Torna la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, grazie a un emendamento contenuto nel decreto Istruzione. Come segnala l’agenzia di stampa Public Policy, è stato cancellato il divieto di utilizzo in uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar. Rimangono escluse, invece, le scuole, dove le e-cig non potranno essere utilizzate né all’interno né all’esterno degli edifici, al pari dei tabacchi. Altra novità prevista dal decreto, la reintroduzione della pubblicità delle sigarette elettroniche, anche se resta vietata negli spazi riservati ai minori.
L’emendamento, ormai diventato legge, è stato presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan (Pdl), durante l’esame del decreto, ed è stato approvato dai deputati il 23 ottobre scorso. Il divieto era stato introdotto dal decreto legge sull’Iva di giugno, che aveva allargato anche alle e-cig le norme restrittive contenute nella legge Sirchia del 2003 (con la quale è stato introdotto in Italia il divieto di fumo nei luoghi pubblici). Alle sigarette elettroniche – si legge nella parte cancellata dall’emendamento di Galan- “si applicano le disposizioni vigenti per i tabacchi lavorati in materia di divieto pubblicitario e promozionale, nonché di tutela della salute dei non fumatori”.
Altra conseguenza di questa operazione, la cancellazione del divieto assoluto di pubblicità delle sigarette elettroniche. Le e-cig potranno essere di nuovo pubblicizzate a condizione che gli spot riportino la dicitura “presenza di nicotina” e “l’avvertimento sul rischio di dipendenza”. Inoltre, un comma introdotto dall’emendamento prevede che “entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto”, radio, tv, agenzie pubblicitarie e produttori “adottino un codice di autoregolamentazione sulle modalità e sui contenuti dei messaggi pubblicitari relativi alle ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina”. Il divieto di pubblicità delle e-cig rimarrà “all’interno di programmi rivolti ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi”, in particolar modo per tutti i programmi dalle 16 alle 19, “nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori”, sulla stampa periodica e quotidiana (dedicata agli under 18) e nelle sale cinematografiche “in occasione della proiezione di film destinati prevalentemente alla visione da parte dei minori”. Tutte le pubblicità – precisa l’emendamento – non potranno “rappresentare minori intenti all’utilizzo di sigarette elettroniche” e non potranno attribuirle “efficacia o indicazioni terapeutiche”. Le violazioni saranno punite con sanzioni da 5mila euro a 25mila.