“Stiamo valutando tutte le ipotesi, se venderlo, affittarlo o sceglierlo, anche se scomodo per la sua posizione, come nostra sede“. A parlare è Felice Damiano Torricelli, presidente Enpap (Ente nazionale previdenza e assistenza psicologi), che si è trovato, con il nuovo cda da poco insediatosi, a gestire un palazzo al centro di Roma, pagato a peso d’oro dalla precedente gestione. Un palazzo ora vuoto per il quale è stata sborsata la cifra record di 55 milioni di euro. Vicenda che vede Riccardo Conti, senatore Pdl-Forza Italia, indagato per truffa aggravata. Tutto inizia nel gennaio 2011. Quando il senatore Conti, con la sua immobiliare Estate 2 srl, compra il prestigioso palazzo di via della Stamperia, in pieno centro a Roma, e lo rivende, lo stesso giorno, all’Enpap, con una plusvalenza da 18 milioni di euro. La Procura di Roma indaga Conti e l’ex presidente dell’Enpap Angelo Arcicasa, per truffa aggravata.
E’ di questi giorni l’avviso di conclusioni indagini, preludio della possibile richiesta di rinvio a giudizio. Coinvolto anche il senatore di Forza Italia Denis Verdini, ex coordinatore Pdl, per finanziamento illecito ai partiti, dopo la compravendita record avrebbe ricevuto un milione di euro. A Conti viene contestato anche l’omesso versamento dell’Iva. Per questo la finanza gli ha sequestrato per equivalente, lo scorso ottobre, beni dal valore di 8,5 milioni di euro. I coinvolti hanno sempre ribadito la correttezza del loro operato. Contattato più volte dal Fattoquotidiano.it, il senatore Conti non ha mai risposto. Anche nelle pieghe della compravendita non sono mancate sorprese. L’ultima tranche per l’acquisto dell’immobile era di 11 milioni di euro che l’Enpap avrebbe dovuto versare all’immobiliare del senatore, ma è intervenuta Equitalia.
“Avevamo un debito di 11 milioni di euro, il saldo per le opere compiute – spiega Felice Damiano Torricelli, presidente Enpap – Non abbiamo proceduto al pagamento perché sono arrivate diverse cartelle esattoriali da pagare e quindi abbiamo versato, da ultimo, 4 milioni di euro ad Equitalia Sud e non all’immobiliare Estate 2”. Non solo, ci sono altre inadempienze del senatore e della sua società. “Da quegli 11 milioni di euro abbiamo scomputato – racconta Torricelli – alcune cifre, la quota degli affitti della banca al piano terra che non ci veniva girata, la penale per il ritardo nella consegna del palazzo e poi la cifra che abbiamo dovuto pagare alle aziende che hanno lavorato presso l’immobile, non saldate dall’immobiliare, per sciogliere il patto di riservato dominio”.
Tra le ditte che hanno lavorato al palazzo, c’è anche la Effegi che è stata pagata dall’Enpap 600 mila euro per sciogliere il patto, ma avanzerebbe dall’immobiliare del senatore ancora due milioni e 300 mila euro. La Effegi al Fattoquotidiano.it ha confermato il mancato pagamento. La società finisce i lavori di ristrutturazione del palazzo in via della Stamperia il 7 dicembre 2012. Il collaudo dell’immobile avviene il 24 dicembre, e a quel punto aspetta che le sia saldato il conto. Al momento nessun pagamento risulta avvenuto e il piano di rientro concordato non sarebbe stato rispettato. Ora l’Enpap deve decidere cosa fare di quell’immobile. Ma, beffa delle beffe, in realtà al momento il palazzo non è vendibile, così come spiega il presidente Torricelli: “Abbiamo messo in mora l’immobiliare del senatore Conti perché non ci ha ancora fornito l’agibilità e gli accatastamenti del palazzo”.
Di Clemente Nazzaro e Nello Trocchia