I dipendenti dello stabilimento Goodyear di Amiens (nord della Francia) hanno intrappolato due dirigenti nel loro ufficio, impedendogli di lasciare l’edificio. A riferirlo il sito del quotidiano locale Courrier Picard. La porta dell’ufficio è stata bloccata con un grosso pneumatico per trattori, prodotto nella fabbrica prima dello stop temporaneo sancito il 20 dicembre scorso. I due direttori possono comunicare con l’esterno attraverso i cellulari. Lo stabilimento di Amiens è da anni al centro di un’aspra diatriba tra l’azienda e i rappresentanti sindacali. Già a marzo, c’era stata una brusca protesta davanti ai cancelli della multinazionale statunitense con scontri con la polizia e decine di pneumatici bruciati.
Gli operai si preparano a passare la notte sul posto, insieme ai due dirigenti. Intanto, la prefettura ha convocato per domattina una riunione d’urgenza tra sindacati, top manager di Goodyear in Francia e ispettorato del lavoro, per cercare di trovare una via d’uscita. Il gruppo Goodyear ha espresso in un comunicato la propria “condanna” per l’accaduto, richiamando i sindacalisti “al rispetto della legge e alle loro responsabilità” e parlando di iniziativa “sempre condannabile” e “particolarmente inopportuna e controproducente” in una fase tanto delicata
La fabbrica aveva riaperto oggi dopo le vacanze di fine anno, ma le trattative tra le parti restano bloccate: i 1173 operai rischiano il licenziamento, dopo che i vertici dell’azienda hanno ufficializzato l’avvio di dismissione di un impianto che, secondo i loro dati, genera perdite per oltre 60 milioni di euro l’anno. Su twitter, è possibile seguire l’evolvere della situazione anche tramite il profilo @Goodyear_A_N. L’azienda per ora ha fornito garanzie che non soddisfano gli operai, che chiedono “una tavola rotonda con il prefetto e il direttore delle risorse umane su indennità e conseguenze” per i lavoratori dello stabilimento, che sarà chiuso nelle prossime settimane. Vogliamo “che i dirigenti capiscano che dopo 7 anni di lotta la nostra motivazione è intatta. E’ la nostra fabbrica, punto”, scrivono sulla loro pagina Twitter.