Vincenzo De Luca decade da sindaco di Salerno. Il tribunale del capoluogo campano ha dichiarato che il primo cittadino e viceministro alle infrastrutture deve lasciare la guida della città, per incompatibilità con l’incarico di governo. Così recita la sentenza emessa dalla prima sezione civile che ha accolto il ricorso dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle, presentato nel luglio del 2013 da Andrea Cioffi, Silvia Giordano e Girolamo Pisano. Ma De Luca ha annunciato: “Presenterò appello contro l’ordinanza, quindi la decisione rimane sospesa”.
I giudici hanno dichiarato “sussistente la causa di incompatibilità in capo al dott. Vincenzo De Luca, eletto sindaco di Salerno nel maggio del 2011 e nominato sottosegretario di Stato il 3 maggio del 2013, causa di incompatibilità prevista dall’art.13 della legge 148/2011” e conseguentemente “dichiara la decadenza dello stesso dalla carica di sindaco del comune di Salerno”. Tra i cinque stelle c’è soddisfazione. Contattato dal fattoquotidiano.it il senatore Cioffi sottolinea che De Luca “può fare appello, nonostante il tribunale l’abbia dichiarato decaduto”. E ancora: “Dopo oltre 250 giorni diincompatibilità si è giunti al triste epilogo di una vicenda kafkiana”, dicono i promotori dell’azione che ha portato il tribunale civile a dichiarare la decadenza per incompatibilità del sindaco Vincenzo De Luca. “L’art. 53 del T.U.E.L. sancisce la regola per cui con la decadenza del Sindaco decade la giunta e si procede allo scioglimento del consiglio comunale. La causa di un eventuale vuoto amministrativo è da addebitare, in modo esclusivo, a colui che, per oltre sette mesi, non ha operato una scelta. Non è esente da colpa anche il Consiglio Comunale che, nonostante le numerose sedute, non ha mai preso una posizione sulla vicenda”, affermano.
Il primo cittadino, con una nota del Comune, ha annunciato la contromossa: ” Farò appello. L’ordinanza, in base alla legge 150 dell’1/9/2011 Art. 22 Comma 8, resta pertanto sospesa“, si legge. Continuano dunque i guai per il sindaco di Salerno. A novembre il Fatto Quotidiano ha rivelato che De Luca e suo figlio Piero sono indagati per corruzione. Secondo i magistrati le spese di un comizio elettorale nel 2010 sarebbero state pagate da un imprenditore che aveva un affare immobiliare nel Comune. Un’indagine che si va ad aggiungere a quella legata al “Crescent”, la struttura sequestrata sul lungo male del capoluogo. Sempre a novembre sotto casa del sindaco era stata trovata una testa di maiale mozzata, un chiaro gesto di intimidazione.