L’India ha deciso di cancellare il contratto di fornitura di dodici elicotteri Agusta Westland, controllata di Finmeccanica. La decisione, annunciata dai media indiani che citano fonti del ministro della Difesa, arriva alla vigilia di una riunione, fissata per mercoledì, tra la Difesa indiana e i rappresentanti dell’azienda italiana al centro dello scandalo per corruzione relativo alla vendita degli elicotteri AW-101, che ha portato a febbraio all‘arresto dell’amministratore delegato del gruppo Giuseppe Orsi. E coincide anche con la presenza a New Delhi dell’inviato del governo per la questione dei marò, Staffan de Mistura, giunto domenica nella capitale.
Finora solo tre velivoli sono stati consegnati alle forze armate indiane. L’eventuale cancellazione del contratto, come segnalano i quotidiani indiani, rimetterà in gara le aziende concorrenti che erano state escluse, ovvero Sikorsky Aircraft, Eurocopter e Lockheed Martin. Il 23 ottobre scorso il ministero della Difesa indiano aveva inviato ad Agusta Westland una nota in cui annunciava il proposito di cancellare il contratto da 560 milioni di euro con la giustificazione che era stato violato il patto di integrità, dando un termine di 21 giorni per rispondere al sollecito scritto. Arackaparambil Kurien Antony aveva poi ribadito a fine mese che Agusta aveva “violato il contratto” e che per questo era stata spedita nella sede legale nel Regno Unito la “show cause notice” in cui si annunciava il proposito di cancellare l’accordo.
Mentre a marzo lo stesso titolare del dicastero della Difesa indiano aveva segnalato che “qualcuno si è fregato dei soldi“, sottolineando che “c’è stata corruzione e sono girate delle tangenti“. E promettendo che nell’indagine in corso “non saremo misericordiosi con nessuno, per quanto grande e potente, che è andato contro il patto di integrità”.
Finmeccanica ha tuttavia affermato di non avere ricevuto alcuna comunicazione dal ministero della Difesa indiano sulla possibile cancellazione del contratto per la fornitura di 12 elicotteri.