“No ai sacerdoti untuosi e a i ‘preti-farfalla’ che vivono nella vanità”. Nuovo durissimo affondo di Papa Francesco, nell’omelia della Messa mattutina di Casa Santa Marta, contro “i sacerdoti che si allontanano da Gesù e così perdono l’unzione, e invece di essere unti finiscono per essere untuosi. E quanto male – ha spiegato Bergoglio – fanno alla Chiesa i preti untuosi! Quelli che mettono la loro forza nelle cose artificiali, nelle vanità, in un atteggiamento, in un linguaggio lezioso. Ma, quante volte si sente dire con dolore: ‘Ma, questo è un prete-farfalla!’, perché sempre è nelle vanità. Questo non ha il rapporto con Gesù Cristo!”.
Papa Francesco, che numerose volte in questi primi dieci mesi di pontificato ha chiesto ai sacerdoti, ai vescovi e ai cardinali di essere “pastori con l’odore delle pecore”, ha spiegato che “il vero prete, unto da Dio per il suo popolo, ha un rapporto stretto con Gesù: quando questo manca, il sacerdote diventa ‘untuoso’, un idolatra, devoto del ‘dio Narciso'”. “Noi sacerdoti – ha aggiunto il Papa – abbiamo tanti limiti: siamo peccatori, tutti. Ma se andiamo da Gesù Cristo, se cerchiamo il Signore nella preghiera siamo buoni sacerdoti, benché siamo peccatori. Ma se ci allontaniamo da Gesù Cristo, dobbiamo compensare questo con altri atteggiamenti mondani. E così, tutte queste figure anche il prete-affarista, il prete-imprenditore. Ma il prete che adora Gesù Cristo, il prete che parla con Gesù Cristo, il prete che cerca Gesù Cristo e che si lascia cercare da Gesù Cristo: questo è il centro della nostra vita. Se non c’è questo, perdiamo tutto. E cosa daremo alla gente?”.
Il Papa nella sua meditazione ha ricordato anche che “è bello trovare preti che hanno dato la loro vita come sacerdoti, davvero, e di cui la gente dice: ‘Ma, sì, ha un caratteraccio, ha questo, ha quello, ma è un prete!’. E la gente ha il fiuto! Invece, – ha aggiunto Francesco – quando la gente vede i preti idolatri, che invece di avere Gesù, hanno i piccoli idoli dice: ‘Poveraccio!’. Quello che ci salva dalla mondanità e dall’idolatria che ci fa untuosi, quello che ci conserva nell’unzione, è il rapporto con Gesù Cristo. E oggi – ha concluso il Papa – a voi che avete avuto la gentilezza di venire a concelebrare qui, con me, auguro questo: ma perdete tutto nella vita, ma non perdete questo rapporto con Gesù Cristo! Questa è la vostra vittoria. E avanti, con questo!”.