piero Grasso concludere. Dopo l’intervento di Grasso si dovrebbe passare al voto e se le previsioni fatte finora verranno confermate la decisione di votare con scrutinio palese passerebbe con 7 voti a favore e 6 contrari. Grasso, in quanto presidente, per prassi non vota.
12.19 – Berlusconi, voto sarà calendarizzato al termine della Giunta – Il voto in aula al Senato sulla decadenza da parlamentare di Silvio Berlusconi sarà calendarizzato oggi al termine della riunione della Giunta per il regolamento. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari. Secondo quanto riferiscono le stesse fonti, il presidente di palazzo Madama Pietro Grasso avrebbe chiesto di convocare la conferenza dei capigruppo quando sarà sciolto il nodo del voto palese. Il voto potrebbe essere calendarizzato tra il 4 e il 15 novembre.
12.00 – Galati (Pdl): “Inammissibile cambiare regole in corso” – “Inammissibile cambiare in corsa le regole del gioco. Non è possibile che l’Aula del Senato, attraverso le decisioni della Giunta, si esprimi in maniera arbitraria, decidendo con il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi”. E’ quanto afferma il deputato del Pdl, Giuseppe Galati.
11.28 – Civati: “Non vedo così fuori dal mondo la scelta del voto segreto” – “A differenza del mio partito non vedo così fuori dal mondo il voto segreto”. Lo ha detto Giuseppe Civati intervenendo a Omnibus su La7 in merito al voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. “E questa è un’altra cosa che mi differenzia dal mio gruppo dirigente”, ha sottolineato il candidato alle primarie per la guida del Pd.
10.53 – Casson: “Berlusconi decadrà anche con i voti del Pdl” – “A mio modo di vedere, Berlusconi verrà dichiarato decaduto sia col voto palese sia col voto segreto”. Così, Felice Casson, senatore del Partito Democratico, stamani ai microfoni di Radio Città Futura. “Ciò avverrà per motivi diversi – ha aggiunto Casson – perché nel segreto dell’urna sappiamo che un certo numero di senatori del Pdl voteranno comunque contro Berlusconi”. E “il governo non cadrà perché ci sono decine di senatori, del Pdl o ex Pdl, che lo sosterranno”.
10.49 – M5S fa diretta online della Giunta. La Rete: “E’ un errore”. Lui sospende – Maurizio Buccarella, membro del Movimento 5 Stelle in giunta del Regolamento era impegnato nella cronaca dei lavori dello stesso organismo parlamentare, ma l’operazione del grillino sembra non piacere al popolo della rete: “Evita di scrivere su Facebook o Twitter, potrebbero trovare qualche pretesto per rimandare”. E’ infatti ancora vivo il ricordo di quanto accaduto nel corso della giunta delle elezioni, riunita in seduta comune, quando i senatori Vito Crimi e Michele Giarrusso avevano condiviso quanto accadeva nella camera di consiglio. Il rischio fu quello di invalidare la seduta. Richiamato dal presidente Grasso, Buccarella ha poi sospeso la diretta
10.41 – Giunta verso voto palese. Lanzillotta verso il sì – La giunta per il regolamento del Senato si starebbe orientando per il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare. Secondo quanto si apprende dai componenti della Giunta, Linda Lanzillotta avrebbe confermato il suo sì allo scrutinio palese e pertanto la decisione dovrebbe andare in questo senso. Fino a ieri infatti il risultato era in pareggio: 6 per il voto segreto (Pdl, Lega, Gal e Autonomie-Psi, ndr), e altrettanti per il voto palese (Pd, M5S e Sel). Con l’incognita della Lanzillotta che aveva confermato di rimandare la decisione sulla sua posizione dopo aver ascoltato le relazioni di Anna Maria Bernini (Pdl) e Francesco Russo (Pd). A quanto si apprende la senatrice di Sc sarebbe quindi orientata a votare per il palese.
10.38 – Polverini: “Inaccettabile sostenere governo senza Berlusconi” – “Se il Partito democratico espelle dal Senato il nostro leader, per noi sarebbe inaccettabile sostenere un governo senza Berlusconi”, ha detto Renata Polverini intervenendo alla trasmissione “Citofonare Adinolfi” in onda su Radio ies.
10.38 – Sisto: “La decadenza è omicidio in famiglia” – “E’ una provocazione per mettere anudo un omicidio in una famiglia che dovrebbe andare d’accordo”. Così a “Radio Capital” Francesco Paolo Sisto (Pdl), presidente della commissione Affari costituzionali della Camera
10.37 – Buccarella (M5S) fa diretta su Facebook della giunta – Il senatore del Movimento 5 Stelle, Maurizio Buccarella, sta postando su Facebook un racconto in diretta di quanto sta avvenendo nella Giunta per il regolamento del Senato. Secondo il suo resoconto sono intervenuti sino ad ora Roberto Calderoli, Francesco Nitto Palma, Loredana De Petris e Ferrara (Gal). Buccarella già ieri aveva raccontato sul web i lavori della Giunta guidata dal presidente del Senato, Pietro Grasso.
9.42 – Palma (Pdl) a La Stampa: “A rischio stabilità governo” – I tempi ”saranno quelli determinati dalle maggioranza politiche: possono votare la decadenza in Aula, ma poi sia chiaro chi mina la stabilità. Se sarà un voto politico, nessuno si lamenti delle conseguenze”, ha detto il presidente della commissione Giustizia del Senato Nitto Palma.
9.37 – Silvio Berlusconi vedrà per pranzo a palazzo Grazioli i ministri del Pdl – Lo confermano fonti interne al partito. L’appuntamento segue quello nella tarda serata di ieri con il segretario politico Angelino Alfano. Non è escluso che il cavaliere chiami a raccolta anche i ‘lealistì di Raffaele Fitto. Berlusconi, secondo quanto riferito, sta cercando in tutti i modi infatti di ricompattare il partito prima del voto nell’aulad el Senato sulla decadenza da senatore.
9.28 – Letta: “Risposta a Berlusconi? E’ nel voto del 2 ottobre” – La risposta è contenuta nel voto di fiducia del 2 ottobre: il Parlamento mi ha dato la fiducia a larga maggioranza. Il pilastro di quel discorso era la necessaria separazione fra azione di governo e singole vicende giudiziarie”. Sono le parole del presidente del Consiglio Enrico Letta a Radio Anch’io su Radio1, rispondendo alla richiesta di Silvio Berlusconi di un intervento da parte dell’esecutivo sulla legge Severino.
8.49 – Formigoni (Pdl): “Difesa Berlusconi ma non a costo di fare male al Paese” – “Noi difenderemo l’agibilità politica di Berlusconi in tutti i modi e con tutti i mezzi, ma non a costo di fare del male al paese”. Così il senatore Roberto Formigoni del Pdl intervistato a Omnibus su La7 in merito ala decadenza di Berlusconi. “Non compiremo il fallo di reazione”
8.43 – Casson (Pd): “Decadenza né amministrativa né penale” – ”La decadenza non è una sanzione penale né amministrativa: lo hanno ribadito più volte la Corte Costituzionale, la Corte di Cassazione e il Consiglio di stato. E’ una misura che riguarda il diritto di elettorato passivo, che viene limitato secondo i criteri della legge Severino”. Lo spiega in una intervista alla Stampa il senatore Pd Felice Casson.
8.38 – Casini: “Il voto segreto è un dovere” – “Personalmente non ho dubbi sul voto segreto. Capisco Grillo, Renzi e compagnia cantante ma un Paese che piega le regole alle convenienze dà un pessimo esempio di sé”, ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini