Alla Ferriera di Servola, l’impianto siderurgico di Trieste, dopo l’inchiesta de ilfattoquotidiano.it sui sospetti sversamenti di catrame arrivano i primi rinvii a giudizio per il direttore dello stabilimento Giuseppe Bonacina e per il commissario straordinario della Lucchini s.p.a., Piero Nardi, per violazioni ambientali. Al centro del procedimento giudiziario il video da noi pubblicato ad ottobre in esclusiva, in cui è riconoscibile una sostanza scura e densa che viene versata a terra da un addetto dell’impianto: “Quello è il catrame che esce dagli impianti. Sanno che non andrebbe fatto e fanno anche di peggio, da anni”, ci aveva confessato un operaio. Tutte operazioni prive di autorizzazione ambientale, scrive oggi il pm triestino Federico Frezza, con buona pace del primo cittadino di Trieste, Roberto Cosolini (Pd), che all’indomani dell’inchiesta aveva evocato il giornalismo a orologeria, parlando di una “regia occulta” nelle pubblicazione proprio mentre si parlava della vendita dello stabilimento al gruppo Arvedi. Questo nonostante gli abitanti del rione ammorbato dai fumi denuncino da anni l’inquinamento e le condizioni dell’aria.
Le immagini erano state girate con un telefonino da un operaio nel pieno delle sue mansioni, l’ordine ricevuto era quello di trasportare con il carrello elevatore una grande vasca rettangolare e di rovesciarla nel deposito di carbon fossile dell’impianto. Dentro la vasca c’era il catrame. “Operazioni quotidiane”, a detta di alcuni dipendenti. Il rischio paventato era che la sostanza, una volta gettata a terra nel parco fossile, tornasse nei forni della cokeria, la parte di impianto che raffina le polveri di carbone e dal quale esce il coke metallurgico destinato alla produzione della ghisa. Una procedura che non risulta dai documenti dell’azienda, la quale deve relazionare trimestralmente sulla destinazione dei residui di produzione, soprattutto nel caso di riciclo interno. Nella comunicazione del giugno 2013, periodo al quale risalgono le immagini mostrate nel nostro video, l’azienda non menziona alcun tipo di versamento di materiale liquido nei depositi di carbone. Un fatto espressamente negato dalla stessa azienda, la Lucchini s.p.a., che sentita da ilfattoquotidiano.it aveva dichiarato che “versare sostanze liquide su un deposito di materiale secco corrisponde a un danno”.
Salvo poi, una volta pubblicato il video, smentire categoricamente con una nota stampa che le operazioni avvenute all’interno dello stabilimento fossero state realizzate al di fuori delle normative ambientali vigenti, accusando i giornalisti di diffamazione. Per sostenere la legittimità della sua posizione, l’azienda aveva tirato in ballo una normativa europea del 2010: “L’operazione descritta nell’articolo rappresenta un’attività di recupero assolutamente prevista nel processo produttivo come definito dalle migliori tecniche disponibili per la prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento ai sensi della Direttiva 2010/75/CE, BAT 57”. Una normativa peraltro successiva all’ultima Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata nel 2008. E che in ogni caso non esime la dirigenza dell’impianto siderurgico dal codificare e dichiarare, ma soprattutto farsi autorizzare, qualunque tipo di attività di riciclo dei residui di produzione all’interno dello stabilimento, così come previsto dalla normativa vigente.
In seguito al nostro reportage, la magistratura ha deciso di chiarire. Il pm Federico Frezza, che già aveva aperto un fascicolo sull’inquinamento della Ferriera, aveva inviato il giorno stesso dell’uscita dell’inchiesta i tecnici dell’Arpa in loco per gli opportuni rilevamenti. Dei quali poco o nulla si è saputo, fino a oggi. Nel silenzio degli inquirenti, la politica locale attaccava l’inchiesta affrettandosi a minimizzare. Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini aveva parlato di una «regia occulta» dietro alla pubblicazione dell’articolo, che mirava a sabotare gli sforzi di Regione e Comune proprio nel momento in cui si prospettava per lo stabilimento l’acquisto da parte del gruppo Arvedi. Un acquisto, a oggi, non ancora avvenuto.
Ambiente & Veleni
Ferriera di Trieste, dirigenti a processo per reati ambientali dopo inchiesta del Fatto.it
Rinviati a giudizio il direttore dello stabilimento Giuseppe Bonacina e il commissario straordinario della Lucchini spa Piero Nardi. L'accelerazione delle indagini in Procura dopo la pubblicazione sul nostro sito del video di un operaio, che documentava sversamenti di catrame. Le denunce degli abitanti del rione di Servola sui danni alla salute
Alla Ferriera di Servola, l’impianto siderurgico di Trieste, dopo l’inchiesta de ilfattoquotidiano.it sui sospetti sversamenti di catrame arrivano i primi rinvii a giudizio per il direttore dello stabilimento Giuseppe Bonacina e per il commissario straordinario della Lucchini s.p.a., Piero Nardi, per violazioni ambientali. Al centro del procedimento giudiziario il video da noi pubblicato ad ottobre in esclusiva, in cui è riconoscibile una sostanza scura e densa che viene versata a terra da un addetto dell’impianto: “Quello è il catrame che esce dagli impianti. Sanno che non andrebbe fatto e fanno anche di peggio, da anni”, ci aveva confessato un operaio. Tutte operazioni prive di autorizzazione ambientale, scrive oggi il pm triestino Federico Frezza, con buona pace del primo cittadino di Trieste, Roberto Cosolini (Pd), che all’indomani dell’inchiesta aveva evocato il giornalismo a orologeria, parlando di una “regia occulta” nelle pubblicazione proprio mentre si parlava della vendita dello stabilimento al gruppo Arvedi. Questo nonostante gli abitanti del rione ammorbato dai fumi denuncino da anni l’inquinamento e le condizioni dell’aria.
Le immagini erano state girate con un telefonino da un operaio nel pieno delle sue mansioni, l’ordine ricevuto era quello di trasportare con il carrello elevatore una grande vasca rettangolare e di rovesciarla nel deposito di carbon fossile dell’impianto. Dentro la vasca c’era il catrame. “Operazioni quotidiane”, a detta di alcuni dipendenti. Il rischio paventato era che la sostanza, una volta gettata a terra nel parco fossile, tornasse nei forni della cokeria, la parte di impianto che raffina le polveri di carbone e dal quale esce il coke metallurgico destinato alla produzione della ghisa. Una procedura che non risulta dai documenti dell’azienda, la quale deve relazionare trimestralmente sulla destinazione dei residui di produzione, soprattutto nel caso di riciclo interno. Nella comunicazione del giugno 2013, periodo al quale risalgono le immagini mostrate nel nostro video, l’azienda non menziona alcun tipo di versamento di materiale liquido nei depositi di carbone. Un fatto espressamente negato dalla stessa azienda, la Lucchini s.p.a., che sentita da ilfattoquotidiano.it aveva dichiarato che “versare sostanze liquide su un deposito di materiale secco corrisponde a un danno”.
Salvo poi, una volta pubblicato il video, smentire categoricamente con una nota stampa che le operazioni avvenute all’interno dello stabilimento fossero state realizzate al di fuori delle normative ambientali vigenti, accusando i giornalisti di diffamazione. Per sostenere la legittimità della sua posizione, l’azienda aveva tirato in ballo una normativa europea del 2010: “L’operazione descritta nell’articolo rappresenta un’attività di recupero assolutamente prevista nel processo produttivo come definito dalle migliori tecniche disponibili per la prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento ai sensi della Direttiva 2010/75/CE, BAT 57”. Una normativa peraltro successiva all’ultima Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata nel 2008. E che in ogni caso non esime la dirigenza dell’impianto siderurgico dal codificare e dichiarare, ma soprattutto farsi autorizzare, qualunque tipo di attività di riciclo dei residui di produzione all’interno dello stabilimento, così come previsto dalla normativa vigente.
In seguito al nostro reportage, la magistratura ha deciso di chiarire. Il pm Federico Frezza, che già aveva aperto un fascicolo sull’inquinamento della Ferriera, aveva inviato il giorno stesso dell’uscita dell’inchiesta i tecnici dell’Arpa in loco per gli opportuni rilevamenti. Dei quali poco o nulla si è saputo, fino a oggi. Nel silenzio degli inquirenti, la politica locale attaccava l’inchiesta affrettandosi a minimizzare. Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini aveva parlato di una «regia occulta» dietro alla pubblicazione dell’articolo, che mirava a sabotare gli sforzi di Regione e Comune proprio nel momento in cui si prospettava per lo stabilimento l’acquisto da parte del gruppo Arvedi. Un acquisto, a oggi, non ancora avvenuto.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".