Cambiargli nome non serve a niente. Inventarsi una bizzarra procedura di tutela europea nemmeno. Quando arriva il momento della Finanziaria, anche se ora si chiama ddl Stabilità, gli eletti non resistono e scaricano sugli uffici una valanga di emendamenti. Microrichieste per far girare un po’ di soldi verso collegio, amici o lobby di riferimento. La maggior parte di queste proposte verrà cassata ancor prima del voto. Ecco il riassunto della lettura di alcune centinaia di emendamenti su oltre tremila.
TERREMOTI. Insieme a nevicate eccezionali, inondazioni e altre calamità sono un’attrazione irresistibile per i parlamentari: dal Veneto alle Marche, dal Molise alla Toscana, dall’Abruzzo alla Sicilia, non c’è Regione che non chieda un po’ di soldi per ricostruire, ristrutturare, rilanciare . Qualcuno esagera. Paola Pelino (Pdl) chiede 600mila euro per i Comuni che hanno subito danni fuori dal cratere de L’Aquila: Sulmona, la città in cui produce i confetti, ne beneficerebbe. Il braccio destro di Alfano, Giuseppe Marinello, vuole 10 milioni per i contenziosi post-sisma del Belice (1968).
CULTURA. I senatori la hanno assai a cuore. Andrea Marcucci (Pd) vuole “diffondere la cultura contemporanea” con un milione al Piccolo Teatro e uno alla fondazione RomaEuropa. In molti chiedono soldi per celebrare Resistenza e Prima guerra mondiale. Pare che servano 5 milioni alla Fabbrica del Duomo, a Milano, in vista dell’Expo. E poi il calabrese Caridi vuole 500mila euro per valorizzare i Bronzi di Riace; il trentino Panizza li darebbe al Club alpino; il siciliano Alicata preferirebbe finanziare l’Istituto del Dramma Antico di Siracusa (2 milioni); Pagliari del Pd è preoccupato per il Regio di Parma (un milione); Bonfrisco e Ceroni vogliono darne 300mila all’Orchestra sinfonica di Sanremo e altrettanti al complesso “I virtuosi italiani” di Verona. Non mancano sacrari (al Vajont), archivi storici (Fiume), gente preoccupata per il destino della lingua slovena in Italia (3,4 milioni). Il renziano Martini chiede 450mila euro per pagare i mondiali di ciclismo che si sono tenuti a Firenze in settembre.
STRADE. Ognuno vuole la sua. Va elogiata la pervicacia della Lega, che tenta in ogni modo di togliere soldi ai lavori nel Mezzogiorno (con una preferenza per la Salerno-Reggio Calabria) per pagare strade padane. Pdl e sudisti reagiscono rilanciando alla grande il Ponte sullo Stretto.
MILITARI. Il Pdl vuole dare cento milioni ai carabinieri (invece di dieci) e 400 per l’acquisto di nuove armi (invece di cinquanta). Il democratico Vattuone e altri chiedono invece 25 milioni l’anno per la ristrutturazione delle fabbriche di armamenti.
ASSUNZIONI. Per il Pd servono operai alla Forestale (1,5 milioni di euro), il Pdl gradirebbe l’utilizzo degli Lsu (Lavoratori socialmente utili) nelle opere di pubblica utilità connesse alle grandi infrastrutture. Per i Pdl Ceroni e Milo serve personale pure all’Ente nazionale per il microcredito (mezzo milione), feudo di Mario Baccini, ex Udc.
CIECHI. L’alfaniano siculo Marinello vuole “ampliare il panorama dei servizi culturali per i non vedenti del Meridione”: per farlo la Biblioteca italiana per i ciechi deve convenzionarsi per 800mila euro con il Polo tattile multimediale di Catania. Almeno quattro emendamenti, poi, vogliono togliere soldi all’Unione dei ciechi per darli all’Associazione Privi Vista: servono 300mila euro per la scuola di cani guida di Campagnano (Roma).
MEDICINA. L’attivissimo Ceroni (Pdl) chiede due milioni per l’Istituto di genetica molecolare “per potenziare la ricerca da osso”. Il democratico Salvatore Tomaselli vuole 1,5 milioni per il Polo tecnologico Magna Grecia (che sta a Bari). Motivo? “In considerazione delle forti criticità ambientali e sanitarie che affliggono Taranto”. Al relatore berlusconiano D’Alì bastano 20 milioni per ricerca e formazione a Napoli. Motivo: lo sviluppo del Mezzogiorno.
AGRICOLTURA. Roberto Formigoni chiede 15 milioni per rifare da capo il settore caseario, 25 per i centri di assistenza agricola, 40 per i premi ippici. Al pugliese del Pdl Tarquinio serve un milione per l’Agenzia per la sicurezza alimentare che sta a Foggia, mentre il fantasioso Pd molisano Ruta vuole fondere tutti gli istituti di ricerca in uno solo. Il nome? “Verdissima”.
SANTO PADRE. Secondo la Lega bisogna dare 10 milioni a Sotto Il Monte, comune di nascita di Giovanni XXIII, visto che il Papa buono sarà canonizzato ad aprile.