Non accenna a fermarsi la protesta dei Forconi. Anche oggi è stata una lunga giornata di blocchi e manifestazioni in tutta Italia, al termine della quale è intervenuto in maniera decisa il ministro degli Interni Angelino Alfano: “Non consentiremo che le città vengano messe a fuoco”, ha detto al Tg3 dopo il vertice che si è tenuto al Viminale con le forze dell’ordine, dopo gli scontri e le tensioni di ieri. Intanto domani alle 17, Silvio Berlusconi incontrerà una delegazione degli autotrasportatori che aveva chiesto un colloquio. Il leader di Forza Italia chiede che il governo “incontri immediatamente le associazioni di categoria”.
Alfano, al termine del vertice che si è tenuto a Roma,dopo gli scontri avvenuti in alcune città, si è soffermato anche sull’episodio che a Torino ha visto i poliziotti togliersi i caschi. “Un funzionario di polizia – ha spiegato il ministro – vedendo che clima defibrillava ha detto ai suoi uomini che potevano abbassare armature e loro lo hanno fatto e si sono accorti di avere davanti un pezzo del corteo e si sono relazionati con loro. E’ sempre accaduto”. Il ministro degli Interni annuncia che, dopo la richiesta di alcuni gruppi parlamentari, andrà in Parlamento a riferire sugli scontri avvenuti ieri. Il leader del Nuovo centrodestra ha condannato le minacce ricevute da alcuni commercianti per far chiudere le attività, bollandole come “inaccettabili”.
Berlusconi cavalca la protesta – Il Cavaliere, che questa mattina aveva ricevuto la richiesta per un incontro da parte dei sindacati dei trasportatori, non perde l’occasione per inserirsi nella protesta e sferrare un attacco all’esecutivo guidato da Enrico Letta. “A fronte della protesta sottovalutata dal governo, – analizza Berslusconi – che ha visto aderire al blocco dei tir anche altre categorie” e davanti a una “mobilitazione che sta arrecando gravi disagi in alcune grandi città, nei porti e presso gli snodi autostradali, il governo deve convocare immediatamente le associazioni di categoria”. Perché, continua, “la prevista convocazione del 17 dicembre da parte del sottosegretario delegato, cioè addirittura fra una settimana – osserva Berlusconi in una nota – consente alla protesta di proseguire fino a quel giorno, arrecando danni alla nostra economia in un momento già tanto difficile”.
Torino epicentro della mobilitazione – Anche oggi è Torino l’epicentro della mobilitazione che durerà fino a venerdì. Una persona è stata fermata durante un corteo che ha bloccato il traffico nel centro del capoluogo piemontese, interrotto per tutta la mattinata a causa di vari presidi e cortei. Quattrocento persone, nel primo pomeriggio, si sono radunate di fronte alla sede della giunta della Regione Piemonte, dove ieri si sono registrati gli scontri più gravi. Poi due nuovi cortei, a cui hanno aderito anche alcuni ultras, si sono mossi da piazza Castello, uno ha puntato verso la stazione di Porta Nuova, dove ha trovato gli ingressi chiusi. Qui una persona è stata fermata dalle forze dell’ordine, con l’accusa di aver lanciato una bomba carta nei vicino alla stazione. L’uomo, di nazionalità straniera di cui non sono state rese note le generalità, è stato accompagnato in questura per accertamenti. Ma al bilancio, provvisorio, della seconda giornata di protesta vanno aggiunte anche quattro denunce per interruzione di pubblico servizio e altre quattro per violenza privata, a renderlo noto la questura di Torino, che ha identificato decine di manifestanti. Salgono così a dodici le persone denunciate nei due giorni di protesta. Ma in serata la città continua a essere disseminata di blocchi, dal centro alle zone periferiche. A fine di una lunga giornata attraversata da tensioni continue, i giovani del Partito democratico chiedono al partito di intervenire contro le infiltrazioni neo fasciste nella protesta.
Disagi in tutta Italia – A Milano occupato fino a sera piazzale Loreto, trattori davanti al Pirellone. Disagi su alcune strade per il volantinaggio, tensione manifestanti-automobilisti. Code e rallentamenti nel bergamasco, anche in centro città a causa di alcune auto fatte andare a velocità ridotta. Rallentamenti anche allo svincolo di Mantova Nord sull’Autobrennero.
In Veneto i presidi hanno provocato disagi specie al traffico sulle autostrade. Il casello di Soave sulla A4 è stato chiuso in entrambi i sensi, forti rallentamenti vi sono stati al casello di Montecchio Maggiore, sempre in A4, e a Treviso sulla A27. In Friuli Venezia Giulia un migliaio di persone ha bloccato per un paio d’ore la circolazione stradale a Monfalcone (Gorizia). Gran parte dei manifestanti era costituita da operai delle ditte in subappalto di Fincantieri.
In Liguria poche decine di manifestanti hanno bloccato la ferrovia, in due riprese, occupando i binari della stazione di Oneglia/Imperia. La linea internazionale Genova-Ventimiglia è stata interrotta. A Savona i binari sono stati occupati e subito sgomberati dall’intervento delle forze dell’ordine. A Genova sono previsti filtri per l’accesso alle stazioni. In Emilia Romagna, volantinaggio e rallentamenti al casello autostradale Modena nord e a Parma in uscita dall’A1, presidio di una quindicina di forconi in Piazza Maggiore a Bologna.
In Toscana una decina in tutto le persone che hanno distribuito volantini alla Fortezza da Basso di Firenze, senza intralci al traffico. Pochi disagi anche a Viareggio, dove ieri il traffico in entrata era bloccato a intermittenza. Una manifestante è stata investita a Piombino (Livorno) da un furgone: per lei prognosi di sette giorni, denuncia per lesioni e ritiro della patente per il conducente del mezzo. Nelle Marche Secondo giorno di presidio davanti al Teatro delle Muse ad Ancona di un gruppetto di aderenti al movimento dei Forconi, che espongono cartelli e striscioni contro ‘Statò e ‘tassè.
Mentre in Umbria Una trentina di manifestanti hanno occupato il salone della sede del Pd nel centro di Perugia. “La rovina dell’Italia siete voi”, hanno urlato. La protesta si è estesa anche nel Lazio, a Roma blindati Montecitorio, palazzo Chigi, Palazzo Madama e Quirinale, in vista delle proteste di domani nella Capitale. Prosegue a piazzale Ostiense un presidio dei manifestanti che stanno decidendo anche “azioni eclatanti” non violente. Continua la protesta a Frosinone, con una ventina di autotrasportatori fermi al casello dell’A1. Non si segnalano comunque problemi alla circolazione. Volantinaggio a Napoli, in piazza Carlo III: forze dell’ordine hanno evitato il blocco stradale, i manifestanti hanno invitato gli agenti a solidarizzare con loro. Chiuso lo svincolo di Battipaglia (Salerno) dell’A3 per una manifestazione di studenti, disoccupati e autotrasportatori.
Alta tensione in Puglia dove si sono verificate irruzioni di manifestanti in centri commerciali del barese, bloccate per alcune ore a Barletta la zona industriale e la litoranea di Levante. I commercianti sono stati costretti a chiudere i negozi, così come ad Andria, dove si sarebbero mescolati ultrà della locale squadra di calcio: indagano le forze dell’ordine. Bloccata per un’ora e mezza la stazione ferroviaria di Cerignola (Foggia). In Calabria presidio davanti al casello autostradale dell’A3 di Cosenza per distribuire volantini. Manifestazioni anche nella culla del movimento dei Forconi, la Sicilia. A Catania presidio in piazza Università. A Palermo è attivo il presidio di via Ernesto Basile e i Forconi hanno chiesto l’autorizzazione per una manifestazione giovedì prossimo davanti la sede di riscossione Sicilia a Palermo. A Giardini Naxos (Me) un uomo, in coda in un distributore di benzina per lo sciopero dei Forconi, ha colpito con una chiave da meccanico, al culmine di una lite un altro automobilista. E’ stato arrestato. Mentre in Sardegna non si sono verificati né blocchi né presidi, ma una protesta pacifica davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate a Cagliari. Gli anti-Equitalia si sono messi in fila per chiedere atti e documenti agli sportelli.
“Azione eclatante se ci sarà la fiducia al governo” – Ma la protesta non sembra stemperarsi, Danilo Calvani, uno dei leader del movimento, annuncia: “Se domani sarà votata la fiducia al governo e i politici non resteranno a casa, ci organizzeremo in questi giorni per indire la prossima settimana una manifestazione a Roma che porti milioni di persone. Sarà un assedio pacifico – continua – e concorderemo il percorso con le forze dell’ ordine, ma siamo disposti a restare fin quando i politici non andranno via”. E intanto Forza Nuova lancia l’appello per organizzare nuovi presidi e manifestazioni in tutta Italia il 14 dicembre. Un’iniziativa, si legge in una nota dell’organizzazione di estrema destra, per “rilanciare” il movimento dei Forconi.
Politica
Forconi, secondo giorno di protesta. Alfano: “Non consentiremo città a fuoco”
Domani Silvio Berlusconi incontrerà una delegazione di autotrasportatori e intanto chiede al governo di convocare le associazioni di categoria. Disagi in tutto il Paese, a Torino un uomo è stato fermato, 8 denunciati. In Puglia bloccate stazioni e sgomberate aziende, mentre a Perugia è stata occupata la sede del Pd
Non accenna a fermarsi la protesta dei Forconi. Anche oggi è stata una lunga giornata di blocchi e manifestazioni in tutta Italia, al termine della quale è intervenuto in maniera decisa il ministro degli Interni Angelino Alfano: “Non consentiremo che le città vengano messe a fuoco”, ha detto al Tg3 dopo il vertice che si è tenuto al Viminale con le forze dell’ordine, dopo gli scontri e le tensioni di ieri. Intanto domani alle 17, Silvio Berlusconi incontrerà una delegazione degli autotrasportatori che aveva chiesto un colloquio. Il leader di Forza Italia chiede che il governo “incontri immediatamente le associazioni di categoria”.
Alfano, al termine del vertice che si è tenuto a Roma,dopo gli scontri avvenuti in alcune città, si è soffermato anche sull’episodio che a Torino ha visto i poliziotti togliersi i caschi. “Un funzionario di polizia – ha spiegato il ministro – vedendo che clima defibrillava ha detto ai suoi uomini che potevano abbassare armature e loro lo hanno fatto e si sono accorti di avere davanti un pezzo del corteo e si sono relazionati con loro. E’ sempre accaduto”. Il ministro degli Interni annuncia che, dopo la richiesta di alcuni gruppi parlamentari, andrà in Parlamento a riferire sugli scontri avvenuti ieri. Il leader del Nuovo centrodestra ha condannato le minacce ricevute da alcuni commercianti per far chiudere le attività, bollandole come “inaccettabili”.
Berlusconi cavalca la protesta – Il Cavaliere, che questa mattina aveva ricevuto la richiesta per un incontro da parte dei sindacati dei trasportatori, non perde l’occasione per inserirsi nella protesta e sferrare un attacco all’esecutivo guidato da Enrico Letta. “A fronte della protesta sottovalutata dal governo, – analizza Berslusconi – che ha visto aderire al blocco dei tir anche altre categorie” e davanti a una “mobilitazione che sta arrecando gravi disagi in alcune grandi città, nei porti e presso gli snodi autostradali, il governo deve convocare immediatamente le associazioni di categoria”. Perché, continua, “la prevista convocazione del 17 dicembre da parte del sottosegretario delegato, cioè addirittura fra una settimana – osserva Berlusconi in una nota – consente alla protesta di proseguire fino a quel giorno, arrecando danni alla nostra economia in un momento già tanto difficile”.
Torino epicentro della mobilitazione – Anche oggi è Torino l’epicentro della mobilitazione che durerà fino a venerdì. Una persona è stata fermata durante un corteo che ha bloccato il traffico nel centro del capoluogo piemontese, interrotto per tutta la mattinata a causa di vari presidi e cortei. Quattrocento persone, nel primo pomeriggio, si sono radunate di fronte alla sede della giunta della Regione Piemonte, dove ieri si sono registrati gli scontri più gravi. Poi due nuovi cortei, a cui hanno aderito anche alcuni ultras, si sono mossi da piazza Castello, uno ha puntato verso la stazione di Porta Nuova, dove ha trovato gli ingressi chiusi. Qui una persona è stata fermata dalle forze dell’ordine, con l’accusa di aver lanciato una bomba carta nei vicino alla stazione. L’uomo, di nazionalità straniera di cui non sono state rese note le generalità, è stato accompagnato in questura per accertamenti. Ma al bilancio, provvisorio, della seconda giornata di protesta vanno aggiunte anche quattro denunce per interruzione di pubblico servizio e altre quattro per violenza privata, a renderlo noto la questura di Torino, che ha identificato decine di manifestanti. Salgono così a dodici le persone denunciate nei due giorni di protesta. Ma in serata la città continua a essere disseminata di blocchi, dal centro alle zone periferiche. A fine di una lunga giornata attraversata da tensioni continue, i giovani del Partito democratico chiedono al partito di intervenire contro le infiltrazioni neo fasciste nella protesta.
Disagi in tutta Italia – A Milano occupato fino a sera piazzale Loreto, trattori davanti al Pirellone. Disagi su alcune strade per il volantinaggio, tensione manifestanti-automobilisti. Code e rallentamenti nel bergamasco, anche in centro città a causa di alcune auto fatte andare a velocità ridotta. Rallentamenti anche allo svincolo di Mantova Nord sull’Autobrennero.
In Veneto i presidi hanno provocato disagi specie al traffico sulle autostrade. Il casello di Soave sulla A4 è stato chiuso in entrambi i sensi, forti rallentamenti vi sono stati al casello di Montecchio Maggiore, sempre in A4, e a Treviso sulla A27. In Friuli Venezia Giulia un migliaio di persone ha bloccato per un paio d’ore la circolazione stradale a Monfalcone (Gorizia). Gran parte dei manifestanti era costituita da operai delle ditte in subappalto di Fincantieri.
In Liguria poche decine di manifestanti hanno bloccato la ferrovia, in due riprese, occupando i binari della stazione di Oneglia/Imperia. La linea internazionale Genova-Ventimiglia è stata interrotta. A Savona i binari sono stati occupati e subito sgomberati dall’intervento delle forze dell’ordine. A Genova sono previsti filtri per l’accesso alle stazioni. In Emilia Romagna, volantinaggio e rallentamenti al casello autostradale Modena nord e a Parma in uscita dall’A1, presidio di una quindicina di forconi in Piazza Maggiore a Bologna.
In Toscana una decina in tutto le persone che hanno distribuito volantini alla Fortezza da Basso di Firenze, senza intralci al traffico. Pochi disagi anche a Viareggio, dove ieri il traffico in entrata era bloccato a intermittenza. Una manifestante è stata investita a Piombino (Livorno) da un furgone: per lei prognosi di sette giorni, denuncia per lesioni e ritiro della patente per il conducente del mezzo. Nelle Marche Secondo giorno di presidio davanti al Teatro delle Muse ad Ancona di un gruppetto di aderenti al movimento dei Forconi, che espongono cartelli e striscioni contro ‘Statò e ‘tassè.
Mentre in Umbria Una trentina di manifestanti hanno occupato il salone della sede del Pd nel centro di Perugia. “La rovina dell’Italia siete voi”, hanno urlato. La protesta si è estesa anche nel Lazio, a Roma blindati Montecitorio, palazzo Chigi, Palazzo Madama e Quirinale, in vista delle proteste di domani nella Capitale. Prosegue a piazzale Ostiense un presidio dei manifestanti che stanno decidendo anche “azioni eclatanti” non violente. Continua la protesta a Frosinone, con una ventina di autotrasportatori fermi al casello dell’A1. Non si segnalano comunque problemi alla circolazione. Volantinaggio a Napoli, in piazza Carlo III: forze dell’ordine hanno evitato il blocco stradale, i manifestanti hanno invitato gli agenti a solidarizzare con loro. Chiuso lo svincolo di Battipaglia (Salerno) dell’A3 per una manifestazione di studenti, disoccupati e autotrasportatori.
Alta tensione in Puglia dove si sono verificate irruzioni di manifestanti in centri commerciali del barese, bloccate per alcune ore a Barletta la zona industriale e la litoranea di Levante. I commercianti sono stati costretti a chiudere i negozi, così come ad Andria, dove si sarebbero mescolati ultrà della locale squadra di calcio: indagano le forze dell’ordine. Bloccata per un’ora e mezza la stazione ferroviaria di Cerignola (Foggia). In Calabria presidio davanti al casello autostradale dell’A3 di Cosenza per distribuire volantini. Manifestazioni anche nella culla del movimento dei Forconi, la Sicilia. A Catania presidio in piazza Università. A Palermo è attivo il presidio di via Ernesto Basile e i Forconi hanno chiesto l’autorizzazione per una manifestazione giovedì prossimo davanti la sede di riscossione Sicilia a Palermo. A Giardini Naxos (Me) un uomo, in coda in un distributore di benzina per lo sciopero dei Forconi, ha colpito con una chiave da meccanico, al culmine di una lite un altro automobilista. E’ stato arrestato. Mentre in Sardegna non si sono verificati né blocchi né presidi, ma una protesta pacifica davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate a Cagliari. Gli anti-Equitalia si sono messi in fila per chiedere atti e documenti agli sportelli.
“Azione eclatante se ci sarà la fiducia al governo” – Ma la protesta non sembra stemperarsi, Danilo Calvani, uno dei leader del movimento, annuncia: “Se domani sarà votata la fiducia al governo e i politici non resteranno a casa, ci organizzeremo in questi giorni per indire la prossima settimana una manifestazione a Roma che porti milioni di persone. Sarà un assedio pacifico – continua – e concorderemo il percorso con le forze dell’ ordine, ma siamo disposti a restare fin quando i politici non andranno via”. E intanto Forza Nuova lancia l’appello per organizzare nuovi presidi e manifestazioni in tutta Italia il 14 dicembre. Un’iniziativa, si legge in una nota dell’organizzazione di estrema destra, per “rilanciare” il movimento dei Forconi.
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Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.