“Se alcune centinaia di euro sono state finalizzate in questi dieci anni per sostenere attività benefiche o di solidarieta’, francamente non lo ritengo cosi’ deplorevole”. E ancora. “Forse mi sbagliero’, ma vorrei capire qual e’ l’interesse a confondere vacanze, gioielli o dubbie collaborazioni con qualche iniziativa promossa da un’associazione benefica”. Silvia Noè, capogruppo dell’Udc in Regione, risponde, con un comunicato, alle contestazioni che la riguardano, emerse dall’inchiesta della Procura di Bologna sulle spese ‘allegre’ dei gruppi politici in Regione. Noè viene accusata di essersi fatta rimborsare due cene di beneficenza organizzate dall’Ant. Ma la centrista ha un altro punto di vista e, di fatto, spiega che quella non è beneficenza rimborsata, ma donazioni fatte a nome del gruppo Udc in viale Aldo Moro. “Non penso sia disdicevole se, ogni volta che se ne è presentata l’opportunità, il mio gruppo consiliare abbia potuto sostenere iniziative benefiche negli ambiti più disparati dal contrasto alle tossicodipendenze all’inserimento dei disabili nella vita sociale; dalla prevenzione dei tumori alla ludopatia; o ancora al contrasto alla violenza alle donne”. Insomma, aggiunge Noè, “forse mi sbaglierò, ma vorrei capire qual è l’interesse a confondere vacanze, gioielli o dubbie collaborazioni con qualche iniziativa promossa da un’associazione benefica”.
La capogruppo Udc in Regione auspica quindi “un rapidissimo accertamento della verità, perchè fare di tutta un’erba un fascio e confondere onesti e disonesti non aiutera’ mai a migliorare la politica”. Noè ci tiene a sottolineare di aver “dedicato prevalentemente alla politica gli ultimi dieci anni della mia vita dopo essermi lungamente impegnata, come imprenditrice, alla guida di associazioni di categoria delle piccole e medie imprese. Se volessi fare un bilancio di carattere puramente economico, certamente avrei dovuto intensificare la mia attivita’ professionale e abbandonare quella che per me e’ una scelta di vita, di passione, onesta’ e spirito di servizio”. Nella veste di consigliere regionale, continua l’esponente Udc, “ho sostenuto finanziariamente numerose iniziative di volontariato e l’ho sempre fatto attingendo alle mie personali risorse. Oggi mi trovo in un autentico ciclone mediatico essendo capogruppo dell’Udc e avendo presentato bilanci cosi’ rigorosi che hanno portato il mio gruppo ad avere un cospicuo saldo residuo, proprio perche’ ogni uscita contabile veniva attentamente valutata secondo i criteri conformi alla normativa vigente”.