La Commissione europea ha bocciato una parte del sostegno concesso dalla Sardegna alla compagnia di navigazione Saremar nel 2011 e nel 2012 perché incompatibile con le norme Ue sugli aiuti di Stato. “Un conferimento di capitale a condizioni diverse da quelle di mercato e la compensazione per l’esercizio di alcuni servizi di navigazione hanno procurato a Saremar un indebito vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti”, scrive Bruxelles che chiede che Saremar restituisca circa 10,8 milioni di euro.
La notizia è arrivata nel pieno della campagne elettorale sarda. Sul tema è intervenuto tra gli altri Mauro Pili (Unidos) sostenendo che “la politica dei trasporti improvvisata e fallimentare di questi ultimi anni è giunta al capolinea. Un fallimento dietro l’altro, dalla continuità territoriale aerea a quella marittima, frutto di una Regione confusa. Si alza il sipario sulle frottole di Cappellacci e compagni. Si alza il sipario su quei viaggi fantasma a Bruxelles con tanto di comunicato trionfante al ritorno: balle colossali e oggi ne è la dimostrazione palese. Incapaci di difendere qualsiasi interesse della Sardegna e dei sardi”. Pili sostiene che “ora e qui devono pagare di tasca. Devono pagare quella sanzione che non possono pagare i sardi per le loro negligenze e incapacità”.
“Nei fatti oggi l’Unione Europea, intervenuta sulla Saremar, ha bocciato la politica dei trasporti della giunta Cappellacci. Le Regioni facciano le Regioni, gli imprenditori facciano gli imprenditori”, ha detto dal canto suo Antonio Satta, segretario dell’Unione Popolare Cristiana (Upc). “Una vicenda iniziata male e finita peggio, a fronte di un servizio pessimo che non ha soddisfatto nè i sardi nè i turisti – continua Satta – Insomma, la politica di Cappellacci è come quella di Berlusconi: dietro gli annunci il nulla”.
Salvatore Deidda, portavoce regionale di Fdi Sardegna in linea con il governatore uscente Ugo Cappellacci, afferma che “la bocciatura della Commissione Europa riguardante la flotta sarda, motivata con il presunto indebito vantaggio che questa avrebbe verso altri è l’ennesima dimostrazione di quanto sia lontano questo organismo dalle reali esigenze e bisogni dei popoli. E’ un’Europa autoreferenziale, di burocrati che sanno solo sanzionare e non offrire, al contrario, soluzioni e aiuti per far uscire dalla crisi i suoi popoli. E’ necessario ridiscutere i trattati europei e riprenderci la sovranità regalata dai precedenti Governi. Fdi – conclude – condurrà in tutte le sedi la propria battaglia per cambiare questa Europa. Quella di oggi non ci rappresenta”.