Mi ha colpito e mi è piaciuto molto questo modo scelto da Breaking the Silence, un’organizzazione di ex-soldati israeliani, per ricordare oggi la giornata mondiale per i diritti umani. Poche parole, bianco su nero. Semplice e diretto. Coraggioso e chiaro. Non ci sono diritti umani sotto occupazione. C’è forse bisogno di aggiungere qualcosa?

breakingsilence-humanrights

Trovo fantastico il lavoro di questa organizzazione nata nel 2004, i cui membri si espongono in prima persona con forza e coraggio (e ce ne vuole moltissimo per fare una cosa del genere, specie in Israele) per denunciare le continue violazioni e i soprusi commessi dall’esercito israeliano nei territori Palestinesi occupati. In una società che troppo spesso non vuole sapere cosa succede al di là del muro, non ci sono testimoni più credibili e attendibili di questi ex-soldati che hanno deciso di rompere il silenzio, semplicemente perché parlano delle proprie esperienze dirette. In altre parole si autodenunciano. E per questo fanno paura a molti.

 “Today, on the 10th of December, the entire world is celebrating Human Rights Day. But we and our hundreds of testifiers, who have broken the silence about their service in the Occupied Territories, know that human rights are violated there on a day to day basis”.  

Certo è un peccato che né la grafica, né il testo di accompagnamento menzionino la parola Palestina in alcuna sua declinazione (ma ripeto, ce ne vuole moltissimo di coraggio in Israele già per fare una cosa del genere, accontentiamoci). Quasi non ci fosse bisogno di specificare, che tanto i Territori Occupati per antonomasia sono quelli Palestinesi.

In compenso per consolarci the Occupation – così priva di ulteriori specificazioni – può essere vista come un concetto universale, come del resto the Occupied Territories. E paradossalmente è così. Non a caso insisto sulla Palestina, perché la situazione di questa terra, la prolungata soggiogazione di cui il popolo palestinese è vittima, manifesta e simbolizza le più gravi ingiustizie contemporanee. Non a caso una delle famose frasi di Nelson Mandela, il cui ricordo si è celebrato proprio oggi (senza la presenza di Netanyahu, per questo criticato anche dalla stampa israeliana) fu:

“We know too well that our freedom is incomplete without the freedom of the Palestinians” (Sappiamo troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza quella dei Palestinesi)

E ci ricorda che 65 anni dopo l’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani moltissimo rimane ancora da fare per rendere tali diritti umani davvero universali. 

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