L’allontanamento definitivo di Fiat dall’Italia è confermato da una frase all’interno del comunicato che ha annunciato la nascita di Fiat Chrysler Automobiles. “L’uso di un acronimo aiuta a stemperare i legami col passato, senza reciderne le radici e al tempo stesso contribuisce a definire l’approccio globale del gruppo”, afferma il Lingotto facendo sapere che il nuovo logo sarà composto da tre lettere: FCA, “un nome adatto all’internazionalità del mercato contemporaneo”, un po’ meno a quello italiano.

Sede legale in Olanda, quotazione a New York e tasse a Londra
Ma l’aspetto più preoccupante riguarda le tasse. L’azienda ha infatti confermato che la sede fiscale del nuovo gruppo sarà in Gran Bretagna. “Questa scelta non avrà effetti sull’imposizione fiscale cui continueranno ad essere soggette le società del gruppo nei vari Paesi in cui svolgeranno le loro attività”, assicura prontamente il Lingotto, anche se non la pensano così neanche i fiscalisti britannici. La sede legale, come preannunciato settimana scorsa da Bloomberg, sarà invece in Olanda. “Oggi è una delle giornate più importanti della mia carriera in Fiat e Chrysler”, ha affermato l’amministratore delegato Sergio Marchionne, confermando che il nuovo gruppo sarà quotato a New York e a Milano, e la quotazione al Nyse sarà completata entro la fine dell’anno.
Lega: “Governo riferisca alla Camera”. Stampa tedesca: “Arrivederci italia”
Ma le parole del numero uno di Fiat non bastano a rassicurare l’opinione italiana e internazionale. ”Arrivederci Italia!”, titola il quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Il giornale racconta che in Italia “è scoppiato il panico per il timore che parte di Fiat possa essere trasferita all’estero”, anche se “il passaggio è in corso già da tempo: dal 1990 il numero delle vetture prodotte in Italia è crollato da 1,9 milioni ad appena 400mila nel 2012”. Mentre in Italia la Lega Nord ha chiesto in aula alla Camera che “alla prossima capigruppo si calendarizzi un’audizione urgente dei ministri Fabrizio Saccomanni e Flavio Zanonato per riferire in aula sulla decisione della Fiat di spostare la sede fiscale”.
Il Lingotto, intanto, continua a indebitarsi. Nel grande giorno passa infatti quasi inosservato che Chrysler Group prevede di offrire “fino a 2,7 miliardi di dollari di importo capitale complessivo in obbligazioni senior garantite”, si legge in una nota. Detroit ha inoltre annunciato che prevede di avviare il processo per il collocamento sul mercato di “finanziamenti senior garantiti (senior secured term loan facilities) per un ammontare complessivo fino a 2 miliardi di dollari”.
I conti del 2013 deludono gli analisti e il titolo crolla in Borsa
L’annuncio della nascita del nuovo gruppo segue di poche ore la diffusione dei primi conti pubblicati da Fiat dopo l’annuncio della fusione con Chrysler, che hanno deluso analisti e investitori. Nel 2013 l’utile della gestione ordinaria del gruppo, che esclude oneri e proventi straordinari, è stato pari a 3,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,5 miliardi del 2012. Escludendo l’azienda di Detroit, in particolare, il dato è sceso da 338 a 246 miliardi. Immediata la reazione a Piazza Affari, dove il titolo ha ceduto il 4,11% dopo una sospensione per eccesso di ribasso.
L’utile della gestione ordinaria a 931 milioni nel quarto trimestre annunciato dal gruppo, segnala Bloomberg, è inferiore alle attese degli analisti che erano di 1,12 miliardi. Dai conti risulta poi che nell’intero 2013 l’utile esclusa la gestione atipica (ovvero le imposte e gli oneri suddetti) si trasforma in una perdita da 911 milioni nel 2013 per la sola Fiat esclusa Chrysler, in peggioramento di 124 milioni rispetto al 2012. Mentre nello stesso periodo aumentano i ricavi netti del gruppo (da 83,95 a 86,81 miliardi) e l’utile netto, da 896 a 1,95 miliardi.
Deludono invece le stime per l’utile della gestione ordinaria nel 2014, attese tra i 3,6 e i 4 miliardi (contro le previsioni degli analisti a 4,16 miliardi). Male anche le attese sull’utile netto, previsto tra 0,6 e 0,8 miliardi nel 2014, in calo dai 1,95 miliardi del 2013. Migliorano rispetto all’anno precedente, allo stesso tempo, le stime dei ricavi, mentre l’indebitamento netto industriale è previsto tra 9,8 miliardi e 10,3 miliardi, in rialzo dai 6,64 miliardi del 2013.
L’indebitamento continua a salire. E il cda non distribuisce dividendi
Il discorso è però diverso considerando l’indebitamento lordo del gruppo, salito rispetto al trimestre precedente da 28,89 a 29,87 miliardi e rispetto a fine 2012 (quando valeva 27,83 miliardi). Mentre quello di Fiat esclusa Chrysler è salito rispetto al trimestre precedente da 19,12 a 20,33 miliardi e rispetto a fine 2012 (quando valeva 17,52 miliardi). Cala invece leggermente l’indebitamento lordo per l’azienda americana, sia su base annuale sia trimestrale.
Alla luce di un bilancio tutt’altro che rassicurante, il consiglio di amministrazione del Lingotto ha deciso che nessun dividendo sarà distribuito agli azionisti Fiat, in modo da “mantenere un equilibrato livello di liquidità a seguito dell’acquisizione della quota minoritaria in Chrysler”. L’azienda torinese ha fatto sapere che presenterà “un piano aggiornato all’inizio di maggio 2014 per fornire una maggiore visibilità sulla direzione strategica del gruppo e sulle priorità in termini di esecuzione”.
Economia
Fiat-Chrysler, sede in Olanda e tasse in Uk: “Stemperare legami col passato”
Il nuovo logo sarà "FCA". L’annuncio arriva dopo una trimestrale deludente, che ha fatto crollare il titolo in Borsa. Sale l'indebitamento lordo, no a distribuzione dividendi. Lega: "Governo riferisca alla Camera su nuovo assetto". E la stampa tedesca titola: "Arrivederci Italia!"
L’allontanamento definitivo di Fiat dall’Italia è confermato da una frase all’interno del comunicato che ha annunciato la nascita di Fiat Chrysler Automobiles. “L’uso di un acronimo aiuta a stemperare i legami col passato, senza reciderne le radici e al tempo stesso contribuisce a definire l’approccio globale del gruppo”, afferma il Lingotto facendo sapere che il nuovo logo sarà composto da tre lettere: FCA, “un nome adatto all’internazionalità del mercato contemporaneo”, un po’ meno a quello italiano.
Sede legale in Olanda, quotazione a New York e tasse a Londra
Ma l’aspetto più preoccupante riguarda le tasse. L’azienda ha infatti confermato che la sede fiscale del nuovo gruppo sarà in Gran Bretagna. “Questa scelta non avrà effetti sull’imposizione fiscale cui continueranno ad essere soggette le società del gruppo nei vari Paesi in cui svolgeranno le loro attività”, assicura prontamente il Lingotto, anche se non la pensano così neanche i fiscalisti britannici. La sede legale, come preannunciato settimana scorsa da Bloomberg, sarà invece in Olanda. “Oggi è una delle giornate più importanti della mia carriera in Fiat e Chrysler”, ha affermato l’amministratore delegato Sergio Marchionne, confermando che il nuovo gruppo sarà quotato a New York e a Milano, e la quotazione al Nyse sarà completata entro la fine dell’anno.
Lega: “Governo riferisca alla Camera”. Stampa tedesca: “Arrivederci italia”
Ma le parole del numero uno di Fiat non bastano a rassicurare l’opinione italiana e internazionale. ”Arrivederci Italia!”, titola il quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Il giornale racconta che in Italia “è scoppiato il panico per il timore che parte di Fiat possa essere trasferita all’estero”, anche se “il passaggio è in corso già da tempo: dal 1990 il numero delle vetture prodotte in Italia è crollato da 1,9 milioni ad appena 400mila nel 2012”. Mentre in Italia la Lega Nord ha chiesto in aula alla Camera che “alla prossima capigruppo si calendarizzi un’audizione urgente dei ministri Fabrizio Saccomanni e Flavio Zanonato per riferire in aula sulla decisione della Fiat di spostare la sede fiscale”.
Il Lingotto, intanto, continua a indebitarsi. Nel grande giorno passa infatti quasi inosservato che Chrysler Group prevede di offrire “fino a 2,7 miliardi di dollari di importo capitale complessivo in obbligazioni senior garantite”, si legge in una nota. Detroit ha inoltre annunciato che prevede di avviare il processo per il collocamento sul mercato di “finanziamenti senior garantiti (senior secured term loan facilities) per un ammontare complessivo fino a 2 miliardi di dollari”.
I conti del 2013 deludono gli analisti e il titolo crolla in Borsa
L’annuncio della nascita del nuovo gruppo segue di poche ore la diffusione dei primi conti pubblicati da Fiat dopo l’annuncio della fusione con Chrysler, che hanno deluso analisti e investitori. Nel 2013 l’utile della gestione ordinaria del gruppo, che esclude oneri e proventi straordinari, è stato pari a 3,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,5 miliardi del 2012. Escludendo l’azienda di Detroit, in particolare, il dato è sceso da 338 a 246 miliardi. Immediata la reazione a Piazza Affari, dove il titolo ha ceduto il 4,11% dopo una sospensione per eccesso di ribasso.
L’utile della gestione ordinaria a 931 milioni nel quarto trimestre annunciato dal gruppo, segnala Bloomberg, è inferiore alle attese degli analisti che erano di 1,12 miliardi. Dai conti risulta poi che nell’intero 2013 l’utile esclusa la gestione atipica (ovvero le imposte e gli oneri suddetti) si trasforma in una perdita da 911 milioni nel 2013 per la sola Fiat esclusa Chrysler, in peggioramento di 124 milioni rispetto al 2012. Mentre nello stesso periodo aumentano i ricavi netti del gruppo (da 83,95 a 86,81 miliardi) e l’utile netto, da 896 a 1,95 miliardi.
Deludono invece le stime per l’utile della gestione ordinaria nel 2014, attese tra i 3,6 e i 4 miliardi (contro le previsioni degli analisti a 4,16 miliardi). Male anche le attese sull’utile netto, previsto tra 0,6 e 0,8 miliardi nel 2014, in calo dai 1,95 miliardi del 2013. Migliorano rispetto all’anno precedente, allo stesso tempo, le stime dei ricavi, mentre l’indebitamento netto industriale è previsto tra 9,8 miliardi e 10,3 miliardi, in rialzo dai 6,64 miliardi del 2013.
L’indebitamento continua a salire. E il cda non distribuisce dividendi
Il discorso è però diverso considerando l’indebitamento lordo del gruppo, salito rispetto al trimestre precedente da 28,89 a 29,87 miliardi e rispetto a fine 2012 (quando valeva 27,83 miliardi). Mentre quello di Fiat esclusa Chrysler è salito rispetto al trimestre precedente da 19,12 a 20,33 miliardi e rispetto a fine 2012 (quando valeva 17,52 miliardi). Cala invece leggermente l’indebitamento lordo per l’azienda americana, sia su base annuale sia trimestrale.
Alla luce di un bilancio tutt’altro che rassicurante, il consiglio di amministrazione del Lingotto ha deciso che nessun dividendo sarà distribuito agli azionisti Fiat, in modo da “mantenere un equilibrato livello di liquidità a seguito dell’acquisizione della quota minoritaria in Chrysler”. L’azienda torinese ha fatto sapere che presenterà “un piano aggiornato all’inizio di maggio 2014 per fornire una maggiore visibilità sulla direzione strategica del gruppo e sulle priorità in termini di esecuzione”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.