Il cosiddetto ammorbidimento di Equitalia preoccupa la Corte dei Conti che promuove la gestione e l’andamento della società pubblica di riscossione, ma sottolinea i numerosi interventi legislativi che hanno modificato l’ambito operativo del sistema della riscossione con lo scopo di rendere meno rigide e più vicine alle esigenze dei contribuenti le procedure di riscossione. “Tali interventi normativi che sono proseguiti anche nel 2013 – si legge in una nota- stanno limitando in modo significativo l’azione di Equitalia e rischiano di indebolire l’attività di recupero dell’evasione”.

I magistrati contabili sottolineano come la relazione al Parlamento relativa al controllo eseguito sulla gestione di Equitalia per l’esercizio 2012 ha evidenziato il consolidamento dell’assetto societario del gruppo. L’esercizio 2012 si è chiuso con un risultato economico positivo interamente destinato a riserve, pari a 1,7 milioni di euro per il bilancio di Equitalia Spa e a 8,3 milioni di euro per quello di gruppo. Alla flessione dei ricavi derivanti dalla gestione caratteristica (minori incassi da aggio per riduzione dei volumi di riscossione e minori rimborsi spese per contrazione delle attività esecutive e cautelari) è corrisposta la riduzione dei costi di produzione, amministrativi e del personale.

Dal punto di vista gestionale, poi, sono proseguite le attività di efficientamento e razionalizzazione della spesa. Nel 2012 si è registrata una sensibile diminuzione del riscosso (7,5 miliardi rispetto agli 8,6 miliardi del 2011) confermando il trend già registrato nel secondo semestre dell’anno precedente. In tale contesto, grande importanza ha rivestito la possibilità di pagare a rate le cartelle: ad oggi sono attive 2,1 milioni di rateazioni per un importo di 24 miliardi di euro. La flessione dei volumi di riscossione è da attribuirsi al perdurare della crisi economica e agli effetti dei numerosi interventi legislativi che hanno modificato l’ambito operativo del sistema della riscossione con lo scopo di rendere meno rigide e più vicine alle esigenze dei contribuenti le procedure di riscossione. Tali interventi normativi, che sono proseguiti anche nel 2013, stanno limitando in modo significativo l’azione di Equitalia e rischiano di indebolire l’attività di recupero dell’evasione, come già sottolineato dal Rapporto 2013 sul Coordinamento della Finanza Pubblica della Corte dei Conti pubblicato nello scorso mese di maggio. Permane, infine, l’incertezza circa l’operatività di Equitalia nella riscossione spontanea e coattiva dei Comuni e delle società da questi partecipate.

”Nel 2013 si sta verificando un calo di quasi il 7% nella riscossione rispetto all’anno precedente, con un valore previsionale a fine anno di circa 7 miliardi”, contro i 7,5 del 2012. La precisazione è dell’ad di Equitalia, Benedetto Mineo, che ha parlato dopo l’intervento della Corte dei Conti. Quindi la riscossione cala ”allo stesso tempo, però, il Legislatore ci sta consentendo di operare con strumenti più attenti alle problematiche dei contribuenti più esposti alla crisi economica. Voglio ricordare, inoltre, che dall’ottobre 2006, anno in cui la società pubblica Equitalia ha iniziato la sua attività, il nostro lavoro ha permesso allo Stato di recuperare circa 55 miliardi di somme iscritte a ruolo, segnando un netto miglioramento rispetto agli standard del sistema precedente affidato ai privati. Tutto questo riducendo sensibilmente i costi e aumentando l’assistenza ai contribuenti, come segnala sempre la Corte dei Conti. Equitalia oggi non percepisce alcun contributo pubblico e un euro di riscossione costa il 60% in meno rispetto al 2006, grazie alla riduzione dei costi interni e all’aumento dei volumi di riscossione”.

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