Non è senatore neanche a casa sua.
Il decaduto Silvio Berlusconi lo sfrattano pure dal “parlamentino” di
palazzo Grazioli, un emiciclo di legno intagliato che ha ospitato memorabili conferenze stampa, riunioni plenarie e simulazioni di governo. Perché il conte
Emo Capodilista, ereditario assieme a
Saverio (detto Lallo)
Caravita di Sirignano, ha denunciato il defunto
Pdl per morosità: abusivi, non pagano l’affitto da sette mesi, occupano l’aula di un finto Montecitorio, l’ex redazione del
Mattinale (primo Piano) compreso l’ufficio di
Paolo Bonaiuti e spergiurano di aver disdetto il contratto. E poi il fatidico 27 novembre dopo le fatidiche 17:42 e 30 secondi, il sofferente Berlusconi ha radunato le truppe di Forza Italia proprio nel “parlamentino”. Il tribunale civile di Roma dovrà valutare il danno.
Tra scissioni e riesumazioni, il tesoriere ha bloccato i bonifici: “Quanto sono pignoli, sciocchezze!”, assicura Maurizio Bianconi, toscano, cassiere. E l’avvocato (e deputato) Ignazio Abrignani, costretto a negoziare spiccioli, non vuole passare per taccagno: “Vi posso anticipare che l’accordo è vicino. Non capiamo l’azione di Capodilista. Abbiamo sforato di pochi giorni…”. D’un colpo, l’impunità di Silvio da Arcore evapora.
Ora va scoperto il Cavaliere parsimonioso, che non vuole saldare arretrati di un partito gestito da un tale Angelino Alfano e che la fidanzata Francesca Pascale ha iniziato al risparmio casalingo: inaccettabili i fagiolini a 80 euro per un chilogrammo. E così Berlusconi ha spedito l’architetto Gianni Gamondi in missione per le residenze più blasonate di Roma: caccia alla nuova magione, riservata, immune ai fotografi e ai giornalisti.
LA SCARSA PASSIONE per il giardinaggio di Francesca e Mariarosaria Rossi, senatrice e badante, ha scosso il pigro Silvio. L’episodio viene ricordato come determinante. Le virtù di palazzo Grazioli impongono che i fiori siano cambiati quasi ogni settimana, sempre freschi, impettiti, in salute. Per limare un piccolo spreco, Francesca e Mariarosaria ordinano pacchi di gerani di plastica, talmente ben truccati che il botulino è roba da dilettanti, e i commessi li sistemano nel cortile: la furia dei vicini, fra principi senza regno e duchi senza ducati, non va scritta perché andrebbe ascoltata. Evitato un trauma al barboncino Dudù, molto amico di un pari taglia di Saverio Caravita di Sirignano, Pascale era pronta al trasloco, a liberare anche il piano nobile con balcone su via del Plebiscito dove Berlusconi ha un paio di uffici e segretarie, tre sale da pranzo e dieci camere da letto. Addio Palazzo Grazioli, addio ricordi con Gianpi Tarantini e Patrizia D’Addario e con gli ex illustri coinquilini: il dalemiano Claudio Velardi e la tivù dalemiana, Red.
CALMA, IL CAVALIERE ha predicato calma. Perché il fidatissimo Gamondi, scultore di ville berlusconiane da Antigua a Lampedusa sino a Villa Certosa, non ha trovato il pezzo giusto più che il prezzo: adesso ha occhi solo per Palazzo Taverna. Per un po’ di pigrizia, raccontano gli amici di Fininvest, Silvio s’è fatto sfuggire il Pecci-Blunt, il palazzo con lo sguardo al Campidoglio. Dove Denis Verdini, anni fa, riuniva avventurieri e (Marcello Dell’Utri) per cercare di arrivare alla Consulta chiamata a decidere sul prezioso Lodo Alfano. Ma il Cavaliere, forse, avrà preferito ignorare quei mattoni pregiati e storici che sanno di sconfitta. Le ispezioni di Gamondi vanno avanti, piano: il decaduto non vuole abbandonare la Capitale, anche se non vuole più confondere politica e Pascale: “Per gli incontri di Forza Italia – rivela soddisfatto Abrignani – il presidente ci ha più volte consigliato di vederci nella sede di San Lorenzo in Lucina. Io sono felice perché l’ho scelta io. Ha apprezzato molto: è comoda, elegante, ma non di lusso; grande, ma non enorme; organizzata, ma non dispersiva. E dunque non andremo più a Grazioli”.
Ovvio, non pagate da sette mesi… “Sì, mi sembra un’analisi corretta”, aggiunge Abrignani. Per i servizi sociali o i domiciliari, anche su suggerimento di Francesca, Berlusconi ha indicato Roma. Il prossimo palazzo dovrà avere un cancello molto imponente, numerose entrate, più verde (chissà se sintetico) e, soprattutto, tanta erba per Dudù. Dismesso da senatore e dismesso il “parlamentino”, il Cavaliere parsimonioso ricomincia da Roma 2.
da Il Fatto Quotidiano del 30 novembre 2013
Politica
Palazzo Grazioli, il condomino Berlusconi non paga l’affitto a FI. E cerca casa
Negli ultimi sette mesi non è stato pagato il canone delle sale occupate dal parlamentino del Pdl. Il tesoriere smorza le polemiche: "Abbiamo sforato di qualche giorno". Ma il padrone di casa li denuncia per morosità
Tra scissioni e riesumazioni, il tesoriere ha bloccato i bonifici: “Quanto sono pignoli, sciocchezze!”, assicura Maurizio Bianconi, toscano, cassiere. E l’avvocato (e deputato) Ignazio Abrignani, costretto a negoziare spiccioli, non vuole passare per taccagno: “Vi posso anticipare che l’accordo è vicino. Non capiamo l’azione di Capodilista. Abbiamo sforato di pochi giorni…”. D’un colpo, l’impunità di Silvio da Arcore evapora.
Ora va scoperto il Cavaliere parsimonioso, che non vuole saldare arretrati di un partito gestito da un tale Angelino Alfano e che la fidanzata Francesca Pascale ha iniziato al risparmio casalingo: inaccettabili i fagiolini a 80 euro per un chilogrammo. E così Berlusconi ha spedito l’architetto Gianni Gamondi in missione per le residenze più blasonate di Roma: caccia alla nuova magione, riservata, immune ai fotografi e ai giornalisti.
LA SCARSA PASSIONE per il giardinaggio di Francesca e Mariarosaria Rossi, senatrice e badante, ha scosso il pigro Silvio. L’episodio viene ricordato come determinante. Le virtù di palazzo Grazioli impongono che i fiori siano cambiati quasi ogni settimana, sempre freschi, impettiti, in salute. Per limare un piccolo spreco, Francesca e Mariarosaria ordinano pacchi di gerani di plastica, talmente ben truccati che il botulino è roba da dilettanti, e i commessi li sistemano nel cortile: la furia dei vicini, fra principi senza regno e duchi senza ducati, non va scritta perché andrebbe ascoltata. Evitato un trauma al barboncino Dudù, molto amico di un pari taglia di Saverio Caravita di Sirignano, Pascale era pronta al trasloco, a liberare anche il piano nobile con balcone su via del Plebiscito dove Berlusconi ha un paio di uffici e segretarie, tre sale da pranzo e dieci camere da letto. Addio Palazzo Grazioli, addio ricordi con Gianpi Tarantini e Patrizia D’Addario e con gli ex illustri coinquilini: il dalemiano Claudio Velardi e la tivù dalemiana, Red.
CALMA, IL CAVALIERE ha predicato calma. Perché il fidatissimo Gamondi, scultore di ville berlusconiane da Antigua a Lampedusa sino a Villa Certosa, non ha trovato il pezzo giusto più che il prezzo: adesso ha occhi solo per Palazzo Taverna. Per un po’ di pigrizia, raccontano gli amici di Fininvest, Silvio s’è fatto sfuggire il Pecci-Blunt, il palazzo con lo sguardo al Campidoglio. Dove Denis Verdini, anni fa, riuniva avventurieri e (Marcello Dell’Utri) per cercare di arrivare alla Consulta chiamata a decidere sul prezioso Lodo Alfano. Ma il Cavaliere, forse, avrà preferito ignorare quei mattoni pregiati e storici che sanno di sconfitta. Le ispezioni di Gamondi vanno avanti, piano: il decaduto non vuole abbandonare la Capitale, anche se non vuole più confondere politica e Pascale: “Per gli incontri di Forza Italia – rivela soddisfatto Abrignani – il presidente ci ha più volte consigliato di vederci nella sede di San Lorenzo in Lucina. Io sono felice perché l’ho scelta io. Ha apprezzato molto: è comoda, elegante, ma non di lusso; grande, ma non enorme; organizzata, ma non dispersiva. E dunque non andremo più a Grazioli”.
Ovvio, non pagate da sette mesi… “Sì, mi sembra un’analisi corretta”, aggiunge Abrignani. Per i servizi sociali o i domiciliari, anche su suggerimento di Francesca, Berlusconi ha indicato Roma. Il prossimo palazzo dovrà avere un cancello molto imponente, numerose entrate, più verde (chissà se sintetico) e, soprattutto, tanta erba per Dudù. Dismesso da senatore e dismesso il “parlamentino”, il Cavaliere parsimonioso ricomincia da Roma 2.
da Il Fatto Quotidiano del 30 novembre 2013
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".