Via libera del Consiglio dei ministri al decreto sulle carceri e al disegno di legge sul processo civile. Tra le novità la sentenza breve nel processo civile e l’istituzione del Garante dei detenuti. “È una prima risposta alla lettera rivolta al Parlamento con un ventaglio di possibili interventi per calmare una situazione esplosiva di sovraffollamento carcerario ed evitare interventi sanzionatori di organismi sovranazionali che sono già intervenuti mettendo l’Italia sulla lista dei cattivi” dice il premier Enrico Letta. In programma l’uscita scaglionata di 1700 detenuti.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che più volte ha chiesto attenzione sul problema del sovraffollamento delle carceri, il 4 dicembre scorso aveva chiesto alle Camere di “avere senso di responsabilità rispetto all’indulto”.
Il premier Letta: “Nasce il Garante dei detenuti”. “È importante evitare sanzioni e ovviamente far sì che la condizione dei detenuti avvenga con la soddisfazione dei diritti fondamentali quali quelli per i quali abbiamo individuato nel decreto legge. Per questo abbiamo deciso l’istituzione del Garante dei detenuti. Oggi nasce il Garante nazionale dei diritti dei detenuti” annuncia il premier. Dalle misure sulle carceri “non ci sono in nessun modo elementi di pericolosità per i cittadini”.
“Si è intervenuto per accelerare il processo civile e per ridurre il terribile arretrato di procedimenti e dare giustizia nei tempi giusti” prosegue Letta che annuncia che un altro tema al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, la riforma della custodia cautelare, invece sarà trattato dal Parlamento: “Abbiamo valutato di non intervenire con un nostro testo sulla riforma della custodia cautelare e abbiamo deciso di rifarci al testo che è stato discusso e già avviato a votazione in Aula: auspichiamo che la discussione possa avvenire in parallelo con la discussione sugli altri temi relativi alla giustizia”.
Cancellieri: “Nessun indulto o indultino decide il giudice”. “È inutile parlare di indulto o indultini perché non c’è nulla di automatico” e “tutto viene affidato al giudice il quale prevede, se lo ritiene, l’uscita agevolata” spiega il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, illustrando il decreto carceri. Nella scarcerazione anticipata, che viene incentivata, “non si introduce nessun automatismo, ma resta ferma la decisione del giudice”.
Processo civile: introdotta la sentenza breve. Il “ddl sulla giustizia civile tocca passaggi che renderanno più veloci le procedure. In alcune cause semplici che possono essere decise con procedimento sommario, se di facile comprensione e conclusione, il giudice potrà passare a una formula semplificata che consentirà una riduzione del processo da tre anni a un anno”. Tra le misure introdotte dal pacchetto sul civile, la “sentenza per relazione“, cioè più sintetica, che eviterà centinaia di pagine di motivazioni, ha spiegato Cancellieri. “In alcuni casi sarà possibile per il giudice decidere il processo già sulla base della consulenza tecnica”, uno strumento molto utile, per esempio, nei contenziosi per gli incidenti stradale.
Cambia anche il potere di autentica: “Gli atti potranno essere autenticati dal difensore – ha spiegato il ministro -. E in processi in cui è evidente che si tratta di una causa temeraria ci sarà una responsabilità in solido del difensore per disincentivare questa pratica. Sui beni pignorati e il recupero beni, gli ufficiali giudiziari potranno accedere a una banca data che darà più sicurezza a chi deve essere rinfrancato delle perdite. Inoltre, spesso capita che le piccole imprese diano in garanzia i macchinari: ora gli viene lasciata la possibilità di continuare a fare la propria attività per evitare situazioni che spesso portavano alla rovina dell’impresa. Previste anche misure più stringenti per tutelare il creditore”.
Uso braccialetto elettronico facilitato, nasce il reato di spaccio lieve. “L’uso del braccialetto elettronico sarà facilitato ma usato solo nei casi di detenzione domiciliare” dice il Guardasigilli. Per i piccoli spacciatori di droga l’istituzione del reato di spaccio lieve consente il recupero e la cura dei tossicodipendenti. In carcere il tossicodipendente non riceve le stesse cure che può ricevere nelle comunità”. Nel pacchetto carceri ci sono misure che danno “la possibilità di favorire l’uscita” dalle carceri dei detenuti che hanno “avuto titolo e merito anche per il loro comportamento”. Il ministro ha spiegato che nei prossimi mesi ci sarà un’uscita di 1.700 detenuti. “Un’uscita che sarà scaglionata nel tempo”.
Con le norme contenute nel decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri “sarà più facile l’espulsione dei detenuti stranieri” sostiene il Guardasigilli. Il dl prevede infatti “un sistema più efficace di identificazione per gli stranieri che possono essere espulsi negli ultimi due anni di pena e comunque per l’espulsione deciderà un magistrato di sorveglianza”.
Positivo il commento dell’Unione Camere Penali: “È un passo concreto, e non il primo, verso il rafforzamento delle misure alternative al carcere, ed è dunque importante per indicare percorsi riabilitativi diversi, e non soltanto per l’effetto di ridurre il numero dei detenuti, dove i risultati non potranno che essere ridotti, il che riporta alla necessità di varare – così come richiesto dal Capo dello stato – un provvedimento di clemenza generale per fronteggiare l’urgenza”.