La maggioranza delle larghe intese è ancora lì che festeggia la conferma della fiducia compatta nei confronti del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, il Pd sta giusto finendo di lanciarsi gli stracci (salvo votare compatto per la fiducia) e proprio in quel momento sulle agenzie di stampa comincia a luccicare quanto aveva detto Salvatore Ligresti ai pm di Torino: “Segnalai a Berlusconi che stava scadendo il mandato della Cancellieri come prefetto di Parma e lei sarebbe voluta rimanere lì”. “Una ricostruzione falsa e senza fondamento” replica subito il ministro guardasigilli. Ma è la fotografia dell’esito di un’intera giornata alla quale molti danno la stessa lettura: “Il governo ora è più debole” dichiara il segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani. L’ex capo della Cgil ha appena finito di spiegare che il comportamento della Cancellieri “non ci è piaciuto”, ma che tutto il partito voterà compatto per la fiducia. Diventano coriandoli le parole di Matteo Renzi, Pippo Civati, Gianni Cuperlo, dello stesso Epifani che nelle scorse settimane – in varie gradazioni: dall’attacco frontale all’auspicio – avevano messo al centro dell’agenda anche le dimissioni del ministro.
D’altra parte la riunione dei deputati del Pd alla vigilia era stata quasi traumatica: Enrico Letta si era presentato facendo pesare il doppio il suo ruolo di presidente del Consiglio, parandosi davanti al suo Guardasigilli come scudo umano. “Sfiduciare la Cancellieri è come sfiduciare il governo”. E il cerino della colpa dell’instabilità non è per niente di moda. In Aula, a Montecitorio, alla fine finisce con 405 no alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle, 154 sì e 3 astenuti. Ad appoggiare l’atto del M5s restano solo le opposizioni: Sel, Lega Nord e Fratelli d’Italia. I “dissidenti”, se ci sono, sono paradossalmente dentro Forza Italia, come Michaela Biancofiore (che ormai ha il dente avvelenato con Letta che nei giorni delle dimissioni di massa di quelli del Pdl accolse solo le sue) e Gabriella Giammanco che è riuscita a dire quello che nessun parlamentare democratico è riuscito mai a dire: “Ciò che più mi amareggia non è tanto il fatto che si sia interessata alla situazione carceraria di Giulia Ligresti, per quanto certe telefonate abbiano suscitato legittime perplessità anche nell’opinione pubblica. Spiace, piuttosto, che nelle occasioni di confronto diretto e personale con la famiglia Ligresti il ministro della Giustizia non abbia ritenuto opportuno chiedere conto della latitanza di Paolo Ligresti, anche lui coinvolto nel crac Fonsai ma per il quale l’ordine di custodia cautelare è rimasto ad oggi inapplicato perché l’interessato è sfuggito alla giustizia italiana”. Ligresti è infatti ancora latitante in Svizzera, dove ha ricevuto pure la cittadinanza.
La Cancellieri alla Camera ha continuato a difendersi come nelle scorse settimane, quasi sdegnata: “Nessun favoritismo per la scarcerazione di Giulia Ligresti. Sono molto amareggiata, non ho mai mentito al Parlamento o ai magistrati. Non ho acquisito alcun debito di riconoscenza, ho agito in assoluta fedeltà e lealtà alle istituzioni. Se avessi avuto un dubbio, non avrei avuto esitazioni a lasciare l’incarico”. Pochi gli applausi al ministro in Aula a conclusione dell’intervento. Molti saranno invece i voti.
CRONACA ORA PER ORA
17.09 Michele Emiliano: “Letta ha umiliato il Pd”
In diretta a “L’Aria che tira” suLa7, il sindaco di Bari, Michele Emiliano (Pd), a proposito del voto di fiducia del Partito democratico sulla Cancellieri, – informa una nota della trasmissione – ha dichiarato: “Noi che sosteniamo Matteo Renzi non vediamo in Letta un alleato”. E poi, sulla richiesta di fiducia al Ministro: “Nel chiedere di votare in quel modo, Letta ha umiliato il Pd, ha umiliato il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, e lo ha costretto a difendere una tesi che non regge, come quella di Ruby nipote di Mubarak”.
16.56 Migliore (Sel): “Governo da oggi più debole”
“In questo governo, il Pd continua adessere in posizione di fuori gioco”. Lo dice Gennaro Migliore, capogruppo Sel alla Camera, a IntelligoNews. “Il governo – commenta Migliore – da oggi è senz’altro più debole. Se ogni volta, per una telefonata, o per la responsabilità di questo o di quell’altro esponente del governo, ci dibattiamo perdendo intere settimane di lavoro, mi sembra chiaro che l’esecutivo stia perdendo forza”.
16.38 Tensioni davanti sede Pd, lancio di petardi
Tensioni davanti alla sede nazionale del Pd a Roma, con lancio di diversi petardi, tra polizia e i movimenti antagonisti, che hanno tentato di entrare nella sede, protestando contro il voto a favore della fiducia per il ministro Cancellieri. In realtà la manifestazione è stata organizzata dai No Tav nell’ambito dell’incontro tra Letta e Hollande.
15.44 Cancellieri: “Ligresti? Ricostruzione senza fondamento”
“Qui c’è un accanimento che non halimite, c’è un disegno che non comprendo”. E’ quanto si limita a dire a caldo smentendo come “falsa e destituita da ogni fondamento” la ricostruzione che emerge dai verbali di Salvatore Ligresti.
15.29 Civati: “Ora il governo è più debole”
“Ora il governo è più debole”. Loscandisce Pippo Civati, parlamentare dem, subito dopo il voto sulla mozione di sfiducia alla Cancellieri, nell’intervista a Intelligonews, quotidiano on line diretto da Fabio Torriero. E sull’intervento in Aula di Epifani aggiunge: “Il discorso di Epifani non mi è piaciuto ma lo rispetto per disciplina di partito, come del resto ho avuto modo di esprimere chiaramente con il mio intervento in Aula che tutti hanno avuto modo di ascoltare. Ho evidenziato la mia difficoltà personale ma ho accolto la posizione del partito per senso di lealtà”.
15.14 Il ministro Cancellieri lascia la Camera: “Finalmente è finita”
Il ministro Annamaria Cancellieri ha lasciato l’Aula della Camera dopo il voto che le ha visto rinnovata la fiducia. “Finalmente”, ha risposto la Guardasigilli a chi le sottolineava come la vicenda Fonsai sembri ormai definitivamente chiusa.
15.12 – Biancofiore e Bianconi (Forza Italia) hanno votato la sfiducia
Michaela Biancofiore e Maurizio Bianconi di Forza Italia hanno votato la mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. E’ quanto emerge dai tabulati della votazione. Nell’elenco di quanti hanno risposto sì figura anche Eugenia Roccella, di Nuovo Centro Destra, ma contattata telefonicamente la deputata ha spiegato che si è trattato di un errore nella dichiarazione di voto.
15.04 Fonsai, Ligresti: “Dissi esigenza Cancellieri a Berlusconi”
“Mi feci latore”, presso Silvio Berlusconi “del desiderio dell’allora Prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anzichè cambiare destinazione”. E’ un passaggio del verbale di Salvatore Ligresti interrogato nell’inchiesta milanese su Fonsai. Ligresti ha spiegato che la segnalazione “ebbe successo”.
14.52 Cancellieri, la Camera respinge la mozione di sfiducia: 405 no
L’Aula della Camera ha respinto con 154 sì, 405 no e 3 astenuti la mozione di sfiducia presentata dal M5s nei confronti del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. A favore della mozione hanno votato il M55, Lega, Sel e Fdi. Contrari Pd, Fi, Ncd, Scelta civica e Cd. I deputati assenti erano 67. Tra i favorevoli alla sfiducia anche l’ex Scelta civica Edorardo Nesi e gli ex pentastellati Adriano Zaccagnini e Vincenza Labriola, tutti e tre ora al Misto.
14.40 Fuga di notizie sulla Cancellieri, aperto un fascicolo a Torino
La Procura di Torino ha aperto un fascicolo contro ignoti sulla fuga di notizie relativa al caso Cancellieri-Ligresti. L’ipotesi è che qualcuno degli investigatori abbia violato il segreto d’ufficio sull’inchiesta Fonsai. In particolare, il fascicolo èstato aperto sulla diffusione della notizia, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, dell’esistenza di tabulati telefonici sulle telefonate tra il ministro della giustizia e Antonino Ligresti.
14.20 – Manconi (Pd): “In dialisi ma recluso, Cancellieri intervenga”
“Brian Gaetano Bottigliero è sottoposto tre volte a settimana alla dialisi. Da Luglio 2011 ha perso 18 chili. Il suo stato di salute non è compatibile col regime carcerario. Ecco perché entro domani presenterò una seconda interrogazione parlamentare al ministro di Giustizia Cancellieri su questo caso”. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi che, con la senatrice a vita Elena Cattaneo e il direttore del Dipartimento di Medicina e Trapianti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e massimo esperto in nefrologia d’Italia, Giuseppe Remuzzi, ha visitato il centro clinico di Regina Coeli.
14.12 – D’Alema: “Renzi sembrava volesse rovesciare il mondo. Ora incarta e porta a casa”
Renzi ha fatto tutto questo numero contro la Cancellieri che sembrava volesse rovesciare il mondo. Finito twitter, il Gruppo del Pd ha deciso di votare la Cancellieri e Renzi ha incartato e portato a casa”. Lo ha detto Massimo D’Alema. “Vedo Renzi come uno molto ‘burbanzosò nelle parole – ha detto ancora D’Alema – ma sostanzialmente credo sia molto difficile che lui riesca a mettere in difficoltà il Governo. Rischia, anzi, di mettersi in pole position per restarci tre anni”.
14.04 Giammanco (Forza Italia) si astiene: “Ha taciuto su Paolo Ligresti, latitante”
“Nella vicenda che vede coinvolta il ministro Cancellieri ciò che più mi amareggia non è tanto il fatto che il guardasigilli si sia interessata alla situazione carceraria di Giulia Ligresti, per quanto certe telefonate abbiano suscitato legittime perplessità anche nell’opinione pubblica. Spiace, piuttosto, che nelle occasioni di confronto diretto e personale con la famiglia Ligresti il ministro della Giustizia non abbia ritenuto opportuno chiedere conto della latitanza di Paolo Ligresti, anche lui coinvolto nel crac Fonsai ma per il quale l’ordine di custodia cautelare è rimasto ad oggi inapplicato perché l’interessato è sfuggito alla giustizia italiana”. Lo afferma Gabriella Giammanco (Fi). “Paolo Ligresti, infatti, è latitante in Svizzera, Paese che gli ha concesso la cittadinanza appena tre settimane prima che scattasse l’ordine di arresto. Possibile che proprio la Cancellieri, massimo rappresentante della Giustizia nel nostro Paese, non abbia ravvisato l’opportunità di suggerire quantomeno alla famiglia Ligresti di far rientrare in Italia un loro familiare che si sta sottraendo alla giustizia? Anche per questo motivo ho deciso di astenermi dal dare la mia fiducia al ministro Cancellieri”.
13.47 Cancellieri: “Pensiamo a numero verde per i detenuti”
“Avevamo pensato a un numero verde. Non è una cattiva idea”. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, parlando con i cronisti nella buvette della Camera mentre è in corso il voto sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti, così risponde a chi le domanda se un call center possa essere il modo per rispondere alle segnalazioni dal carcere. L’invito a “trovare il modo per consentire a chiunque di farle una telefonata” è stato avanzato dal segretario Pd Guglielmo Epifani nel suo intervento in Aula.
13.42 Chaouki (Pd): “Ci siamo sentiti un po’ eterodiretti”
“Ci siamo sentiti un po’ eterodiretti, anche se devo riconoscere che Letta ieri nell’incontro non si è speso più di tanto nei confronti della Cancellieri, d’altra parte la freddezza nei suoi confronti è nota”. Così Khalid Chaouky, deputato dem, nell’intervista a Intelligonews – quotidiano on line diretto da Fabio Torriero – commenta l’imbarazzo del Pd sul caso Cancellieri.
13.41 Epifani: “Nel Pd è finita come doveva”
“E’ finita come doveva finire”. Cosìil segretario del Pd, Guglielmo Epifani, commenta con i cronisti a Montecitorio l’esito della riunione del gruppo sul caso Cancellieri. E replica anche al capogruppo Pdl, Renato Brunetta che attacca il Pd: “Nei partiti veri si discute, si litiga anche, poi ci si conta e si decide”.
13.37 Epifani: “Il governo è più debole”
“E’ più debole lei ed è più debole il governo”. Così il segretario del Pd commenta la vicenda Cancellieri conversando con i cronisti in Transatlantico ed aggiunge: “Ora serve uno scatto”.
13.04 Comincia la prima chiamata per la votazione
13.00 Civati (Pd): “Disagio resta. Ma per disciplina voto come Pd”
“Dopo aver ascoltato il ministro”, ha dichiarato poco prima del voto Pippo Civati, “mantengo il mio disagio ma per disciplina di partito mi unirò al voto del partito”. Il candidato alla segreteria del Pd ha specificato che un documento di sfiducia al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri non l’aveva proposto all’aula ma all’attenzione del gruppo. E lasciando l’Aula ha commentato: “Se Letta interviene alle riunioni fa anche il segretario del Partito democratico, lo dico con una battuta, ma poi in fin dei conti è così”.
12.52 Epifani: “Non mi piacciono alcune cose delle sue telefonate”
“Il Pd non voterà la sfiducia al ministro Cancellieri alla quale chiede di continuare il nostro lavoro”. Così il segretario Pd Guglielmo Epifani annuncia il ‘no’. “Il governo è alle prese con un compito essenziale e difficile in un momento difficile della vita del Paese. Vedo tante tendenze di sgretolamento, nel Paese e nelle istituzioni, ma non possiamo permetterci né il galleggiamento né uno stato di fibrillazione continua”, aggiunge. Poi, Epifani chiede al ministro Cacellieri di dare “maggiore attenzione alla situazione delle carceri” e “un impulso” alle riforme della giustizia. Ma non tralascia alcune osservazioni: “Ci sono ministro, nelle sue telefonate. Alcune cose che non mi piacciono. Noi le chiediamo che ci sia da parte sua l’impegno con forza a rimuovere le accuse che l’opinione pubblica ha in mente. Dia lei con il suo lavoro una maggiore attenzione ai carceri e ai carcerati”.
12.43 Colletti (M5S): “Ministro servo dei potenti. Risvolti non penali ma penosi”
Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 Stelle, denuncia quello che il suo gruppo definisce un “tradimento”: “Ministro Cancellieri lei con suoi comportamenti ha perso la minima fiducia che noi riponevamo nel suo operato”. Lei, ha aggiunto, “si è messa a completa disposizione della famiglia Ligresti, una famiglia dedita alla delinquenza finanziaria, dedita alla corruzione”. Lei “ha tradito la comunità’. Un ministro deve essere imparziale rispetto agli interessi amicali e patrimoniali. Chi omette la verità è un bugiardo”, mentre “la reticenza è subdola”. Forse questa vicenda “non ha risvolti penali ma risvolti penosi. Lei dovrebbe essere un servitore dello stato invece è diventata una serva dei potenti”.
12.40 Galgano (Sc): “Scelta civica voterà compatta per il ministro”
A difendere senza nessuna perplessità il ministro Cancellieri sono i deputati di Scelta civica. Così Adriana Galgano: “Quarant’anni di carriera irreprensibile non possono essere offuscate” da telefonate “private, forse inopportune, forse”. Per questo “il gruppo Scelta Civica voterà compatto”, rinnovando la fiducia al ministro Cancellieri, contro una mozione di sfiducia “che è un atto politico a cui va data una risposta politica”.
12.30 Brunetta (Fi): “Quella di oggi è una fiducia di Pirro”
“Noi”, ha detto Renato Brunetta di Forza Italia annunciando il no del suo gruppo, “daremo la fiducia al ministro Cancellieri e gliela daremo convintamente, noi. Da parte del Pd arriva invece un voto fasullo presidente Letta. Renzi che ormai è il capo del Pd -avverte rivolto a Letta- vuole sfrattarla da palazzo Chigi al più presto”. Il Parlamento, continua, “la sala giochi dei renziani” annuncia il ‘no del suo gruppo alla mozione di sfiducia presentata dal M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri dopo il caso Fonsai. I deputati del Pd che vogliono le dimissioni del Guardasigilli, ha aggiunto, “o non si fidano di lei e della posizione che ha assunto sulla vicenda Cancellieri o sono contro il Governo. E’ una fiducia di Pirro, una triste fiducia in maschera. Ci dica, caro presidente, chi mina la stabilità del Governo – ha chiesto ironicamente – il M5S? Forza Italia?.
12.16 Cicchitto (Ncd): “Rifiuto i tribunali speciali. Indegna speculazione sul ministro”
“Rifiuto i tribunali speciali”, ha dichiarato Fabrizio Cicchitto del Nuovo Centrodestra, “vorrebbe dire entrare in un terreno nel quale questo Parlamento si potrebbe trasformare in un tribunale speciale che appresta una ghigliottina, vorrebbe dire entrare in un meccanismo nel quale non ci sarebbe una fine a questo tipo di operazioni”. Cicchitto ha invitato anche a pensare al caso di Nichi Vendola e della registrazione delle sue telefonate sul caso Ilva. “Anche lui e’ stato colpito da in ingranaggio che il suo partito cavalca in altre circostanze”. Cicchitto parla poi di “una certa ossessione berlusconiana che ha innescato una sorta di Aids” per cui “ognuno di voi per essere equanime deve osservare a realizzare nei confronti di tutti” il massimo rigore, “cosi’ e’ a posto con la coscienza”. Quanto accaduto al ministro della giustizia, quindi, ha aggiunto, “potrebbe accadere a ciascuno di noi”. “Il fatto che una magistratura cosi’ dura e rigorosa come quella di Torino abbia manifestato la testimonianza della regolarità di quel che avvenuto, dovrebbe costringere tutti i demagoghi in questa aula a una riflessione su questa indegna speculazione politica” sulla vicenda del ministro Cancellieri, che ha avuto “invece una posizione cristallina“.
12.10 Molteni (Lega Nord): “Oggi farsa in piena regola”
La vicenda Cancellieri ”è una delle pagine più vergognose, tristi e buie della storia della Repubblica. Una farsa in piena regola, una vicenda grottesca e ridicola che rappresenta come il Paese sia allo sbando”: lo dice Nicola Molteni, della Lega, annunciando l’ok del Carroccio alla mozione di sfiducia dei M5S nei confronti del ministro della Giustizia. Rilevando che “nel Pd c’è stata una guerra tra bande e correnti”, Molteni domanda: “Cosa sarebbe successo se il ministro della Giustizia fosse stato un leghista?”.
11.30 Cancellieri: “Su Giulia Ligresti nessun inconsueto zelo”
“Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari”, ha dichiarato il ministro Cancellieri, “non c’è stata nessun inconsueto zelo né un’anomala tempestività, ma un’ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma. Il 19 agosto ho informato i vertici del Dap delle condizioni critiche della detenuta che mi erano state comunicato dallo zio Antonino alla quale sono legata da una lunga amicizia. Condizioni critiche di cui erano già state informate le autorità. Non c’è stato quindi nessun inconsueto zelo, ma un’ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in modo assolutamente autonomo come dimostra la scansione temporale degli avvenimenti”. Il ministro contesta ogni accusa nei suoi confronti: “Respingo con assoluta fermezza il sospetto che esista una giustizia di classe che distingue fra cittadini di serie A e B, fra “ricchi e poveri. Si è sostenuto che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti al pm di Torino e che avrei taciuto di una terza telefonata. Non vi è stata da parte mia nessuna omissione“. E conclude: “Non ho mentito al Parlamento né ai magistrati sugli aspetti che avrebbero potuto chiarire la vicenda. Provo una grande amarezza per le accuse ricevute”. Cancellieri assicura che, se avesse avuto qualche dubbio sulla sua condotta, non avrebbe esitato a lasciare la sua posizione: “Non ho acquisito alcun debito di riconoscenza, ho agito in assoluta fedeltà e lealtà alle istituzioni. Se avessi avuto un dubbio, non avrei avuto esitazioni a lasciare l’incarico”. Pochi gli applausi al ministro in Aula a conclusione dell’intervento.
11.24 Sel: “Se non fa un passo indietro, sì nostro malgrado alla mozione”
“Il contenuto della mozione è un pignolo lavoro di questura, di politico c’è poco. Crediamo che lei abbia ancora il tempo per decidere autonomamente di fare un passo indietro. Se così non sarà, toccherà a noi esprimere la sfiducia, votando, nostro malgrado, a favore della mozione”. Così il deputato dei Sel Daniele Farina intervenendo durante la discussione generale sulla mozione di sfiducia presentata dal M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri dopo il caso Fonsai. “Noi – ha aggiunto – crediamo che lei abbia lavorato bene in questi mesi” che siano “buoni” i provvedimenti presi sulle carceri, ma “crediamo che lei non abbia più la piena fiducia della sua maggioranza. Come arriveremo a maggio quando colui che probabilmente sarà il candidato del più grande partito italiano, un guiorno parla contro l’amnistia, il giorno dopo contro l’indulto e il terzo giorno dice che lei deve dimettersi?”.
11.19 Civati (Pd): “Da Enrico Letta ennesimo ricatto. Basta stronzi con le minoranze”
“Quante volte”, ha scritto in una nota il deputato Pd Pippo Civati, “si può commissariare questa democrazia? Io sono stufo di una politica che pensa solo agli equilibri interni. È mai possibile – aggiunge – vivere sotto l’eterno ricatto di una governabilità che non governa altro che la sua sopravvivenza? Per quanto dobbiamo sentirci dire: o così o nulla. Io non mi più riconosco in un Pd che considera ‘interesse superiorè, tutto eccetto quello che sente e importa alle persone. Per questo mi sono candidato per cambiarlo. Dopo questa ennesima prova deludente di questo partito apparato governativo, lo farò con ancora più energia e determinazione. È e deve rimanere il Pd la speranza per il futuro. Non può rimanere Grillo l’unico a dar voce allo scontento di milioni di persone”. Civati ha tentato fino all’ultimo di far sì che la sua mozione venisse approvata all’interno del gruppo, ma spiega: “I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l’ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla”. E sul blog il deputato ha denunciato gli attacchi per la sua decisione di presentare la mozione di sfiducia al ministro: “Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze, non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che dice chi li comanda”.
10.51 Turco (M5S): “E’ già stata sfiduciata dai cittadini”
Le prima motivazioni in Aula sono arrivate da Tancredi Turco, deputato del Movimento 5 Stelle che ha illustrato ai colleghi le ragioni della richiesta di sfiducia al ministro: “Non si tratta di problema giudiziario o procedurale: il nodo è politico e verte sul concetto di giustizia, che deve essere uguale per tutti: ricchi e poveri, amici di famiglia e sconosciuti. Lei non può promettere un impegno personale ad amici suoi né di dire così non è giusto andando ad inficiare l’operato di magistrati”. In contemporanea su Facebook, l’ex capogruppo Riccardo Nuti scrive: “Cancellieri ha compiuto un atto politico e aggressivo non un atto ovvio e normale, non un atto di dignità. L’Italia non può avere come presidente del consiglio un ricattatore e un partito (Pd) di ricattati. Se il Parlamento non deve svolgere il ruolo di controllo sull’azione del governo (sono due istituzioni diverse eh!) tanto vale cancellarlo, ed è così che stanno facendo – accusa Nuti . tentando di ufficializzare tutto ciò con la deroga alla Costituzione e al suo art.138. Questi non sono metodi mafiosi?”. E poco dopo rincara in un altro post: “per la coerenza i renziani e tutti gli altri parolai, voteranno contro le dimissioni, cedendo al ricatto Letta”.
9.54 Minzolini (Fi): “Imbarazzante motivazione di Enrico Letta”
Il senatore di Forza Italia Augusto Minzolini critica la posizione del capo dell’esecutivo: “Il Presidente Letta avrebbe potuto utilizzare diverse argomentazioni per difendere il ministro. Entrare nel merito o appellarsi al garantismo. Invece ha scelto la via più diretta, ma anche la più scabrosa e meno convincente: ai deputati del Pd ha spiegato che bisogna respingere la mozione di sfiducia alla Cancellieri perché è un attacco al suo governo. Ha usato la ragion di Stato o, meglio, di partito: imbarazzante. Ed è ancor più imbarazzante come l’innovatore Renzi abbia abbozzato”.
Politica
Cancellieri, respinta mozione di sfiducia. “Io raccomandata da Ligresti a B? Falso”
La maggioranza delle larghe intese conferma il ministro della Giustizia: 405 no al testo del M5s. Tutto il Pd vota compatto e si inchina alle richieste di Letta nonostante le parole di fuoco degli ultimi giorni dei principali dirigenti, da Renzi a Civati. Nel frattempo escono i verbali dell'interrogatorio di "don Salvatore": "Dissi delle esigenze dell'allora prefetto a Berlusconi". Lei: "Tutto destituito di fondamento"
La maggioranza delle larghe intese è ancora lì che festeggia la conferma della fiducia compatta nei confronti del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, il Pd sta giusto finendo di lanciarsi gli stracci (salvo votare compatto per la fiducia) e proprio in quel momento sulle agenzie di stampa comincia a luccicare quanto aveva detto Salvatore Ligresti ai pm di Torino: “Segnalai a Berlusconi che stava scadendo il mandato della Cancellieri come prefetto di Parma e lei sarebbe voluta rimanere lì”. “Una ricostruzione falsa e senza fondamento” replica subito il ministro guardasigilli. Ma è la fotografia dell’esito di un’intera giornata alla quale molti danno la stessa lettura: “Il governo ora è più debole” dichiara il segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani. L’ex capo della Cgil ha appena finito di spiegare che il comportamento della Cancellieri “non ci è piaciuto”, ma che tutto il partito voterà compatto per la fiducia. Diventano coriandoli le parole di Matteo Renzi, Pippo Civati, Gianni Cuperlo, dello stesso Epifani che nelle scorse settimane – in varie gradazioni: dall’attacco frontale all’auspicio – avevano messo al centro dell’agenda anche le dimissioni del ministro.
D’altra parte la riunione dei deputati del Pd alla vigilia era stata quasi traumatica: Enrico Letta si era presentato facendo pesare il doppio il suo ruolo di presidente del Consiglio, parandosi davanti al suo Guardasigilli come scudo umano. “Sfiduciare la Cancellieri è come sfiduciare il governo”. E il cerino della colpa dell’instabilità non è per niente di moda. In Aula, a Montecitorio, alla fine finisce con 405 no alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle, 154 sì e 3 astenuti. Ad appoggiare l’atto del M5s restano solo le opposizioni: Sel, Lega Nord e Fratelli d’Italia. I “dissidenti”, se ci sono, sono paradossalmente dentro Forza Italia, come Michaela Biancofiore (che ormai ha il dente avvelenato con Letta che nei giorni delle dimissioni di massa di quelli del Pdl accolse solo le sue) e Gabriella Giammanco che è riuscita a dire quello che nessun parlamentare democratico è riuscito mai a dire: “Ciò che più mi amareggia non è tanto il fatto che si sia interessata alla situazione carceraria di Giulia Ligresti, per quanto certe telefonate abbiano suscitato legittime perplessità anche nell’opinione pubblica. Spiace, piuttosto, che nelle occasioni di confronto diretto e personale con la famiglia Ligresti il ministro della Giustizia non abbia ritenuto opportuno chiedere conto della latitanza di Paolo Ligresti, anche lui coinvolto nel crac Fonsai ma per il quale l’ordine di custodia cautelare è rimasto ad oggi inapplicato perché l’interessato è sfuggito alla giustizia italiana”. Ligresti è infatti ancora latitante in Svizzera, dove ha ricevuto pure la cittadinanza.
La Cancellieri alla Camera ha continuato a difendersi come nelle scorse settimane, quasi sdegnata: “Nessun favoritismo per la scarcerazione di Giulia Ligresti. Sono molto amareggiata, non ho mai mentito al Parlamento o ai magistrati. Non ho acquisito alcun debito di riconoscenza, ho agito in assoluta fedeltà e lealtà alle istituzioni. Se avessi avuto un dubbio, non avrei avuto esitazioni a lasciare l’incarico”. Pochi gli applausi al ministro in Aula a conclusione dell’intervento. Molti saranno invece i voti.
CRONACA ORA PER ORA
17.09 Michele Emiliano: “Letta ha umiliato il Pd”
In diretta a “L’Aria che tira” suLa7, il sindaco di Bari, Michele Emiliano (Pd), a proposito del voto di fiducia del Partito democratico sulla Cancellieri, – informa una nota della trasmissione – ha dichiarato: “Noi che sosteniamo Matteo Renzi non vediamo in Letta un alleato”. E poi, sulla richiesta di fiducia al Ministro: “Nel chiedere di votare in quel modo, Letta ha umiliato il Pd, ha umiliato il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, e lo ha costretto a difendere una tesi che non regge, come quella di Ruby nipote di Mubarak”.
16.56 Migliore (Sel): “Governo da oggi più debole”
“In questo governo, il Pd continua adessere in posizione di fuori gioco”. Lo dice Gennaro Migliore, capogruppo Sel alla Camera, a IntelligoNews. “Il governo – commenta Migliore – da oggi è senz’altro più debole. Se ogni volta, per una telefonata, o per la responsabilità di questo o di quell’altro esponente del governo, ci dibattiamo perdendo intere settimane di lavoro, mi sembra chiaro che l’esecutivo stia perdendo forza”.
16.38 Tensioni davanti sede Pd, lancio di petardi
Tensioni davanti alla sede nazionale del Pd a Roma, con lancio di diversi petardi, tra polizia e i movimenti antagonisti, che hanno tentato di entrare nella sede, protestando contro il voto a favore della fiducia per il ministro Cancellieri. In realtà la manifestazione è stata organizzata dai No Tav nell’ambito dell’incontro tra Letta e Hollande.
15.44 Cancellieri: “Ligresti? Ricostruzione senza fondamento”
“Qui c’è un accanimento che non halimite, c’è un disegno che non comprendo”. E’ quanto si limita a dire a caldo smentendo come “falsa e destituita da ogni fondamento” la ricostruzione che emerge dai verbali di Salvatore Ligresti.
15.29 Civati: “Ora il governo è più debole”
“Ora il governo è più debole”. Loscandisce Pippo Civati, parlamentare dem, subito dopo il voto sulla mozione di sfiducia alla Cancellieri, nell’intervista a Intelligonews, quotidiano on line diretto da Fabio Torriero. E sull’intervento in Aula di Epifani aggiunge: “Il discorso di Epifani non mi è piaciuto ma lo rispetto per disciplina di partito, come del resto ho avuto modo di esprimere chiaramente con il mio intervento in Aula che tutti hanno avuto modo di ascoltare. Ho evidenziato la mia difficoltà personale ma ho accolto la posizione del partito per senso di lealtà”.
15.14 Il ministro Cancellieri lascia la Camera: “Finalmente è finita”
Il ministro Annamaria Cancellieri ha lasciato l’Aula della Camera dopo il voto che le ha visto rinnovata la fiducia. “Finalmente”, ha risposto la Guardasigilli a chi le sottolineava come la vicenda Fonsai sembri ormai definitivamente chiusa.
15.12 – Biancofiore e Bianconi (Forza Italia) hanno votato la sfiducia
Michaela Biancofiore e Maurizio Bianconi di Forza Italia hanno votato la mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. E’ quanto emerge dai tabulati della votazione. Nell’elenco di quanti hanno risposto sì figura anche Eugenia Roccella, di Nuovo Centro Destra, ma contattata telefonicamente la deputata ha spiegato che si è trattato di un errore nella dichiarazione di voto.
15.04 Fonsai, Ligresti: “Dissi esigenza Cancellieri a Berlusconi”
“Mi feci latore”, presso Silvio Berlusconi “del desiderio dell’allora Prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anzichè cambiare destinazione”. E’ un passaggio del verbale di Salvatore Ligresti interrogato nell’inchiesta milanese su Fonsai. Ligresti ha spiegato che la segnalazione “ebbe successo”.
14.52 Cancellieri, la Camera respinge la mozione di sfiducia: 405 no
L’Aula della Camera ha respinto con 154 sì, 405 no e 3 astenuti la mozione di sfiducia presentata dal M5s nei confronti del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. A favore della mozione hanno votato il M55, Lega, Sel e Fdi. Contrari Pd, Fi, Ncd, Scelta civica e Cd. I deputati assenti erano 67. Tra i favorevoli alla sfiducia anche l’ex Scelta civica Edorardo Nesi e gli ex pentastellati Adriano Zaccagnini e Vincenza Labriola, tutti e tre ora al Misto.
14.40 Fuga di notizie sulla Cancellieri, aperto un fascicolo a Torino
La Procura di Torino ha aperto un fascicolo contro ignoti sulla fuga di notizie relativa al caso Cancellieri-Ligresti. L’ipotesi è che qualcuno degli investigatori abbia violato il segreto d’ufficio sull’inchiesta Fonsai. In particolare, il fascicolo èstato aperto sulla diffusione della notizia, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, dell’esistenza di tabulati telefonici sulle telefonate tra il ministro della giustizia e Antonino Ligresti.
14.20 – Manconi (Pd): “In dialisi ma recluso, Cancellieri intervenga”
“Brian Gaetano Bottigliero è sottoposto tre volte a settimana alla dialisi. Da Luglio 2011 ha perso 18 chili. Il suo stato di salute non è compatibile col regime carcerario. Ecco perché entro domani presenterò una seconda interrogazione parlamentare al ministro di Giustizia Cancellieri su questo caso”. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi che, con la senatrice a vita Elena Cattaneo e il direttore del Dipartimento di Medicina e Trapianti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e massimo esperto in nefrologia d’Italia, Giuseppe Remuzzi, ha visitato il centro clinico di Regina Coeli.
14.12 – D’Alema: “Renzi sembrava volesse rovesciare il mondo. Ora incarta e porta a casa”
Renzi ha fatto tutto questo numero contro la Cancellieri che sembrava volesse rovesciare il mondo. Finito twitter, il Gruppo del Pd ha deciso di votare la Cancellieri e Renzi ha incartato e portato a casa”. Lo ha detto Massimo D’Alema. “Vedo Renzi come uno molto ‘burbanzosò nelle parole – ha detto ancora D’Alema – ma sostanzialmente credo sia molto difficile che lui riesca a mettere in difficoltà il Governo. Rischia, anzi, di mettersi in pole position per restarci tre anni”.
14.04 Giammanco (Forza Italia) si astiene: “Ha taciuto su Paolo Ligresti, latitante”
“Nella vicenda che vede coinvolta il ministro Cancellieri ciò che più mi amareggia non è tanto il fatto che il guardasigilli si sia interessata alla situazione carceraria di Giulia Ligresti, per quanto certe telefonate abbiano suscitato legittime perplessità anche nell’opinione pubblica. Spiace, piuttosto, che nelle occasioni di confronto diretto e personale con la famiglia Ligresti il ministro della Giustizia non abbia ritenuto opportuno chiedere conto della latitanza di Paolo Ligresti, anche lui coinvolto nel crac Fonsai ma per il quale l’ordine di custodia cautelare è rimasto ad oggi inapplicato perché l’interessato è sfuggito alla giustizia italiana”. Lo afferma Gabriella Giammanco (Fi). “Paolo Ligresti, infatti, è latitante in Svizzera, Paese che gli ha concesso la cittadinanza appena tre settimane prima che scattasse l’ordine di arresto. Possibile che proprio la Cancellieri, massimo rappresentante della Giustizia nel nostro Paese, non abbia ravvisato l’opportunità di suggerire quantomeno alla famiglia Ligresti di far rientrare in Italia un loro familiare che si sta sottraendo alla giustizia? Anche per questo motivo ho deciso di astenermi dal dare la mia fiducia al ministro Cancellieri”.
13.47 Cancellieri: “Pensiamo a numero verde per i detenuti”
“Avevamo pensato a un numero verde. Non è una cattiva idea”. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, parlando con i cronisti nella buvette della Camera mentre è in corso il voto sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti, così risponde a chi le domanda se un call center possa essere il modo per rispondere alle segnalazioni dal carcere. L’invito a “trovare il modo per consentire a chiunque di farle una telefonata” è stato avanzato dal segretario Pd Guglielmo Epifani nel suo intervento in Aula.
13.42 Chaouki (Pd): “Ci siamo sentiti un po’ eterodiretti”
“Ci siamo sentiti un po’ eterodiretti, anche se devo riconoscere che Letta ieri nell’incontro non si è speso più di tanto nei confronti della Cancellieri, d’altra parte la freddezza nei suoi confronti è nota”. Così Khalid Chaouky, deputato dem, nell’intervista a Intelligonews – quotidiano on line diretto da Fabio Torriero – commenta l’imbarazzo del Pd sul caso Cancellieri.
13.41 Epifani: “Nel Pd è finita come doveva”
“E’ finita come doveva finire”. Cosìil segretario del Pd, Guglielmo Epifani, commenta con i cronisti a Montecitorio l’esito della riunione del gruppo sul caso Cancellieri. E replica anche al capogruppo Pdl, Renato Brunetta che attacca il Pd: “Nei partiti veri si discute, si litiga anche, poi ci si conta e si decide”.
13.37 Epifani: “Il governo è più debole”
“E’ più debole lei ed è più debole il governo”. Così il segretario del Pd commenta la vicenda Cancellieri conversando con i cronisti in Transatlantico ed aggiunge: “Ora serve uno scatto”.
13.04 Comincia la prima chiamata per la votazione
13.00 Civati (Pd): “Disagio resta. Ma per disciplina voto come Pd”
“Dopo aver ascoltato il ministro”, ha dichiarato poco prima del voto Pippo Civati, “mantengo il mio disagio ma per disciplina di partito mi unirò al voto del partito”. Il candidato alla segreteria del Pd ha specificato che un documento di sfiducia al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri non l’aveva proposto all’aula ma all’attenzione del gruppo. E lasciando l’Aula ha commentato: “Se Letta interviene alle riunioni fa anche il segretario del Partito democratico, lo dico con una battuta, ma poi in fin dei conti è così”.
12.52 Epifani: “Non mi piacciono alcune cose delle sue telefonate”
“Il Pd non voterà la sfiducia al ministro Cancellieri alla quale chiede di continuare il nostro lavoro”. Così il segretario Pd Guglielmo Epifani annuncia il ‘no’. “Il governo è alle prese con un compito essenziale e difficile in un momento difficile della vita del Paese. Vedo tante tendenze di sgretolamento, nel Paese e nelle istituzioni, ma non possiamo permetterci né il galleggiamento né uno stato di fibrillazione continua”, aggiunge. Poi, Epifani chiede al ministro Cacellieri di dare “maggiore attenzione alla situazione delle carceri” e “un impulso” alle riforme della giustizia. Ma non tralascia alcune osservazioni: “Ci sono ministro, nelle sue telefonate. Alcune cose che non mi piacciono. Noi le chiediamo che ci sia da parte sua l’impegno con forza a rimuovere le accuse che l’opinione pubblica ha in mente. Dia lei con il suo lavoro una maggiore attenzione ai carceri e ai carcerati”.
12.43 Colletti (M5S): “Ministro servo dei potenti. Risvolti non penali ma penosi”
Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 Stelle, denuncia quello che il suo gruppo definisce un “tradimento”: “Ministro Cancellieri lei con suoi comportamenti ha perso la minima fiducia che noi riponevamo nel suo operato”. Lei, ha aggiunto, “si è messa a completa disposizione della famiglia Ligresti, una famiglia dedita alla delinquenza finanziaria, dedita alla corruzione”. Lei “ha tradito la comunità’. Un ministro deve essere imparziale rispetto agli interessi amicali e patrimoniali. Chi omette la verità è un bugiardo”, mentre “la reticenza è subdola”. Forse questa vicenda “non ha risvolti penali ma risvolti penosi. Lei dovrebbe essere un servitore dello stato invece è diventata una serva dei potenti”.
12.40 Galgano (Sc): “Scelta civica voterà compatta per il ministro”
A difendere senza nessuna perplessità il ministro Cancellieri sono i deputati di Scelta civica. Così Adriana Galgano: “Quarant’anni di carriera irreprensibile non possono essere offuscate” da telefonate “private, forse inopportune, forse”. Per questo “il gruppo Scelta Civica voterà compatto”, rinnovando la fiducia al ministro Cancellieri, contro una mozione di sfiducia “che è un atto politico a cui va data una risposta politica”.
12.30 Brunetta (Fi): “Quella di oggi è una fiducia di Pirro”
“Noi”, ha detto Renato Brunetta di Forza Italia annunciando il no del suo gruppo, “daremo la fiducia al ministro Cancellieri e gliela daremo convintamente, noi. Da parte del Pd arriva invece un voto fasullo presidente Letta. Renzi che ormai è il capo del Pd -avverte rivolto a Letta- vuole sfrattarla da palazzo Chigi al più presto”. Il Parlamento, continua, “la sala giochi dei renziani” annuncia il ‘no del suo gruppo alla mozione di sfiducia presentata dal M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri dopo il caso Fonsai. I deputati del Pd che vogliono le dimissioni del Guardasigilli, ha aggiunto, “o non si fidano di lei e della posizione che ha assunto sulla vicenda Cancellieri o sono contro il Governo. E’ una fiducia di Pirro, una triste fiducia in maschera. Ci dica, caro presidente, chi mina la stabilità del Governo – ha chiesto ironicamente – il M5S? Forza Italia?.
12.16 Cicchitto (Ncd): “Rifiuto i tribunali speciali. Indegna speculazione sul ministro”
“Rifiuto i tribunali speciali”, ha dichiarato Fabrizio Cicchitto del Nuovo Centrodestra, “vorrebbe dire entrare in un terreno nel quale questo Parlamento si potrebbe trasformare in un tribunale speciale che appresta una ghigliottina, vorrebbe dire entrare in un meccanismo nel quale non ci sarebbe una fine a questo tipo di operazioni”. Cicchitto ha invitato anche a pensare al caso di Nichi Vendola e della registrazione delle sue telefonate sul caso Ilva. “Anche lui e’ stato colpito da in ingranaggio che il suo partito cavalca in altre circostanze”. Cicchitto parla poi di “una certa ossessione berlusconiana che ha innescato una sorta di Aids” per cui “ognuno di voi per essere equanime deve osservare a realizzare nei confronti di tutti” il massimo rigore, “cosi’ e’ a posto con la coscienza”. Quanto accaduto al ministro della giustizia, quindi, ha aggiunto, “potrebbe accadere a ciascuno di noi”. “Il fatto che una magistratura cosi’ dura e rigorosa come quella di Torino abbia manifestato la testimonianza della regolarità di quel che avvenuto, dovrebbe costringere tutti i demagoghi in questa aula a una riflessione su questa indegna speculazione politica” sulla vicenda del ministro Cancellieri, che ha avuto “invece una posizione cristallina“.
12.10 Molteni (Lega Nord): “Oggi farsa in piena regola”
La vicenda Cancellieri ”è una delle pagine più vergognose, tristi e buie della storia della Repubblica. Una farsa in piena regola, una vicenda grottesca e ridicola che rappresenta come il Paese sia allo sbando”: lo dice Nicola Molteni, della Lega, annunciando l’ok del Carroccio alla mozione di sfiducia dei M5S nei confronti del ministro della Giustizia. Rilevando che “nel Pd c’è stata una guerra tra bande e correnti”, Molteni domanda: “Cosa sarebbe successo se il ministro della Giustizia fosse stato un leghista?”.
11.30 Cancellieri: “Su Giulia Ligresti nessun inconsueto zelo”
“Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari”, ha dichiarato il ministro Cancellieri, “non c’è stata nessun inconsueto zelo né un’anomala tempestività, ma un’ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma. Il 19 agosto ho informato i vertici del Dap delle condizioni critiche della detenuta che mi erano state comunicato dallo zio Antonino alla quale sono legata da una lunga amicizia. Condizioni critiche di cui erano già state informate le autorità. Non c’è stato quindi nessun inconsueto zelo, ma un’ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in modo assolutamente autonomo come dimostra la scansione temporale degli avvenimenti”. Il ministro contesta ogni accusa nei suoi confronti: “Respingo con assoluta fermezza il sospetto che esista una giustizia di classe che distingue fra cittadini di serie A e B, fra “ricchi e poveri. Si è sostenuto che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti al pm di Torino e che avrei taciuto di una terza telefonata. Non vi è stata da parte mia nessuna omissione“. E conclude: “Non ho mentito al Parlamento né ai magistrati sugli aspetti che avrebbero potuto chiarire la vicenda. Provo una grande amarezza per le accuse ricevute”. Cancellieri assicura che, se avesse avuto qualche dubbio sulla sua condotta, non avrebbe esitato a lasciare la sua posizione: “Non ho acquisito alcun debito di riconoscenza, ho agito in assoluta fedeltà e lealtà alle istituzioni. Se avessi avuto un dubbio, non avrei avuto esitazioni a lasciare l’incarico”. Pochi gli applausi al ministro in Aula a conclusione dell’intervento.
11.24 Sel: “Se non fa un passo indietro, sì nostro malgrado alla mozione”
“Il contenuto della mozione è un pignolo lavoro di questura, di politico c’è poco. Crediamo che lei abbia ancora il tempo per decidere autonomamente di fare un passo indietro. Se così non sarà, toccherà a noi esprimere la sfiducia, votando, nostro malgrado, a favore della mozione”. Così il deputato dei Sel Daniele Farina intervenendo durante la discussione generale sulla mozione di sfiducia presentata dal M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri dopo il caso Fonsai. “Noi – ha aggiunto – crediamo che lei abbia lavorato bene in questi mesi” che siano “buoni” i provvedimenti presi sulle carceri, ma “crediamo che lei non abbia più la piena fiducia della sua maggioranza. Come arriveremo a maggio quando colui che probabilmente sarà il candidato del più grande partito italiano, un guiorno parla contro l’amnistia, il giorno dopo contro l’indulto e il terzo giorno dice che lei deve dimettersi?”.
11.19 Civati (Pd): “Da Enrico Letta ennesimo ricatto. Basta stronzi con le minoranze”
“Quante volte”, ha scritto in una nota il deputato Pd Pippo Civati, “si può commissariare questa democrazia? Io sono stufo di una politica che pensa solo agli equilibri interni. È mai possibile – aggiunge – vivere sotto l’eterno ricatto di una governabilità che non governa altro che la sua sopravvivenza? Per quanto dobbiamo sentirci dire: o così o nulla. Io non mi più riconosco in un Pd che considera ‘interesse superiorè, tutto eccetto quello che sente e importa alle persone. Per questo mi sono candidato per cambiarlo. Dopo questa ennesima prova deludente di questo partito apparato governativo, lo farò con ancora più energia e determinazione. È e deve rimanere il Pd la speranza per il futuro. Non può rimanere Grillo l’unico a dar voce allo scontento di milioni di persone”. Civati ha tentato fino all’ultimo di far sì che la sua mozione venisse approvata all’interno del gruppo, ma spiega: “I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l’ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla”. E sul blog il deputato ha denunciato gli attacchi per la sua decisione di presentare la mozione di sfiducia al ministro: “Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze, non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che dice chi li comanda”.
10.51 Turco (M5S): “E’ già stata sfiduciata dai cittadini”
Le prima motivazioni in Aula sono arrivate da Tancredi Turco, deputato del Movimento 5 Stelle che ha illustrato ai colleghi le ragioni della richiesta di sfiducia al ministro: “Non si tratta di problema giudiziario o procedurale: il nodo è politico e verte sul concetto di giustizia, che deve essere uguale per tutti: ricchi e poveri, amici di famiglia e sconosciuti. Lei non può promettere un impegno personale ad amici suoi né di dire così non è giusto andando ad inficiare l’operato di magistrati”. In contemporanea su Facebook, l’ex capogruppo Riccardo Nuti scrive: “Cancellieri ha compiuto un atto politico e aggressivo non un atto ovvio e normale, non un atto di dignità. L’Italia non può avere come presidente del consiglio un ricattatore e un partito (Pd) di ricattati. Se il Parlamento non deve svolgere il ruolo di controllo sull’azione del governo (sono due istituzioni diverse eh!) tanto vale cancellarlo, ed è così che stanno facendo – accusa Nuti . tentando di ufficializzare tutto ciò con la deroga alla Costituzione e al suo art.138. Questi non sono metodi mafiosi?”. E poco dopo rincara in un altro post: “per la coerenza i renziani e tutti gli altri parolai, voteranno contro le dimissioni, cedendo al ricatto Letta”.
9.54 Minzolini (Fi): “Imbarazzante motivazione di Enrico Letta”
Il senatore di Forza Italia Augusto Minzolini critica la posizione del capo dell’esecutivo: “Il Presidente Letta avrebbe potuto utilizzare diverse argomentazioni per difendere il ministro. Entrare nel merito o appellarsi al garantismo. Invece ha scelto la via più diretta, ma anche la più scabrosa e meno convincente: ai deputati del Pd ha spiegato che bisogna respingere la mozione di sfiducia alla Cancellieri perché è un attacco al suo governo. Ha usato la ragion di Stato o, meglio, di partito: imbarazzante. Ed è ancor più imbarazzante come l’innovatore Renzi abbia abbozzato”.
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Roma, 17 feb (Adnkronos) - Ha da poco preso il via, alla Camera, la 'chiama' dei deputati per il voto di fiducia sul Dl emergenze.
Londra, 17 feb. (Adnkronos) - Il principe William ha saltato la cerimonia dei Bafta, premio di cui è presidente. Anziché unirsi al mondo dello spettacolo in occasione della premiazione annuale cinematografica dell'Accademia a Londra, che ha visto 'Conclave' e 'The Brutalist' fare incetta di premi, il futuro re britannico ha deciso di concedersi una vacanza ai Caraibi con la sua famiglia. Il Mail on Sunday ha rivelato che il principe di Galles si trova a più di seimila chilometri dalla Gran Bretagna, nell'esclusivo paradiso caraibico dell'isola di Mustique.
Il principe William, Kate e i loro figli sono volati sull'isola privata giovedì, pochi giorni dopo che Kensington Palace aveva annunciato che la coppia non avrebbe preso parte alla cerimonia, a cui hanno partecipato numerose star, alla Royal Festival Hall. La famiglia sta trascorrendo la seconda vacanza nel giro di pochi mesi, dopo la pausa sciistica di Capodanno. Si ritiene che abbiano viaggiato tutti insieme in business class, su un volo della British Airways, poiché negli ultimi anni il protocollo che prevede che gli eredi al trono volino separatamente è stato allentato.
Una fonte afferma che hanno preso un volo per Saint Lucia prima di prenderne uno privato per Mustique, notoriamente il rifugio preferito della defunta principessa Margaret, nonché un luogo di fuga molto amato dalle celebrità. Anche la defunta regina e il principe Filippo vi fecero visita nel 1966, 1977 e 1985. Sembra che anche la madre di Kate, Carole Middleton, che apprezza la privacy che il luogo offre, si trovi sull'isola. Mustique è di proprietà di una società privata e non consente la permanenza a giornalisti o fotografi. Sull'isola c'è un piccolo hotel e i visitatori devono possedere una casa o avere un invito per soggiornarvi.
C'è un solo bar, il Basil's, la cui clientela include Mick Jagger, Daniel Craig, Noel Gallagher e Kate Moss. Inizialmente, gli addetti ai lavori dei Bafta speravano che William e Kate avrebbero preso parte insieme alla cerimonia di ieri, segnando un ritorno sul red carpet per Kate, dopo la sua malattia. William ha partecipato alla cerimonia l'anno scorso senza la moglie, ma non vi ha preso parte per due anni consecutivi da quando è diventato presidente nel 2010.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "Mentre Giorgia Meloni annuncia con ostinazione di voler portare avanti il protocollo Italia-Albania, la realtà dei fatti racconta un'altra storia: il progetto si sta rivelando un fallimento sotto ogni aspetto. Continuare a insistere, ignorando le evidenti criticità emerse, significa solo perseverare nell’errore e continuare a sprecare somme ingenti di denaro pubblico, già oltre il miliardo di euro". Lo dichiarano i deputati democratici della Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Simona Bonafè, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro, Matteo Mauri e Matteo Orfini.
"La premier rivendica il 'diritto della politica di governare', ma governare significa anche assumersi la responsabilità di riconoscere quando un’operazione non funziona e soprattutto rispettare la legge. Il miliardo di euro investito nel progetto avrebbe potuto rafforzare servizi essenziali come sanità, istruzione e welfare, invece viene impiegato per un’iniziativa che sta mostrando tutti i suoi limiti".
"La notizia dei licenziamenti nei centri di Shengjin e Gjader - concludono - certifica ulteriormente la fragilità di questo sistema. Il governo prenda atto della realtà e non insista con nuove forzature legislative per tenere in piedi un’iniziativa ormai compromessa".
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - “In merito allo scandalo Paragon, non è stato smentito che, oltre all'intelligence, non vi siano altri apparati dello Stato che abbiano in dote tale spyware, non indicando nello specifico quali sarebbero i clienti italiani di Paragon Solutions”. Così una interrogazione di Matteo Renzi e dei senatori di Italia Viva rivolta al Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
“Pare fondamentale accertarsi dal Ministro interrogato che la Polizia penitenziaria sia totalmente estranea all’utilizzo di Paragon e se così non fosse, si chiede di sapere quando e da chi sia stato firmato il contratto e quanto valga, sia l’importo dell’accordo; se risulti veritiero o meno che la Polizia penitenziaria abbia in dote e utilizzi tale spyware, se risulti veritiero che il Gom utilizzi una propria struttura di intercettazione e quante persone compongano l’ufficio incaricato di seguire le intercettazioni per la polizia penitenziaria e quante risorse economiche siano state utilizzate dalla stessa per gli strumenti di intercettazione negli ultimi tre anni".
"Se risulti veritiero che l’ex capo del Dap si sia dimesso e abbia indicato le ragioni del suo gesto in una lettera riservata inviata al Ministro. Se in questa lettera e nella decisione delle dimissioni influiscano divergenze tra le vedute dell’ex capo del Dap e il sottosegretario Del Mastro delle Vedove e la capo di gabinetto Bartolozzi”, si legge nell’ interrogazione.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "È in atto un attacco all’Europa per dividerla e indebolire la sua forza. Un obiettivo delle destre di tutto il mondo che va contrastato con determinazione perché solo un’Europa più forte e coesa può garantire una soluzione di pace per l’Ucraina. Per questo chiediamo alla Premier Meloni oggi a Parigi di abbandonare le sirene trumpiane e di collocare l’Italia nel campo europeista dove pace, democrazia e sicurezza sono valori irrinunciabili". Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera dei Deputati e al Senato, e Nicola Zingaretti, capo delegazione Pd al Parlamento Europeo.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "Come già dimostrato dai fatti, il protocollo Italia-Albania rimane un progetto fallimentare, costosissimo, contro i diritti umani e le normative internazionali e Ue". Così in una nota Alessandro Zan, vice presidente della commissione Libe, responsabile diritti nella Segreteria Pd.
"Le dichiarazioni del Commissario Brunner appaiono quanto meno sorprendenti, soprattutto perché Giorgia Meloni ha scialacquato un miliardo di euro dei contribuenti italiani che poteva invece essere investito nella sanità pubblica. La Commissione deve garantire il sistema europeo comune di asilo, le norme comuni dell'Ue in materia di migrazione, per non lasciare sola l’Italia e non cercare scorciatoie sbagliate e inumane. Come può quindi condividere gli obiettivi del modello Albania e sostenere l'elusione degli obblighi internazionali e Ue? Dal Parlamento Ue continueremo a vigilare e far sentire la nostra voce contro ogni violazione e contro ogni ulteriore sperpero di denaro pubblico."
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Su "tutto ciò che costruisce unità, noi ci saremo". Angelo Bonelli risponde così interpellato sulla possibilità di una manifestazione sulla questione sociale annunciata da Giuseppe Conte e su cui Elly Schlein si è detta disponibile.