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Sciopero Forconi, Ferro si dissocia dalla manifestazione nazionale: “Temo infiltrati”

Settimo giorno di protesta: nella Capitale continua il presidio in piazza dei Partigiani, in vista dell'appuntamento nazionale di mercoledì a piazza del Popolo. Dove però non ci sarà la maggior parte dei comitati del coordinamento 9 dicembre
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Al settimo giorno di protesta in tutta Italia, la politica continua a esprimersi sulla protesta dei Forconi. Ma il leader del movimento, Mariano Ferro spiazza tutti e annuncia che mercoledì (giorno in cui era previsto un presidio nazionale a piazza del Popolo) non saranno in piazza: “Temiamo che possano esserci degli ‘infiltrati‘ e che la manifestazione da pacifica si trasformi in qualcosa di lontano dalle nostre intenzioni. Noi – ribadisce Ferro – non possiamo rischiare di farci coinvolgere in situazioni simili e anche un presidio potrebbe essere una miccia pericolosa. C’è una destra in questo Paese che vorrebbe strumentalizzare la protesta e non non possiamo permetterlo nè alla destra nè alla sinistra”. La protesta continua ma “non a Piazza del Popolo. Vogliamo fare pressione al governo in maniera pacifica, nei territori”, conclude il leader dei ‘Forconi’. Una posizione confermata anche dal coordinamento 9 dicembre: “A piazza del Popolo a Roma non ci saranno la maggior parte dei comitati del coordinamento 9 dicembre”.

Chi ci sarà invece, è l’area che fa riferimento a Danilo Calvani,il “leader in Jaguar”, che scrive su Facebook: “Ringrazio di cuore la questura di Roma per averci autorizzato alla grande manifestazione di mercoledì. Infiltrati e complici di sistema sicuramente diranno che la manifestazione è stata annullata, non dategli credito, se la stanno facendo sotto”. E ancora: “Credo che Ferro e i suoi pensino già a un partito, che probabilmente sarà ‘Life’, l’associazione ‘Liberi imprenditori federalisti europei’. Noi invece non abbiamo un programma politico”.

Il premier Enrico Letta, come già aveva fatto durante il discorso della sua fiducia, mette in guardia da quelli che considera i registi: ”Rispetto a tutti quelli che stanno lisciando il pelo a chi protesta in questi giorni, vorrei ricordare” che a capo c’è “gente che sta da altra parte rispetto a tutti i valori che cerchiamo di rendere forti qui in Italia, perché la battaglia all’antisemitismo è una delle più grosse da fare per andare avanti e che con Casapound noi non abbiamo niente a che fare”. Lo fa durante l’assemblea nazionale del Pd, dove anche il neo segretario Matteo Renzi ha parlato dei forconi: “I forconi più che fascisti sono sfascisti. A chi dice ai politici ‘tutti fuori’, suggerisco di dirgli ‘andate a lavorare'”.

Intanto proseguono in vari punti della provincia di Vicenza i presidi organizzati dal cosiddetto movimento dei “forconi” e dei cittadini aderenti al comitato “9 dicembre”. Nel capoluogo berico da metà mattinata è chiusa, come già avvenuto nei giorni scorsi, la tangenziale sud, che corre a fianco dell’autostrada A4 Serenissima, nel tratto compreso tra Vicenza ovest e lo svincolo di Campedello, all’innesto con la statale “247” della Riviera Berica. La chiusura per tutta la settimana ha comportato forti disagi nella circolazione ordinaria, visto che tutto il traffico da ovest a est di Vicenza si riversa sulle arterie cittadine, ma oggi i disagi sono limitati. A Montecchio Maggiore, all’uscita del casello, un altro dei punti caldi della protesta nel Vicentino, oggi è stato organizzato un pranzo per tutti i manifestanti con menu di carne alla griglia. Alcuni cittadini hanno contribuito portando sul posto carne e altri generi alimentari. A Roma invece, dove mercoledì ci sarà una manifestazione nazionale (ridimensionata nei numeri), continua il presidio in piazzale dei Partigiani: sono state sistemate tende, un camper e un gazebo. Ma il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha definito “inopportuno” un possibile accampamento a oltranza a piazza del Popolo.

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