In manette perché al volante. Una cittadina kuwaitiana è stata arrestata in Arabia Saudita perché trovata alla guida di un’auto, ‘colpevole’ di aver infranto la legge che vieta alle donne di guidare. Lo riferisce il Kuwait Times, che cita un rapporto della polizia di Khafji.
La donna è stata fermata dalla polizia in una zona al confine col Kuwait, al volante di una Chevrolet. La signora stava accompagnando il padre in ospedale: l’uomo, malato di diabete, necessitava del ricovero, ma la polizia l’ha comunque fermata e ora si trova detenuta in attesa di ulteriori indagini.
La vicenda si è dopo la protesta, il 26 ottobre scorso, del movimento per il diritto, anche femminile, alla guida: le attiviste arabe in occasione del “October 26 driving”si erano mobilitate per un’intera giornata contro il divieto di guidare imposto alle donne dallo Stato. Per quel giorno tutte le saudite, che hanno solo recentemente conquistato il diritto di girare in bicicletta, erano invitate a uscire in strada e a mettersi al volante. La protesta che prevedeva anche una petizione online, si era intensificata dopo le dichiarazioni di Sheikh Saleh al-Lehaydan, consulente legale e psicologo dell’associazione psicologi del Golfo, che aveva parlato di alcuni dati scientifici secondo i quali “la guida delle donne danneggia ovaie, bacino e compromette la fertilità. Di conseguenza, secondo queste assurde teorie, le donne che si mettono al volante danno alla luce figli affetti da disfunzioni cliniche di diverso grado”. Posizione che ha innescato una serie di reazioni tra cui la diffusione via Twitter di un’immagine che mostra come la concessione alle donne del diritto di guidare porterà al comunismo, alla droga e al liberalismo.