La presentazione della lista dei “Pensionati per Cota” alle elezioni regionali del 2010 è stata viziata da una “nullità insanabile” che ha “invalidato e travolto tutto il procedimento elettorale”. E’ il Tar del Piemonte a spiegarlo, nelle motivazioni della sentenza con cui ha annullato la tornata elettorale che ha portato Roberto Cota alla presidenza della Regione. La lunga vicenda giudiziaria, cominciata ormai quattro anni fa con il ricorso presentato dalla candidata del centrosinistra Mercedes Bresso, non può tuttavia dirsi conclusa: l’attuale governatore ha infatti già annunciato di presentare ricorso al Consiglio di Stato. “Le motivazioni saranno lette nel dettaglio dagli avvocati”, è la replica del governatore, “ma per quello che ho letto io, dico che questa sentenza rafforza ancora di più il pensiero che ho già espresso e cioè la necessità del ricorso al Consiglio di Stato. Siamo infatti in un sistema che ormai è completamente fuori controllo“.
“L’accertata falsità delle 17 autenticazioni di firma – si legge nelle motivazioni – si innesta come dato rilevante nel presente giudizio in quanto inficia la validità dell’atto di ammissione della lista provinciale Pensionati per Cota”. La lista presentata da Michele Giovine è stata quindi “illegittimamente ammessa” e “ha influito in modo determinante sul risultato elettorale”, scrivono i giudici amministrativi. In particolare, “una non trascurabile preponderanza dei voti ricevuti dalla lista illegittimamente ammessa rispetto allo scarto dei voti registrato tra i due candidati, risulta ampiamente ed è un criterio costante e pacifico nella giurisprudenza”. E ai legali di Roberto Cota, che chiedono al Tar di tenere conto anche delle irregolarità di una lista legata all’ex governatrice Mercedes Bresso, i giudici rispondono: “L’assommarsi di liste illegittime, anche se collocate su fronti contrapposti della competizione elettorale, giammai attenua, ma al più aggrava, l’effetto di alterazione della corretta espressione del voto che è alla base della invalidazione generale della procedura elettorale”.
Non è possibile stabilire come sarebbe cambiato il risultato delle regionali del 2010 in Piemonte senza i “Pensionati per Cota” perché “i voti assegnati a una lista illegittimamente ammessa sono ontologicamente dei voti incerti“. Nel dettaglio, “l’eliminazione ex post di una lista da una competizione elettorale determina un’insuperabile impossibilità di stabilire a chi quei voti sarebbero andati, non potendosi accertare in quale modo il comportamento dei suoi elettori sarebbe mutato”. La conclusione è chiara: “non può non trarsi la dovuta conseguenza che da tale illegittima ammissione viene invalidato e travolto tutto il procedimento elettorale, complessivamente inteso, che va quindi rinnovato“.
“Le motivazioni illustrano chiaramente come sia stato determinante il ruolo della Lista falsa di Giovine nel risultato ottenuto alle scorse elezioni regionali”, commenta Mercedes Bresso (Pd), l’ex governatrice sconfitta da Cota nelle elezioni ora annullate. Il Tar “accoglie appieno le argomentazioni che abbiamo avanzato distruggendo in modo netto tutte le tesi utilizzate in questi anni da Cota per impedire il giudizio. Purtroppo leggendo una motivazione così solida e netta nel giudizio amareggia che non sia avvenuta in tempi ragionevoli. In ogni caso – conclude Bresso – la soddisfazione rimane per aver vinto una battaglia lunga e difficile”.
E in vista delle nuove elezioni, il mondo della politica prepara già i suoi alfieri. Sergio Chiamparino, ex sindaco di Torino, aveva dichiarato fin dal primo momento la sua disponibilità a correre per la guida della Regione. Oggi, il primo passo verso la discesa in campo: l’annuncio delle dimissioni irrevocabili da presidente della Compagnia San Paolo. Il suo passo indietro sarà ufficializzato nel Consiglio generale del 3 febbraio prossimo, ma l’esponente Pd ha voluto inviare una lettera ai componenti dell’organismo e a quelli del Comitato di gestione della Fondazione: “Anche se ad oggi sono ancora del tutto indefiniti i tempi, i percorsi e lo stesso verificarsi di elezioni regionali anticipate, Ti preannuncio la decisione di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da presidente della Compagnia di San Paolo, al fine di evitare di coinvolgere la Compagnia medesima in vicende politiche rispetto alle quali, è e deve restare totalmente estranea ed indipendente“.
Politica
Elezioni Piemonte, il Tar: “Nullità insanabile”. Cota: “Sistema fuori controllo”
Il Tribunale ha depositato le motivazioni con cui ha annullato la tornata elettorale del 2010. La lista Pensionati per Cota è stata "illegittimamente ammessa" con 17 autenticazioni di firme false e questo ha "influito in modo determinante sul risultato". Chiamparino, pronto a candidarsi, annuncia le dimissioni irrevocabili da presidente della Compagnia San Paolo
La presentazione della lista dei “Pensionati per Cota” alle elezioni regionali del 2010 è stata viziata da una “nullità insanabile” che ha “invalidato e travolto tutto il procedimento elettorale”. E’ il Tar del Piemonte a spiegarlo, nelle motivazioni della sentenza con cui ha annullato la tornata elettorale che ha portato Roberto Cota alla presidenza della Regione. La lunga vicenda giudiziaria, cominciata ormai quattro anni fa con il ricorso presentato dalla candidata del centrosinistra Mercedes Bresso, non può tuttavia dirsi conclusa: l’attuale governatore ha infatti già annunciato di presentare ricorso al Consiglio di Stato. “Le motivazioni saranno lette nel dettaglio dagli avvocati”, è la replica del governatore, “ma per quello che ho letto io, dico che questa sentenza rafforza ancora di più il pensiero che ho già espresso e cioè la necessità del ricorso al Consiglio di Stato. Siamo infatti in un sistema che ormai è completamente fuori controllo“.
“L’accertata falsità delle 17 autenticazioni di firma – si legge nelle motivazioni – si innesta come dato rilevante nel presente giudizio in quanto inficia la validità dell’atto di ammissione della lista provinciale Pensionati per Cota”. La lista presentata da Michele Giovine è stata quindi “illegittimamente ammessa” e “ha influito in modo determinante sul risultato elettorale”, scrivono i giudici amministrativi. In particolare, “una non trascurabile preponderanza dei voti ricevuti dalla lista illegittimamente ammessa rispetto allo scarto dei voti registrato tra i due candidati, risulta ampiamente ed è un criterio costante e pacifico nella giurisprudenza”. E ai legali di Roberto Cota, che chiedono al Tar di tenere conto anche delle irregolarità di una lista legata all’ex governatrice Mercedes Bresso, i giudici rispondono: “L’assommarsi di liste illegittime, anche se collocate su fronti contrapposti della competizione elettorale, giammai attenua, ma al più aggrava, l’effetto di alterazione della corretta espressione del voto che è alla base della invalidazione generale della procedura elettorale”.
Non è possibile stabilire come sarebbe cambiato il risultato delle regionali del 2010 in Piemonte senza i “Pensionati per Cota” perché “i voti assegnati a una lista illegittimamente ammessa sono ontologicamente dei voti incerti“. Nel dettaglio, “l’eliminazione ex post di una lista da una competizione elettorale determina un’insuperabile impossibilità di stabilire a chi quei voti sarebbero andati, non potendosi accertare in quale modo il comportamento dei suoi elettori sarebbe mutato”. La conclusione è chiara: “non può non trarsi la dovuta conseguenza che da tale illegittima ammissione viene invalidato e travolto tutto il procedimento elettorale, complessivamente inteso, che va quindi rinnovato“.
“Le motivazioni illustrano chiaramente come sia stato determinante il ruolo della Lista falsa di Giovine nel risultato ottenuto alle scorse elezioni regionali”, commenta Mercedes Bresso (Pd), l’ex governatrice sconfitta da Cota nelle elezioni ora annullate. Il Tar “accoglie appieno le argomentazioni che abbiamo avanzato distruggendo in modo netto tutte le tesi utilizzate in questi anni da Cota per impedire il giudizio. Purtroppo leggendo una motivazione così solida e netta nel giudizio amareggia che non sia avvenuta in tempi ragionevoli. In ogni caso – conclude Bresso – la soddisfazione rimane per aver vinto una battaglia lunga e difficile”.
E in vista delle nuove elezioni, il mondo della politica prepara già i suoi alfieri. Sergio Chiamparino, ex sindaco di Torino, aveva dichiarato fin dal primo momento la sua disponibilità a correre per la guida della Regione. Oggi, il primo passo verso la discesa in campo: l’annuncio delle dimissioni irrevocabili da presidente della Compagnia San Paolo. Il suo passo indietro sarà ufficializzato nel Consiglio generale del 3 febbraio prossimo, ma l’esponente Pd ha voluto inviare una lettera ai componenti dell’organismo e a quelli del Comitato di gestione della Fondazione: “Anche se ad oggi sono ancora del tutto indefiniti i tempi, i percorsi e lo stesso verificarsi di elezioni regionali anticipate, Ti preannuncio la decisione di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da presidente della Compagnia di San Paolo, al fine di evitare di coinvolgere la Compagnia medesima in vicende politiche rispetto alle quali, è e deve restare totalmente estranea ed indipendente“.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.