Una pista desolata, da cui decolla ogni tanto un elicottero o un aliante. E’ ciò che resta del sogno faraonico di trasformare il piccolo aeroporto Corrado Gex di Aosta in uno scalo commerciale. Nessuno ha mai visto aerei né charter da quando la Regione, nel 2008, ha avviato i lavori di ammodernamento dello scalo nella prospettiva di favorire ipotetiche frotte di turisti in scarponi da sci decisi ad atterrare direttamente nel cuore delle Alpi. Più di 30 milioni di euro in interventi strutturali, per consentire l’atterraggio strumentale, rendere più sicura la pista e sfoggiare 3mila metri di aerostazione a firma Gae Aulenti. La prestigiosa costruzione, mai completata, vive oggi in uno stato di totale abbandono perché la ditta che si era aggiudicata i lavori ha ottenuto dal Tribunale lo scioglimento del contratto. “Gli investimenti compiuti nascono dall’idea di trasformare il Corrado Gex in un aeroporto turistico, collegandolo a Roma e dotandolo delle strumentazioni necessarie all’atterraggio dei charter”, spiega l’assessore regionale ai Trasporti Aurelio Marguerettaz. Una scommessa lanciata più di 10 anni fa, poi tramandata di legislatura in legislatura, ma probabilmente già persa in partenza.
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E’ fallito il collegamento sperimentale tra Aosta e la cittadina francese Angers avviato per la stagione invernale 2010-2011. Dei 14 voli programmati ne sono stati realizzati solo la metà, gli altri sono stati cancellati per assenza di passeggeri o dirottati per maltempo su Torino e Cuneo. Non è mai atterrato nessun volo charter ed è in stallo l’agognato volo Aosta-Roma, aggiudicato nel 2012 all’elvetica Darwin Airlines e per il quale la Regione ha già stanziato 8 milioni di euro per 4 anni. La compagnia con sede a Lugano aveva appena messo sul mercato i primi biglietti quando, lo scorso settembre, la Commissione europea ha ritenuto incompatibile il finanziamento regionale a una società non comunitaria , costringendo di fatto la Darwin a rimborsare tutti i passeggeri. “Una situazione kafkiana – giudica l’assessore Marguerettaz –, per la quale abbiamo scritto sia al ministero dei Trasporti che a Enac. Ad oggi senza risposta alcuna”.
Il punto, però, è che il Corrado Gex costa, e tanto, anche quando non funziona. Dal 2004 la Regione paga 2 milioni di euro l’anno per una concessione trentennale alla società di gestione dell’aeroporto, la Avda spa. “Un contratto che non possiamo non onorare – spiega Marguerettaz –, perché rescinderlo vorrebbe dire affrontarne le conseguenze e mettere mano al portafogli”. A nulla vale che Avda sia una partecipata della Regione, dal 2012 commissariata per decisione del Tribunale di Aosta che ha dato seguito alle denunce dell’amministrazione regionale: “gravi irregolarità” nella gestione finanziaria sono i motivi per cui il consiglio di amministrazione è stato sciolto. L’episodio è solo l’ultima clamorosa battaglia di una guerra di carte bollate tra la Regione, che possiede il 49% dell’Avda, e il suo socio di maggioranza, oggi la Regional Airport spa, che ne gestiste il restante 51% e fa capo alla Air Valleé holding del petroliere Michele Costantino cui da un anno si è associata la misteriosa Sinergye srl, una società con sede a Genova, che alla camera di commercio risulta inattiva dal 2011 e appartiene per metà alla Water Heaven Limited, che ha sede a Londra. “Se qualcuno ha delle soluzioni da mettere in campo per fare un’inversione di rotta troverà in me un uditore molto interessato”, avverte Marguerettaz. La giunta regionale va avanti, accarezzando il sogno di un aeroporto capace prima o poi di decollare. E spendendo altri soldi.
Per raggiungere Roma imbarco per 17 passeggeri
Per la fantomatica tratta Aosta-Roma, qualche ipotetico charter e il conseguente innalzamento della categoria aeroportuale, la Regione dovrebbe infatti continuare a sborsare dai 4 agli 8 milioni di euro all’anno. Anche se per il volo di linea sulla capitale è prevista una presenza di soli “17 passeggeri” a decollo. “ll Corrado Gex è solo un giocattolo della politica – denuncia Alberto Bertin, consigliere d’opposizione del gruppo Alpe – Mai nessuno, imprenditori, albergatori o altri operatori economici, ha mai evidenziato la necessità di un aeroporto. Una follia”. Qualcuno un’idea già ce l’avrebbe. Ritornare alla natura originaria dello scalo, facendone nuovamente un luogo di richiamo per gli appassionati dell’alta quota. “Negli anni passati il ‘Corrado Gex’ ospitava piloti da tutta Europa”, ricorda Paolo Meneghini, ex presidente dell’Aeroclub di Aosta. I venti della valle, che rendono tanto complicato l’atterraggio per i grossi aerei, rappresentano infatti una rara opportunità per gli acrobati dell’aria. Una prospettiva sostenibile, ora danneggiata: “Hanno sprecato questa esclusività – si rammarica – per cercare di fare diventare l’aeroporto ciò che non potrà mai essere”.
da Il Fatto Quotidiano del 15 dicembre 2013