Il teatro MC93, alle porte di Parigi, freme d’impazienza. A l’affiche, per soli quattro giorni, c’è Toni Servillo, regista e attore protagonista de “Le voci di dentro”, di Eduardo de Filippo. Osannato dalla platea parigina, che la scorsa primavera s’è lasciata incantare dal fascino decadente di Jep Gambardella, Toni Servillo, all’indomani della vittoria ai Golden Globes, e alla vigilia della nomination agli Oscar, rientra ormai a pieno titolo nelle star nazionali che la Francia ci invidia. La platea, tuttavia, brulica soprattutto di voci italiane, per la venuta di Servillo, evento tra i più significativi nell’agenda culturale francese per la comunità di espatriati oltralpe, soprattutto quando Toni va in scena insieme a Beppe, il fratello, nelle parti, rispettivamente, di don Alberto e don Carluccio Saporito.
Creata a Milano, nel 1948, esattamente 65 anni fa, “Le Voci di Dentro” è stata scritta da de Filippo in pochi giorni, di getto, quasi “per necessità”, dice Servillo, “com’è proprio di un grande attore”. E proprio nel suo carattere “improvvisato”, in questo suo scrivere quasi un canevaccio, de Filippo, autore imbevuto, suo malgrado, di realismo, compone una delle sue opere più amare e finalmente decide di lasciare spazio al surreale, all’assurdo, senza scivolare nelle maschere e nei costrutti pirandelliani.
Napoli getta la maschera folkloristica di città chiassosa, si tinge di humor nero e assurdità. La luce non è quella accecante del sole sul bucato steso tra i vicoli, ma quella che filtra dagli scuri, rischiarando un realismo mescolato al paradosso, che ha inizio in casa Cimmaruta. Qui si ritrovano, un mattino, di prima ora, i due fratelli Saporito, “apparatori di feste locali”, mestiere ereditato del defunto padre Tommaso. E qui don Alberto accusa la famiglia tutta dell’omicidio di Aniello Amitrano, con tanto di corteo di forze dell’ordine. Per poi cadere vittima del dubbio e rendersi conto, probabilmente, che quel delitto l’ha solo sognato. Da qui in poi, il sogno entra di prepotenza in scena, agisce come detonatore di impulsi e meschinità e diventa il demiurgo di un teatro dell’immaginario dove, le visioni, gli incubi, le allucinazioni producono la realtà, e non il contrario.
Dalla comicità agrodolce delle battute, emerge tutta la difficoltà del tirare a campare quotidiano, della diffidenza nei confronti dell’altro, della paura costante di “essere nominato”. Principale bersaglio è la famiglia rispettabile, quella dei Cimmaruta, ma anche la dubbia solidarietà tra i fratelli Saporito, che, dietro una facciata di decenza, nasconde un opportunismo senza vergogna e una banalità che si scopre mostruosa.
I personaggi nascono nello sbadiglio del mattino, come la cameriera Maria, che si presenta dormiente all’apertura del sipario, il portiere, che ricorda i suoi sogni di gioventù, “belli come operetta di teatro”, Don Pascale, assediato dall’insonnia. La storia stessa sboccia quando si scende dal letto, ci si guarda intorno con una tazza di caffè in mano e ci si avventura in un’altra giornata senza pretese, finché non s’inceppa un meccanismo e ci si ritrova a vivere la parte di un folle, a portare avanti un sogno, senza rendersene conto. È mai possibile che “uno passa un guaio mentre dorme”, si chiede don Alberto? Il sogno diventa una tela di fondo alla pasta riscaldata servita per colazione, alla catasta di sedie nel retrobottega di casa Saporito, agli sputi di disgusto di Zi’ Nicola, che si esprime con i fuochi d’artificio perché “siccome l’umanità è sorda, lui può essere muto”. È lui, forse, il cuore della commedia e, nascosto dietro una tenda, simboleggia la fatalità della legge per cui l’uomo è destinato a essere incompreso dai suoi simili. Come scriveva Cesare Garboli, infatti, i personaggi di de Filippo non sono eccezioni, ma regole deformate, rotte dal non-senso, uccise da una cicatrice lasciata di traverso sul viso, semplici specchi del pubblico in platea.
Prima della meritata ovazione agli attori, il sipario si chiude sul minuto forse più intenso dell’intero spettacolo. I due fratelli Saporito, ai lati opposti della scena, si guardano negli occhi. Don Carluccio, alla fine, s’addormenta, serafico, mentre Don Alberto resta inerme, con gli occhi sgranati. “Il pensare stanca più dell’agire stesso”, aveva dichiarato nel primo atto, ma il sonno per lui non s’intravede e, nonostante la fatica, resta in balia della veglia più crudele e dell’insonnia più becera, quella del cuore affranto e, purtroppo, fin troppo lucido.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.
FQ Parigi
Cittadini del mondo
Cultura - 19 Gennaio 2014
Le voci di dentro: Toni Servillo a Parigi
Il teatro MC93, alle porte di Parigi, freme d’impazienza. A l’affiche, per soli quattro giorni, c’è Toni Servillo, regista e attore protagonista de “Le voci di dentro”, di Eduardo de Filippo. Osannato dalla platea parigina, che la scorsa primavera s’è lasciata incantare dal fascino decadente di Jep Gambardella, Toni Servillo, all’indomani della vittoria ai Golden Globes, e alla vigilia della nomination agli Oscar, rientra ormai a pieno titolo nelle star nazionali che la Francia ci invidia. La platea, tuttavia, brulica soprattutto di voci italiane, per la venuta di Servillo, evento tra i più significativi nell’agenda culturale francese per la comunità di espatriati oltralpe, soprattutto quando Toni va in scena insieme a Beppe, il fratello, nelle parti, rispettivamente, di don Alberto e don Carluccio Saporito.
Creata a Milano, nel 1948, esattamente 65 anni fa, “Le Voci di Dentro” è stata scritta da de Filippo in pochi giorni, di getto, quasi “per necessità”, dice Servillo, “com’è proprio di un grande attore”. E proprio nel suo carattere “improvvisato”, in questo suo scrivere quasi un canevaccio, de Filippo, autore imbevuto, suo malgrado, di realismo, compone una delle sue opere più amare e finalmente decide di lasciare spazio al surreale, all’assurdo, senza scivolare nelle maschere e nei costrutti pirandelliani.
Napoli getta la maschera folkloristica di città chiassosa, si tinge di humor nero e assurdità. La luce non è quella accecante del sole sul bucato steso tra i vicoli, ma quella che filtra dagli scuri, rischiarando un realismo mescolato al paradosso, che ha inizio in casa Cimmaruta. Qui si ritrovano, un mattino, di prima ora, i due fratelli Saporito, “apparatori di feste locali”, mestiere ereditato del defunto padre Tommaso. E qui don Alberto accusa la famiglia tutta dell’omicidio di Aniello Amitrano, con tanto di corteo di forze dell’ordine. Per poi cadere vittima del dubbio e rendersi conto, probabilmente, che quel delitto l’ha solo sognato. Da qui in poi, il sogno entra di prepotenza in scena, agisce come detonatore di impulsi e meschinità e diventa il demiurgo di un teatro dell’immaginario dove, le visioni, gli incubi, le allucinazioni producono la realtà, e non il contrario.
Dalla comicità agrodolce delle battute, emerge tutta la difficoltà del tirare a campare quotidiano, della diffidenza nei confronti dell’altro, della paura costante di “essere nominato”. Principale bersaglio è la famiglia rispettabile, quella dei Cimmaruta, ma anche la dubbia solidarietà tra i fratelli Saporito, che, dietro una facciata di decenza, nasconde un opportunismo senza vergogna e una banalità che si scopre mostruosa.
I personaggi nascono nello sbadiglio del mattino, come la cameriera Maria, che si presenta dormiente all’apertura del sipario, il portiere, che ricorda i suoi sogni di gioventù, “belli come operetta di teatro”, Don Pascale, assediato dall’insonnia. La storia stessa sboccia quando si scende dal letto, ci si guarda intorno con una tazza di caffè in mano e ci si avventura in un’altra giornata senza pretese, finché non s’inceppa un meccanismo e ci si ritrova a vivere la parte di un folle, a portare avanti un sogno, senza rendersene conto. È mai possibile che “uno passa un guaio mentre dorme”, si chiede don Alberto? Il sogno diventa una tela di fondo alla pasta riscaldata servita per colazione, alla catasta di sedie nel retrobottega di casa Saporito, agli sputi di disgusto di Zi’ Nicola, che si esprime con i fuochi d’artificio perché “siccome l’umanità è sorda, lui può essere muto”. È lui, forse, il cuore della commedia e, nascosto dietro una tenda, simboleggia la fatalità della legge per cui l’uomo è destinato a essere incompreso dai suoi simili. Come scriveva Cesare Garboli, infatti, i personaggi di de Filippo non sono eccezioni, ma regole deformate, rotte dal non-senso, uccise da una cicatrice lasciata di traverso sul viso, semplici specchi del pubblico in platea.
Prima della meritata ovazione agli attori, il sipario si chiude sul minuto forse più intenso dell’intero spettacolo. I due fratelli Saporito, ai lati opposti della scena, si guardano negli occhi. Don Carluccio, alla fine, s’addormenta, serafico, mentre Don Alberto resta inerme, con gli occhi sgranati. “Il pensare stanca più dell’agire stesso”, aveva dichiarato nel primo atto, ma il sonno per lui non s’intravede e, nonostante la fatica, resta in balia della veglia più crudele e dell’insonnia più becera, quella del cuore affranto e, purtroppo, fin troppo lucido.
di Valeria Nicoletti
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.