Al lavoro 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno: il porto di Piombino è pronto allo sprint per ultimare entro giugno gli interventi necessari all’accoglimento della Costa Concordia. Cinque mesi per costruire una nuova banchina d’accosto e portare i fondali a una profondità di 20 metri. La città delle acciaierie sta facendo di tutto per ottenere lo smaltimento del relitto essendo tra le 12 contendenti la più vicina al Giglio (dista dall’isola 38 miglia contro le 40 di Civitavecchia). Un’operazione all’ultimo tuffo difficile da spiegare visto che Piombino era stata indicata come miglior soluzione anche dall’ex ministro dell’ambiente Corrado Clini e dall’allora presidente del Consiglio Mario Monti: il Professore lo indicò formalmente anche nella contestata delibera dell’11 marzo 2013. La città toscana (considerata miglior soluzione anche dal governatore Enrico Rossi) dovrà però ingaggiare una vera e propria lotta contro il tempo per adeguare il proprio scalo: in lizza per lo smaltimento ci sono infatti altri 11 porti tra cui Civitavecchia, Genova e Palermo. La decisione decisiva su dove smantellare il relitto sarà presa a marzo.
C’è chi sostiene che per Piombino si tratta di una missione impossibile. Non la pensa così il commissario dell’Autorità portuale di Piombino e dell’Isola d’Elba Luciano Guerrieri: “Esistono tutti i presupposti per farcela, entro giugno saremo in grado di garantire un ormeggio sicuro al relitto. Non si tratterà di un’impresa facile ma ci impegneremo al massimo”. A fine 2013 si era parlato di “sei mesi effettivi di lavoro per poter accogliere la Concordia”: i ritardi della burocrazia costringeranno Piombino a mettere il turbo. La tabella di marcia appare così un vero e proprio tour de force: “Lavoreremo su tre turni per sette giorni su sette, 24 ore al giorno” ha dichiarato Guerrieri.
I lavori veri e propri, affidati alla Sales di Roma e alla Cmc di Ravenna, potranno iniziare soltanto una volta ottenuto il parere positivo del Consiglio superiore dei lavori pubblici (la riunione decisiva è slittata al prossimo 24 gennaio) e il successivo via libera del commissario per i lavori in porto il presidente della Regione Rossi. “Entro gennaio la partita sarà chiusa” assicura il numero uno della Port Authority. Il tempo stringe ma Piombino ingrana la quarta: da pochi giorni sono infatti iniziate le operazioni preliminari per l’installazione del cantiere. Per gli interventi necessari all’attuazione del nuovo Piano regolatore portuale sono stati stanziati 111 milioni di euro.
Gli interventi “strettamente necessari” per accogliere il relitto sono però la banchina d’accosto lunga 370 metri a nord-est dell’attuale molo foraneo e il dragaggio dei fondali a 20 metri di profondità (attualmente oscillano tra i 12 e i 17 metri): è perciò su queste opere che si concentreranno inizialmente gli operai e i tecnici di Cmc e Sales. Gli interventi non strettamente necessari per l’operazione Concordia – precisa Guerrieri – saranno invece ultimati nella seconda metà dell’anno. Lo smantellamento del relitto potrebbe garantire importanti contraccolpi occupazionali, si parla di circa 300 posti di lavoro per almeno due anni. Per l’economia piombinese si tratterebbe di una vera e propria boccata d’ossigeno: lo storico polo siderurgico (Lucchini, Magona, Dalmine e ditte d’appalto garantiscono lavoro a non meno di 5mila tute blu) si trova infatti in grande difficoltà.
L’Autorità portuale e il Comune non hanno però mai smesso di precisare che i lavori di adeguamento dello scalo erano già stati previsti dal nuovo Piano regolatore del porto: “I lavori – taglia corto il sindaco Gianni Anselmi – si faranno comunque: essi servono a prescindere dalla Concordia”. All’orizzonte c’è anche un progetto relativo alla realizzazione di un grande polo internazionale di smantellamento navi: i nuovi regolamenti europei – ha più volte ricordato Rossi – prevedono regole più stringenti per poter effettuare queste operazioni e Piombino si sta attrezzando per sfruttare al meglio questa opportunità. Senza contare che i rottami della Concordia e delle altri navi potrebbero rappresentare un’importante materia prima “a chilometro zero” per l’intero polo siderurgico.
Cronaca
Concordia, Piombino era la “preferita” di Clini. Ma ora è corsa contro il tempo
Lo scalo toscano era stato indicato dal governo già un anno fa, ma non è ancora attrezzato. Ora è partita la "missione impossibile" per realizzare la banchina da 370 metri e un dragaggio dei fondali fino a 20 metri. E vincere la concorrenza di Civitavecchia, Genova e Palermo
Al lavoro 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno: il porto di Piombino è pronto allo sprint per ultimare entro giugno gli interventi necessari all’accoglimento della Costa Concordia. Cinque mesi per costruire una nuova banchina d’accosto e portare i fondali a una profondità di 20 metri. La città delle acciaierie sta facendo di tutto per ottenere lo smaltimento del relitto essendo tra le 12 contendenti la più vicina al Giglio (dista dall’isola 38 miglia contro le 40 di Civitavecchia). Un’operazione all’ultimo tuffo difficile da spiegare visto che Piombino era stata indicata come miglior soluzione anche dall’ex ministro dell’ambiente Corrado Clini e dall’allora presidente del Consiglio Mario Monti: il Professore lo indicò formalmente anche nella contestata delibera dell’11 marzo 2013. La città toscana (considerata miglior soluzione anche dal governatore Enrico Rossi) dovrà però ingaggiare una vera e propria lotta contro il tempo per adeguare il proprio scalo: in lizza per lo smaltimento ci sono infatti altri 11 porti tra cui Civitavecchia, Genova e Palermo. La decisione decisiva su dove smantellare il relitto sarà presa a marzo.
C’è chi sostiene che per Piombino si tratta di una missione impossibile. Non la pensa così il commissario dell’Autorità portuale di Piombino e dell’Isola d’Elba Luciano Guerrieri: “Esistono tutti i presupposti per farcela, entro giugno saremo in grado di garantire un ormeggio sicuro al relitto. Non si tratterà di un’impresa facile ma ci impegneremo al massimo”. A fine 2013 si era parlato di “sei mesi effettivi di lavoro per poter accogliere la Concordia”: i ritardi della burocrazia costringeranno Piombino a mettere il turbo. La tabella di marcia appare così un vero e proprio tour de force: “Lavoreremo su tre turni per sette giorni su sette, 24 ore al giorno” ha dichiarato Guerrieri.
I lavori veri e propri, affidati alla Sales di Roma e alla Cmc di Ravenna, potranno iniziare soltanto una volta ottenuto il parere positivo del Consiglio superiore dei lavori pubblici (la riunione decisiva è slittata al prossimo 24 gennaio) e il successivo via libera del commissario per i lavori in porto il presidente della Regione Rossi. “Entro gennaio la partita sarà chiusa” assicura il numero uno della Port Authority. Il tempo stringe ma Piombino ingrana la quarta: da pochi giorni sono infatti iniziate le operazioni preliminari per l’installazione del cantiere. Per gli interventi necessari all’attuazione del nuovo Piano regolatore portuale sono stati stanziati 111 milioni di euro.
Gli interventi “strettamente necessari” per accogliere il relitto sono però la banchina d’accosto lunga 370 metri a nord-est dell’attuale molo foraneo e il dragaggio dei fondali a 20 metri di profondità (attualmente oscillano tra i 12 e i 17 metri): è perciò su queste opere che si concentreranno inizialmente gli operai e i tecnici di Cmc e Sales. Gli interventi non strettamente necessari per l’operazione Concordia – precisa Guerrieri – saranno invece ultimati nella seconda metà dell’anno. Lo smantellamento del relitto potrebbe garantire importanti contraccolpi occupazionali, si parla di circa 300 posti di lavoro per almeno due anni. Per l’economia piombinese si tratterebbe di una vera e propria boccata d’ossigeno: lo storico polo siderurgico (Lucchini, Magona, Dalmine e ditte d’appalto garantiscono lavoro a non meno di 5mila tute blu) si trova infatti in grande difficoltà.
L’Autorità portuale e il Comune non hanno però mai smesso di precisare che i lavori di adeguamento dello scalo erano già stati previsti dal nuovo Piano regolatore del porto: “I lavori – taglia corto il sindaco Gianni Anselmi – si faranno comunque: essi servono a prescindere dalla Concordia”. All’orizzonte c’è anche un progetto relativo alla realizzazione di un grande polo internazionale di smantellamento navi: i nuovi regolamenti europei – ha più volte ricordato Rossi – prevedono regole più stringenti per poter effettuare queste operazioni e Piombino si sta attrezzando per sfruttare al meglio questa opportunità. Senza contare che i rottami della Concordia e delle altri navi potrebbero rappresentare un’importante materia prima “a chilometro zero” per l’intero polo siderurgico.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.