I numeri al Senato lasciano poche speranze a Silvio Berlusconi di scampare dalla decadenza da parlamentare. Questo il calcolo: i parlamentari pronti a votare contro il Cavaliere sarebbero 201 o 198, a seconda che si presentino a votare o meno i 3 senatori a vita recentemente nominati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (Claudio Abbado, il quarto, non verrà per ragioni di salute, come anche l’ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi). Il pallottoliere dice che ci saranno 40 (o 37) voti in più rispetto alla maggioranza assoluta dell’assemblea che è di 161.
A quota 201 si arriva sommando ai voti dei 107 senatori del Partito democratico (il presidente del Senato Pietro Grasso non vota altrimenti sarebbero 108), i 20 di Scelta Civica (a meno che Casini non riservi sorprese dell’ultim’ora), i 50 del M5S, i 7 di Sel, i 4 degli ex M5S ora iscritti al Misto, oltre i 10 del gruppo Autonomie (anche qui salvo sorprese dell’ultim’ora) e i tre senatori a vita, sulla cui presenza però nessuno è pronto a scommettere visto che sinora non sono mai venuti a votare.
Dovrebbe assestarsi intorno a quota 117, invece, il fronte dei “no” alla decadenza: 62 di Forza Italia, 10 di Grandi autonomie e libertà (Gal), 16 della Lega, 20 del Nuovo centrodestra. In realtà, il voto non sarà sulla proposta della Giunta delle Immunità che verrà illustrata dal presidente Dario Stefano domani in apertura di seduta nell’Aula del Senato, che è favorevole alla non convalida dell’elezione del Cav: il voto sarà invece sugli ordini del giorno che verranno presentati in difformità da questa relazione. Nel caso in cui nessuno trovi nulla da obiettare sulla proposta della Giunta, questa, secondo il regolamento del Senato, dovrebbe intendersi approvata.
Al momento ancora nessuno sa quanti potranno essere gli ordini del giorno in questione. Si sa però che saranno firmati indistintamente dai vari esponenti del centrodestra. L’altra cosa certa è che non tutti i senatori di FI-Ncd-Gal-Lega ne presenteranno uno, come invece era stato fatto credere in un primo momento dagli “azzurri”. E altrettanto sicura sembra essere l’assenza di domani dall’Aula del Cavaliere che parteciperà invece alla manifestazione di via del Plebiscito e commenterà il voto in diretta tv a “Porta a Porta”.
Le votazioni sugli ordini del giorno dovrebbero cominciare dalle 19 in poi. E’ vero che su ognuno ci dovrà essere un voto, ma la discussione sarà unica: un solo intervento per gruppo e per non più di 10 minuti. A questo, si dovranno aggiungere le pregiudiziali di costituzionalità o le sospensive: anche queste, al momento, sono un’incognita. Le uniche sicure (quasi) sono quella annunciata ieri da Pier Ferdinando Casini (Udc) più altre tre preparate da Elisabetta Alberti Casellati (FI).