Il Movimento 5 Stelle presenterà “nelle prossime ore” alla Camera una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro per l’Agricoltura Nunzia De Girolamo. Lo annuncia il capogruppo a Montecitorio Federico D’Incà. “Chiederemo alla presidente Boldrini – ha spiegato D’Incà – la calendarizzazione della nostra mozione che verrà depositata nelle prossime ore”. “Un politico che si comporta in questo modo non è degno di rappresentare i cittadini – attacca Silvia Giordano, seconda firmataria della mozione – Chiediamo al duo Letta-Renzi di passare dalle parole ai fatti: votino la sfiducia al ministro De Girolamo”. Sono due invece le interpellanze urgenti che saranno discusse nell’Aula di Montecitorio venerdì 17 gennaio, a partire dalle 9, sulla vicenda del ministro De Girolamo: una è del Pd e una di Ncd. Alla conferenza dei capigruppo non è emerso però chi verrà a rispondere per il governo. I democratici chiedono alla titolare dell’Agricoltura di spiegare i suoi comportamenti “inopportuni”. Così – come se non ci fossero già abbastanza motivi – la tensione nella maggioranza si è di nuovo alzata e Nuovo Centrodestra ha presentato una propria interpellanza urgente, a firma di Enrico Costa, a difesa del suo ministro al quale chiede come “intenda tutelare la sua immagine e le basi dello Stato di diritto nei confronti del soggetto che si è reso responsabile delle registrazioni abusive di cui è stata vittima”.
Il ministro ha incassato il sostegno del leader del suo partito, Angelino Alfano: “Il ministro De Girolamo non è in fuga ed è pronta a riferire in Parlamento. Conoscendo la sua tenacia sono convinto che riuscirà a dimostrare che nel suo comportamento non c’è niente di censurabile – ha detto a Radio Anch’io – Il tema della Sanità e della sua gestione sottratta alla politica è un tema che ritengo correttissimo. Sulla vicenda giudiziaria non compete a me entrarci”.
Il nervosismo era cresciuto tra gli alfaniani anche dopo le parole del segretario del Pd, Matteo Renzi, che tra l’altro aveva sottolineato la diversità di stile tra De Girolamo e l’ex ministro Josefa Idem: “In effetti la Idem si è dimessa dimostrando uno stile profondamente diverso”. Nel dibattito si inserisce anche l’altra forza di maggioranza, Scelta Civica, che con il capogruppo Andrea Romano spiega che “spetterà al ministro spiegare le circostanze e poi noi valuteremo”. Romano evidenzia anche però il proprio “scetticismo circa l’uso di intercettazioni che non siano state fatte dalla magistratura”.
Prudente anche il resto del centrodestra: “L’ho detto e lo ripeto, noi siamo garantisti con gli amici e sopratutto con i non amici” riflette il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. “Dopodichè – spiega – verrà in Parlamento, noi siamo ovviamente disponibili ad ascoltare senza pregiudizi e senza strumentalizzazioni. Una cosa, però, bisogna dire, questa storia delle intercettazioni, prima erano intercettazioni per via giudiziaria, adesso ci sono anche le intercettazioni fai da te che vengono pubblicate dai giornali. Questo è insopportabile, ossessivo, non è da Stato di diritto. Il Paese si deve interrogare. Al di là del merito di quello che possa essere successo o delle singole responsabilità”.